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Fatti non foste a viver come bruti

"... Non vogliate negar l’esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
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fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
"

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

 

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Senatore fa rima con Disertore

Post n°181 pubblicato il 11 Marzo 2007 da unamicoincomune
 

Premessa
Il 7 marzo scorso il Senato della Repubblica ha approvato definitivamente il disegno di legge costituzionale per la modifica dell’articolo 27. Dal testo originale sono state tolte alcune parole ed esattamente le seguenti: «, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra» e tale modifica si è resa necessaria perché i pacifisti della coalizione di maggioranza non potevano tollerare che la nostra costituzione prevedesse ancora, nei casi previsti dalle leggi militari di guerra, la pena di morte. La modifica non era così necessaria in quanto il codice penale di guerra era già stato modificato e la pena di morte non era più contemplata. Ora, per comodità di esposizione, si riporta il testo dell’articolo 27 alla luce della modifica apportata:
- La responsabilità penale è personale.
- l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
- Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
- Non è ammessa la pena di morte.

Senatore fa rima con Disertore

Fatta questa debita premessa possiamo trattare il vero argomento odierno, ovvero l’intervento del Senatore SILVESTRI (IU-Verdi-Com) in occasione dell’approvazione della modifica sopra indicata. Per dovere di cronaca è bene riportare l’estratto del resoconto della seduta. Dopo diversi interventi, prende la parola il Senatore Silvestri che si dice “Fermamente convinto che il rifiuto di adempiere ad ordini di morte sia un dovere oltre che un diritto, esprime piena solidarietà nei confronti dei disertori di tutte le guerre.” Sentite le parole proferite dal Senatore Silvestri una parte dell’aula parlamentare fa partire una salva di Applausi, è superfluo – per i lettori attenti osservatori del nostro panorama politico – dire da quali banchi siano partiti gli applausi ma per amore di verità bisogna farlo: ovviamente dai Gruppi IU-Verdi-Com e RC-SE. Ovvero da quei gruppi che si dicono pacifisti ma che, per amore dello scranno, votano le missioni di rifinanziamento delle missioni militari e che, sempre per sottolineare la loro democraticità, sono pronti a condannare la diserzione dei propri parlamentari che quelle missioni non possono accettare (vi ricordate Turigliato e Rossi?).
Forse è bene ricordare, al Senatore Silvestri & Co., che c’è un articolo (il 54) nella nostra Costituzione che recita esattamente così:
“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”
E forse, è anche il caso di ricordare al Senatore che i militari giurano fedeltà alla Patria con una formula che all’incirca recita così:”Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni.”
Lo stesso giuramento, con formule simili, lo fanno anche gli eletti nei diversi organismi rappresentativi, il Presidente della Repubblica, i ministri…
Ora, è grave che un membro del Senato elogi coloro che non hanno, in passato e non solo, mantenuto fede a questo giuramento. E’ grave che alle sue parole, alla sua apologia di un comportamento disonorevole, siano scaturiti gli applausi di una minoranza e il silenzio del resto della coalizione di maggioranza. E’ ancora più grave che l’opposizione non abbia prestato attenzione a quello che stava accadendo e che non abbia sottolineato la gravità delle sue affermazioni. Lei caro Senatore ha disonorato con le sue parole tutti coloro che hanno dato la vita, ubbidendo a degli ordini, per questo Paese e per la libertà di tutti quanti noi, Lei compreso. Se in passato ci fossero state persone come Lei forse ora Lei non siederebbe su quell’immeritato scranno. Mala tempora...

