I migliori auguri per un sereno e prospero 2018 da #charlieinauto

CHARLIEINAUTO Seat Ateca ridCHARLIEINAUTO Fiat 124 spider spiaggia tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru Levorg tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru XV Piancavallo ridCHIA Tipo MArano laguna 2Skoda Fabia AquileiaCHARLIEINAUTO Giulietta Sport ridCosta sole alberoIMG_3588CHARLIEINAUTO Range Rover Evoque bici rid 2IMG_1470Dodici mesi di prove-testdrive-testroad, alla scoperta delle bellezze del territorio. Un sentito ringraziamento va a tutti/e coloro che hanno reso possibile questo nostro fantastico viaggio tra le proposte dell’auto e siti ed eventi di singolare bellezza.

CarloLand Rover Discovery molo Grignano

#testdrive #testroad sui grandi laghi con #Skoda #Kodiaq

IMG_5003[1] IMG_4470[1] IMG_4651[1] Gubbio sfondo2 Sbandieratori2 IMG_4802[1] IMG_4804[1] IMG_4839[1] IMG_4851[1] IMG_4886[1] Orcia sfondo SanFilippopiscina IMG_4967[1] IMG_4994[1] IMG_5010[1] IMG_5035[1] IMG_5039[1] IMG_5044[1] IMG_5056[1] IMG_5081[1] IMG_5086[1]Alla scoperta della storia, dell’arte e del paesaggio sul più grande lago dell’Italia centrale

Le prime nevicate? Beh, per riscaldarci facciamo un salto indietro. Nel tempo. Ricordate? Quando stavamo provando la #Skoda #Kodjak era ancora estate. Ed era il mese di settembre. Tra l’Umbria e la Toscana. A Gubbio. Splendida location per riflettere sulle ricchezze dell’ambiente naturale, e sulle bellezze dei tempi dell’antica Roma, del medioevo, del rinascimento, che vi si possono ammirare ancora oggi. L’antico foro romano, le mura e la città medioevale. Il Santuario in cima al monte Ingino. Che ottocento corpi luminosi, a Natale, trasformano in un gigantesco albero. Da qualsiasi punto la si osservi, #Gubbio è una perla imperdibile da visitare. E si trova tra molte altre opportunità turistiche. Una di queste è il Lago #Trasimeno. Da qui, poche decine di minuti, e anche dall’autostrada si comincia ad apprezzare la sua estensione. Una profondità limitata, da 2 a 6 metri, e alcune zone costiere palustri lo distinguono da tanti altri laghi. Ma la dolcezza della skyline che lo contorna ripaga ogni nostra attesa. Arrivare fin qui, con la #Skoda #Kodiaq, è un gioco da ragazzi. Un SUV comodo, di dimensioni adatte per le escursioni confortevoli. Facile da guidare perché dotato di tutti gli accorgimenti per la sicurezza attiva e passiva che il Gruppo Volkswagen installa ormai sulla gran parte delle auto di nuova produzione. L’ampia finestratura, e parte del tetto apribile e panoramico in vetro, permettono di godersi il paesaggio che contorna il lago #Trasimeno.

Il lago #Trasimeno

Arriviamo a Castiglione del Lago, per visitare la località principale in riva al lago. Oggi è un promontorio, ma anticamente, questa era la quarta isola del #Trasimeno. Da qui, partono i traghetti per le tre isole da visitare, Isola Maggiore, Isola Minore, privata e disabitata, e Isola Polvese, la più grande. Fanno parte del parco naturale del Trasimeno. Sulle rive del lago si svolse la battaglia di Annibale, tra i Romani e i Cartaginesi. E una decina di km da qui ci sono le città di origine etrusca, Cortona e Chiusi. Nel bacino del Trasimeno nacquero e crearono capolavori Il Perugino e Il Pomarancio. Facciamo un giro intorno al lago, che misura circa 150 km/2 e una circonferenza di 45 km, con il vaporetto. Decidiamo di dedicare all’escursione sul lago almeno un paio di giorni, e sostiamo a Passignano. Al risveglio, ci attende la visita ai castelli, al museo del lago e al Santuario e al Castello di Mongiovino. Ci attendono anche Città della Pieve e Magione. È ancora estate e le giornate sono lunghe. Riprendiamo il nostro tour nell’Italia centrale nella tarda mattinata. E con la Skoda, che è dotata di un buon impianto di climatizzazione, la calura non è un problema.

