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Le Lampade di dendera

Post n°10 pubblicato il 18 Novembre 2006 da sir_simon
 

Località di Dendera, Egitto.

Nel tempio di Hator, di epoca tolemaica si trovano strane incisioni in bassorilievo che non si trovano in alcun altro tempio o costruzione.
Esse raffigurano un serpente racchiuso in una specie di ampolla di forma allungata. ve ne sono diverse all'interno del tempio e sono tutte simili a questa:

immagine


E' stato solo verso la fine dell' '800 che Auguste Mairette, archeologo francese, che per primo si domandò a cosa potessero servire. Venivano sino ad allora considerati delle semplici raffiurazioni di serpenti chiusi in gabbia dalla potenza del Dio Atum-ra, che viene raffigurato a sinistra nella foto sopra.

Eppure, si domandò, hanno un qualcosa di incredibilmente moderno.. una lampadina..

Queste furono le ultime parole che annotò sul suo diario personale, la sera stessa in cui venne misteriosamente assassinato in un albergo del Cairo, dove soggiornava.

Dobbiamo attendere fino al 1991 prima che qualcun altro si facesse venire la voglia di indagare piu a fondo. Fu un tedesco, Erichvon Daniken che studiò a fondo i bassorilievi del tempio arrivando alla conclusione -forse un pochino troppo fantascientifica- che gli egizi conoscessero l'elettricità. Daltronde come non rimanere sbalorditi davanti a questo altro bassorilievo:
immagine

Fondamentalmente le sue convinzioni derivano da alcuni fondamentali fattori:

Tutte le tombe egizie, scavate sottoterra per decine di metri, sono decorate con disegni e incisioni di una bellezza unica. L'egittologia ufficiale ci dice che l'illuminazione necessaria all'esecuzione dei lavori era fornita da delle torce a fiamma.
Ma quelle torce avrebbero in pochissimo tempo consumato tutto l'ossigeno presente, mentre quel tipo di lavoro richiedeva un sacco di tempo. Il CICAP, Comitato di controllo delle affermazioni sul paranormale, si e' dovuto arrendere, dicendo che -in effetti- aveva ragione. e cosi hanno avanzato (e continuano a sostenere- l'ipotesi che utilizzassero un sistema di specchi per propagare la luce nelle gallerie. Ma sempre secondo il CICAP, gli egizi non conoscevano il vetro. quini al massimo potevano essere specchi di rame.

Il ritrovamento della pila di baghdad, di cui abbiamo avuto modo di parlare nel Post N. 7 ci suggerisce che forse conoscevano l'eletricità. E la strana scatola cui è collegato il "filo" poteva essere un generatore, costruito con lo stesso principio della famosa pila.

Il serpente raffigurato all'interno (quindi siamo sicuri che non avessero il vetro?) viene sempre affiancato, nei geroglifici, a un simbolo che e' stato tradotto nella parola "seref", antica parola egizia, che significa "illuminare".


A questo punto pero' c'e' una cosa che ancora non torna.. cosa fanno le persone che vengono sempre raffigurate sotto la lampada? Mystero!!

immagine

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Commenti al Post:
camilla732
camilla732 il 18/11/06 alle 13:59 via WEB
..che bello...io sono affascinata dall'Egitto...Complimenti...passerò a leggerti...Buon pomeriggio..camilla
 
 
sir_simon
sir_simon il 18/11/06 alle 18:55 via WEB
grazie a te che sei passata a leggermi! ci ritroviamo qui? se poi hai anche qualche argomento mysterioso da suggerire.. benvenga! :)
 
   
camilla732
camilla732 il 19/11/06 alle 12:58 via WEB
...nessun argomento misterioso!! Ho un blog pure io..bye Buona domenica
 
nicole2dgl
nicole2dgl il 19/11/06 alle 22:59 via WEB
ciao simi :)) che bello questo post... bacini
 
jimmymed
jimmymed il 30/11/06 alle 15:20 via WEB
Interessante, molto interessante. penso che per quanto siano stati progrediti gli antiche Egizi, non potevano avere l'elettricità: ne avremo sicuramente trovato traccia da qualche parte. E' più probabile, come ho sostenuto nel forum, che gli antichi egizi abbiano avuto "notizia" dell'elettricità da un popolo antecedente e più progredito e ne abbiano raffiguarato quello che la tradizione orale aveva portato fino a loro. Sono gli stessi che hanno edificato le piramidi (secondo me gli antichi egizi le hanno trovate lì e poi le hanno usate a loro piacimento). Ho già detto nel forum che non so che popolo sia, ma penso che sicuramente ci sia stato: sono troppe le cose che non riusciamo a capire: le piramidi, stessi oggetti e stesse adorazioni a distanza di migliaia di chilometri e, soprattutto, l'antica leggenda inca, maya ed azteca che parla di un uomo di pelle chiara e con barba che venne dal mare e insegnò loro quello che bastava per farli un popolo progredito. Chi era quest'uomo venuto dal mare? Non era un antico egiziano: era bianco, biondo e con la barba: gli egiziani non corrispondono a queste caratteristiche. Ciao.
 