 satira
 politica

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Commenti al Post:
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 11/03/07 alle 17:39 via WEB
Ciao Pier...
Quelle pronunciate da Silvestri sono parole ad effetto di quelle che i politici adoperano demagogicamente per far leva sul cuore dell’elettorato. E sono indice di una coerenza ad intermittenza.
Farei una distinzione tra "pacifisti" (?) della coalizione di maggioranza e sedicente (dico sedicente perché non credo affatto che la pace sia prerogativa solo di certa parte politica) "popolo della pace". Perché le due figure, in passato spesso coincidenti, adesso non lo sono più. Basta andarsi a leggere l'appello che molti esponenti di rilievo dei secondi (e di uno faccio proprio cenno nel mio ultimo post, padre Alex Zanotelli, le cui dichiarazioni sono state distorte da ben due quotidiani) hanno scritto ed indirizzato a rifondazione comunista...un appello che Giordano non ha gradito pe rnulla. I pacifisti, quelli delle piazze, rimproverano alla sinistra di governo di essere fedele solo alla poltrona, e come dar loro torto? A chi è pro Nato ovviamente si può rimproverare di essere filo amiricano e guerrafondaio (come fa spesso la sinistra) ma cosa si può pensare di chi è sempre stato antiatlantico e contro la guerra senza se e senza ma ed ora rifinanzia le missioni? Tutti adesso sanno che la finanziaria di Prodi ha previsto per le spese militari l’11% in più di quello che aveva previsto la finanziaria di Berlusconi. Tutti sanno che un sottosegretario del governo Prodi, il senatore Lorenzo Forceri, è andato a Washington ed ha acquistato 133 caccia bombardieri d'attacco, per 13 miliardi di euro, escluse le spese di trasporto, manutenzione. Una cifra forse un po’ altina per un governo che vorrebbe fare solo missioni umanitarie. Rifinanziare una missione che si è condannata fino a qualche mese fa e pretendere che basti rilanciare una fantomatica conferenza di pace per far leva sull'elettorato, adesso non funzina più, perchè quell'elettorato ora vede i propri miti politici attaccati unicamente alla poltrona. ciao e buona domenica.
 
franco460
franco460 il 11/03/07 alle 18:11 via WEB
Le premesse che poni sono quelle di una guerra giusta. Quando mai le guerre sono giuste? Nella storia sono sempre state la sopraffazione dell'uomo sull'uomo. Quale onore difendeva il soldato siciliano o calabrese che nella prima guerra mondiale veniva sacrificato come carne da cannone? Ciao
 
gianni12345
gianni12345 il 11/03/07 alle 20:19 via WEB
Caro Pierluigi, certo che la retorica e la capacità di polemica non ti mancano (forse non lo potevo dire). Senti ma anche il Ministro della difesa Cesare Previti ha giurato “… di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni “ ? che ti ricordi lo ha fatto prima o dopo di corrompere i giudici per avvantaggiare la Fininvest di Silvio Berlusconi nell’acquisto della Mondatori ? Forse che nelle libere istituzioni dello Stato non c’era la magistratura ? Scusa ma non mi sono trattenuto. Ora nel merito, quando un soldato parte per la guerra DEVE obbedire agli ordini che gli impartiscono i superiori. Se non lo fa mette in serio pericolo gli stessi suoi compagni e viene punito. E’ giusto. Un soldato è pagato per fare il suo dovere che come tale implica l’eventualità di dover uccidere un nemico. Nessuno lo costringe ad arruolarsi. Detto questo quindi se “gli ordini di morte” sono riferiti all’eventualità che in combatimento ci possa scappare il morto nell’adempimento del suo legittimo dovere, allora il Silvestri ha detto una coglionata non certo condivisibile. Se invece “gli ordini di morte” sono da intendersi al di fuori di un combattimento, e non vi sono rischi per la sicurezza del soldato o dei colleghi o di terzi che il soldato deve difendere, come succedeva quando i nazisti ordinavano fucilazioni di soldati nemici o persone già messe in condizioni di non offendere, allora do ragione al Senatore Silvestri. E’ lecito disertare ed anche spaccare il culo al superiore che ha dato l’ordine di strage. Se questa seconda interpretazione fosse quella giusta, come penso, tu DEVI pubblicare un post in grassetto di pubbliche scuse e schiaffeggiarti da solo. Ciao Gianni
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 11/03/07 alle 21:34 via WEB
Caro Pier.... però se ci pensi bene due disertori ci sono stati: Turigliatto e Rossi! Consapevoli che in Afghanistan non staremo lontani dalla zona calda (come qualche politico vorrebbe farci credere) hanno disertato ed hanno votato no alla mozione D'Alema. Cosa è successo? Tralasciando Rossi che è stato preso a pugni da suoi stessi compagni di partito, Turigliatto è stato espulso dal suo partito proprio per diserzione. Nel provvedimento della sua epurazione si dice chiaramente che la sua accusa è quella di non aver partecipato al voto sulla relazione di Massimo D’Alema. H adisobbedito agli ordini! Silevestri dice la sua bella frasetta ad effetto pro diserzione, ma poi vota il rifinanziamento...ed i disertori Rossi e Turigliatto ci scommetto che sarà il primo a condannarli. Buona serata
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 11/03/07 alle 21:39 via WEB
ps.: per questo non mi so spiegare come mai coloro che sono a favore della diserzione, poi diano addosso a Turigliatto e Rossi. E' una contraddizione in termini! Se posso disertare ad un ordine del superiore ed agire secondo coscienza perchè allora non posso disertare dall'ordine di un partito e votare secondo coscienza?
 