Obiettivo la Val D’Orcia Bagni San Filippo 

Più precisamente, il monte #Amiata. Meglio ancora, Bagni San Filippo. Un piccolo paesino a mezza costa. Vicino al quale sgorga una delle fonti termali di solfato e carbonato di calcio più ricche d’Europa. Una vasca di grandi dimensioni realizzata in calcare e travertino permette di trarre beneficio da queste acque. Altrettanto, una cascata artificiale. Il beneficio è grande, nonostante la calura, con l’acqua della piscina a quasi 40°. Qualche ora di benessere, ed ecco il migliore relax dopo il fine settimana congressuale. Così decidiamo di visitare un’altra splendida località della Val d’Orcia, dove potremo anche degustare i piatti e i vini di alto pregio della Toscana:

Bagno Vignoni

È l’unica frazione di San Quirico d’Orcia, in Provincia di #Siena, e per la sua vicinanza alla via #Francigena fu conosciuto dai romani come località termale. Infatti, anche qui una fonte termale ha fatto sviluppare la località che è di origini romane: al centro del borgo perfettamente conservato una vasca, di un centinaio di metri di lato. Che nei tempi antichi, e anche più recenti, era utilizzata per la balneazione e per la vita del borgo. Oggi adorna splendidamente questa località. In uno dei fabbricati antichi, forse un’antica cantina, c’è Il #Loggiato. Un ristorante che pur nella location caratteristica e antica, è moderno per la sua capacità di servire piatti tipici di alta qualità, con grande cura della materia prima. Dalla semplice Ribollita, alla selezione dei formaggi servita con i complementi adatti. Anche la selezione dei vini è importante: una vetrina dei Brunelli e Rosso di Montepulciano dell’area. Ormai si è fatto tardi, ma proprio il buio ci consente di apprezzare di più il fascino del borgo. Prima di ripartire però ci concediamo un altro lusso: il pediluvio a cielo aperto sui ruscelli di acqua termale che sgorgano dalla fonte originale e hanno formato il rilievo calcareo sul quale sorte la località. E si tuffano poi a fondovalle. Anche la notte, la skykine della Val d’Orcia, il cielo costellato di stelle e ben visibile grazie all’oscurità, è il corollario migliore a una giornata vissuta intensamente in Val d’Orcia.

#charlieinauto

 

Con #Skoda Kodiaq tra le ricchezze dell’Umbria #testdrive #testroad #traveller

Skoda Passons KodiaqIMG_4562Gubbio palazzo municipaleGubbio teatro e campagnaIMG_4353IMG_4345IMG_4325IMG_4314IMG_4300Skoda Kodiaq autostrada idaIMG_3480IMG_3481Con la Skoda Kodiaq tra i paesaggi e le peculiarità del territorio umbro #testdrive #testroad #traveller

Una gita in pieno caldo canicolare per scoprire le ricchezze di territori ricchi di attrattive

E conoscere la realtà del turismo lento, che cresce attorno alle bellezze del nostro Paese

La giornata è splendida. Apro la finestra e… sorpresa: la Skoda Kodiaq è circondata da una trentina di graziose e curatissime auto d’epoca. Ciascuna delle quali ha un motore scoppiettante ma morbido, appena metallico, che per cilindrata è esattamente un quarto di quello della Skoda Kodiaq. Anche le dimensioni: la lunghezza è la metà del SUV che ci ha portato fino a Gubbio. Se parliamo di potenza poi… E’ un raduno di auto d’epoca monomarca. Guidate da appassionati e personaggi che si ritrovano per vivere assieme il territorio da visitare. Con l’occasione scopro un tipo di turismo nuovo. Almeno per me. Perché è già praticato da centinaia di migliaia di persone. Che amano visitare e conoscere le terre che percorrono da vicino, a contatto diretto con la gente, con i paesaggi, con la natura, con le produzioni locali e i loro produttori. Toccando così con mano le bellezze che compongono ogni regione italiana. Qui, siamo in Umbria. Ma fin qui arrivano pellegrini anche dalla Polonia, dalla Francia, dalla Germania, dalla Spagna.

