#testroad : con la Tipo SW sui grandi laghi e bacini italiani

#Testdrive : con la Fiat Tipo SW S design un’auto per la famiglia, lo sport, il lavoro, e per viaggiare fino all’Idroscalo

Un’auto completa e accessibile che si lascia ammirare ma all’occorrenza fugge via veloce

Ricordate? Abbiamo provato lo scorso anno la #Fiat Tipo 5porte. L’impressione era stata molto buona e si era creata da subito empatia. Ovvero, si era spontaneamente rivelata facile da guidare, gestire, interpretare. In poche parole, utilizzare. Accessoriata con le dotazioni tecnologiche avanzate, ci era parsa fin dall’inizio un’auto completa, maneggevole, veloce, confortevole. In poche parole, versatile. Questo, avendo però avuto da sempre una propensione naturale per le auto familiari. Anche la mia prima auto da rally, la Fiat 127 a te porte, con il portellone, rispondeva a questi requisiti. Così come, in seguito, la Regata SW, la Marea SW. Anche la Tipo prima versione con il portellone, offriva buone possibilità di carico. Embè? Forse avrete capito che mi rimaneva una forte curiosità. Mista a un’attrazione irrefrenabile: dopo la Tipo 5porte provare anche la nuova Tipo SW. L’occasione mi è stata offerta dal destino: la Fiat, gruppo FCA, ha immesso sul mercato la S design, un modello con alcuni restyling non sostanziali, fondati sull’utilizzo del contrasto di colori chiari con le rifiniture in nero, che assicurano ancor più grinta alla vettura.

La Tipo SW Bianca,

fa risaltare queste modifiche, che risultano morbide rispetto alla linea comunque compatta e aggressiva della nuova Tipo. Anche la coda trasmette potenza e grinta. Quasi suggerisse di mostrarla con orgoglio alle auto che seguono. Una volta aperta la coda, il grande portellone, ci si prospetta un piano di carico all’altezza giusta, con un bagagliaio capiente. Che abbassando i sedili posteriori semplicemente sganciando i tasti di ancoraggio, diventa notevole. Ci permette di caricare due biciclette, o grandi valige, o molto altro. Senza difficoltà e in sicurezza. Anche i posti a sedere posteriori sono comodi per i tre passeggeri. Come lo sono, e avvolgenti, quelli anteriori. Il volante, in pelle, reca buona parte dei comandi. Dietro alle razze principali, in questa versione con il cambio manuale a sei marce, ci sono due pulsantini per comandare l’autoradio.

Diesel, 1600 cc, 120 CV.

Lo scatto è deciso fin dai primi giri del motore. Ai semafori si spegne da sola. In viaggio dispone di un cruise control facile da governare. Partiamo, e l’accelerazione è buona. Molto maneggevole, vedremo poi come si comporta qualora sollecitata. Trazione anteriore, la prima cosa che apprezziamo sono i consumi: poco più di 5 l di gasolio per 100 km. Approfondiamo l’argomento e scopriamo che del restyling del design dell’auto fanno parte due prese d’aria sul mascherone anteriore. Servono a ridurre il coefficiente di penetrazione del muso dell’auto, facilitando il deflusso dell’aria che, così, frena di meno l’avanzare della Tipo. Poi, sono state create due scanalature, sul cofano e sul tetto: servono a far scorrere via l’aria in modo più fluido, a ridurre le turbolenze aumentando la capacità della Tipo di penetrare nell’aria che la precede.

Il risultato sono i bassi consumi.

Confermati dalla non eccessiva capacità del serbatoio, sempre commisurata alle esigenze, che comunque consente un’autonomia di oltre 900 km. Ah, dimenticavo: dove stiamo andando? Questa volta verso uno degli specchi d’acqua più apprezzati specialmente d’estate, ma utilizzato per tutto l’anno. Non un lago naturale, questa volta, bensì un bacino artificiale, a pochi passi dalla metropoli e da uno degli aeroporti più trafficati del nostro Paese. Usciamo dal centro di Milano per spostarci verso via Mecenate e l’aeroporto di Linate,

per poter raggiungere l’Idroscalo.

Un grande bacino artificiale, di 1,6 km2, lungo 2600 metri, largo da 250 a 400 metri e profondo da 3 a 5 metri, che fu creato alla fine degli anni ‘20 per essere lo scalo degli idrovolanti. Ma è utilizzato fin dal 1934 per scopi sportivi e ricreativi. Divenendo ‘il mare’ dei milanesi. Raggiungiamo infatti la sponda orientale. Dove ci sono giochi acquatici e stanno praticando la canoa. Dove abbiamo parcheggiato ci sono le strutture di una discoteca all’aperto. Che aprirà con la bella stagione. Sulla sponda settentrionale scorgiamo una grande tribuna destinata a consentire al pubblico di seguire giochi e manifestazioni sportive acquatiche. Davanti a noi stanno allestendo un parco giochi acquatico. Quando fu realizzato l’Idroscalo, gli idrovolanti erano i mezzi di trasporto privilegiati per le grandi distanze con partenza e arrivo nelle vicinanze del capoluogo lombardo. Oggi fa parte del sistema dei parchi di Milano. E la Tipo SW S design? L’avevamo lasciata all’esterno20180420_160347 IMG_042211 IMG_98931 IMG_989811 IMG_9900111 IMG_9901 IMG_990611 IMG_9910 IMG_99751 IMG_98931 IMG_9988 e la riattiviamo a distanza con il telecomando. Possiamo così apprezzare i fari a led che ci aiutano a individuarla nel parcheggio. Che assieme a quelli orientabili situati sempre sul frontale, la sera illuminano con efficacia la nostra strada. Bene! Ora proseguiamo.

#charlieinauto89

I migliori auguri per un sereno e prospero 2018 da #charlieinauto

CHARLIEINAUTO Seat Ateca ridCHARLIEINAUTO Fiat 124 spider spiaggia tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru Levorg tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru XV Piancavallo ridCHIA Tipo MArano laguna 2Skoda Fabia AquileiaCHARLIEINAUTO Giulietta Sport ridCosta sole alberoIMG_3588CHARLIEINAUTO Range Rover Evoque bici rid 2IMG_1470Dodici mesi di prove-testdrive-testroad, alla scoperta delle bellezze del territorio. Un sentito ringraziamento va a tutti/e coloro che hanno reso possibile questo nostro fantastico viaggio tra le proposte dell’auto e siti ed eventi di singolare bellezza.

