entronellantro

Ciao Pier.... purtroppo di Titti Pinna ne ho sentito parlare solo nei blog e in qualche testata online. Ovviamente non è stato sequestrato nel cosro di una guerra e quindi le circostanze sono un po' diverse da quelle di Mastrogiacomo, come hai detto anche tu. Ma anche Titti Pinna è un uomo, un cittadino italiano, a cui è stata tolta la libertà e purtroppo è un ostaggio dimenticato cui dedicano spazio solo i media locali. Ciao e buona giornata

Caro Pierluigi sottoscrivo il commento di Dike. Sono felice per mastrogiacomo ma vorrei che ogni cittadino italiano possa avere lo stesso interesse dei media e delle autorità. Sulle modalità e sulle trattative non mi esprimo...è sempre facile parlare dal di fuori. Vorrei che tutti i giornalisti o personale estraneo si mantenesse fuori dalle zone di crisi per non mettere il Paese in condizioni di difficoltà o di condizionamenti. Se penso al costo di vite umane che la cattura dei terroristi scambiati avrà provocato....!!! Se penso che i terroristi liberati, al contrario di mastrogiacomo, non rischiavano la loro vita e se penso di quante altre vite essi potranno un domani essere responsabili! Fa rabbia sapere di esser stati costretti a mercanteggiare con spietati assassini. Ciao! Vito

Ciao Vito. Sono d'accordo anch'io che ad ogni cittadino in caso di sequestro debba esser riservato lo stesso interesse da parte delle autorità. Per quanto riguarda l'informazione non va comunque dimenticato che una notizia investe l'interesse dell'opinione pubblica (che nei fatti è quella che conta) a seconda della situazione in cui si svolge: un militare italiano che muore in Iraq susciterà sempre molto più interesse informativo, per evidenti ragioni, di un militare che muore in autostrada sull'A1 ed entrambi stanno prestando il loro servizio. Non sono invece d'accordo quando affermi che la stampa dovrebbe mantenersi fuori da certe zone critiche. La stampa deve informare, è questo il suo compito, dove non ci sono inviati non c'è informazione, o dobbiamo solo avvalerci di quello che raccontano i militari e i governi?. Plaudo quindi a tutte le Oriana Fallaci (inviata sul fronte Vietnamita) che con le loro notizie ci hanno portato informazioni così difficili da ottenere. Basti pensare che non abbiamo mai nessuna notizia su quel che avviene in Cecenia dove appunto mancano totalmente gli inviati. Un paese che svolge una missione in uno stato a rischio, oltre alla perdita di vite umane militari, deve mettere in preventivo anche questo aspetto dei sequestri. La questione è semplice poi, o il governo si comporta come gli inglesi o gli americani, che non cedono ad alcun ricatto, oppure tratta col nemico, con tutti i mal di pancia che questo comporta sui nostri alleati. Bisogna però sottolineare un'importante differenza: Inglesi e americani tengono questo atteggiamento supportati dalla loro opinione pubblica. L'opinione pubblica italiana è capace di tale supporto? Io penso di no. Siamo un popolo molto più, forse troppo, sentimentalista. Se ci piace stare al centro delle politiche mondiali per dire la nostra, dobbiamo imparare ad essere coerenti e consapevoli che in questi scenari di guerra il rischio c'è e non solo per i militari. Non è quindi il sequestro dell'inviato a mettere in crisi il proprio governo, ma il riscontro emozionale che questo fatto suscita nella propria pubblica opinione, ma dove c'è guerra non vi è posto per i sentimenti. Ciao!

Bravo Pierluigi !! Liberate Titti Pinna. A casa subito. Ciao Gianni

purtroppo non tutte le persone hanno lo stesso peso...e questo mi dispiace! Spero che anche il mio mezzo conterraneo (sn di papà sardo) sia liberato al più presto. LIBERATELO!kizz