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Fatti non foste a viver come bruti

"... Non vogliate negar l’esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
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fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
"

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

 

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« Scatti afghani!Lenzuola di carta! »

Non capisco e me ne scuso!

Post n°207 pubblicato il 30 Marzo 2007 da unamicoincomune
 

Sinceramente non capisco. Non capisco come possano esistere uomini e forze politiche pronte a trattare con onore e rispetto coloro che non conoscono concetti simili. Non capisco come si possa invocare un tavolo di pace con coloro che praticano, costantemente, il sopruso e la soprafazione. Non capisco come ci si possa dichiarare per la parità tra le due metà del cielo, uomo e donna, e schierarsi a favore di coloro che non rispettano la donna e la costringono ad umiliazioni e alla rinuncia della propria femminilità. Non capisco come ci si possa definire uomini di dialogo e accettare il soliloquio di estremisti che inneggiano alla lotta all'occidente. Non capisco come si possa sostenere, facendo finta che non esistano regole d'ingaggio internazionali, che la missione italiana in Afghanistan sia una missione umanitaria e di pace. Anzi, qiuesto lo capisco: la paura di perdere elettorato mette a tacere tutte le coscienze! Non capisco come mai non si sia chiesto al giornalista Mastrogiacomo di chiedere scusa al Paese per averlo messo in grave difficolta e lo si sia trattato da eroe. Non capisco perchè si limitino i finanziamenti alle forze di polizia e si aumentino i privilegi dei politici. Non capisco come possa una Senatrice della Repubblica non mantenere fede alle dichiarazioni fatte in merito ad eventuali dimissioni: "voterò il rifinanziamento con la morte nel cuore e dopo rassegnerò le dimissioni dal Senato". Non capisco tante altre cose, ma forse è un mio limite e me ne scuso! Ma spiegatemi voi che razza di Paese siamo. Io continuo a non capirlo!

ps firmate la petizione per dire basta ai privilegi. Il link lo trovate nella colonna di sinistra.

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Commenti al Post:
shardana0
shardana0 il 30/03/07 alle 11:56 via WEB
Sono pienamente d'accordo con te, e non capisco perché certi politici non campiano professione. Un saluto
 
franco460
franco460 il 30/03/07 alle 13:28 via WEB
Con un po' d'impegno tutto si può capire se lo si desidera. Questi afghani così lontani da noi geograficamente e culturalmente vivono in guerra da sempre. Gli inglesi hanno cercato di sottometterli senza riuscirci. I russi si sono dissanguati e poi scappati via. Adesso gli americani e soci. Vorrei vedere noi nei loro panni, altro che guerriglieri o terroristi. Occorre sedersi a un tavolo con loro per trovare una via d'uscita. Ciao
 
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 30/03/07 alle 17:31 via WEB
Al tavolo con chi? con gli afghani o con gli estremisti Talebani? Sedersi con questi ultimi sarebbe come invitare al tavolo anche Bin Laden. Va bene che una certa parte politica sta cercando di riabilitare i nostri ex terroristi e lo fa inserendoli in uffici parlamentari e ministeriali e quindi ha dimestichezza con chi ha vissuto la lotta armata. Forse anche i Talebani sono compagni che sbagliano? Ciao
 
 
franco460
franco460 il 30/03/07 alle 19:23 via WEB
L'errore che si commette più spesso è quello di non considerare la struttura tribale dell'afghanistan. Il terrorismo e i talibani sono una parte del problema. I capi tribù e i capi religiosi sono quelli che detengono il potere e a cui tutti ubbidiscono. Il governo controlla solo kabul, il resto del territorio è nei fatti in mano alla guerriglia o resistenza afgana. Con chi si dovrebbe trattare secondo te? O non bisogna trattare e bombardare a tappeto in modo da liberarli in modo definitivo e per l'eternità. ciao
 