CarloLand Rover Discovery molo Grignano

#Autoesport #Testdrive sui percorsi della storia dell’automobilismo da corsa

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IMG_8179 Giulietta Valle 2 giulietta valle cima IMG_0055 IMG_7709 IMG_7738 IMG_9823 GIULIETTA CASTELMONTE PIAZZALELa #Cividale-Castelmonte per provare la nuova #Giulietta #Alfaromeo 1400 Turbo da 170 CV

Sul tracciato di una delle cronoscalate più amate del motorismo italiano

Ne ho viste diverse in giro, anche a Nordest. Però, per ora, nessuna come questa. In questi giorni, di colore grigio lucido, forse perché l’occhio cade sempre sulle cose che ti interessano, e quindi ti sembra di incontrare per la prima volta auto che non avevi mai visto, ne ho incrociata qualcuna. Accade anche con le persone. Quante volte vi capita di incontrare un uomo, una donna, un amico, un’amica, che non vedevate da tanto tempo, e poi magari vi confida che passa nello stesso punto circa alla stessa ora da anni, proprio come voi. E prima non ve n’eravate mai accorti. In questi giorni, per esempio, la #Skoda Fabia ha vinto il mondiale #WRC, il campionato iridato dei #rally. Io ne ho provato la versione a tre cilindri. Divertentissima e risparmiosa. In giro, ed è promossa la versione bicolore, ne ho incrociate tantissime. Così di Giulietta.

#Giulietta color grigio opaco con freni maggiorati e finiture da corsa

Grigie, ma non grigio opaco. Anzi. Una sì, ma non aveva i sedili da corsa con il marchio Alfa Romeo sul supporto cromato dei poggiatesta. Non aveva il bordo di finitura rosso attorno alla presa d’aria anteriore. Che era ripreso sulla coda, sopra alla slitta del paracoppa. Ma… aveva due tubi di scarico. E dietro ai cerchi a raggera, le pinze dei freni Non erano rosso corsa né Maggiorate… Infatti, questa è una versione appena uscita. Quasi una prova d’artista. Motore 1400 cc MultiAir che eroga 170 CV. Una potenza che è capace di sfogare subito grazie al cambio automatico a sei marce. Non sono stato in grado di misurare le sue performance, perché non sono dotato delle strumentazioni di alta precisione necessarie in quanto parliamo di decimi di secondo.

Accelerazione bruciante ma occorre saper partire

Ma secondo me, dallo start ai fatidici 100 km/h che sono la misura standard dei #testdrive passa una manciata di secondi: un tempo significativamente inferiore a quanto dichiarato dalla Casa, che è di oltre 5”. Secondo me, sarò stato fortunato, e avrò avuto a favore la pressione atmosferica e l’umidità e la temperatura dell’aria, che per un motore a benzina, ancorché turbo-alimentato, un po’ influiscono. Sarà che per l’antico trascorso rallistico, quando alla partenza, magari sulla fanghiglia, era indispensabile, data la scarsa potenza, dosare la pressione sul pedale, ho sviluppato la sensibilità sulla pianta del piede destro. O sarà che, davvero, questa Giulietta è veloce. Dopo questa sorpresa appagante, in una notte afosa, lungo l’autostrada, l’altra sorpresa gradevole deriva dal consumo: i primi 400 km, per l’80 per cento percorsi in autostrada, con una guida non certo lenta vista la necessità di rientrare a casa, li abbiamo completati con un consumo di 16-17 km/l. con tre persone a bordo e un po’ di bagaglio. Ed è pur sempre una 1400 cc. Ora, però, vado a riposare, perché domani, già di buon mattino, sarò di nuovo in movimento. Per proseguire il #test.

Confortevole per viaggiare

Il viaggio della sera precedente era stato confortevole. I sedili sportivi, avvolgenti ma regolabili, il volante sportivo, con l’impugnatura rinforzata laddove si usano mantenere appoggiate le mani dopo un tratto di guida veloce, gli accessori per la guida assistita, mi avevano permesso di viaggiare in autostrada in pieno confort. Certo, assecondato da ‘San …Waze’, che all’altezza di Verona mi ha ‘consigliato’ di abbandonare l’A4 per imboccare la complanare, e rientrare a Verona Est, evitando così una lunga coda per incidente, alle 2:10 del mattino… Oggi, la giornata è splendida. Si preannuncia calda fin dalle prime ore, e afosa. Ma la Giulietta è dotata di un potente impianto di climatizzazione. Che, per l’estate, rende gradevole il viaggio, anche con una temperatura esterna di 37-38°. Adesso però dirigiamo verso la collina e la zona pedemontana del cividalese. Obiettivo? La salita da Cividale a Castelmonte.

La gara in salita Cividale-Castelmonte

Gli appassionati di motori ricordano che qui si corre la mitica cronoscalata. Uno degli appuntamenti clou dello sport del volante. Ricordo di averci visto salire perfino l’Alfa 33 di Arturo Merzario. Io, personalmente, non sono mai riuscito a parteciparvi. Ma a salvarla sì. Nel 1977: la commissione sicurezza non aveva dato il nulla osta alla gara. Allora, ero consigliere della Scuderia Friuli. A una riunione convocata dal presidente dell’AC Udine, Gianni Asquini, dopo una trattativa con le autorità, fu avanzata la proposta di piazzare chicane nei punti considerati troppo veloci, in modo da ricondurre la velocità media dei concorrenti ai parametri richiesti. Allora ero anche corrispondente di Autosprint per il Friuli Venezia Giulia e l’Austria e Slovenia, cioè per l’area di quella comunità d’intenti che era l’Alpe Adria, precorritrice dell’Europa unita. E non mi sentivo di poter scrivere che una delle gare di casa mia era stata annullata.

I Vigili del fuoco volontari ausiliari di protezione civile salvarono la cronoscalata e il rally delle Alpi Orientali

Così mi venne un’idea: coinvolgere i Vigili del fuoco volontari ausiliari di protezione civile (Vvapc), e all’epoca lo ero anch’io, per trasformarli in commissari di percorso addetti al controllo di quelle chicane, segnate da fusti d’olio riempiti d’acqua. Allora anch’io ero Vigile del fuoco: da un anno si era verificato il tragico terremoto del Friuli del 1976. E per agevolare il ripristino delle aree colpite e l’avvio della ricostruzione, che poi ebbe esito esemplare, fu data la possibilità ai giovani in età di leva di svolgere il servizio militare come servizio civile presso i VVF. I miei giovani colleghi accettarono con entusiasmo la sfida. E la gara ebbe luogo regolarmente anche quell’anno. Al costo supplementare del rancio per i VVF.

#Testdrive sulla Cividale-Castelmonte

Ma torniamo alla Giulietta. Debbo dire che un po’ di emozione nell’affrontare quella salita con quest’auto quasi pronta per correre mi stava pervadendo il palmo delle mani, e la pianta dei piedi. In particolare, quello destro, il più importante specialmente per guidare un’auto automatica. Perché una salita così, in piena, sono sempre stato abituato ad affrontarla con la mano destra sulla leva del cambio. Il piede sinistro pronto a cambiare. Partenza da bivio Carraria, e su per la salita. Un bel misto, per scaldare le braccia e i riflessi. Qualche rettilineo per vedere quanto i CV contano, la staccata per testare i freni: c’è un po’ di tutto su questa salita. Così ricordo perché era tanto attesa e partecipata anche da piloti e auto importanti. È stata vinta per diverse edizioni, per esempio, da Carlo Nesti. Arrivo al rettilineo delle chicane. Non senza sentire un brivido lungo la schiena. Di correre, qui, non se ne parla, perché il tratto è preceduto da una discesa. E anche se sento che la Giulietta è ben presente, so che non ci sono strade di immissione né case o rischi di sorta, preferisco sollevare il piede. Ancora alcune rampe ed ecco i tornanti.

