MILIONI DI CREDITI INESISTENTI!

Caméléon Surf Fond d'écran - Télécharger sur votre mobile depuis PHONEKY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Frodi Agenzia Delle Entrate: Milioni Di Crediti Inesistenti!

Frodi Agenzia delle Entrate: milioni di crediti inesistenti!
Tempo stimato di lettura: 10 minuti

Fisco Agenzia delle Entrate
I bonus edilizi hanno aiutato tantissimi cittadini a ristrutturare le proprie case e, nello stesso tempo a fare una riqualificazione energetica. L’Agenzia delle Entrate ha scoperto a questo proposito milioni e milioni di frodi e di crediti inesistenti. Come tenta di difendersi l’Agenzia da questo tipo di frodi? Scopriamo i dettagli nell’articolo.
Passato un anno  della cessione dei crediti e degli sconti in fattura riguardanti i bonus edilizi (Ecobonus, sismabonus, Superbonus e così via) l’Agenzia delle Entrate ha scoperto milioni e milioni di frodi.
Dalle indagini interne sono emersi addirittura 800 milioni di crediti richiesti, ma nella realtà inesistenti.
Secondo il Sole 24 ore , infatti, sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, a causa dei vari bonus edilizi messi a disposizione dal Governo, si sono concessi all’incirca 19,3 miliardi di euro.
L’obbiettivo dei bonus edilizi, come ormai è noto, non è solo venire incontro ai cittadini, ma soprattutto aumentare l’ energetico e proteggere l’ambiente. Ed è proprio per questo che i lavori di riqualificazione energetica degli edifici vengono “premiati”, “incentivati” con questo tipo di bonus.
Nell’intervista rilasciata proprio al Sole 24 ore , il Presidente dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini ha riferito che secondo i dati provvisori in possesso dell’ente enea e che si riferiscono solo al Superbonus 110%, si evidenzia come i bonus edilizi siano stati ampiamente utilizzati dai cittadini. Solo per l’utilizzo del superbonus, sono state undici miliardi le detrazioni previste a fine lavori.
Gli sconti in fattura e le cessioni del credito riferiti, invece, a tutti i tipi di bonus edilizi, equivalgono a 19 miliardi, di cui più di sei miliardi riferiti solo al Superbonus.
Tantissime le frodi edilizie volte a gonfiare i prezzi: come si difende l’Agenzia delle Entrate?
Per quanto concerne il Superbonus 110%, la normativa, per limitare il fenomeno delle frodi, ha previsto  che sia un tecnico ad attestare anche la congruità delle spese da affrontare per i lavori. Per gli altri tipi di bonus edilizi, purtroppo, non c’è una normativa simile, e per evitare frodi si controlla che il beneficiario abbia scelto l’impresa che ha offerto le condizioni migliori e dunque i costi più bassi.
Agenzia delle Entrate: esistono i furbetti anche dei bonus edilizi?
Ovviamente quando si tratta di soldi, che siano bonus, sconti, contributi a fondo perduto, ci sarà sempre chi tenterà di frodare lo Stato e di approfittarne in qualche modo, soprattutto quando si tratta di somme elevate come nel caso dei bonus edilizi.
La frode nel caso di suddetti bonus ha riguardato soprattutto la possibilità di cedere il credito o di ricevere lo sconto in fattura. Per quanto riguarda la classica detrazione fiscale, in quel caso frodare è quasi impossibile. Ecco perché la nuova Manovra inserita nella Legge di Bilancio 2022, stava pensando di eliminare la cessione del credito e lo sconto in fattura per tutti i tipi di bonus edilizi, tranne che per il Superbonus 110%.
Con i controlli dell’Agenzia delle Entrate sono stati intercettati circa 800 milioni di euro di crediti caratterizzati dalla frode , ma c’è da dire che sono avvenuti tutti in piena pandemia ed emergenza.
Le verifiche sono sempre avvenute dopo, ex post, ma per evitare che queste frodi si concretizzino, è necessario che le verifiche avvengano ex ante, di modo che la frode non si realizzi affatto. Ovviamente la questione non può essere adottata direttamente dall’Agenzia delle Entrate, non ne ha il potere né la competenza.
È una questione che va affrontata a livello politico e governativo e infatti il Governo sta lavorando dal punto di vista legislativo per fare in modo che gli opportuni controlli vengano fatti preventivamente, prima ancora che il bonus venga accettato. Perché il controllo fatto dopo aver già accettato il bonus, è sempre più difficile da mettere in pratica.
Bonus Edilizi: sconto in fattura e cessione del credito sono stati prorogati
Infine, però, il Governo ha fatto marcia indietro sulla mancata proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura e prima che la Legge di Bilancio arrivi in Parlamento, è stata modificata nuovamente.
È stata rimessa in manovra la possibilità di cedere il credito o avere lo sconto direttamente in fattura per tutti i bonus edilizi, non solo per il Superbonus, come si era paventato in precedenza.
Le critiche per questa mancata proroga erano state tante, arrivate da vari partiti, dai sindacati e dalle associazioni di categoria. Ecco perché il Governo ha pensato di fare un passo indietro. Anche perché questa decisione avrebbe rischiato di porre un blocco non indifferente al settore edile e alla riqualificazione energetica che tanto si vuole raggiungere.
Lo sconto in fattura e la cessione del credito sono stati due modi di utilizzare i bonus edilizi che hanno permesso anche a coloro che non avevano liquidità immediatamente disponibile, di effettuare i lavori  energetico sui propri edifici.
Ecco perché le associazioni di categoria, avendo sentito un rumore riguardante la cancellazione di tale possibilità, hanno scritto al governo esprimendo tutta la loro preoccupazione per tale mancata proroga.