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 12/03/07 alle 09:41 via WEB
Ciao Dike, so bene che ci sono i disertori e so anche come si comportano i sinistri nei loro confronti. Siamo all'ennesima dimostrazione di ipocrisia e populismo. Ciao Pierluigi
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 12/03/07 alle 09:36 via WEB
Caro Gianni, prendo il tuo incipit come un complimento e confermo ciò che ho scritto e ti riporto il passo, che potrai trovare nei verbali del Senato, relativo all'intervento del Senatore Silvestri: "Signor Presidente... ci tenevo moltissimo ad intervenire per portare, da quest'aula, la piena solidarietà a tutti i disertori di tutte le guerre... io penso che la diserzione sia un atto di diritto, che il non obbedire ad ordini di morte, di carneficina sia un dovere. Proprio per questo ci tenevo ad intervenire. Vorrei, per concludere, ricordare le parole del grandissimo Bertolt Brecht, quando ci ricordava che:<al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico..." il resto lo puoi trovare da te. Mi dispiace ma non concordo perchè credo che ci siano valori che vanno oltre il particolare, dei valori che ti portano anche a morire per un ideale e per una Patria (vedi ad esempio il Risorgimento, la stessa resistenza...). Il vero problema è che non c'è, ai nostri giorni, quel senso di appartenenza necessario per fare del nostro Paese una Patria e di noi una Nazione. Pertanto, a certi personaggi, incapaci di andare oltre il proprio microcosmo, viene difficile pensare che si possa andare a morire per un ideale e pertanto osannano i disertori. E' questione di punti di vista, onore o disonore. Si parlava dell'eliminazione della pena di morte in caso di guerra e quindi credo che a questo Silvestri si riferisse. Quindi niente scuse e l'augurio della realizzazione di una vera Patria in un domani non lontano. Ut ardeant ardeo!
 
 
gianni12345
gianni12345 il 12/03/07 alle 10:57 via WEB
Silvestri dice (come tu riporti): "io penso che la diserzione sia un atto di diritto, che il non obbedire ad ordini di morte, di carneficina sia un dovere." E per chiarire a quali ordini di morte e carneficina si riferisse sempre tu riporti: "Si parlava dell'eliminazione della pena di morte in caso di guerra ..." Sintetizzando, quindi sembrerebbe che Silvestri abolirebbe i plotoni di esecuzione che sono formati da soldati che per ordini superiori uccidono a sangue freddo altri soldati. Porca la pu....na se sono d'accordo con Silvestri. Un soldato deve poter uccidere solo in combattimento, non un'altro soldato che è già in condizioni di non offendere. Possono semplicemente legarlo ad un palo a pane e acqua. Sei arrivato al delirio e mi permetto di dirtelo, aumenta la dose. Ciao Gianni
 
   
unamicoincomune
unamicoincomune il 12/03/07 alle 11:10 via WEB
Silvestri fa un'apologia della diserzione, è cosa ben diversa. Disertare, voltare le spalle al nemico è un atto di codardia e di non fedeltà verso i commilitoni e verso la Patria. E questo è avvalorato dalla citazione di Brecht, vai a leggere prima di parlare e mi sa che tu hai bisogno della famosa medicina. Non stare a vivisezionare ogni singola parola ma cerca di comprendere il senso della frase. Prima o poi lo sgambetto te lo becchi e ti vedrò rotolare verso la piazza. Ciao...:-))
 
     
gianni12345
gianni12345 il 12/03/07 alle 16:17 via WEB
Ai lettori l'ardua sentenza. Ciao Gianni e ..... di
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 12/03/07 alle 09:39 via WEB
Caro Franco, il soldato calabrese da te citato è andato a morire perchè tu potessi, oggi, definirti italiano e per mettere le premesse necessarie al sistema che ti consente, sempre oggi, di esprimere liberamente il tuo pensiero. La guerra è giusta quando non rientra in questo caso "Art. 11 l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo." ad esempio. Ciao
 
 
franco460
franco460 il 13/03/07 alle 17:18 via WEB
E' per questo che siete alleati della lega, per rendere vano il sacrificio inconsapevole del soldato calabrese. Il punto comunque era quello della diserzione e della guerra giusta. Le guerre vengono decise sulla testa dei soldati e dei cittadini che devono fare buon viso e cattivo gioco. Io posso ammettere come giuste solo le guerre di liberazione dall'oppressore, le altre no. Pensa ai soldati italiani in Russia, in etiopia, in Albania.
 