Morbida ma pronta per correre nella programmazione Sport – l’assetto si regola come la potenza

Improvvisamente mi ricordo che c’è un comando sul tunnel centrale, che regola le modalità d’uso dell’auto. Prima, non gli avevo dato peso, anche se questa ‘dimenticanza’ (avevo lasciato la leva sulla posizione Sport) inconsapevolmente mi aveva fatto consumare un po’ più di benzina nel primo tragitto da Milano a casa. Così riporto il cursore sulla posizione sport, ma ci gioco un po’. E mi accorgo che, anche senza fare test di accelerazione, l’auto cambia status. Nella posizione per condizioni di scarsa aderenza, riesce ad affrontare senza grandi sobbalzi anche l’asfalto più sconnesso. Nella funzione Sport è più nervosa ma… cambia anche l’altezza da terra e la regolazione delle ruote. Ossia, assume un assetto corsaiolo. Ed è difficile scomporla anche con manovre in alta velocità o nella guida sportiva. Rispetto alla quale è perfetta, se non sovradimensionata.

Vediamo se è vero…

La Giulietta risponde come un giocattolo nelle mani di un esperto. Staccata, traiettoria centrale alla metà del raggio di curvatura, scatto in avanti deciso e sicuro ma con progressione costante, per riprendere velocità all’uscita. E così nel tornante successivo. Fino all’ultimo rettilineo e l’arrivo nel piazzale del Santuario. Prova superata. Mi mancavano soltanto il casco, la tuta, i guanti, le scarpe ignifughe. E sarei stato pronto per ripercorrerla, in gara… Infatti il margine che mi ero lasciato nella salita era ampiamente all’interno dei limiti e della sicurezza. In conclusione, questa nuova Giulietta sportiva è accessibile anche ad automobilisti che amano possedere un mezzo dotato di performance importanti. Ma che lo possano guidare anche in tutta tranquillità.

Veloce per le strade più belle, ma all’occorrenza comoda e docile per una guida tranquilla.

Nel contempo, il livello di sicurezza di quest’auto è davvero elevato, soprattutto se si considera che nell’uso normale le sue potenzialità vengono sfruttate sì e no al 30 per cento. Tuttavia, la Giulietta R sembra quasi pronta per …correre. Pochi accorgimenti, gli allestimenti di sicurezza, e …via allo start. Chissà che non la vediamo presto in gara, su strada, in salita, nei rallies. Ciò dipenderà semplicemente dalle scelte di politica aziendale della FCA. Ovvero dal fatto che il gruppo FCA ritorni alle cose, e dal marchio prescelto. Ma tra quelli di competenza, al momento, l’unico a disporre di modelli pronti per correre, su strada, è Alfa Romeo. Per quanto riguarda i rally, #FCA è già presente con la #Fiat124 Abarth. Che ha debuttato al rally di Montecarlo nello scorso mese di gennaio. Alla luce di tutto ciò, sarà bene che mettiamo ancora alla prova la ‘nostra’ Giulietta. Com’è andata? Ve lo racconto nella prossima puntata.

#charlieinauto

 

#Salonedell’Auto di Torino rinato dopo 114 anni con la versione en plein air

St vista Ferrari St tram Sv Porsche epoca St Ferrari fila St Golf St Volvo St Skoda FAbia St Seat Ateca St Jeep Kompass St Giulia St FCA Fiat St Citroen St 124L’evento, per il terzo anno al Parco del Valentino, ha catturato in cinque giorni 700 mila visitatori

Le Case presenti erano 56, per proporre ben 50 nuovi modelli di vetture

Ha 117 anni e non li dimostra. Anzi, ha manifestato freschezza e una rinnovata attrattività, grazie alla formula nuova e vincente adottata tre anni fa. Che ha fatto emergere come l’interesse per il mondo dell’automobile non sia scemato nel tempo. Anzi, stia vivendo una nuova età. Certo, il fatto che al #Salonedell’Auto di #Torino, al #ParcodelValentino, in cinque giorni si siano avvicendate quasi 700 mila persone, un dato certificato per gli organizzatori dagli innovativi sistemi di controllo e sicurezza, non significa che le vendite delle auto nuove vadano del tutto a gonfie vele. Infatti a nordest si registrano delle criticità. Ma evidenzia che l’auto non è soltanto un mezzo per spostarsi, ma non è più nemmeno un semplice status symbol. Vi siete accorti che quando ci giriamo a vedere a cosa corrisponde un rumore diverso dal solito motore, non diamo più peso a chi c’è a bordo. Né ci chiediamo di chi è, come accadeva in passato. Rivolgiamo lo sguardo all’auto perché il rumore ci evoca il risultato di una creazione dell’ingegno, non di un semplice oggetto da ammirare. Una creazione, dalla quale possiamo scoprire nuovi accorgimenti, tecniche, materiali, che sulle quattro ruote, nelle case e nei luoghi di lavoro, fanno e faranno parte della nostra vita. Da tre anni il #Salone dell’Auto si tiene, sempre a Torino, ma all’aperto, al parco del Valentino. Una scelta che ha favorito il rilancio della manifestazione.

Auto da toccare con mano come nel giardino di casa nostra

Perché consente a un pubblico vasto, distribuito in modo equilibrato per le diverse età, dai neopatentati agli ottuagenari, di ammirare, toccare con mano, salire a bordo delle vetture, collocate dove a ciascuno di noi piacerebbe vederle: nel giardino di casa. Nel contempo, l’evento di Torino ha evidenziato che nelle case automobilistiche c’è una gran voglia, o necessità, di innovazione. E di poter proporre auto sempre adeguate alle attese del grande pubblico. E forse, proprio saloni come quello italiano sono lo stimolo a progettare prodotti nuovi e sempre più avanzati. Perché anche se esternamente, ma anche negli interni, molte vetture si assomigliano tra loro, la differenza si misura ormai a suon di accessori, ritrovati, complementi, novità in grado di colpire i potenziali acquirenti.

Record di novità: 56 Case presenti con 50 modelli in anteprima 

Lo dimostra il fatto che su 56 case automobilistiche presenti, i modelli che hanno esordito a Torino sono stati ben 50. Stavolta ce l’abbiamo fatta. Anche se si è trattato di una ‘toccata e fuga’. Ma ci siamo andati anche noi. Volete che vi raccontiamo alcune delle nostre scoperte? Cominciamo da una delle ultime lettere dell’alfabeto: la V. Come Volkswagen.

