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Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

 

 

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   Nel mio blog utilizzo  immagini trovate sul Web. Alcune siuramente hanno il copyright;  qui sono usate con scopo culturale , divulgativo  e critico, tuttavia toglierò immediatamente l'immagine, qualora questo uso dispiacesse agli autori.

 

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Messaggi di Dicembre 2020

Augurissimi per il 2021!!

Post n°4824 pubblicato il 31 Dicembre 2020 da g1b9
 

 

 

                Where'er You May Be,

                 Or Whatever You Do,

        May Hapiness Follow You All The Year!

       A Happy New Year 2021 Happy Friends!

 
 
 

E' vero.. c'era il mondo e in quel mondo c'eri anche tu.

Post n°4823 pubblicato il 30 Dicembre 2020 da g1b9
 

 

 C'è quel momento pomeridiano in cui mi piace rilassare la mia dolente schiena su quella meraviglia che è la mia poltrona a spirale,  che nel suo  abbraccio avvolgente  mi riconcilia con la vita; é quel momento in cui non mi addormento,ma cado in quel delizioso torpore in cui il pensiero diventa incontrollabile e inizia il suo vagabondaggio , ad occhi chiusi, come in sogno.Ed eccomi tra le rovine marine di un edificio bruciato nel profondo intenso blu del mar Rosso,tra lo sfavillare di mille pesci colorati.. e poi le mani rugose, aperte di un vecchio nel più gentile gesto di offerta di un mezzo melograno, come un piccolo cuore strappato ; quella strada persiana profumata di zafferano, un profumo intenso che mi pare di sentire ancora  aggirandomi tra  antichi manoscritti di medicina, teschi, polvere in quella vecchia ,e colma all'inverosimile, libreria, scovata in quell'angolo nascosto di  Napoli, una viuzza colorata da persone uniche ,come solo Napoli e null'altro luogo al mondo. E poi quel risveglio con te, amore mio,tra l'erba alta del vetiver,storditi dal suo profumo, quella volta che la marea ci isolò a Tanalote e fu una notte di passione sotto la coperta di stelle, il cielo di Bali, l'incanto dell'oriente coi suoi riti, i suoi colori, i suoi odori, che ci ha sempre affascinato.E come in sogno ho rivisto i  lunghi percorsi nei deserti, il fascino delle oasi, piccoli paradisi nel nulla di sabbie e rocce senza orizzonte, ho risentito il dondolare del passo del cammello, le notti nere africane gelide , ma bollenti di abbracci sempre più stretti. Ho guardato fuori dal finestrino del trenino dello Jungfrau e c'erano ancora quei prati trapuntati di bucaneve, uno spettacolo bianco unico, ho rivisto il mondo perdersi nella notte artica là a Capo Nord, una notte nera come il carbone, che non volle regalarci nemmeno una piccola aurora boreale.E intanto il sole , sta tramontando, la stanza è in penombra, devo tornare alle mie occupazioni .

  Ho perso tutto questo mondo, anche se mi rendo conto  che godere ancora di una discreta salute è una fortuna; è una fortuna avere una casa e l'affetto dei miei cari. Tuttavia una gran cosa l'ho persa, ho perso la donna che ero quando potevo essere parte del mondo, dovunque  sorgesse il mio sole.

 

 
 
 

Odissea di un giornalista in Cina...motivo:Covid19.

Post n°4822 pubblicato il 29 Dicembre 2020 da g1b9
 

 

 Ho seguito Filippo Santelli, giornalista di La Repubblica, in Cina, al suo rientro a Nanchino ormai oltre due mesi fa.Risultato positivo  al Covid19, asintomatico, viene prelevato nel suo hotel ed inizia la sua odissea allucinante, che ho visto con immensa compassione fino ad oggi, tramite le sue news letters. Ora non ho resistito e pubblico questa sua ultima.Rendetevi conto che cosa potremmo diventare anche noi, tenendo conto che in Cina, secondole notizie ufficiali il virus è debellato o quasi e  la gente  si vaccina.

 

Mi scuso per l'assenza non giustificata della newsletter, ma dopo i 55 giorni di isolamento Covid che vi ho raccontato avevo bisogno di staccare per un paio di settimane.

Rieccomi qui però. E purtroppo mi tocca ripartire sempre dallo stesso punto: credevo che con il ritorno a Pechino la mia Odissea epidemica fosse finita, ma non è così. Anzi, si è trasformata in una vicenda kafkiana, che racconto molto della Cina. Oltre un mese dopo essere risultato "negativo" e uscito dall'ospedale di Nanchino, 17 giorni dopo essere tornato a casa nella capitale, per errore la mia app sanitaria segna ancora codice rosso, raccomandando ulteriore "isolamento".Non è solo un dettaglio burocratico: le app, una per ogni provincia del Dragone, sono il "passaporto" che permette di muoversi liberamente e avere accesso a uffici e locali pubblici, centri commerciali, negozi, ristoranti, perfino complessi residenziali. All'ingresso di ognuno di questi luoghi c'è una guardia o un addetto che controlla il colore del certificato sanitario digitale e solo chi è verde può entrare. Con il mio codice rosso io sono un paria, un fuori casta, mi lasciano fuori.

Perché la app non torna verde? Nessuno me lo sa spiegare ed è qui che la storia diventa kafkiana. Quando sono tornato a Pechino ho trasmesso i miei documenti sanitari, l'ultimo tampone negativo e il certificato di quarantena eseguita, alle autorità del  quartiere. Dopo una settimana ulteriore di osservazione in cui ho dovuto inviare la temperatura due volte al giorno, i controlli sono ufficialmente finiti, ma la app è rimasta rossa.