I ‘cammini’ per chi privilegia sentieri e percorsi tracciati dai pellegrini fin dall’antichità

A piedi. Lungo ‘i cammini’. Riprendendo i percorsi che già nell’antichità conducevano a Roma. Sono sentieri, i cammini, tra i boschi, nelle valli, accanto al greto dei corsi d’acqua, sulla sommità dei colli, fino in cima ai monti, che nascono dalla consuetudine a raggiungere luoghi e siti tuttora intatti, città che contengono tracce e memorie di un grande passato. o eventi ricchi di significato, che hanno lasciato un segno. Sì, ma, e le auto? L’auto, in questo, caso, un SUV comodo, confortevole, elegante, di grossa capienza e dimensioni, ma facile da usare e da collocare anche in spazi limitati, ci permette di raggiungere rapidamente questi luoghi. E altri, perché la zona dove ci troviamo è ricchissima di attrattive.

#Greenaccord organizzazione internazionale della stampa per l’ambiente

L’occasione che ci ha portato qui è la ‘convention’ di Greenaccord, l’organizzazione internazionale dei giornalisti specializzati in tematiche ambientali. Tre giorni intensi di incontri, educational, convegni, per scoprire un territorio fantastico, e capire come comunicarlo al meglio, valorizzarlo, farlo conoscere. Un po’ come il nostro blog, nel quale vi presentiamo le auto del momento, che un domani proverete, utilizzerete anche voi. E che diventeranno consuetudine sulle strade. Breve sintesi: abbiamo superato un viaggio di trasferimento di oltre 500 km in piena estate, comodamente, con tutti i confort, con consumi bassi per le dimensioni della Skoda Kodiaq, che non è più larga di altre. Ma è lunga per trasportare, nella versione attrezzata, fino a 7 persone. Bagagli, famiglia, con uno spazio anche sui sedili posteriori notevole.

Una rete di percorsi a piedi, a cavallo, con un SUV, per esempio intorno a GubbioIMG_4345

Oggi si va a Valfabbrica. Lì si sta consolidando il turismo delle ippovie. Tra Gubbio e Assisi. Che assieme ai cammini rappresenta una rete di percorsi anche fuoristrada. Ne proveremo qualcuno. Perché il nostro SUV va fuoristrada. Senza esagerare con le pretese di duttilità perché ha due ruote motrici, quelle davanti. La cittadina umbra è nota per il palio. E da qui si parte a cavallo verso Gubbio, o Assisi. Ma prima assaggiamo qualche prodotto locale, agli insaccati, ai formaggi, alle carni, all’acqua cotta, alla panzanella… con i vini rossi, il Rosso Conero, il Rosso di Montepulciano, che vengono prodotti a poche decine di km. Adesso è ora di rientrare a Gubbio. Dunque? Prima di un tour nella città medioevale, saliamo sul monte Ingino. Il panorama è fantastico. Lo sguardo si perde lontano. In direzione del Lago Trasimeno, della Toscana, del Lazio. In cima, dove c’è la basilica di Sant’Ubaldo, ci si arriva anche con la funivia salendo a bordo dei cesti che dal centro medioevale scorrono fino ai 908 metri del monte. Che si apprezzano tutti dal terrazzo panoramico, con annesso ristorante. La strada per arrivare qui è d montagna, ma è morbida. Veloce. Tra il bosco e il paesaggio verso la cima. Percorre un pianoro, e sull’altro versante si infila nel bosco. Anche qui Skoda Kodiaq non ci delude. E al confort, alle dotazioni per la sicurezza, l’intrattenimento, unisce una grande versatilità e la qualità di essere guidata quasi in punta di dita. Tanto è equilibrata. E la possibilità di gustarsi panorami come questo come standosene seduti comodamente in salotto. Un salotto da trasportare ovunque: non male no!?

#charlieinauto

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#Testdrive #Testroad #Skoda Kodiaq / Un SUV comodo di grandi dimensioni camuffato da auto normale

Consumi limitati e grande confort di marcia e interno sulle grandi percorrenzeCHARLIEINAUTO TIGUAN Lignano city 203_albero-di-natale-piu-grande-del-mondoIMG_4186 IMG_4248 IMG_4242 IMG_4191 IMG_4201 Skoda Passons Kodiaq IMG_4211 IMG_4241 IMG_4235 IMG_4252 IMG_4257 Skoda Kodiaq autostrada ida IMG_4264 Skoda Kodiaq grill IMG_4288 IMG_4291 IMG_4298 IMG_4300 IMG_4306 IMG_4314 IMG_4322 IMG_4325 IMG_4356 Gubbio teatri romano 2