#Volkswagen asseconda lo sviluppo della mobilità elettrica

La Casa tedesca punta sulla mobilità elettrica, nella consapevolezza che ci sono già Paesi anche lontani che hanno inserito nei loro protocolli di sviluppo la progressiva sostituzione dei mezzi a motore a scoppio con quelli elettrici. Mentre cresce anche in Europa cresce il numero di città dove sono installate le colonnine di ricarica per le auto. Così, la Volkswagen propone la Golf totalmente elettrica, la Golf GTE con tecnologia ibrida plug-in, e l’innovativa fuoriserie XL1 con motore ibrido che è in grado di consumare 1 lt di gasolio x 100 km. #Volkswagen mira a diventare entro il 2025 il produttore principale di auto elettriche dotate di nuove tecnologie e un’ampia gamma di modelli. Qui si poteva provare la e-Golf da 136 Cv e 300 km di autonomia. E #Ferrari?

#Ferrari ha festeggiato settant’anni di attività con due modelli esclusivi

#Ferrari ha festeggiato i 70 anni con la 488 spider con tettuccio elettrico, motore V8 4 mila cc e 670 cavalli. E con la GTC4 Lusso, anche con il V8 turbo, il portellone, due posti veri anche dietro e un ampio bagagliaio quasi da SW di alto livello.

Molte Case puntano sulle tecnologie

La #DS, marchio di pregio della #Citroen, presenta nuove tecnologie per un sistema di sospensioni particolare, che ha sempre distinto il marchio francese (ricordate la DS #Pallas), nonché un sistema adattivo per lo start & stop e per il cruise control. Mentre un sistema di telecamere che guidano l’auto al centro della corsia, arriverà per la fine dell’anno. Un accorgimento, quest’ultimo, che è già operativo su #Subaru e #Volkswagen. Vedremo che cos’avrà di diverso. La #Peugeot lancia la nuova 5008, un SUV da sette posti, dalle dimensioni contenute, con sedili reclinabili, ribaltabili, occultabili. In anteprima nazionale abbiamo visto la Renault Capture, restylizzata. La spaziosa Koleos, che è comunque una berlina.

Il ritorno dell’Alpine

Un tuffo al cuore ci ha preso quando abbiamo raggiunto lo spazio della Alpine: è ritornata la mitica vetturetta francese a trazione posteriore, che spopolava nei rallies prima dell’arrivo della Lancia Stratos. Quella moderna riprende nella sagoma e nella fanaleria le linee degli anni ’70, a metà strada tra la A110 e la A310, è dotata di una elevata tecnologia e replicando una qualità della sua ‘nonna’ è ultraleggera: come la nuova #Fiat124Spider pesa poco più di una tonnellata. Dispone di un motore turbo 1800 cc da 250 HP. La Ford Fiesta festeggia i suoi ‘primi’ quarant’anni con una proposta giovane: l’elevata connettività.

#FCA presenta la Jeep Kompass tra Renegade e Cherokee 

Per la #FCA, con la #Jeep arriva la Kompass, che si colloca tra la ‘piccola’ #Renegade e la #Cherokee. Sarà un fuoristrada vero, ma molto versatile, con una capacità di guida su strada pari a una brillante berlina. La #Cooper S E ibrida: 1000 tre cilindri a benzina turbo che eroga 224 HP. Ma consumerò 2,3 lt/100 km. E un’autonomia elettrica superiore a 40 km. Ovvero, la potrete usare in città a basso costo, fuori scatenando la potenza del motore. Utilizzando la trazione integrale che è assicurata dalla trazione elettrica sull’asse posteriore. La Suzuki Swifter è proposta con una maggiore abitabilità interna e un bagagliaio più capiente. Dispone anche di un motore turbo tre cilindri da 112 HP. C’è la trazione integrale ma anche il motore ibrido. La Volvo compie novant’anni e punta da anni sulla sicurezza. La super compatta XC 70, dotata dei più sofisticati sistemi di sicurezza attiva e passiva. Avrà anche una versione ibrida da 408 HP con consumi bassissimi. Tra le novità per la Range Rover ecco la Discovery sette posti, tutti adatti anche per gli adulti,  per le famiglie, e un nuovo modello tra la #Evoque e la Sport.

#Seat Ibiza con tecnologia #Volkswagen

La #Seat #Ibiza ò la prima ad adottare la piattaforma della strumentazione #Volkswagen e mette a disposizione uno spazio maggiore per gli occupanti. Anche la Mercedes, la casa tedesca che festeggia i cinquant’anni, propone la nuova Classe E. Con essa punta alla sicurezza attiva e passiva. E si riconosce per l’assenza del montante centrale tra la fiancata e il tettuccio. La #BMW ripropone la 2002 riprende l’auto da corsa degli anni ’70, ma dispone di un motore da 460 HP. La Kia propone la prima trazione posteriore in alternativa alle quattro ruote motrici.

#charlieinauto

#FiatTipo5porte: dalla guida morbida a quella grintosa e veloce

CHIA Tipo cruscotto CHIA Tipo Marano donna ponte CHIA Tipo MArano laguna 1 CHIA Tipo MArano laguna 2 CHIA Tipo Marano Lignano CHIA Tipo MArano muso CHIA Tipo MArano pescheria CHIA Tipo MArano Raddi CHIA Tipo Marano porticciolo CHIA Tipo 5 p e swCompatta con interni confortevoli e una dotazione completa #FiatTipo è come un’auto di classe superiore

Sicurezza attiva e passiva sono curate nei minimi dettagli

Da quando l’ho provata, mi capita di intravvederla in più situazioni, su strade diverse, di colori diversi da quella nera che ho testato. Allucinazioni? Ossessione? Mi sono innamorato di quel …la #Tipo? Niente di tutto ciò. O meglio, in parte. In realtà ho l’impressione che le nuove #FiatTipo 5p si stiano moltiplicando. E probabilmente è vero. Ma la conferma l’avremo soltanto quando verranno diffusi i dati più recenti delle vendite. In effetti, in questi giorni di #FiatTipo ne ho viste diverse, e quasi tutte 5 porte, di tanti colori e tutti centrati ed efficaci per valorizzarne lo styling, l’aggressività, la compattezza. Che racchiude contenuti brillanti, e una dotazione completa. Come nelle auto di maggiore cilindrata o di categoria superiore. Dove eravamo rimasti? Ah si! La gita sul Collio. Le stradine in salita e discesa nelle quali è emersa la vocazione grintosa di questa #Fiat.