Dal quartiere hanno assicurato di avermi "sbloccato", consigliandomi di rivolgermi al Centro per il controllo delle malattie (Cdc) di Pechino, l'autorità che si occupa dell'epidemia. Dal Cdc mi dicono che è una questione tecnica, ne devo parlare con la società che gestisce la app. Dalla società che gestisce la app mi dicono che sui "rossi" come me loro non sono autorizzati a intervenire, solo il Cdc può. Così il giro ricomincia, il più classico dei rimpalli tra compartimenti stagni della burocrazia cinese, e la app resta sempre rossa. Ovviamente neanche una telefonata all'12345, il centralino amico della città di Pechino, ha aiutato. Del resto la mia assistente mi aveva avvertito: "Lo chiama solo chi ha tempo da perdere". Certo, in teoria avrei sempre le carte della città di Nanchino che certificano, stampato nero su bianco, che sono negativo, ma quasi nessuna delle guardie è disposta a leggere il documento e prendersi la responsabilità di farmi passare, anche perché ormai quel test è vecchio di venti giorni.

Sotto, il codice rosso che raccomanda di mettermi in isolamento

 

 

Image

 

In attesa di capire come fare, la mia vita da uomo (non ancora) libero dipende quindi da due fattori: la casualità e gli stratagemmi. Per entrare in un qualunque posto devo sperare che non facciano controlli (a volte succede), che la guardia all'ingresso sia semi addormentata (succede pure quello, in Cina l'abbiocco sul posto di lavoro è un classico) oppure arrangiarmi mostrando da lontano una vecchia foto di quando la mia app era verde, sperando che gli addetti non si accorgano che la data non corrisponde.

Il problema è che a Pechino il livello di allerta si sta di nuovo alzando. Negli ultimi giorni in città è stata rilevata una dozzina di casi di coronavirus, proprio mentre si avvicina la migrazione di massa del Capodanno lunare. Le autorità hanno raccomandato di limitare gli spostamenti fuori città e di rafforzare i controlli all'interno. In pratica rischio di non poter più entrare da nessuna parte, neanche al supermercato.

Al di là delle mie vicissitudini personali, tutto questo conferma una volta in più quanto sia poco intelligente il sistema delle app sanitarie introdotte dalla Cina. Le applicazioni non comunicano tra diversi telefoni, quindi non servono per il tracciamento dei casi, e si basano in gran parte su informazioni inserite manualmente dagli operatori. Non è certo attraverso la tecnologia, il tanto temuto Grande Fratello hi-tech, che la Cina è riuscita ad azzerare la circolazione il virus, bensì attraverso una mobilitazione di massa di personale in carne ed ossa e una moltiplicazione dei punti di controllo. Il codice sanitario è uno di questi cancelli e io non riesco più a passare.

Scrivetemi su Twitter e Instagram.

Buon Hot Pot a tutti e buona fine di questo tragico 2020. Qualsiasi cosa verrà dopo sarà meglio.

Filippo

 
 
 

...e le stelle stanno a guardare.

Post n°4821 pubblicato il 28 Dicembre 2020 da g1b9
 

 

Sarebbe una gran bella cosa se all'uomo fossero date tre possibilità di vita- La prima volta vivrei come ho vissuto questa mia vita; la seconda cercherei di migliorarla, imparando dagli errori per non rifarli e cercare di avere una vecchiaia migliore di questa; la terza, invece, vorrei vivere la vita senza pensieri, senza tanti ragionamenti, agendo bene se mi andasse,male se mi andasse,esprimendo al massimo la pazzia che esiste dentro ognuno di noi, senza pensare mai a niente, solo ad essere felice facendo qualsiasi cosa mi passasse per la mente. Dopotutto non sono necessarie tre vite per capire che questo nostro passaggio sulla terra non è altro che la più grande fregatura che il destino di nascere ci abbia regalato-

 

 

 
 
 

Tempo d'inverno...

Post n°4820 pubblicato il 26 Dicembre 2020 da g1b9
 

 

Tempo d'inverno

L'inverno è un tempo crudo e austero ,fa freddo, i giorni sempre più corti e sempre più bui ,la bruma del mattino offusca quelle albe sgargianti tipiche dei giorni soleggiati e gelidi . Ma, per compensarci dei suoi rigori, si apre con un lungo periodo di feste che riscaldano i cuori illuminando le lunghe notti con le luci di Natale e i fuochi di Capodanno. Poi, lentamente i giorni si allungano ed i proverbi  dei contadini  di un tempo, ormai lontano  ci raccontano  il lento ritorno della luce: "lo sbadiglio di un gallo" a Natale, "un'ora e un Gloria" a Sant'Antonio. Anche la terra e le piante  ancora di nascosto  iniziano a fremere e poi lentamente si risvegliano , pochi minuti al giorno, pizzicotti della natura, che non ama perdere tempo. Dopo la festa pagana del Carnevale già la primavera diffonderà nell'aria i suoi sentori.



"Sotto la neve il bulbo attende
il segno magico dell'anno.
Verrà il giorno! Rifioriranno
le più ineffabili leggende".

Oreste  Ferrari,


"Le cose più non sono
come ieri; passato
è quel tempo beato
in cui tutto era un dono".

Oreste Ferrari


"Agro inverno crepiti il tuo fuoco
incenerisci inverno i boschi i tetti
recidi e brucia inverno".

Franco Fortini


"Perché fa freddo al mattino, e Borea imperversa;
ma quelle mattine, sopra la terra, dal cielo stellato,
si spande una nebbia feconda sui lavori dei mortali beati".

Esiodo

 

                    Wassily  Kandinsky__Inverno__1909

 

 
 
 
 
 

RELATHIONSHIP

Don't let someone become a priority in your life , when you are an  optional in their life... Relationships work best when they are balanced.

 

 

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