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Fatti non foste a viver come bruti

"... Non vogliate negar l’esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
"

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

 

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« E adesso arrivano tempi ...Soluzioni Democratiche d... »

Estemporanea: le viscate ma non solo.

Post n°563 pubblicato il 02 Maggio 2008 da unamicoincomune
 

Il dopoguerra è, finalmente, finito e si spera che, con esso, finiscano i veleni che, in questi anni, hanno minato la salute degli italiani. L’Italia ha svoltato a destra ed ha punito, prima con la sconfitta Veltroniana e poi con la bocciatura di Rutelli a Roma, i trasformisti della politica, i succedanei del comunismo e dell’ambientalismo. I presunti portatori degli ancor più presunti valori della Resistenza sono stati sconfitti e con essi la loro supponenza, la loro presunzione e la, ancor più presunta, superiorità morale. Questo è il dato che emerge dalle recenti tornate elettorali ma siamo italiani e non possiamo farci mancare niente. Non possiamo avviarci, tranquillamente, verso la normalità. Certo una nuova stagione si apre, sia a destra che a sinistra, gli estremi devono ritrovare identità per cercare di tornare ad essere espressione di qualcosa, che non sia una razza in via di estinzione, e di qualcuno. Gli sconfitti dovranno trovare la strada per evitare il crollo definitivo dell’alternativa al Popolo della libertà, alleati inclusi, e i vincitori, per loro la sfida è ancora più difficile, avranno l’onere di dimostrare di saper ben governare e il dovere di ripagare la fiducia accordatagli dagli italiani. Italiani ormai stanchi delle solite promesse, delle solite liti tra i governanti, del nulla sotto vuoto spinto che è stato spesso spacciato come seria novità. Gli italiani hanno deciso, hanno ascoltato i contendenti ed hanno deciso. Ma qualcuno, probabilmente, non ha gradito la scelta ed ha iniziato ad augurare vita breve al governo prossimo venturo. Qualcun altro, invece, non deve aver gradito l’epurazione veltroniana e ha deciso di vendicarsi con un ultimo regalo agli italiani vittime del grande fratello, ai curiosi di ogni specie e, forse, ai malintenzionati di turno che, grazie al fatto, potranno scegliere meglio le proprie vittime. Timeo Visco et dona ferentes, ma, in questo caso, i personaggi coincidono. Il viceministro meno amato del governo Prodi, quello che ha avuto un rapporto Speciale con la Guardia di Finanza, ha partorito un regalo dei suoi. Dopo la messa al bando del contante e la ricerca ossessiva della tracciabilità dei pagamenti il buon Vincenzo ha pensato bene di rendere pubbliche, senza alcuna precauzione, le dichiarazioni degli italiani. La sua iniziativa, messa in essere dall’agenzia delle entrate, ha mandato in tilt il sito dell’agenzia e ha causato malumori tra gli italiani. A quelli che gli fanno notare che forse non è stata una saggia scelta Lui risponde citando i telefilm americani e affermando che è “semplicemente” un fatto di civiltà e di democrazia. Ci consenta Visco di dissentire, non è per niente civile stimolare i più bassi istinti dell’essere umano, non è per niente civile mettere in rete dati che potrebbero diventare, nelle mani di alcuni, armi pericolose. Se Visco inizia a fare un giretto nel Web forse capisce il danno che ha causato. Sono sorti siti per spiare il reddito del vicino, altri in cui si mettono in vendita quei dati che, tardivamente, si è cercato di togliere dalla rete con l’intervento del garante per la Privacy. Già la Privacy, prima ti fanno due palle così per dirti che i dati vanno tutelati, che vanno difesi, che vanno criptati ma poi arriva qualcuno che mette in rete dati appetibili. Complimenti. Ecco il regalo di Visco agli italiani, un nuovo clima di odio e di rancore e invidia celato sotto il segno della trasparenza, della civiltà e della democrazia. Sarà ma a me sembra comunismo puro! Forse è per questo che Veltroni non lo ha candidato? Certi dati è bene, ovviamente, che lo Stato li abbia e li usi ma il renderli pubblici, senza alcuna cautela tra l’altro, non è degno di un Paese civile. Adesso, come sempre, toccherà a Berlusconi porvi rimedio. Evidentemente quando il Paese si trova in situazioni difficili sente la necessità di svoltare a destra e sente il bisogno dell’uomo forte. Speriamo bene, per il bene dell’Italia.    .

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Commenti al Post:
frickpeace
frickpeace il 03/05/08 alle 12:13 via WEB
Quest'ultima trovata di Visco è veramente senza senso,non trovo l'utilità di rendere pubblici i reditti degli italiani, a quale pro, non lo capisco proprio. Anzi questa decisione porterà più danno che vantaggio alla democrazia e alla tranquillità, ma soprattutto minerà seriamente la sicurezza di tutti,sicurezza gia da se precaria. Il brutto è che ormai il danno è fatto, fare marcia indietro ora non servirebbe a niente, incredibile,queste erano le priorità del governo Prodi. Menomale si è cambiata pagina. Barbara.
 