Guida tranquilla e morbida e all’occorrenza sportiva nelle terre più belle dell’ex pianura planiziale padana

Una guida tranquilla e morbida, può lasciare spazio in pochi istanti a un percorso veloce. L’abbiamo provato nella #RivieraFriulana tra Carlino e Marano Lagunare. Pianure distese, a ridosso delle zone umide più settentrionali dell’Adriatico. Popolate da una fauna esclusiva e ricche di suggestioni paesaggistiche. Marano, fortezza di origini romane, è la città friulana della pesca, di parlata veneta. Da qui, forse anche da Grado, sembra fuggirono i fondatori di Venezia. Ci avviciniamo tra i fiumi Stella e Zellina, e la laguna. Sterrati scorrevoli e lisci, adatti per testare la tenuta in condizioni di scarsa aderenza. Anche se le gomme, ancora MS, ci sono d’aiuto. Una buona distribuzione dei pesi, l’assetto non eccessivamente rigido, la trazione anteriore, i controlli elettronici di assetto ne fanno una macchina sicura. Anche se proviamo a spingere un po’ di più.

Marano lagunare città friulana della pesca di parlata veneta

Ci spostiamo verso Marano, il suo porto canale. Da lì, ci fermiamo per gustare il panorama, magari dopo avere salutato Decio Raddi, al ristorante La Laguna, la Vedova Raddi. Da oltre settant’anni è un’icona della cucina semplice e tradizionale di pesce. Il segreto? La passione trasmessa da suo padre Mirto, che è stato il primo animatore dell’attrattività rivierasca. I suoi piatti, la sua verve attiravano attori, nobili, regnanti, parlamentari, vip, da tanti appassionati del gusto. L’altro segreto è che di fronte al locale c’è la ‘pescaria vecia’, un edificio di stile veneziano che fino a qualche decennio fa ospitava la pescheria, il luogo dove dai pescherecci arrivava il pesce per passare alla vendita. Un piatto del periodo? La granseola gustata di quello che sa, della sua delicata ma inconfondibile fragranza di mare. Con un bicchiere, due al massimo perché più tardi si guiderà di nuovo, di Malvasia, sapida, minerale, creata dalle vigne Bortolusso situate tra la laguna e le valli da pesca di Carlino. E la #FiatTipo ? Ci sta aspettando dove l’avevamo lasciata. L’apriamo con il telecomando a distanza. La chiave è a baionetta.

Cosa c’è dento la #FiatTipo 5p

Il cruscotto è completo e appagante. Il display è del tipo montato sulla #Fiat124spyder: navigatore, radio, connettività, rendimento della macchina, service. Il volante ha una buona impugnatura ed è ergonomico. E’ dotata di sistema anticollisione, dell’adaptive cruise control, che ci consente di viaggiare alla velocità prestabilita rallentando in colonna per ripartire quando l’orizzonte davanti a noi si libera, dei sensori di parcheggio, di luci e tergi automatici, con sensore pioggia regolabile. La #FiatTipo si spegne nelle attese in coda. Insomma, ma forse l’ho già scritto, ha tutto quello che nella 124 Spider è stato dimenticato per risparmiare peso e guadagnare in accelerazione e velocità. Lo specchietto retrovisore è elettrocromico, ossia riduce automaticamente l’abbagliamento. I sedili sono riscaldati. I fari sono potenti, e in curva c’è il faro laterale per le curve.

Strumentazione e sicurezza attiva e passiva d’avnguardia

E gli strumenti? Sono completi, con un ripetitore digitale della velocità al centro del cruscotto, che è indicata anche dal classico orologio vintage e gradevole. Subito sopra l’indicatore della marcia inserita. Il cambio è a sei marce. Ed è dotata del dispositivo gear shift, che suggerisce la macia più adatta. Il tutto nel display multifunzionale riconfigurabile. Tra il tachimetro e il contagini. Ricordatevi, quando la utilizzate, di regolarvi l’adaptive cruise control e la distanza di sicurezza dal veicolo che vi precede rispetto alla vostra guida e alla vostra sensibilità. Perché se vi avvicinate più del previsto al veicolo che si trova davanti a voi, anche per superarlo, la Tipo frena, anche con decisione. E vi ritarda la manovra. Siamo stati espliciti? Scusate la maratona blog di questa volta. Ma da dire, della #FiatTipo 5 porte, c’è davvero parecchio.                                  #charlieinauto

#FiatTipo5p: linea compatta e aggressiva per una media cilindrata che all’occorrenza sfodera gli artigli

Tipo 5 p Collio ciliegiAdatta anche alla guida turistica #FiatTipo 5 porte ci porta a spasso sul Collio italiano e sloveno

Il #Collio un paesaggio fantastico con vigneti sui colli e i ciliegi in fiore

Fiat Tipi 5p Collio 1 Fiat Tipo 5p Collio 2 Fiat Tipo 5p Collio pano Fiat Tipo 5p Collio e basta Fiat Tipo 5p Collio curva Fiat Tipo 5p volante Collio Fiat Tipo 5p giostraSboccia la primavera e sul Collio fioriscono i ciliegi, e …ma che Tipo. Ma sì. Stavolta scegliamo un percorso turistico, culturale, storico, enogastronomico per vedere come ci porta la #FiatTipo 5p. il Collio è la collina friulana della Provincia di Gorizia, al quale corrisponde un territorio omologo oltre confine, che non c’è più dopo il trattato di Schengen, nella contigua Slovenia. Che si chiama Brda. Ma faremo un salto anche lì. Il Collio è noto al mondo per i vini bianchi di pregio che vi si realizzano. I dolci declivi dei rilievi sono per buona parte coltivati a vigneto, ma fino a quarant’anni fa erano i ciliegi a dominare il panorama, incontrastati. Ne abbiamo incontrati comunque, di molto belli, in piena fioritura, in una giornata di sole che anticipava la primavera. La skyline è dolce, e dove alla sommità dei colli i cipressi si alternano ai pini marittimi, lo scenario è simile a quello della Val d’Orcia. Solo che qui, visto che ogni tanto piove, c’è molto più verde che fa da contorno anche alle strade. Va da sé che le strade sono l’ideale per provare un’auto giovane, grintosa, anche sportiva, com’è la Tipo.

Gorizia la porta dell’Europa ora crocevia di genti

Raggiungiamo Gorizia, città che fino alla caduta del Muro era divisa in due settori, uno in Italia, e Nova Gorica, in Yugoslavia, per farci confermare che i consumi della Tipo sono bassi. Gorizia, percorsa dal fiume Isonzo reca numerosi elementi della Mitteleuropa nella sua architettura, nei vialoni alberati, nelle ville padronali del centro. Oppure, verso il castello, che domina la città e l’intera pianura isontina, ma anche la valle dell’Isonzo in terra slovena, si trovano i ricordi più antichi. Ci allontaniamo dall’Isonzo per dirigere verso il monte Calvario: sulle rampe si svolgeva una prova speciale del Rally delle Alpi Orientali. Poi del Rally di Gorizia. Ma dall’osteria al Calvario, partiva il percorso della 1.gara selettiva per il Campionato triveneto di enduro. Che negli anni ’70 è stata la mia prima gara di moto. Premiamo sull’acceleratore della Tipo e cominciamo a scalare il colle.