sir_simon
sir_simon il 30/11/06 alle 20:20 via WEB
io nel mio articolo non ho assultamente negato una simile possibilità.. ma c'e' una contraddizione in quello che dici: ammettiamo che sia esistita una civilta' precedente che conoscesse l'elettricità. ammettiamo che questa civiltà abbia costruito pirmaidi e templi.. (tratteremo tutto in un prossimo articolo) di certo c'e' che tutte le incisioni (non ho usato volutamente la parola geroglifici) siano state eseguite dalla stessa mano che ha costruito tali grandiose opere. quindi delle due ipotesi, l'una: o gli egizi non conoscevano l'elettricità e non ne hanno nemmeno sentito parlare, trovando piramidi e templi gia incisi con simboli oscuri anche per loro (e quindi era la civiltà ancestrale a posssedere tali conoscenze) oppure sono stati gli egizi stessi a costruirle e conoscevano l'elettricità..
 
 
jimmymed
jimmymed il 03/12/06 alle 11:41 via WEB
Non mi sembra che ci sia alcuna contraddizione: il popolo precedente aveva delle cognizioni superiori e dei cenni di queste cognizioni sono arrivati fino agli antichi egizi sotto forma di miti e leggende. Questa civiltà ha costruito le piramidi, ma i disegni (geroglifici) potrebbero averli fatti anche gli egizi. Non ci vedi niente di "assurdo": quante volte un popolo "posteriore" si è impossessato di opere antecedenti? E le ha usate a suo piacimento? Riguardo l'eletricità: da un racconto di un mito o leggenda, non è possibile che gli egizi abbiano tratto fonte per disegnare le lampade? Queso non implica il fatto che dovevano necessariamente conoscere l'elettricità! La tua domanda finale con due opzioni mi sembra un po' riduttiva: mi sembra un "aut-aut": comunque opto per quello che ho detto sopra: hanno raffigurato su opere preesistenti i miti o leggende di cui erano a conoscenza: del resto, non lo facciamo anche noi con i vampiri? Non esistono, eppure gli usiamo nei fumetti e nel cinema: non potrebbero gli antiche egizi aver fatto lo stesso con le lampade?
 
   
sir_simon
sir_simon il 03/12/06 alle 12:36 via WEB
E' proprio questa la contraddizione.. i disegni non possono essere stati fatti a posteriori con l'iluminazione da fiamma, perche in pochi minuti si sarebbe esaurito l'ossigeno e comunque avrebbero riempito le pareti di fuliggine....
 
     
jimmymed
jimmymed il 04/12/06 alle 11:13 via WEB
E i geroglifici all'interno della tomba di Tutankamen come li hanno fatti? Anche lì era buio, eppure sono stati fatti. E la tomba di Nefertari? Idem come sopra. Non potrebbero avere usato un sistema di specchi per portare la luce fino laggiù?
 
     
sir_simon
sir_simon il 04/12/06 alle 12:19 via WEB
Secondo il cicap e' cosi. hanno usato un sistema di specchi. peccato pero' che sempre secondo il cicap non conoscevano il vetro. E dunque potevano al massimo essere specchi di rame. Ora, non sono riusciti pero a spiegare come facessero a portare la luce per chilometri sottoterra con specchi di rame..
 
     
jimmymed
jimmymed il 06/12/06 alle 09:26 via WEB
Lasciamo stare il CICAP: è fazioso oltre ogni lmimite! Domanda: e se avessero fatto i geroglifici a cielo aperto e poi avessero chiuso le costruzioni in un secondo tempo? Secondo me questo è un discorso assurdo: troppo materiale da spostare: granito da posizionare esattamente negli incastri e in più sabbia e vegetazione da sistemare come se non ci fosse mai stato l'intervento dell'uomo. Che ne pensi?
 
     
sir_simon
sir_simon il 06/12/06 alle 09:37 via WEB
Penso che dovresti leggerti i miei articoli per intero prima di commentare. Tutto quello che hai obiettato finora e che ti ho ribattuto sta gia scritto negli articoli. Questa sarà l'ultima volta che rispondo a un tuo commento se la risposta è gia all'interno dell'articolo stesso. Perdonami ma mi sento profondamente offeso da te, sembra che mi stai prendendo per il didietro. Mi spieghi come e' possibile chiudere la costruzione in un secondo momento se la costruzione stessa e' scavata nel sottosuolo per chilometri?
 
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