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filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

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COMUNITA' E DISUNITA'

Post n°985 pubblicato il 30 Luglio 2019 da rteo1

COMUNITA' E DISUNITA'

Ormai passa sempre più tempo tra un post e il successivo. Si tratta soltanto di assenza dal blog, non di mancanza delle riflessioni. Anzi, queste non mancano mai, ma riposano sempre di più nella mia mente. Esito, infatti, sempre di più ad esternarle, per evitare di dire cose spiacevoli, controcorrente. E poi anche perchè credo che nessuno voglia sentire cose che siano diverse da quelle che pensa, oppure che non siano in sintonia con le versioni ufficiali. E anche perchè ho la convinzione che ormai non importi più niente a nessuno di ascoltare gli altri. Detto tutto ciò, e già convinto di pentirmi di quanto dirò di seguito, lascio, stamane, questa breve considerazione: La Comunità,oggi, è una farsa. Non esiste, se non nella forma della differenziazione dei suoi membri col fine di distinguere i padroni, da una parte, e gli schiavi, dall'altra. In mezzo, tuttavia, ci sono anche coloro che come i miceti - funghi parassiti - intermediano, traendo il proprio sostentamento. La Comunità, pertanto, è, oggi, più che mai disunita, per quanto possa sembrare contraddittorio. Ma è la pura realtà, e questo fa sì che ognuno pensi a se stesso, al suo particolare, anche come istituzione o categoria professionale, anzichè al tutto, all'insieme. Faccio un esempio, per capire: la magistratura rivendica il proprio ruolo di autonomia e indipendenza dal tutto; altrettanto fa la politica; così anche tutte le altre differenti istituzioni (interni, difesa, università, etc), anche regionali, territoriali e locali. La pretesa differenziazione, per imporre il primato sugli altri e sulle altre istituzioni e categorie, ha il solo scopo di giustificare una maggiore quantità di risorse e dei privilegi. E così, grazie al primato, si può percepire uno stipendio di migliaia di euro al mese, ma anche una pensione d'oro; un trattamento di fine rapporto da nababbi; onori sociali e pubblici, e tanti altri piccoli privilegi, a volte celati dagli interessati per impedire che i comuni cittadini ne vengano a conoscenza. Eppure la Comunità è tale soltanto perchè tutti coloro che ne fanno parte producono per essa e dividono con gli altri il frutto del loro lavoro. La Comunità, perciò, non può essere tale se al suo interno alcuni s'ingrassano e altri dimagriscono per fame.  E anche gli onori non possono essere differenziati perchè altrimenti nella Comunità ci sarebbero i servi e i padroni. Perciò non è possibile, ad esempio, riservare ai secondi camere ardenti nelle sedi istituzionali e ai primi le fosse comuni e l'assoluta indifferenza, come accade quando muore uno spazzino o un operaio. Se tutti fanno parte della Comunità, tutti hanno diritto agli stessi "onori", oltre alle stesse risorse. Fintanto che, perciò, questo non accadrà la Comunià sarà sempre e solo una finzione perchè in realtà sarà una DISUNITA' e non una COMUNITA'.

* Contro-controcorrente: Sono uscito per acquistare del latte (sì, proprio latte. Non bevo alcolici, né sniffo, e neppure ho mai provato cocaina, come ora si usa nei cosiddetti salotti buoni. Sono, perciò, un reprobo sociale !). All'ingresso del negozio c'era il "solito piantone", di colore nero (solo per dire che non era bianco. Non sono razzista; almeno credo, come tutti quelli di sinistra). Un extracomunitario, forse sbarcato in Sicilia, dopo lunga attesa sulla nave, a causa di quel "cattivone" del ministro dell'interno. Ebbene, il piantone, con gli auricolari e il cellulare, mentre parlava con qualcun altro al telefono, stendeva la mano per ottenere qualche moneta. Confesso che qualche volta gliel'ho data (anche se ho un "mio povero" preferito: un cittadino irpino, di oltre sessant'anni, che si siede lungo le strade cittadine - spesso sul Corso - e, senza recare disturbo, accetta libere donazioni da depositare in una piccola ciotola). Stamattina, però, ho deciso di non farlo perchè mi è venuto da pensare:

a) come mai sta quì, ad orario fisso, tutti i giorni, a presidiare il territorio, come se fosse un poliziotto, mentre mi fa pensare, invece, alla criminalità ? E come lui, tanti altri si posizionano dinanzi ai negozi, come a voler marcare il territorio ? e noi siamo ancora liberi oppure limitati nella fruizione degli spazi pubblici ?

b) per lui (gli extracomunitari) i cittadini italiani versano 25 euro al giorno (prima 35) alle cooperative per farlo assistere (mangiare e dormire), oltre a garantirgli qualche evasione (tipo il cellulare, e forse altro).

c) perchè, noi di sinistra, non siamo mai stati disponibili a sostenere con 35 (o 25) euro al giorno i nostri connazionali poveri, che non hanno una casa nè un lavoro ? 

d) sto diventando sovranista ? populista ? o sto, semplicemente, ragionando come uno di SINISTRA ?

 
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