Risalendo il colle del Calvario prova speciale anche del rally delle Alpi orientali

La macchina sale decisa, e all’uscita dai tornanti e dalle curve riparte decisa e sincera. Il suo 1600 da 120 HP è ben tarato per consentirci una guida sportiva anche in salita. Così il cambio, che è a sei marce, ma qui usiamo fino alla 4.: i rettilinei sono brevi. Raggiungiamo la sommità e il panorama che si apre è fantastico. La piana tra il Collio e le Alpi Giulie è davvero suggestiva. Dopo una sosta ‘panoramica’, passiamo alla guida in discesa. La strada è tutta da guidare, come lo era la salita. I freni, ma il tratto è di alcuni km ed è breve per capire se tengono alla distanza, sono morbidi e progressivi. Ma, se servisse, inchiodano. E l’assetto? #FiatTipo è a trazione anteriore. Ed è quindi molto sincera nelle risposte alle sollecitazioni. La tenuta di strada è eccellente.

Assetto confortevole e grande tenuta di strada

Magari l’assetto è un po’ morbido per correre veloci, perché l’escursione degli ammortizzatori la fa inclinare sotto sforzo. E ciò può trarre in inganno, ma in realtà l’auto esegue perfettamente i nostri comandi. D’altro canto, se fosse più rigida ne risentiremmo nella guida normale. Anche in questo caso i consumi sono bassi. Ma, ciononostante, è ora di fare il pieno. Arriviamo a un incrocio nella piana sottostante, alle spalle di Mossa e di Cormons. Dove ai tempi della gara di enduro c’era la trappola dei fanghi a trattenere buona parte dei fuoristradisti. Guardando sula destra scorgiamo il cartello azzurro con scritto Italia e le stellette dorate dell’Europa tutt’intorno: è il confine di Stato. Dunque, poco oltre, c’è la Slovenia. Siamo curiosi di vedere se la nafta slovena fa rendere il motore diesel come la nostra. Eravamo proprio a secco: quasi 48 litri (ne tiene 50). Per meno di 60 euro… Nel frattempo si è fatto tardi e rientriamo subito in Italia. Sbucando al La Subida, e poco dopo a Cormons. Strade bianche? Peccato. Non ce n’erano, anche qui il progresso è stato nemico del divertimento …di guidare                                                    #Charlieinauto (3 segue)

Territorio: con #FiatTipo5p ci godiamo i paesaggi rivieraschi con una guida placida e rilassata (segue2)

E’ una delle ultime nate del gruppo #FCA, ma sta già guadagnandosi record di vendita e le sensazioni positive che ha suscitato tra i colleghi

#Charlieinauto: è super accessoriata e ci perdona tutto assecondando la guida sportiva

#FiatTipo 5p si accende con il pulsante. La chiave è sufficiente che si trovi a bordo. Così, si schiaccia il pedale della frizione, si preme il pulsante di avvio e il turbodiesel di 1600 cc da 120 HP è pronto. Siamo al secondo giorno del test, nella Riviera Friulana. E visto che è una bella giornata cerchiamo una strada che ci porti a contatto con l’ambiente lagunare. Ma che ci permetta anche di guidare liberamente. Così, superiamo il fiume Tagliamento e arriviamo nel Veneto orientale. Il cartello, in comune di San Michele, alle porte di Bibione ci indica Terzo bacino. Un percorso che diversi amici ciclisti ci avevano indicato per la bellezza di strade pianeggianti, con lievi salite e discese, in un paesaggio gradevole e a poca distanza dalle acque lagunari. Ci fermiamo un attimo per osservare un’area indicata dai cartelli che segnalano il pregio ambientale.
A San Michele al Tagliamento un’area di pregio naturalistico
Ma oggi non è la giornata adatta per osservare le abitudini della fauna migratoria. Probabilmente il nostro arrivo li ha fatti fuggire in siti più riparati. Così riprendiamo il nostro breve viaggio. Rimettiamo in moto, e proviamo a dare tirare un po’.

Proviamo a spingere sul pedale

La ripresa è decisa. Il motore spinge bene questa media cilindrata che pesa 1350 kg. Il tiro ai bassi del suo motore diesel è notevole. Così com’è molto buona la risposta alle nostre sollecitazioni: quando serve, spinge con decisione. La rumoFiat Tipo autostrada Tir Fiat Tipo volante Fiat Tipo Scruscotto mano Fiat Tipo terrazzo laguna Fiat tipo Bibione viale Fiat Tipo lungomare Bibione Fiat Tipo Faro Fiat Tipo Bellini Lignano IMG_7382 Fiat Tipo fiorirosità di marcia è contenuta. Il cambio a sei marce permette di sfruttare al meglio il motore. Come vedremo, anche in salita la Fiat Tipo 5p si arrampica decisa. Tornando al cambio, è molto facile. E ci permette di innestare le marce con un’escursione della leva limitata. Così da favorire una guida veloce e sportiva. Occhio, però, a non esagerare con la confidenza dopo la prima passeggiata compiuta assieme. Non fraintendetemi: la Fiat Tipo 5p è estremamente piantata a terra e sicura. Forse, con le ruote da 17, che possono essere montate, l’auto guadagnerebbe sia nell’estetica, che è comunque accattivante e piace, che nella tenuta e nel confort stradale.
E’ sicura, ma non è allestita per correre, e va guidata con …la testa sulle spalle.

Assetto morbido e confortevole

Infatti, non essendo destinata a correre, almeno per ora, bensì a essere l’auto di tutti i giorni per un pubblico sia maschile che femminile, è caratterizzata da un assetto morbido, che la rende confortevole, ma nella guida veloce va interpretato. Anche se la macchina non si scompone dalla traiettoria che noi impostiamo. Tende però a inclinarsi un po’. E se non lavoriamo di cambio e di acceleratore sentiamo la forza centrifuga che agisce sui nostri fianchi e ci spinge verso il lato del sedile di guida, che però è molto avvolgente ed è comodo. Non fraintendetemi: succede viaggiando a manetta. Quindi, nel misto, ci chiediamo, tutto questo può rappresentare uno svantaggio? Anche no. Perché la guida della #FiatTipo 5p è facile. E’ docile da guidare, maneggevole, precisa, scattante.