Agenzia delle Entrate: ecco alcune modifiche apportate sui bonus edilizi
Il Superbonus 110% dal 2024 passerà al 70% e dall’anno 2025 al 65%, mentre il superbonus 110 per le case unifamiliari e indipendenti, varrà solo fino a giugno 2022. Dopo di che resterà valido solo per condomini e case popolari.
Prorogati fino al 2024 l’ecobonus al 50% e 65%, il bonus facciate, ridotto però al 60%,  ed il bonus ristrutturazione al 50%.
Prorogato il bonus mobili ed elettrodomestici al 50%, ponendo però un limite di spesa a 5mila euro
Agenzia delle Entrate chiarisce il Bonus Sanificazione per il 2021
Il bonus sanificazione 2021 riguardante il credito di imposta ad ampio raggio delle spese dei tamponi sostenute da professionisti e imprese , viene finalmente chiarito e spiegato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 13/2021 .
La domanda scadeva il 4 novembre 2021, e il 3 sono arrivati i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sui costi che rientrano in questa agevolazione e sui soggetti che ne possono beneficiare.
Il Decreto Sostegni Bis ha normato un credito di imposta pari al 30 per cento dei costi sostenuti nei mesi di giugno, luglio ed agosto 2021 per sanificare gli ambienti, per acquistare dispositivi di protezione individuale e non per proteggere la salute di lavoratori e clienti, da professionisti e imprese.
Le risorse messe a disposizione dal Governo per questo tipo di bonus sanificazione sono 200 milioni, ora bisogna vedere se basteranno in base alle richieste che sono arrivate. Il beneficio di cui si potrà godere, in ogni caso, non potrà superare i sessanta mila euro.
Come stabilisce il Decreto, sarà poi l’Agenzia delle Entrate a fissare la quota percentuale dei crediti effettivamente fruibili, in rapporto alle risorse disponibili. Lo si saprà entro il 12 novembre 2021. Quindi a giorni.
Bonus sanificazione 2021, per quali altre cose se ne può avere diritto?
Con la circolare numero 13 del 2 novembre 2021, l’Agenzia delle Entrate fornisce una serie di chiarimenti.
Il Bonus può riguardare le seguenti attività, nel dettaglio:
sanificazione degli ambienti nei quali è esercitata l’attività lavorativa;
somministrazione di tamponi a coloro che lavorano nell’attività;
acquisto di dispositivi di protezione individuale;
acquisto disinfettanti;
acquisto termometri, termoscanner, tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti;
acquisto barriere e pannelli protettivi.
Bonus sanificazione 2021: chi ne può beneficiare?
Soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni;
enti non commerciali;
strutture alberghiere e bed and breakfast.
Tutti coloro che hanno fatto domanda entro il 4 novembre, conosceranno il valore del credito d’imposta che spetta loro entro il 12 novembre 2021.
Una volta ottenuto, il credito di imposta può essere utilizzato nella dichiarazione dei redditi, in compensazione. Non si potrà cedere.
Tutti i dettagli nella circolare dell’Agenzia delle Entrate numero 13 del 2 novembre 2021.
Agenzia delle Entrate e DDL Concorrenza, come cambiano nella realtà i controlli alle imprese
Le novità introdotte dal ddl Concorrenza in tema di controlli fiscali alle imprese , prevede un’eliminazione di comportamenti vessatori nei confronti delle aziende che spesso e volentieri si sono verificati in passato, durante i controlli fiscali, soprattutto quelli a sorpresa, fatti dall’Agenzia delle Entrate.
Il cambiamento in questo campo sarà epocale: non ci saranno mai più infatti controlli a sorpresa e verifiche inaspettate nei confronti delle aziende. I controlli saranno concordati e programmati, nell’orario, nel giorno, nella frequenza.
Le imprese sapranno già prima cosa aspettarsi e quali documenti preparare per il controllo che avverrà.
I controlli verranno effettuati seguendo i principi di “efficacia, efficienza e proporzionalità, tenendo conto delle informazioni in possesso delle amministrazioni competenti”, ma anche di come sono andati i precedenti controlli già effettuati. Il disegno di legge sulla Concorrenza ha preso questa importante e radicale decisione con l’obbiettivo di facilitare e agevolare la ripresa economica .
Le regole precise ancora non ci sono. Il governo, infatti, dovrà mettere a punto gli appositi decreti attuativi, riguardanti proprio i controlli fiscali meno vessatori, entro un termine massimo di 18 mesi.
A spiegare in che modo cambieranno i controlli è stato il Ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che si è soffermato proprio sul fatto principale che i controlli non saranno più a sorpresa ma saranno sempre programmati.
Non solo si comunicherà all’azienda giorno e ora, ma si comunicherà anche che tipo di verifica sarà effettuata e quali documenti bisognerà preparare. Tutto ciò sarà utile all’azienda per arrivare preparata al controllo e per evitare anche controlli che portino via troppo tempo, come accadeva in passato.
Gli obbiettivi dunque sono: velocizzare i controlli e aiutare la ripresa delle aziende dopo il difficile periodo passato. Un altro cambiamento riguarda un nuovo divieto inserito nel decreto, ovvero non sarà possibile richiedere alle imprese di consegnare, di nuovo, un documento di cui la Pubblica Amministrazione è già in possesso.
https://www.trend-online.com/fisco-tasse/agenzia-entrate-milioni-frodi/

&

MILIONI DI CREDITI INESISTENTI!ultima modifica: 2021-11-08T10:45:13+01:00da SensoAstratto
Share via emailSubmit to redditShare on Tumblr