   
unamicoincomune
unamicoincomune il 30/03/07 alle 19:44 via WEB
In base a questo principio possiamo invitare al tavolo delle trattative anche i clan mafiosi e i boss della criminalità. Anche noi siamo una realtà tribale, purtroppo. Ci siamo divisi in partiti, alcuni fanno parte di clan. Che differenza c'è? La tua ultima ipotesi non è da scartare. Oppure possiamo ritirarci in santa pace e lasciare che si uccidano tra loro. Ricostruiamo i muri fisici e facciamo in modo che nessuno possa uscire da quelle zone ed il primo che osa farlo lo eliminiamo. Anche questa potrebbe essere un'idea. O ancora possiamo dar vita ad una delegazione con in testa Fassino & Co, accompagnati da un bel numero di pacifisti nostrani, e la inviamo nella zona e vediamo cosa succede. Io resto convinto del fatto che, come dicevano i romani, "Si vis pacem para bellum" e che il pacifismo oltranzista non serve assolutamente a niente se non a rendere ancora più arroganti le pretese altrui. Guarda le ultime dichiarazioni del Mullah talebano in merito al sequel della vicenda Mastrogiacomo. Ciao
 
gianni12345
gianni12345 il 30/03/07 alle 15:31 via WEB
Ti spiego. Se due o più fazioni combattono tra loro, e si uccidono a vicenda, significa che tutti tentano di far prevalere la legge del più forte. Come fa Israele per intenderci. Se qualcuno intende pacificare le fazioni in lotta, non può farlo solo con parte di queste, per il semplice fatto che quella tenuta fuori continua semplicemente a combattere fregandosene degli accordi di pace che non ha trattato direttamente. A me sembra ovvio ma per altri è più importante la strumentalizzazione e la demagogia. Quando dici che non capisci come ci si possa schierare a favore di coloro che non rispettano la donna, sottintendi, vigliaccamente, una bugia. Chi si schiera ed in favore di chi ? La missione italiana in Afghanistan è un mandato ONU, umanitaria e di pace, appunto. Cosa c’è da capire ? La vuoi per caso trasformare in qualcos’altro ? Quella in Irak, invece, voluta dal nanetto, non era ONU ma solo PRO USA, 23 italiani morti per compiacere gli USA. Complimenti. Mastrogiacomo è un eroe nel senso che ha rischiato la vita per compiere i suoi doveri professionali per informare anche te. Senza persone come lui, adesso non potresti parlare male dei talebani, perché non li conosceresti. Abbi un pò di rispetto, almeno. Anche io destinerei più risorse alle forze di polizia specie nelle zone del Paese dove è più presente la criminalità organizzata, e non capisco perché i privilegi della politica nel quinquennio appena passato sono addirittura aumentati. La Senatrice Rame, rappresenta i cittadini che hanno contribuito a votare la lista che l’ha eletta. Ma se si dimette o meno, a te che ti frega ? o lo dici solo per sottolineare che non è stata coerente ? saresti fazioso. Ci sono troppe cose che ancora non capisci, speriamo che prima delle prossime elezioni sia riuscito a spiegarti tutto. Avremo un elettore in più per Prodi. Abbi fiducia. Ciao Gianni
 
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 30/03/07 alle 17:25 via WEB
Capisco, capisco che sei ideologicamente inquinato e che non vuoi capire il senso dei miei "non capisco". Capisco che sei allineato con i finti pacifisti che predicano pace ma che vedrebbero con piacere la cancellazione di israele dalla carta geografica. Capisco che ti schieri dalla parte di coloro che professano la parità tra uomo e donna e poi fanno l'occhiolino ai Talebani e ai fondamentalisti islamici che non mi sembra vedano con piacere quella parità. Capisco che la tua visione politica e berlusconicentrica e prodi dipendente. Il nemico è Berlusconi e bisogna eliminarlo. Capisco che credi alle favole, e questo potrebbe anche essere un aspetto positivo, e pensi che Prodi sia un grande statista e che questo governo stia lavorando bene. Pensa che lo crediate tu e Prodi! Capisco che per te i concetti di coerenza, dignità e onore siano concetti relativi e che non siano così importanti. Per me lo sono e mi fa piacere vedere che altri abbiano gli stessi concetti. Se la Rame mantenesse fede alle sue promesse, probabilmente cambierei il concetto che ho di lei. Capisco che per te mastrogiacomo sia un eroe, non lo condivido ma rispetto la tua opinione. Per me è stato semplicemente uno sprovveduto in cerca dello scoop del secolo che, con il siuo comportamento, ha contribuito a mettere in ridicolo il Paese. Ci sono tanti altri cronisti che riescono, con umiltà, a fare lo stesso lavoro e consentirci di conoscere quella realta. Lo fanno rispettando i consigli di chi in quella realtà opera e non mettono a rischio la propria incolumità e non creano i presupposti per eventuali rapimenti ed estorsioni con conseguente scambio di prigionieri. E capisco ancora che il tuo quadro temporale di riferimento, riguardo alla politica nostrana, si ferma al 2001. Io cerco di andare oltre. Se tutto ciò significa essere fazioso, ebbene si. Lo sono! e ne vado fiero. Concludo con il rassicurarti riguardo al voto. Continuerò a stare dalla mia parte ma sempre pronto a dialogare e collaborare con chi si dimostra non inquinato ideologicamente e non farcito di pregiudizi. E ho fiducia! ciao pierluigi
 
