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Fatti non foste a viver come bruti

"... Non vogliate negar l’esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
"

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

 

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In progress:"L'Europa s'infrange nella verde Irlanda..."

Post n°597 pubblicato il 13 Giugno 2008 da unamicoincomune
 


Il 13 dicembre 2007 i leader dei Paesi membri della Comunità europea firmavano  il trattato di Lisbona mettendo così fine a anni di negoziati sulla riforma istituzionale dell’Unione e modificando il trattato sull’Unione europea e il trattato istitutivo della Comunità europea, attualmente in vigore, senza tuttavia sostituirli. Il trattato nasceva con l’obiettivo di dotare l’Unione del quadro giuridico e degli strumenti necessari per far fronte alle sfide del futuro e rispondere alle aspettative dei cittadini. Queste almeno le intenzioni dei firmatari, intenzioni che però vanno ad infrangersi con il NO dell’Irlanda alla ratifica del trattato. L’Irlanda è stato l’unico Paese europeo a dare voce al popolo per la ratifica del Trattato ed il popolo irlandese ha gridato il suo NO. Un No incomprensibile per i leader europei, un No che procura nuove incertezze ad Unione Europea, unione più di nome che di fatto, che rischia ora di infrangersi negli scogli della verde Irlanda. Mentre la maggioranza dei politici nostrani sottolinea gli aspetti negativi della bocciatura referendaria irlandese altri, come il Ministro Calderoli, sentono il dovere di ringraziare il popolo irlandese per il voto espresso. Calderoli fa notare che “Tutte le volte in cui i popoli sono stati chiamati a votare hanno bocciato clamorosamente un modello di Europa che viene vista lontana dai popoli stessi". Ed in effetti non si può certamente negare quanto espresso dal Leghista. L’Europa, quella originata dai diversi trattati, quella dell’Euro e delle burocrazie, quella delle misure dei cetrioli e dei diametri dei pomodori, quella dell’incommensurabile produzione normativa, quella che comporta continui adeguamenti delle legislazioni nazionali, quella che boccia il prestito ponte per Alitalia e che, spesso e volentieri, si diverte ad aprire procedure d’infrazione contro l’Italia è un’entità lontana dalla quotidianità dei cittadini europei. E’ una struttura che costa milioni di Euro e che, probabilmente, viene ritenuta inutile dai Popoli. Popoli che, come sottolinea Calderoli, restano gli unici titolari della sovranità e che soli possono decidere se rinunciare o meno ad essa o a parte di essa. Adesso si sprecheranno le teorie sui perché e sui percome, tutti vorranno dire la propria, diranno che si crea un nuovo ostacolo, diranno che si è persa una grande occasione, un’occasione storica per il bene di tutti e panzane similari. Ma non si chiederanno mai il perché del No irlandese, non si chiederanno mai come mai l’Europa, intesa come istituzione ovviamente, è vista con diffidenza dai cittadini, non si spiegheranno questa diffidenza e cercheranno nuove formule per dare vita ad un’entità ibrida quale è questa Unione. L’Europa dei burocrati e dei politicanti rimane lontana da quello spirito iniziale, spirito che nasceva dalle ceneri conseguenti alla seconda guerra mondiale. Nasceva dalla volontà di superare le divisioni e di evitare al vecchio continente nuovi spargimenti di sangue. L’Europa a cui si è dato vita non è stata capace di far nascere trasporto emotivo nei cittadini verso questa nuova entità, un’entità che si è concretizzata nella realizzazione di nuove, e costose, sovrastrutture e nella crescente produzione di norme e regolamenti che, con l’intento di dare uniformità di trattamento nei diversi Paesi si sono rivelate essere freno e ostacolo all’economia dei singoli Paesi e dell’Europa. In pratica il peggior nemico dell’Europa si è rivelata essere l’Europa. Un’Europa che ha guardato solo al suo interno, ha cercato di dare una moneta unica a realtà differenti. Una moneta unica, l’euro, che è visto dalla maggioranza dei cittadini come causa di impoverimento. Un’Europa che ha cercato di dare un numero sempre maggiore di tutele a lavoratori e consumatori ma che non ha fatto i conti con i Paesi al suo esterno, Paesi che, certo, non danno garanzie di sicurezza e tutela ai lavoratori  ma le cui economie crescono a ritmi vertiginosi causando il rallentamento della ormai stanca locomotiva europea. Insomma, il No Irlandese deve dare da pensare. Non si può considerare la bocciatura come un incidente di percorso e non si può neanche procedere, come suggerisce il Presidente Napolitano, lasciando fuori dall’Unione chi non approva il Trattato. L’Unione Europea deve nascere dalla volontà dei Popoli e non può essere un’imposizione di politici e tecnocrati. L’Unione deve essere un’unione d’intenti e non il frutto di semplici trattative diplomatiche che cercano di contemperare interessi economici. Ben venga un’Europa federale con forti poteri centrali che lascino ai Paesi membri il compito di applicare e fare applicare ciò che quel potere decide. Ben venga un’Unione con istituzioni snelle e che elimini inutili sovrapposizioni tra i diversi livelli, un’Unione sullo stile, con le dovute correzioni legate alle diverse origini dei singoli componenti, degli Stati Uniti ma con la ricchezza culturale che gli deriva da secoli di Storia. Un’Europa che, sicuramente, troverebbe il gradimento dei Popoli che spesso hanno dimostrato di avere maggiore saggezza rispetto a governi e parlamenti. Prendano atto i Signori di Bruxelles del problema e non pensino a palliativi e similari, rimettano tutto in gioco e cerchino di dialogare di più con i Popolo che dovrebbero rappresentare e tutelare. Facciano in modo di trasformare l’Europa dei burocrati in Europa dei Popoli e in risorsa e non ostacolo allo sviluppo e alla competitività. Per ora si arrendano all’evidenza:  il 13 non porta bene all’Europa e la notte porta consiglio. 