Un motore morbido con prestazioni appaganti nonostante la lunghezza della vettura di grande capienza

Una macchina comoda per un lungo viaggio. Beh, ci è andata bene e l’abbiamo trovata. Lungo, nel senso che comunque cinque ore prevalentemente di autostrada, in settembre, in piena estate, possono diventare da un momento all’altro un banco di prova serio per qualsiasi tipo di auto. Una riprova di questi imprevisti, fortunatamente, l’abbiamo avuta. Ma nella corsia opposta. Stavamo percorrendo l’autostrada Adriatica, verso Sud, quando, all’altezza di Misano Adriatico, poco dopo l’autodromo, scorgiamo sulla sinistra un camion con le ruote all’aria. Poi, avremmo saputo che il camionista fortunatamente non si era fatto gran che. Ma da quel punto, per quasi 25 km abbiamo sfilato in senso contrario la coda di auto, su tre corsie autostradali, conseguenza dell’incidente. Vabbè, direte… in coda, e quindi? Certo, era nell’altro senso di marcia. Ma se fosse capitata a noi la coda? Erano le 20, e fuori dalla nostra Skoda Kodiaq c’erano 36 gradi, assieme alla conseguente nuvola di afa. Kodiaq, in condizioni estreme per le nosgtre abituvdini, ha confermato la qualità dell’impianto di condizionamento. Che ha mantenuto il confort per tutto il percorso, sia per il conducente che per i trasportati. Fino a Fano (sembra un gioco di parole).

Una sosta di ristoro a Fano: una delle capitali del pesce adriatico

Alle 21.30, faceva un po’ meno caldo, e bisognava mettere qualche cosa sotto i denti. Così, usciamo dall’autostrada, e troviamo l’indicazione: Taverna del ghiottone. Un nome intrigante, e chissà cosa ci nasconde!? Ma il sesto senso del cronista agricolo ed enogastronomico ci spingeva a ritrovare la cucina marchigiana. Che peraltro già ben conosciamo, sia quella stellata, che quella rivierasca di pesce. E la Taverna del ghiottone, ricavata in un vecchio fabbricato rurale a due passi dall’autostrada, ma anche dal centro, e dal porto, ha confermato di essere un buon riferimento per la cucina tradizionale, di mare. Con un ottimo rapporto prezzo qualità. Ora, dopo un Verdicchio, bianco, anche se asprino, tendente al verde, con il tipico sentore di legno fresco appena accennato, e un Rosso Conero, che ci tenevo a riassaggiare perché lo avevo bevuto anni prima assieme all’amico biologo di Linea Verde e Linea Blu su Rai 1, Corrado Piccinetti, e al responsabile della promozione enogastronomica delle Marche, Flavio Cerioni, bisogna ripartire. Direzione: Gubbio.

Proseguiamo nella notte in tutta sicuerzza e confort verso l’Italia centrale

Anche se le giornate sono ancora lunghe, ormai è notte fonda, e non conosco bene questo percorso. Lasciata l’Adriatica dirigiamo verso Urbino. Su una statale di grande percorrenza. L’elettronica Skoda di matrice Volkswagen ci viene incontro e ci permette di guidare in totale relax. Anche troppo, direi… Ed è bene, specialmente di notte, non farsi prendere la mano. A ogni buon conto, visto che ho guidato già a lungo, attivo il cruise control per non faticare ad assecondare il limite di velocità. Su una strada che, anche perchè essendo sconosciuta, e di notte, impone comunque di guidare. Fari abbaglianti in automatico, ausilio alla guida acceso. Tutt ok per procedere. Il motore di Kodiaq è morbido e docile. E anima questa vettura, lunga rispetto agli altri SUV, capace di ospitare fino a sette seggiolini e trasportare altrettante persone, conducente compreso, con la giusta serenità. Alla guida è docile. Anche qualora dovesse comparire, nella notte, qualche imprevisto. La frenata é  sicura. Le ruote di grandi dimensioni e la guida alta trasmettono sicurezza sua al conducente che ai passeggeri. Così, ci lasciamo trasportare senza incertezze verso l’Umbria. È notte.