   
unamicoincomune
unamicoincomune il 13/03/07 alle 17:21 via WEB
ma infatti nessuno parlava di guerre di aggressione o con fini imperialistici. si parlava di guerre, come le chiami tu, giuste. Ciao
 
lady_bel
lady_bel il 12/03/07 alle 13:28 via WEB
Beh, ne convengo, una splendida disamina ed uno splendido post, ricco di amara ironia ma saturo di verità (purtroppo)...un bacio caro. ahhh... "mala tempora" è poco!
 
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 12/03/07 alle 18:37 via WEB
Speriamo basti mala tempora. Ti ringrazio per il commento e ricambio il bacio. ciao
 
a_tiv
a_tiv il 12/03/07 alle 16:49 via WEB
Si fa troppa filosofia su ciò che è giusto e ciò che è ingiusto. Se addottassimo la stessa forma speculativa potremmo anche dire...io non pago le tasse perchè lo ritengo ingiusto. La verità è che ci sono le leggi ed i regolamenti e che vanno rispettati. Ed è in base al loro rispetto che si deve adeguare il comportamento di coloro che hanno giurato fedeltà o che difendono l'onore, l'interesse o la pace del proprio Paese. La diserzione in certe circostanze può essere il più esecrabile dei delitti dell'uomo, soprattutto se si ha presente che qualora ci siano casi di coscienza, l'obiezione è pur presente tra i nostri diritti. Sono pertanto contro la diserzione, ritenendola vile, anche se sono contro la pena di morte sia in pace che in guerra. Ciò che mi fa specie, però, è l'abuso di un certo pacifismo parolaio e spesso mistificatore, quando si pensi alle forme violente ed aggressive di coloro che se ne dicono sostenitori. Per le azioni militari in cui le nostre forze armate sono impegnate in azioni di ripristino della pace e della tolleranza mi fa sorridere e mi preoccupa nello stesso tempo la distinzione tra l'Aghanistan ed i confini del Libano. Abbiamo esperienza di quanto sia stato riprovevole l'atteggiamento delle truppe dell'ONU a Sebrenica quando, inermi, consentirono la carneficina da parte dei serbi-bosniaci della popolazione musulmana della Bosnia. Non vorremmo accadesse altrettanto nel Libano dove è noto che Hezbollah, senza freni e controlli, continua ad armarsi e preannuncia nuovi venti di guerra ed attacchi indiscriminati sui centri abitati del territorio di Israele. Forse che per coloro che si dicono contro la guerra, sia da definire con tale termine solo l'azione delle Nazioni Unite che vogliono imporre la pace, e non quella allorquando gruppi di irregolari, armati da Siria ed Iran, vogliono cancellare un paese(Israele)dalla cartina geografica? Ho impressione che certo pacifismo sia molto peloso! Per quanto riguarda i disertori politici la nostra Costituzione non prevede alcuna restrizione. Nel mio post di ieri "La legge elettorale" ho introdotto la mia opinione di una nuova legge di riforma della Costituzione che preveda il rispetto del mandato degli elettori e che impedisca il passaggio di un parlamentare da uno schieramento all'altro in un sistema bipolare, proporzionale o maggioritario che sia. Penso che, per giustificati motivi di coscienza, sia eticamente possibile solo rimettere il mandato. Buona serata. Vito
 