   
gianni12345
gianni12345 il 30/03/07 alle 19:19 via WEB
Hai espresso tutta una serie di concetti che non posso condividere, ma mi sono piaciute molto le conclusioni, quindi ti assolvo e spero ancora per le prossime elezioni. Ciao Gianni
 
     
unamicoincomune
unamicoincomune il 30/03/07 alle 19:37 via WEB
Sai bene che chi vive sperando... comunque grazie per l'assoluzione. ciao
 
Caty1966
Caty1966 il 30/03/07 alle 20:42 via WEB
Ciao Pierluigi. Evviva quelli non capiscono, visto cosa scrivono quelli che dicono di capire. Caty
 
a_tiv
a_tiv il 31/03/07 alle 10:50 via WEB
Caro Pierluigi...ieri alpha2007 "del più e del meno" mi ha invitato a commentare nel suo blog una sua riflessione sulla questione dell'Afghanistan...ti riporto il mio commento...alcuni riferimenti attengono le sue considerazioni ma penso che siano utili ad allargare il dibattito...ecco quanto ho scritto: "Cara Alpha eppure una guerra dobbiamo vincerla. Oppure saremo noi, tra un anno o tra dieci, che perderemo anche il diritto di esser quelli che siamo. Dobbiamo vincere la guerra del deterrente anche militare ad ogni aggressione. Non è necessariamente una guerra tra eserciti ma la consapevolezza di un principio e di una realtà. Dobbiamo vincere la guerra che invocava Oriana Fallaci contro il buonismo e le mistificazioni che Lei definiva “codardia”. Dobbiamo avere gli attribuiti per gridare che le nostre scelte e la nostra civiltà sono irreversibili e che nessuno si possa permettere di metterle in discussione. Dobbiamo avere la forza di far rispettare in casa nostra le nostre regole e di affermare le nostre tradizioni. Dobbiamo gridare e dire che in casa nostra siamo noi a decidere. Cara Alpha...le conclusioni a tutto il tuo ragionamento, per molti versi abbastanza realistico, sono insite nelle cose ed a prescindere dall’antiamericanismo o dalla posizione assunta dalla Russia. La sua non è una scelta attiva: certo non ti sfuggirà che non hanno gli occhi per piangere. Figuriamoci se si possono permettere di finanziare eserciti per salvaguardare la pace o cautelarci dal terrorismo. L’unico loro problema è la Cecenia: l’unico problema con il mondo islamico fondamentalista. Non ha niente altro da farsi imputare : non è quello il regno di Satana. Ha sempre qualcosa da trattare. Ha un tavolo al momento buono su cui far sedere qualcuno. Non ha dipendenza energica, ha una manodopera a basso costo, pochi diritti e poca trasparenza. Ha la tecnologia nucleare e gli arsenali pieni: può permettersi anche di stare a guardare. Nessun paragone con l’occidente e la sua civiltà, nessuna dimestichezza con le regole della democrazia e la correttezza sia commerciale che formale. Quella che tu descrivi è la realtà brutale in cui ogni cosa debba necessariamente avere uno scopo che non sia una questione di difesa preventiva di principi e di civiltà. Non sono del tutto d’accordo, sarò anche un illuso, ma non penso che le cose siano perfettamente così. Quando l’Onu stabilì di stanare Bin Laden ed il terrorismo dall’Afghanistan non fu certo per i confini con l’Iran o con il Pakistan o con la Russia; e la Nato è un’alleanza strategica che ha garantito per 60 anni la tranquillità dei paesi occidentali, Italia compresa, da possibili situazioni di difficoltà o di diffusione di dottrine totalitarie. Ricordi, ad esempio, la dottrina di Breznev sull’Italia, paese a sovranità limitata, per essere stata perdente nell’ultimo conflitto mondiale? Ti ricordo, inoltre, che in Europa 60 anni senza conflitti non c’erano mai stati. La crisi tra Inghilterra ed Iran di questi giorni, se non sortirà una soluzione diplomatica, potrà essere una scintilla di un problema ben più vasto, ed a quel punto sfido qualcuno a venir a dire domani che la Gran Bretagna ha mirato al petrolio del golfo persico. Io penso che l’evoluzione delle cose abbia sempre costituito un pretesto buono per ogni strumentalizzazione. Anche lo scoppio di una bombola di gas in un palazzo, ed il crollo dell’edificio, domani potrà essere oggetto di strumentalizzazione. Se si pensa che si mette in moto una macchina di interventi finanziari in cui imprenditori, mediatori e possibilmente politici si inseriranno per un ipotetico tornaconto. Ma come si fa a dire che la perdita del gas della bombola l’ha causato l’uno o l’altro