Creato da christie_malry il 25/07/2013

Empire Of slack

Un poeta non è nulla se non l'ombra di sè stesso

 

 

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I Moore XXXIV

Post n°206 pubblicato il 19 Ottobre 2016 da christie_malry







Anche il povero Philip Stone, fra i lazzi degli assassini, pretese di
rinfrescarsi la gola e trangugiò avidamente l'acqua mista alla sostanza
dalla strana apertura che aveva al posto della bocca. Io diedi voce a
Mercier e mi sollevai in piedi: "Questi uomini fra poco non saranno più
in grado di uccidere nessuno ma resta una cosa da fare." Lui annuì
seriamente e mi strinse la mano: "Sai quella cosa che ti avevo detto
prima sul fatto che mi avevi aperto un buco in pancia e sturato il
cervello? Beh, era assolutamente vera." "So che farai quello che mi
aspetto da te...Io intanto vado a pigliare John Baptist Moore e sua
moglie." Mi caricai l'artiglieria in spalle e mi avviai senza voltarmi
indietro. Presi il greto del vecchio torrente in secca e mi avviai a
risalirlo con passo rapido ed elastico. Mi ci volle comunque un po'
di tempo per arrivare al meteorite e lungo il tragitto rinvenni carcasse
di membri itineranti della banda Moore nonché i cinque uomini del
KLAN appesi ad altrettanti alberi per il collo. Arrivai in vista della
mostruosa e incombente presenza: pareva in bilico sulla valle e
custodiva il suo segreto come un cospiratore ferino intento a scrutare
l'arrivo di intrusi. Fui accolto da un colpo di fucile che mi scheggiò il
cappello. Di certo la vecchia Mildred poiché John Baptist Moore doveva
sparare molto meglio. Ma ormai era cieco, riflettei, e il suo momento era
arrivato. "Andiamo" Gridai "Non perdiamo altro tempo. Non è celandovi
in quell'orrore che avrete salva la pelle. Ci sono arrivato Io, vi arriveranno
anche i cacciatori di taglie, e molto presto. Adesso vi stanno cercando
oltre il crinale ma è tempo perso e se ne accorgeranno presto. Datemi
le armi e arrendetevi. Proprio Io che volevate arrostire posso mettere
una buona parola per non farvi finire nella camera a gas a San Quintino.
Mi senti John? convinci tua moglie. Potrai cavartela con qualche anno
di penitenziario." Un altra fucilata spezzò un ramo alla mia sinistra.
"Dimentichi cosa sto diventando, Gleason. Meglio morire con un po'
d'orgoglio." Eruttò la voce dell'uomo mentre, caricato il fucile a canne
mozze e il vecchio catenaccio remington, mi spostavo di albero in
albero per inquadrarli. Ci vollero venti minuti buoni ma alla fine gli
fui alle spalle senza troppe difficoltà. Anche Mildred Moore stava
probabilmente perdendo la vista. Sollevai il cane e loro si girarono
con gli sguardi appannati e ricolmi di terrore. "Non voglio ammazzarvi"
Balbettai, ma uno sparo alle mie spalle era già partito. Fui rintronato
dall'esplosione (doveva essere un fucile a ripetizione modello 91)
e caddi in ginocchio. Quando il fumo si diradò Mildred Moore era
china sul marito senza vita e strepitava come una prefica disperata.
Due uomini mi passarono rapidamente, uno a destra, uno a sinistra,
uno recava in mano una lunga colonna di scalpi ancora freschi,
l'altro portava un berretto di lontra ed era largo quanto un barile
di acciughe.







(Continua)









 
 
 
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