 
fabiochepassa
fabiochepassa il 12/03/07 alle 22:27 via WEB
Sono d’accordo. Non si può giustificare questo pacifismo insensato, forse interessato, che chiude gli occhi davanti ad ogni evidenza. Oltretutto, professano pacifismo persone, gruppi, movimenti, che giustificano il loro agire e pensare violento durante le manifestazioni, per quella che ritengono violenza altrui. In sintesi, compiono a loro volta atti di violenza che in altri ripudiano. Non vi è niente di Ghandiano in questo loro agire. Come giustamente ricordi a Srebrenica vi fu un genocidio sotto gli occhi di tutti, ONU compreso, ma nessuno di questi pseudo pacifisti mosse un dito affinchè tutto questo potesse cessare. Dovemmo invece assistere all’ennesima brutta figura in fatto di politica estera con il rifiuto di Rifondazione Comunista a votare a favore dell’intervento NATO. Misero in crisi l’allora governo Prodi, da loro “sostenuto”, che si dovette avvalere dei voti dell’opposizione affinché l’intervento passasse in parlamento. Riguardo alla nostra presenza in Libano sotto la bandiera dell’ONU, mi sembra di aver capito, che le regole d’ingaggio siano mutate rispetto ad allora. Certamente è desiderio di tutte le persone di buon senso, mio sicuramente, che lo scontro tra Hezbollah e Israele non degeneri ancora, e che il governo libanese possa riacquistare pian piano quella libertà, quella legittimità e quelll’autorità che oggi sembra compromessa dagli atti estremistici. Se ciò avverrà dovremo dire grazie a tutti i nostri soldati e perché no? Anche al governo Prodi che, almeno in questa circostanza, ha saputo muoversi con decisione a dispetto dei tanti tentennamenti europei. Ciao, buona serata. Fabio
 
   
unamicoincomune
unamicoincomune il 13/03/07 alle 10:16 via WEB
Nessun uomo di buon senso si augura che certe situazioni degenerino. Grazie del commento ciao pierluigi
 
gianni12345
gianni12345 il 12/03/07 alle 21:44 via WEB
Gentile Pierluigi, affinché il nostro dibattito non sia inficiato da incomprensioni reciproche, che perdita di tempo sarebbe, ti pongo una domanda precisa. Tu cosa ne pensi dell'eventualità che un soldato riceva l'ordine di far parte di un plotone di esecuzione per uccidere soldati nemici ormai inermi ? Può rifiutarsi (disertore) o no ? Domanda chiara. Mi aspetto una risposta chiara e concisa, tipo SI o NO. Gli eventuali commenti si faranno in seguito. Scusa dell'imposizione, e ti ringrazio fin d'ora se accetterai di pronunciarti. Ciao Gianni
 
 
fabiochepassa
fabiochepassa il 12/03/07 alle 22:48 via WEB
Ciao Pierluigi. Non credo che un paese democratico, dove vi è un governo democraticamente eletto che invia i suoi soldati in missione di pace, o di ripristino di essa, possa dar l'ordine di far passare il nemico sotto il plotone di esecuzione. Un conto sono le azioni di guerra, dove si può anche morire perché c'è un nemico da stanare e da combattere, un conto sono le esecuzioni sommarie. Questo lo fanno i governi dittatoriali, non le democrazie. Quindi la risposta è senz'altro SI, anzi deve rifiutarsi, perché è contrario al principio per cui è stato inviato. Ciao.
 
   
unamicoincomune
unamicoincomune il 13/03/07 alle 10:19 via WEB
Sono pienamente d'accordo ma non era questo il problema. E' gianni che come al solito va alla ricerca del pelo nell'uovo. Ciao
 
   
a_tiv
a_tiv il 13/03/07 alle 10:31 via WEB
Caro Fabio sono d'accordo con te. Vorrei solo aggiungere che un ordine del genere contravverrebbe quanto stabilito con la convenzione di Ginevra e sarebbe un crimine di guerra. Condannabile sarebbe chi impartisse un tal ordine e non chi non lo eseguisse. Quando si parla di diserzione si parla di altro e specificatamente di azioni che possano compromettere la vita degli altri o l'esito di un'azione di guerra o di difesa. per quanto riguarda i plotoni di esecuzione non ho documentazione ma mi sembra di ricordare che anche le SS reclutassero i componenti su base volontaria. Comunque è una questione che come ho detto sopra non si pone nemmeno. Buona giornata. Vito P.S.: una breve replica alla questione Libano. Ho i miei dubbi che l'aver consentito ad Hezbollah di riarmarsi, ed alla Siria ed all'Iran di esercitare influenza, possa contribuire alla pacificazione ed alla tranquillità del Libano. Anche la debolezza della nostra diplomazia, al contrario di quella francese, sul ruolo e le interferenze della Siria nella politica interna del Libano, nonchè sulle responsabilità degli omicidi politici dei leader libanesi ostili alla Siria, allontana la soluzione pacifica della crisi di quel Paese. Spero di sbagliarmi, ma penso che si stia alla vigilia di nuovi episodi di violenza e tuoni di guerra.
 
