Indivia

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indivia-riccia-in-campoNome ortaggio: Indivia o Scarola riccia

Famiglia: Composite

Genere: Chicorium Endivia

Specie: Crispum

Origine: Originaria delle regioni mediterranee e nell’antica Roma.

Varietà: Le principali varietà di indivia riccia sono: Indivia di Ruffec, Scarola riccia a cuore d’oro, Indivia di Pancalieri, Riccia gigante invernale di Monaco.

trapianto-indivia-riccia
Trapianto Indivia Riccia

Trapianto: Da marzo ad agosto. Per il trapianto delle indivie si procede come segue:

  • Sul terreno lavorato come descritto prima si effettuano delle piccole buche distanziate secondo le misure indicate prima profonde quanto basta per interrare il panetto di terra con le radici, è importante non rimuovere la terra per non causare danno all’apparato radicale.
  • Fatto ciò si procede con il riempimento dello spazio rimasto con del terreno o terriccio organico maturo, avendo cura di farlo aderire per bene pressando leggermente, il livello del terreno deve essere uguale a quello del vaso o contenitore precedente, il terreno quindi non deve essere ne troppo basso ne coprire eccessivamente il colletto delle piantine.
  • Dopo la messa a dimora viene effettuata un innaffiatura bagnando il terreno anche nella zona circostante assicurando così un umidità residua che gioverà alle piantine.

A seconda del periodo dell’anno e della temperatura le indivie dovranno ricevere delle innaffiature costanti almeno fino a che non avranno mostrato dei segni di ripresa vegetativa. In terreni irrigui e particolarmente umidi non è necessario un innaffiatura costante, spesso le coltivazioni vengono lasciate crescere senza interventi di irrigazione, la pioggia da sola fornirà l’umidità di cui le piante avranno bisogno.
Durante la crescita le piantine in pieno campo avranno la necessità, come già accennato, di sarchiature, in genere bastano un paio di interventi, uno durante la crescita è uno qualche settimana prima che le piante possano essere raccolte.Se le mettiamo su più file della stessa aiuola conviene adottare il sistema a quinconce, detto anche a “zig zag”, che consiste nello sfalsare le file in modo tale da ottimizzare lo spazio. Distanze inferiori di 30 cm non garantiscono abbastanza spazio ai cespi e potrebbero favorire le malattie fungine.

Raccolta: Da giugno a novembre. La raccolta viene fatta a scalare durante tutto l’anno a seconda del periodo di impianto. Le piante per essere raccolte devono aver formato un cespo di dimensioni consistenti che per dimensioni si differenzia di varietà in varietà.
Ssi procede nel recidere completamente la pianta alla base del colletto sotto l’attaccatura delle foglie, in questo modo di ottiene un cespo intero senza staccare singolarmente le foglie, per questa operazione il più delle volte è necessario scansare il fogliame più esterno e tagliare sotto il livello del terreno a circa 3 cm.

Sesto d’impianto: 25 cm sulla fila, 30 cm tra le file.

Posizione: In pieno sole.

Altezza della pianta: 15-20 cm

Innaffiamento: Predilige una certa umidità del terreno. Bisogna quindi irrigare con una certa assiduità nei periodi secchi. Inoltre, soprattutto nella prima fase della crescita, bisogna fare in modo che il terreno sia sempre umido. Naturalmente bisogna evitare i ristagni idrici, che potrebbero causare marciumi basali.
L’irrigazione artificiale viene sospesa se le piante sono in pieno campo e vi sono precipitazioni regolari, cosa frequente in autunno.

Lavori da eseguire: Coltivare l’indivia in pieno campo nei mesi più caldi (quindi da marzo in poi) è possibile dopo aver effettuato le opportune lavorazioni la stagione precedente e qualche settimana prima della semina, le stesse lavorazioni descritte in precedenza.

In pieno campo la semina si effettua in filari che vengono distanziati minimo di 30 cm, a seconda della varietà si arriva anche a 50 cm specialmente se si vogliono effettuare gli interventi di sarchiatura con una motozappa.
Tra le piante si lascia una distanza di circa 30 cm, è possibile anche una coltivazione più folta riducendo le distanze, questo però rende più difficile le lavorazioni di diserbo che andranno fatte manualmente utilizzando una zappa.

I semi vanno collocati rado e ricoperti con un sottile strato di terriccio fine (può essere utilizzato per questo scopo del terriccio generico per la semina), dopodiché si innaffieranno con un innesto a pioggia fine.

Tutte le piante che verranno coltivate in anticipo dovranno essere messe a dimora soltanto quando avranno raggiunto la quarta/quinta foglia.

Pacciamatura: è molto indicata la pacciamatura naturale. Questa contribuisce a mantenere elevata l’umidità del terreno ed evita il problema della pulizia dalle erbe infestanti. Inoltre, e soprattutto, protegge la pianta da eventuali marciumi che il contatto diretto con il terreno umido potrebbe causare. L’imbianchimento: è una particolare tecnica agronomica applicata su diversi tipi di colture tra cui la scarola riccia. Questa tecnica permette di ottenere cespi più teneri e con un cuore più bianco.
Per un corretto imbiancamento, dapprima si riuniscono le foglie e poi si legano insieme con un elastico o con un laccio. I cespi di indivia, quando vengono imbiancati, devono essere perfettamente asciutti. Questa pratica viene effettuata quando le piante si trovano circa a ¾ del loro ciclo vegetativo. A seconda delle temperature esterne, può durare dai 10 ai 20 giorni.

E’ un’operazione che accelera la maturazione del cespo, quindi è opportuno effettuarla in maniera scalare.

In questo modo avremo una produzione di indivia riccia diluita nel tempo.

Altro vantaggio dell’imbianchimento è quello di evitare il contatto diretto delle foglie sul terreno, cosa che può provocare dei marciumi.

Finito il periodo d’imbianchimento la nostra scarola riccia è pronta per la raccolta ed il consumo.

Consociazioni Favorevoli: Bietole, Porri, Cicorie, Rape, Pomodoro.

Rotazione: Spinaci e Porri.

Avversità: Per fortuna non soffre di particolari attacchi parassitari. Gli insetti parassiti a cui bisogna prestare maggiore attenzione sono le lumache, e gli afidi neri.
I prodotti per afidi in agricoltura biologica devono essere usati in maniera preventiva. Nello specifico, la lotta agli afidi neri avviene con i macerati naturali, in particolare il macerato ortica (che potete fare in casa o, più semplicemente) e l’infuso d’aglio. In caso di grossa infestazione già in corso, si può intervenire con olio di neem.

Luna: Calante

Curiosità sull’indivia

Ottime caratteristiche produttive e resistenza al freddo. Pianta di notevoli dimensioni con foglie abbondanti e chiuse che permettono un perfetto imbianchimento naturale.

Indiviaultima modifica: 2020-05-01T16:02:12+02:00da Admin4