di coloro che un domani ne trarranno vantaggi? Forse che anche un terremoto o un’eruzione vulcanica o un maremoto o lo Tzunami hanno sempre una logica ed una mente politica? La prima guerra del golfo per l’invasione irachena del Kuwait non era stata programmata per il petrolio iracheno...forse più per difendere quello degli sceicchi Kuwatiani. Le sfide di Saddam all’america ed al mondo intero, a prescindere dagli interessi economici, ed alla realizzazione del nucleare, hanno motivato il secondo intervento. Vedi mia cara anche in politica internazionale si tira lenta la corda...un passo alla volta nelle provocazioni e nelle efferatezze. Alcuni pensano che tirandola piano, un poco alla volta, si possa mettere gli altri dinanzi a fatti compiuti. Alla fine, però, spesso la corda si spezza perché non tutto va secondo le previsioni ed alcuni calcoli sono sbagliati. Saddam era convinto che senza la Francia e la Russia non ci sarebbe stata la seconda guerra del golfo. Aveva acquisito la benevolenza della Francia intervenendo direttamente su Chirac ed il suo entourage, stringendo patti economici convenienti ed alimentando interessi personali; comprava le armi dalla Russia sottobanco e si serviva della sua rete per aggirare l’embargo. All’interno aveva instaurato uno dei regimi più cruenti e spietati, esercitato vendette, alimentato la pulizia etnica, emarginato anche i principi religiosi che vedevano la fazione sciita, più filo iraniana e opposta alla sua fazione sunnita, prevalente e maggioritaria. Aveva sterminato villaggi interi e popolazioni accusate di non essersi opposte con maggiore vigore all’avanzata delle forze dell’Unu nella prima guerra del golfo. Aveva tollerato che i suoi figli si scatenassero in orge di sangue e di violenze. Mi dirai che il terrore non è cambiato e che con la caduta di Saddam sia venuto meno, in vaste zone dell'Irak, il deterrente dell’ordine costituito dalla guardia nazionale di Saddam, ma è sempre e proprio questo il vero nemico: il terrorismo. Veniamo all’Afghanistan, "la pace si fa con i nemici" dice Fassino e come al solito si infila nel suo percorso di demagogia di lungo corso. Ma chi sono i nemici? La Nato, sotto l’egida dell’Onu è andata in Afghanistan non a fare una guerra ad una nazione nemica ma a compiere un’azione di polizia, a snidare il terrorismo ed i suoi profeti. Il nemico è il terrorismo! Se l’esercito andasse in Sicilia o in Campania a fermare la mafia o la camorra, a missione compiuta non firma armistizi con le bande criminali: lascia i poteri ai legittimi rappresentanti del popolo. In Afghanistan , caduto a Kabul il governo spietato e sanguinario dei talebani che avevano imposto la più efferata e repressiva legge coranica a tutto il Paese, ora c’è un governo legale. E’ un governo debole militarmente e sottoposto alle insidie della guerriglia di minoranze armate dai signori della droga e signori della guerra…..ed è questa la ragione della presenza dell’Onu. Con chi ci si siede intorno ad un tavolo? Con il loro leader Dadullah a negoziare le quantità di oppio da esportare nei mercati clandestini occidentali della droga? O la quantità annua di gole da tagliare? O le ragazzine da massacrare perché imparano a leggere e scrivere? Ora Dadullah chiede la liberazione di ulteriori due terroristi per la liberazione dell’interprete catturato assieme a Mastrogiacomo e si appresta, a mio avviso, ad attaccare gli italiani perché sanno, qualcuno li ha istruiti in proposito, che l’attacco all’Italia ed ai suoi militari è la chiave di volta per mettere in crisi la missione della Nato. Mia cara mi fermo qua. Ma potrei continuare a parlare su altri spunti che sono contenuti nel tuo post ma rischierei di annoiare sia te che gli altri lettori. Quale la soluzione alla questione? Se fosse cos’ facile! Incominciamo con i principi che sono alla base di ogni impresa: sia che si tratti di perseguire obiettivi esaltanti (nello sport, nello studio, nel lavoro), sia nelle scelte dolorose e meno esaltanti come la lotta e la strenua difesa dei principi in sui si crede. Diciamo allora che occorre fermezza, determinazione, convinzione, coerenza. La soluzione è quella di battere il terrorismo e le sue centrali. Non è facile ed è rischioso ma è la sola soluzione che abbiamo." Buona giornata. Vito
 