 
gianni12345
gianni12345 il 03/05/08 alle 17:01 via WEB
Gentile Barbara, le dichiarazioni dei redditi, in Italia e negli altri paesi europei, sono pubbliche per Legge, come gli atti notarili per il trasferimento di una proprietà (Pubblico Registro), la registrazione degli immobili (Catasto), la registrazione delle imprese e società (Camera di Commercio), il registro automobilistico (PRA), le persone fisiche (anagrafe), ecc... . Tutti dati personali, mi pare e tutti pubblicamente consultabili anche da internet. Perchè i redditi, anch'essi pubblici per Legge non dovrebbero essere consultabili ? Mi spieghi, gentile Barbara. Ciao, Gianni
 
   
unamicoincomune
unamicoincomune il 03/05/08 alle 17:12 via WEB
Non si può spiegare niente a chi non vuole, o non è in grado, di capire. Nei paesi civili è vero che ai dati, anche a quelli fiscali, si può accedere ma con specifici accorgimenti e per determinati motivi. Non trovi i dati in rete così come per gli elenchi telefonici, elenchi dai quali uno può chiedere il non inserimento. Ma tu, nell'animo sei simile evidentemente a Visco e per questo ti accontenti delle sue argomentazioni, poi ritrattate, a difesa della sua iniziativa. Credo che nessuno avrebbe da ridire se quei dati fossero tutelati, ci avete fatto due palle con la privacy, e non diffusi indiscriminatamente. Un'iniziativa simile è il classico effetto del grande fratello, per Visco Orwell è sicuramente un mito, e non degna di un Paese civile e liberale. Ma forse questo è troppo difficile per te da comprendere. Del resto i tuoi limiti li hai mostrati più volte con le tue scelte sbagliate (leggi Soru, Prodi, Veltroni). Solo una volta hai fatto una buona scelta, ovvero quando mi hai votato. Ciao e studia di più.
 
   
frickpeace
frickpeace il 04/05/08 alle 16:55 via WEB
Gentile Gianni, mi sembri un avvocato difensore del governo Prodi e non ragioni sulle irresponsabilità di quello che è succeso, mi sembra anzi che non vuoi vedere la realtà dei fatti. Mi sembra abbastanza risaputo che non disponiamo di tranquillità sociale,la sicurezza è al quanto inaffidabile. Il problema di quei redditi messi on line, era il tipo di consultazione, non c'era assolutamente nessun controllo, per cui ognuno poteva accederci facilmente senza nessuna identificazione. Ora dalla procura persino la beffa, chi ha copiato quei redditi ora rischia 3 anni di galere. Mi sembra veramente paradossale. Se così fosse allora meriterebbero la galera anche Visco e i dipendenti dell'agenzia delle entrate che lo hanno permesso, che non hanno tutelato i dati personali degli italiani. Il discorso è che in Italia abbiamo tanti problemi, questo provedimento non giovava a nessuno, anzi inasprisce ancora di più la gelosia e l'invidia che in Italia si ha verso gli altri. E questo che non capisco,perchè questa priorità. Poi non farmi un discorso su gli altri paese, non puoi fare paragoni. Ciao Barbara.
 
     
gianni12345
gianni12345 il 05/05/08 alle 12:59 via WEB
Ciao, Barbara. Chissà perchè non posso fare paragoni con quanto succede ad esempio in Inghilterra che come noto è la prima democrazia del mondo. Nel merito, non hai risposto alla mia domanda. Non ti ho chiesto se fosse opportuno o meno che la dichiarazione dei redditi sia pubblica. E' già pubblica per Legge dal 1986. Come tale, già consultabile presso ogni ufficio Provinciale dell'Agenzia delle Entrate. Che vi piaccia o meno è così, punto. Ti ho invece chiesto di esprimere la tua opinione riguardo la CONSULTABILITA' SU INTERNET. Solo questo. Se vorrai rispondermi. Ciao, Gianni
 
franco460
franco460 il 03/05/08 alle 18:58 via WEB
Io credo che la privaci sia una bella trovata e mi meraviglia la posizione delle associazioni dei consumatori. Io non sarei contrario alla pubblicazione dei miei redditi, ma chi dichiara diecimila euro lordi l'anno e conduce una vita lussuosa preferisce che i vicini non sappiano. Ciao
 
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AL VERO GABBIANO JONATHAN

immagineLa maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.Ma a sue spese scoprì che, a pensarla in quel modo, non è facile poi trovare amici, fra gli altri uccelli.

 

SE

 

"Se" Se saprai conservare la testa, quando intorno a te tutti perderanno la loro, e te ne incolperanno; Se crederai in te stesso, quando tutti dubiteranno, ma saprai intendere il loro dubbio; Se saprai aspettare, senza stancarti dell'attesa, ed essere calunniato senza calunniare o essere odiato senza dar sfogo all'odio e, non apparire troppo bello, ne parlare troppo saggio; Se saprai sognare, e non rendere i sogni tuoi padroni; se saprai pensare, e non fare dei pensieri il tuo fine; se saprai incontrare il Trionfo e il Disastro, e trattare questi due impostori nello stesso modo; Se saprai sopportare di sentire quello che hai detto di giusto falsato dai ribaldi per farne trappola ai creduli o vedere le cose per cui hai dato la vita, spezzate e curvarti e ricostruirle con utensili logorati; Se saprai fare un mucchio di tutte le vicende e rischiarlo in un giro di testa e croce; E perdere e ricominciare da capo e non fiatar verbo sulle tue perdite; Se saprai forzare il tuo cuore e i nervi e i tendini per aiutare il tuo volere, anche quando essi sono consumati; e così resistere quando non c'è più nulla in te tranne che la volontà che dice loro: "reggete!" Se saprai parlare con le folle e mantenere le tue virtù e passeggiare con i Re e non perdere la semplicità; Se ne nemici, ne prediletti amici avranno il potere di offenderti, se tutti gli uomini conteranno ma nessuno conterà troppo; se saprai riempire il minuto che non perdona, coprendo una distanza che valga i sessanta secondi; Tuo sarà il mondo e tutto ciò che contiene e, ciò che conta, sarai un uomo,figlio! Rudyard Kipling

 

EINAUDI

"Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi." - Luigi Einaudi

 

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