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Commenti al Post:
mariorossi.1
mariorossi.1 il 14/06/08 alle 15:58 via WEB
Tanti saluti dalla Sierra Leone. Ciao Mario
 
satirodelfaggio
satirodelfaggio il 16/06/08 alle 15:38 via WEB
Fatti non foste per viver come "Bruti": ma neppur per inimicarvi "Popeye"... Hi! Hi! Bentrovato "corrosivo cielo"! Tornerò appena possibile attentamente a discernere! Liete ore ed a presto... ^_* Leo
 
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AL VERO GABBIANO JONATHAN

immagineLa maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.Ma a sue spese scoprì che, a pensarla in quel modo, non è facile poi trovare amici, fra gli altri uccelli.

 

SE

 

"Se" Se saprai conservare la testa, quando intorno a te tutti perderanno la loro, e te ne incolperanno; Se crederai in te stesso, quando tutti dubiteranno, ma saprai intendere il loro dubbio; Se saprai aspettare, senza stancarti dell'attesa, ed essere calunniato senza calunniare o essere odiato senza dar sfogo all'odio e, non apparire troppo bello, ne parlare troppo saggio; Se saprai sognare, e non rendere i sogni tuoi padroni; se saprai pensare, e non fare dei pensieri il tuo fine; se saprai incontrare il Trionfo e il Disastro, e trattare questi due impostori nello stesso modo; Se saprai sopportare di sentire quello che hai detto di giusto falsato dai ribaldi per farne trappola ai creduli o vedere le cose per cui hai dato la vita, spezzate e curvarti e ricostruirle con utensili logorati; Se saprai fare un mucchio di tutte le vicende e rischiarlo in un giro di testa e croce; E perdere e ricominciare da capo e non fiatar verbo sulle tue perdite; Se saprai forzare il tuo cuore e i nervi e i tendini per aiutare il tuo volere, anche quando essi sono consumati; e così resistere quando non c'è più nulla in te tranne che la volontà che dice loro: "reggete!" Se saprai parlare con le folle e mantenere le tue virtù e passeggiare con i Re e non perdere la semplicità; Se ne nemici, ne prediletti amici avranno il potere di offenderti, se tutti gli uomini conteranno ma nessuno conterà troppo; se saprai riempire il minuto che non perdona, coprendo una distanza che valga i sessanta secondi; Tuo sarà il mondo e tutto ciò che contiene e, ciò che conta, sarai un uomo,figlio! Rudyard Kipling

 

EINAUDI

"Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi." - Luigi Einaudi

 

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