Ricorda la prima Tipo, che era ‘quadrata’, larga e ben piantata ma forse con l’assetto un pelo più rigido 

Più o meno come, quasi trent’anni fa, il primo modello di Fiat Tipo. Che ora ritrova popolarità perché è l’auto televisiva del commissario Montalbano. Ma vogliamo soltanto mettere in guardia chi ha meno esperienza al volante e vuole cominciare a premere sull’acceleratore, o meglio, tenere giù il piede sull’acceleratore, nelle curve e nel misto. La Tipo è docile, facile, elementare, pronta per una guida rilassata e all’occorrenza sportiva.
Il comportamento intuitivo della Tipo, che è un pregio perché fa esattamente quello che le chiediamo senza nessun cedimento e senza sorprese, può portare ad andare oltre i limiti senza prestare la dovuta attenzione. Anche perché #FiatTipo 5p supera i 205 km/h di velocità massima, e tocca i 100 km/h con partenza da fermo in 9.5”, come un forte atleta centometrista. Visto che ci siamo, e su questa splendida strada nessuno ci disturba, proviamo la frenata: è morbida e decisa, e, probabilmente è impostata così per garantirle maggiore efficacia e grip, ci dà la sensazione di iniziare in leggero ritardo. Che viene subito recuperato perché l’auto si ferma rapidamente. Forse ciò è frutto dei dispositivi di sicurezza. Per esempio, è dotata del sistema anticollisione, che va regolato a seconda del nostro tipo di guida. Per esempio, se non prevedete una distanza di sicurezza adeguata rispetto al veicolo che vi precede, rischiate che la Tipo dia un colpo di freni che per voi sarà imprevisto, per esempio, quando state superando il mezzo che vi precede. E rallenta quando vi state avvicinando e la Tipo deduce che siete in colonna.

Adatta per una gita nell’ambiente naturale, dotata di un buon impianto stereo, e caratterizzata da una linea grintosa, compatta, gradevole, Mediterranea, che piace

Bene. Precisato questo, ci fermiamo anche noi, perchè siamo arrivati vicino a un bivio della Litoranea veneta, il canale costruito in epoca napoleonica, per scopi militari, e che collega le lagune di Venezia e di Grado. Lo splendido paesaggio tipico delle zone umide europee, con il canneto fin sulle sponde, contrasta bene con il colore blu scuro della nostra auto. Così, all’assoluto silenzio dell’ambiente, al quale non siamo abituati, sostituiamo le musica del buon impianto stereo di bordo. E ci godiamo il paesaggio, nel quale #FiatTipo si integra molto bene. Assemblata in Turchia, là ha subito fatto presa. Tanto che è una delle auto più vendute. Ma ciò sfata i pregiudizi che spesso ci attanagliano. Se è prodotta in Turchia, certo, sarà pure realizzata per essere apprezzata nel paese mediterraneo. Ma sentendo gli amici e guardando gli effetti del suo passaggio tra i pedoni della città, piace anche da noi. Parliamo di consumi e di guida nel misto? Ma no, ce lo teniamo per la prossima volta. Nel frattempo, proseguiamo il viaggio. #Charlieinauto
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#FiatTipo 5p: #Testdrive nella #RivieraFriulana di un’auto media compatta e completa

IMG_7429 IMG_7046 IMG_7060 IMG_7061 IMG_7072 IMG_7064La nuova serie di una delle auto più riuscite della #Fiat prodotta da #FCA si piazza subito tra i modelli di successo in Italia e all’estero

Consumi adeguati alle aspettative, confort e dotazioni da gamma alta

L’ho vista passare di sfuggita in città, a Udine, probabilmente guidata da qualche venditore della #Fiat. E mi aveva incuriosito. Finora non era stata spinta sul mercato delle vendite. Non erano state lanciate offerte e non ne avevo notato la pubblicità o recensioni sui media. Poi, ecco l’occasione per provarla. Avevo sentito parlare di un’auto completa, compatta ma spaziosa, con un buon rapporto qualità-prezzo e dunque accessibile a un pubblico più vasto. La prima Tipo della nuova serie a uscire era stata la berlina a tre volumi. A dire il vero non mi aveva convinto molto la coda, che la trovavo non coerente rispetto al muso aggressivo e proteso in avanti. Da una Tipo mi aspettavo altro. Perchè, come tanti, alla fine degli anni ’80 e inizi anni ’90 l’avevo avuta anch’io. Prima una 1400 cc. Poi la Digit 1600, con il motore grintoso e il cruscotto digitale, il primo per la #Fiat. Stabilità, volumi interni generosi, buone prestazioni e consumi. Quindi, dalla Tipo 5 porte che è arrivata di recente, mi aspettavo questo. E linee morbide. In effetti, la 5 porte ha una coda importante ma elegante. Il primo test che le chiediamo è la solita prova-autostrada: circa 400 km. Prendiamo dimestichezza con i comandi e con il posto di guida. I sedili sono comodi e avvolgenti. Dispongono di tutte le regolazioni necessarie. Il cruscotto è zeppo di comandi e di accessori. E scopriamo che ha proprio tutto quello che serve e che abitualmente troviamo su una vettura di categoria superiore. Attacchiamo il cruise control, lo piazziamo sui 125 km/h, effettivi e controllati con il navigatore del cellulare, e via. L’approccio è quello che offre una vettura stabile e confortevole. Con una buona visibilità interna. L’impianto radio è di buona qualità. E consente di scaricare musica dalla chiavetta, dall’Ipod, dal cellulare che si interfaccia sia via bluetoot che con il suo cavo di connessione. Un paio di soste caffè e ‘tecniche’ al grill, e per recuperare raggiungiamo la velocità limite consentita in autostrada. La rumorosità non aumenta nonostante ci abbiano montato le ruote invernali. Ebbene, ciononostante, il computer di bordo ci indicherà una media di consumo di oltre 18/km con un litro di gasolio. Anche questo diesel 1600 Fiat da 120 HP è ben valorizzato. In aiuto viene poi l’aerodinamica dell’auto, che ha il muso aereodinamico, arrotondato, e grintoso. Prima di rincasare facciamo un paio di test di tenuta e assetto sulle rotonde e i rondò, dove si può fare senza correre rischi o farli correre a nessuno. E la Tipo rimane attaccata all’asfalto. L’equilibrio tra la trazione anteriore e la coppia che parte dal basso ne fanno un’auto sicura, giovane, ma adatta a tutte le esigenze. Anche di carico. E … lo vedremo la prossima volta.                      #charlieinauto

#Fiat124spider ‘lancia occhiate nella notte’ per renderci la guida più sicura #testdrive #charlieinauto

I fari anteriori ‘full led adattivi’ bucano la notte e la nebbia con la luce morbida e incisiva e orientandosi nelle curve verso dove ci siamo diretti

Effetto notte. Anche la sera #Fiat124spider è bella da vedere. E da farsi vedere. Ma nel contempo vi fa vedere bene anche al buio o in condizioni di scarsa visibilità. I fari anteriori hanno un design particolare che la contraddistingue dalle altre sagome che incontriamo nella notte. A proposito: che emozione! Mentre provavo la nostra cabrio dalla bruma notturna ho visto sbucare in lontananza un’auto con i fari supplementari fendinebbia. Vecchi ricordi di quando i rally si affrontavano montando Sirio o Megalux della Carello oppure i Cibié, con lampade alogene da 100, 200, 400 watt. Per bucare la notte anche nelle strade più sperdute. Oggi la tecnologia ha raggiunto traguardi un tempo impensabili. Così, sulla #Fiat 124spider sono stati montati per la prima volta i fari Full led adattivi. Che cosa sono?