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 31/03/07 alle 12:00 via WEB
Che dire? ottimo intervento. lo condivido nella sua totalità. Ciao e a presto
 
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AL VERO GABBIANO JONATHAN

immagineLa maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.Ma a sue spese scoprì che, a pensarla in quel modo, non è facile poi trovare amici, fra gli altri uccelli.

 

SE

 

"Se" Se saprai conservare la testa, quando intorno a te tutti perderanno la loro, e te ne incolperanno; Se crederai in te stesso, quando tutti dubiteranno, ma saprai intendere il loro dubbio; Se saprai aspettare, senza stancarti dell'attesa, ed essere calunniato senza calunniare o essere odiato senza dar sfogo all'odio e, non apparire troppo bello, ne parlare troppo saggio; Se saprai sognare, e non rendere i sogni tuoi padroni; se saprai pensare, e non fare dei pensieri il tuo fine; se saprai incontrare il Trionfo e il Disastro, e trattare questi due impostori nello stesso modo; Se saprai sopportare di sentire quello che hai detto di giusto falsato dai ribaldi per farne trappola ai creduli o vedere le cose per cui hai dato la vita, spezzate e curvarti e ricostruirle con utensili logorati; Se saprai fare un mucchio di tutte le vicende e rischiarlo in un giro di testa e croce; E perdere e ricominciare da capo e non fiatar verbo sulle tue perdite; Se saprai forzare il tuo cuore e i nervi e i tendini per aiutare il tuo volere, anche quando essi sono consumati; e così resistere quando non c'è più nulla in te tranne che la volontà che dice loro: "reggete!" Se saprai parlare con le folle e mantenere le tue virtù e passeggiare con i Re e non perdere la semplicità; Se ne nemici, ne prediletti amici avranno il potere di offenderti, se tutti gli uomini conteranno ma nessuno conterà troppo; se saprai riempire il minuto che non perdona, coprendo una distanza che valga i sessanta secondi; Tuo sarà il mondo e tutto ciò che contiene e, ciò che conta, sarai un uomo,figlio! Rudyard Kipling

 

EINAUDI

"Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi." - Luigi Einaudi

 

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