     
unamicoincomune
unamicoincomune il 13/03/07 alle 11:19 via WEB
Grazie Vito per l'intervento e per la giusta indivduazione del senso del discorso. Ciao pierluigi
 
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 13/03/07 alle 10:14 via WEB
la tua è fantasia pura, ormai. Non sono più previsti i plotoni d'esecuzione, almeno per quanto ci riguarda. Quindi carcere. Ma il problema della diserzione va ben oltre, mi sembra che tu voglia affrontarlo in maniera riduttiva. Domanda: sei impegnato al fronte, arriva il momento dell'attacco e un tuo commilitone volge le spalle al nemico, fugge, mettendo in pericolo tutti quanti voi. Cosa fai? Se non gli spari corri seri pericoli, anche di vita. Io gli sparerei. e tu? ciao ps tutto ciò è legato a valori quali Patria, Onore, Lealtà...
 
   
gianni12345
gianni12345 il 13/03/07 alle 10:37 via WEB
Gli spari per punirlo della fuga ? Il tuo eventuale pericolo verrebbe meno se tu usassi quella pallotola contro il tuo nemico, non contro un tuo compagno che in preda al panico o alla sua coscienza (sbagliata) fugge. Avvertimi se andiamo in guerra insieme così chiedo il trasferimento anche alle latrine. Dove hai fatto il servizio di leva ? io in aeronautica a Elmas (12 mesi). Ciao, sempre il tuo Gianni.
 
     
unamicoincomune
unamicoincomune il 13/03/07 alle 11:17 via WEB
Si vede, giusto un aviere potevi essere. Evidentemente non hai avuto una seria preparazione militare e non hai radicati certi concetti. Ma non è colpa tua, è, come sempre, colpa della società. Pensa, se il commilitone che scappa è quello che ha in dotazione l'arma di reparto o la radio che fine potrebbero fare gli altri? grazie alla sua codardia potrebbero finire sotto il fuoco nemico senza adeguata copertura e senza possibilità di comunicare. Ma tu sei un aviere può dire queste cose. Per tua informazione io ne ho fatto 30 mesi. Nel glorioso esercito italiano. C.te squadra assaltatori. Ti basta? ciao aviere
 
gianni12345
gianni12345 il 13/03/07 alle 13:34 via WEB
Tranquillo, adesso è tutto chiaro. Non uccideresti un tuo compagno disertore per punirlo, ma per recuperare la radio. Solo un assaltatore poteva pensarla così. Ciao Gianni. e bastaaaa..
 
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AL VERO GABBIANO JONATHAN

immagineLa maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.Ma a sue spese scoprì che, a pensarla in quel modo, non è facile poi trovare amici, fra gli altri uccelli.

 

SE

 

"Se" Se saprai conservare la testa, quando intorno a te tutti perderanno la loro, e te ne incolperanno; Se crederai in te stesso, quando tutti dubiteranno, ma saprai intendere il loro dubbio; Se saprai aspettare, senza stancarti dell'attesa, ed essere calunniato senza calunniare o essere odiato senza dar sfogo all'odio e, non apparire troppo bello, ne parlare troppo saggio; Se saprai sognare, e non rendere i sogni tuoi padroni; se saprai pensare, e non fare dei pensieri il tuo fine; se saprai incontrare il Trionfo e il Disastro, e trattare questi due impostori nello stesso modo; Se saprai sopportare di sentire quello che hai detto di giusto falsato dai ribaldi per farne trappola ai creduli o vedere le cose per cui hai dato la vita, spezzate e curvarti e ricostruirle con utensili logorati; Se saprai fare un mucchio di tutte le vicende e rischiarlo in un giro di testa e croce; E perdere e ricominciare da capo e non fiatar verbo sulle tue perdite; Se saprai forzare il tuo cuore e i nervi e i tendini per aiutare il tuo volere, anche quando essi sono consumati; e così resistere quando non c'è più nulla in te tranne che la volontà che dice loro: "reggete!" Se saprai parlare con le folle e mantenere le tue virtù e passeggiare con i Re e non perdere la semplicità; Se ne nemici, ne prediletti amici avranno il potere di offenderti, se tutti gli uomini conteranno ma nessuno conterà troppo; se saprai riempire il minuto che non perdona, coprendo una distanza che valga i sessanta secondi; Tuo sarà il mondo e tutto ciò che contiene e, ciò che conta, sarai un uomo,figlio! Rudyard Kipling

 

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"Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi." - Luigi Einaudi

 

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