I fari full led adattivi uniscono alla precisione e al relax di una luce morbida la comodità del fascio direzionale

Si tratta degli anabbaglianti e degli abbaglianti realizzati a led. Producono una luce molto morbida. Non invasiva. Che illumina la strada in modo efficace e aiuta a distinguere contorni e ad apprezzare la profondità di campo, senza stancare gli occhi di chi guida. E fin qui la luce a led. Ma perchè adattivi? Perché consentono alla luce di precedere le nostre manovre. Di ‘adattarsi’ alla direzione di marcia. In pratica si tratta di luci direzionali, ma sono molto di più. Infatti ruotano l’intero fascio di luce in tempo reale rivolgendolo dove noi stiamo gettando lo sguardo per affrontare la curva. E lo fanno con tanta efficacia che per farvi comprendere che cosa accade davanti al muso della #Fiat124spider abbiamo dovuto attendere una serata di nebbiolina, che ha messo in evidenza il fascio luminoso. Si nota bene che la luce è morbida, non infastidisce, ma illumina davvero. E anticipa il nostro sguardo verso la meta della nostra guida. Non viene più, dunque, illuminata soltanto la zona puntata dal faro, ma è il fascio di luce dell’intero  fanale che si dà da fare per illuminarci il cammino. E quando siamo impegnati nella guida veloce, questa opportunità fa la differenza e rende la guida più sicura. I fari Full led adattivi sono completati dai fendinebbia, c’è anche il fanale retronebbia, dei quali, però, sinceramente, prima di ricordarci di accenderli in presenza della nebbia, non avevamo sentito la mancanza. Guida sicura, dunque, con #Fiat124spider, anche con il cattivo tempo invernale. #charlieinauto

Ecco il video:

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#Fiat124spider : Finalmente la #pioggia è arrivata #Charlieinauto #testdrive

Non ce la facevamo più e ci mancava il #testdrive sul bagnato: non ci ha traditi nemmeno sul fondo viscido

Evviva! E’ arrivata la pioggia. Dopo oltre due mesi di siccità, finalmente disporremo di aria più pulita, si rimpingueranno le riserve d’acqua, l’asfalto e le nostre strade e marciapiedi saranno finalmente lavati, anche dal sale, in modo naturale. Qualcuno, o qualcuna, ha già messo il broncio: il primo giorno di pioggia e già sbuffa. Ma, non raccontatelo in giro, anche noi non ne vedevamo l’ora… Perché? Perché finalmente possiamo provare la #Fiat124spider anche sul bagnato. Vediamo un po’. Saliamo a bordo. Non è cambiato niente. Il tettuccio tiene come prima. Siamo perfettamente all’asciutto nonostante la pioggerellina fitta e insistente. La chiave? L’avevamo tenuta nella tasca del Parka, per non dimenticarla a bordo: succede con l’avviamento a pulsante e senza la classica toppa. Mettiamo in moto, siamo all’’imbrunire, e si accendono da soli i fari, e il tergi. Unica criticità, ma è tipica delle cabrio, la visibilità posteriore: il lunotto ovviamente non possiede il tergi, e per uscire dal parcheggio la pioggia ha inzaccherato la telecamera che in questo caso non ci è molto d’aiuto. Poco male, la puliremo dopo. Dunque: sotto abbiamo quattro gomme da neve, Goodyear Supergrip M+S. Quindi dovremmo essere in una botte di ferro.

Scaldare il motore a benzina 1400 turbo da 140 HP prima di chiedergli di più

Scaldiamo il motore, perché un termometrino blu acceso a sinistra dell0orologio del tachimetro ce lo consiglia. Ahi Ahi!? Si è accesa una chiavetta inglese arancio posizionata vicino al termometrino della temperatura minima di utilizzo del liquido di raffreddamento. Che si spegne. Mentre la chiave arancio rimane accesa. La prima preoccupazione qual è? Quella di vedere se a ciò corrisponde un ben preciso avviso sul display. E invece no. Proviamo a spegnere e riaccendere l’auto, e la situazione non cambia. Ne deduciamo, prima di chiamare il responsabile della logistica del parco auto FCA, che si tratti di un avviso di manutenzione periodica. In mancanza di un avviso perentorio. Ma non ci arrendiamo e cominciamo a rovistare sui comandi dello schermo. Tra le funzioni vi sono le manutenzioni programmate.

La rotazione degli pneumatici è programmata

Una è evidenziata in rosso: rotazione pneumatici. Da eseguire entro xxx km. Capito? Bisognerà far ruotare le gomme della #Fiat124spider. Ora finalmente possiamo partire. Il sistema elettronico antisbandamento è attivo. Il motore è caldo. Ecco la prima rotonda: la strada è libera e schiacciamo il pedale dell’acceleratore, in 2. L’asfalto è ben bagnato e il retrotreno parte un istante in derapata poi l’auto scarica la potenza senza perdere la spinta. Quindi, funziona. Se avessimo affrontato la curva normalmente, #Fiat124spider si sarebbe comportata come sui binari. Poi scopriamo che su quella rotonda poco trafficata probabilmente c’era rimasto un po’ del sale antighiaccio gettato i giorni scorsi. Che con le temperature oltre lo 0 e la pioggia crea una miscela scivolosa. Lo sapevate? Ce l’ha rivelato un addetto alle strade.

Una buona tenuta sul bagnato come sulla neve

Un bel rettilineo, ben zuppo di acqua, e schiacciamo a fondo: la macchina va e senza incertezze, senza ricordarci per nulla che la trazione è posteriore. E ciò nonostante pochi giorni prima avessimo spinto le gomme anteriori a 2 bar di pressione, quelle posteriori a 2,4 su consiglio di un amico gommista sportivo. Prima di questa operazione erano tutte e quattro a 1,4 bar. Forse un po’ bassina, ma l’avevamo ritirata così. Per provarla subito, …dopo oltre 350 km, sulla neve. Con risultati entusiasmanti. Imbocchiamo una strada emblematica della nostra città, l’unica con un bel misto, saliscendi, curve strette. Breve ma sincera. Anche qui, pur sotto la pineta, il fondo è piombo di pioggia. Non forziamo sul pedale, ma teniamo velocità e ritmo adeguate alla strada con una guida veloce: #Fiat124spider non ci tradisce nemmeno per un’istante. Molliamo nella discesa perché c’è una striscia di ghiaccio residuo della nevicata di una settimana fa. All’ultimo momento decidiamo di usarla per vedere che cosa succede: nulla. La macchina è rimasta nella sua traiettoria.         #Charlieinauto

Due vintage a confronto: non male. Ora lanciamo la sfida...
Due vintage a confronto: non male. Ora lanciamo la sfida…