Creato da: fenice.lunatica il 20/08/2008
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Andata...

Guardo l'orologio. Sono le 04:00, minuto più minuto meno. L'alieno nel mio stomaco, come risvegliato da questa scoperta, deve aver fatto i calcoli di quante ore son passate dall'ultima volta che ha ricevuto del cibo. Troppe. Decisamente troppe. E inizia a brontolare. Cibo cibo cibo cibo cibo... Siamo rimasti solo in quattro. Io, i gemelli e Cri. Affretto il passo. Ho troppa fame e non vedo l'ora di tornare a casa (le scarpe nuove non sono state un gran acquisto). Mi volto ad osservare J e Cri chiacchierare. Chissà dove son stati quando li abbiamo persi di vista, chissà di cosa stanno parlando. Sono contenta che si siano trovati subito così in sintonia. Adam mi riporta sulla terra. Davanti a noi, la Stuzzicheria. Cibo cibo cibo cibo... Tre rotoli giganti per loro. Un panino-kebab per me (mi devo sempre distinguere dalla massa, io). Mi metto in fila. Davanti a me, un ragazzotto piuttosto robusto chiede anche lui un kebab. "Solo carne per me". Che eresia. Arriva il mio turno. "Cosa ci metto?". "Hem...un po' di tutto?!". Il tizio dietro al bancone si mette a ridere. Sorrido anch'io, ripensando a quanto sia stata perfetta questa serata. Mi allunga il panino e raggiungo gli altri. Altre chiacchiere, altre risate. Adam mangia solo metà del suo rotolone gigante. "Eh no, se non lo finisci non ti azzardare a buttarlo via! Lo finisco io!", dico. Ok, lo so, faccio un po' schifo. ;P Rifornimento paglie e via verso la macchina. Si torna a casa.
In auto mi perdo a riguardare le foto scattate durante la serata. 100 foto precise, neanche a farlo apposta. 100 foto che mi ricorderanno sempre di quanto io sia stata felice questa sera. E dire che solo un mese fa...

 

Un mese fa.

Ancora non capisco come si sia arrivati a tanto.
Io e Nik avevamo appena ripreso a parlarci, dopo due mesi di silenzio totale. Decisione sua. Ma ci serviva questo distacco, perciò non ho fatto molto per evitarlo. Ovviamente ero al settimo cielo, perchè le cose erano tornate alla "normalità" (per quanto possa essere normale il nostro rapporto). Poi, all'improvviso, la "catastrofe". Non voglio entrare nel dettaglio, perchè voglio rispettare la privacy delle persone coinvolte. Cercherò di essere il più chiara possibile, ma fornendo solo le informazioni indispensabili.
I pettegolezzi non mi sono mai piaciuti.
Forse è per questo che mi sono ritrovata a essere la confidente di tutti. So tutto ma non apro bocca. Amo ascoltare, ma parlare non mi riesce altrettanto facile. Purtroppo, però, moltissime persone la pensano esattamente al contrario. Ascoltano solo ciò che vogliono sentire e parlano, parlano, parlano...anche troppo. Ed è questo quello che è successo. Da un giorno all'altro, io e Nik ci siamo ritrovati ad essere l'argomento principale di un pettegolezzo. Che, come tale, conteneva solo una percentuale minima di verità. Ma non è questo il problema. Ai pettegolezzi sono abituata (lui un po' meno) e so come gestirli. La "catastrofe", come l'ho chiamata prima, è un'altra: la pettegola di turno, nonchè migliore amica della morosa di Nik, per discolparsi ha accusato un nostro amico (nota: io e Nik, da sempre, facciamo parte dello stesso gruppo di amici) di averle riferito quelle cose, prendendola da parte e raccontandole tutto. Sorvolo sul perchè certe cose era meglio non riferirle a questa persona. Troppo lungo e complicato da spiegare. E dovrei entrare troppo nel dettaglio.
La diretta conseguenza è stata che Nik ha tagliato i ponti con tutti i suoi amici.
Qualcuno aveva parlato con questa ragazza, anche se sicuramente non nei modi detti da lei, perciò aveva tradito la sua fiducia. E il colpevole non saltava fuori.
La rabbia spesso ti fa prendere decisioni assurde e sbagliate.
Nik aveva i suoi buoni motivi per comportarsi così. So quello che gli passava per la testa e in parte lo capivo, anche se al suo posto mi sarei comportata diversamente. Ma anche sul perchè ha agito così meglio non parlarne. Da qui è partita una reazione a catena che ha smantellato ogni equilibrio all'interno del gruppo. Il primo passo è stato quello di accusarci tutti quanti. Tutti contro tutti. Alla ricerca del vero colpevole. Abbiamo trovato solo le prove dell'innocenza di alcuni. Nient'altro. Successivamente, tutto il gruppo si è coalizzato contro Nik, reo di aver chiuso con loro, senza dare spiegazioni, senza assicurarsi che ci fosse realmente un colpevole. E io mi trovavo nel mezzo. L'unico anello che ancora teneva unito il gruppo, da una parte, e Nik, dall'altra. Tutti contro uno. Uno contro tutti. "Loro hanno tradito la mia fiducia". "Lui non si fida di noi". I due pensieri dominanti nelle loro teste.
La realtà è che è stato tutto un enorme malinteso. Ma come fare a far capire a tutti quanti le motivazioni delle due parti?

  

...continua...

 
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danieluccia2
danieluccia2 il 03/07/10 alle 20:51 via WEB
si iniza a capire mejo:) aspetto la continuazione per commentare:) buona serata!
 
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