L’arrivo a Gubbio con una skyline fantastica

Intuiamo i dolci colli che avevamo visto altre volte di giorno e che scruteremo domani. Ecco il monte Ingino, che a Natale viene illuminato con l’albero natalizio più grande del mondo grazie a fari che imitano gigantesche lampadine. E sotto il fantastico scenario della città antica, illuminata in modo suggestivo. Che ci introduce alle bellezze che vedremo domani. Andiamo a riposare, è davvero tardi. Un’occhiata ai consumi: 2000 cc, TDI diesel, 150 CV che ha fatto 18/19 km/l. Siamo ancora abituati al vecchio sistema di conteggio dei consumi. Kodiaq, con il suo cambio automatico DSG Volkswagen a sette marce, ha perfettamente capito che cosa le chiedevamo. Quindi? Fin qui certamente promossa: un’auto di queste dimensioni, con consumi da utilitaria, è certo uno dei risultati della ricerca della Casa tedesca. Ora di corsa a dormire. Ci attende un congresso di Greenaccord, l’organizzione internazionale dei giornalisti dell’ambiente organizzato dalla Conferenza episcopale italiana. E tante visite nell’area.                            #charlieinauto

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#Testdrive#Skoda Kodiaq un grande SUV sulle rampe di Tremosine per ammirare il lago di #Garda si guida come una utilitaria

Progettazione, struttura, elettronica, assetto, guida assistita: tutto per farvi sentire sicuri su tutti i percorsi

#Testroad sui grandi laghi italiani: sul #Garda la #Forra di #Tremosine

Pensate che saltiamo di palo in frasca? Innanzitutto è per non tediarvi. Poi, perché con il caldo un bel SUV spazioso ci vuole per esplorare l’Italia. Per poter raggiungere comodamente siti di rara bellezza. Ricordate, in primavera la prova della #Skoda Fabia Twin color. Ora proviamo un’auto della Casa boema molto più grande. A prima vista può sembrare un SUV come altri, aggressivo ma nel contempo morbido. Certamente capiente. Visto di fronte richiama come dimensioni altri veicoli della sua categoria. Presenta rifiniture accurate. Cerchi di grande diametro… Ma quando l’abbiamo avvicinato, abbiamo subito apprezzato una delle sue qualità: è davvero grande! Lunghezza 4,70 m. Vista di lato se ne apprezzano le sue dimensioni. Non è troppo larga per poter viaggiare bene anche nei percorsi tortuosi, è alta, anche da terra, ma quanto serve. Avviciniamo la chiave alla porta. Si sblocca. Saliamo: interni accurati. Di buon livello. Sedili avvolgenti. Ci assestiamo al posto di guida. Guardiamo lo specchietto e …acc. Alle nostre spalle la macchina sembra non finire più. Come al solito, chi l’ha scelta per noi voleva stupirci con gli effetti speciali. Mi giro a guardare il mio passeggero sui sedili posteriori. È davvero distante, si perde alle mie spalle, ma sta comodissimo. Infatti, la versione a sette posti ha i sedili posteriori contrapposti, come in salotto.

Il SUV di punta del casa boema con grandi spazi e ottime prestazioni

Bene, sveliamo che si tratta di un SUV di una Casa dell’ex Est europeo. Il primo di grosse dimensioni della casa boema, che nel matrimonio con #Volkswagen ha fatto un sensibile salto di qualità. È la seconda #Skoda che proviamo quest’anno. Siamo passati dalla piccola-grande Fabia, ricordate, quella con motore da 1000 cc tre cilindri a benzina, alla Kodiaq. Prende il nome da un’isola del Canada che a sua volta dà il nome a una delle varietà di orsi più grande. Il nostro #testdrive – #testroad questa volta sarà davvero lungo e appagante. Sempre su strade nervose o spettacolari, ma anche sulle lunghe percorrenze. Lungo, lungo, lungo: un aggettivo che ci viene da ripetere spesso per un’auto così. Questa versione monta le ruote da 18’. Ma c’è anche quella con le ruote da 19’: ancora più alta. Ma già questa versione da bordo ci trasmette sicurezza e ci assicura il controllo della strada.

Il #LagodiGarda splendido anche nel bresciano

Dunque, siamo a Verona. Questa volta non per il Vinitaly. Né per Fieracavalli: non è stagione. Da qui cerchiamo un #lungolago. Così riprendiamo le nostre escursioni sulla splendida realtà dei laghi italiani. Per farlo, questa volta la prendiamo un po’ alla larga. Perché abbiamo un obiettivo ben preciso:  il #LagodiGarda . Già visto, direte. Eh no! Abbiamo una meta ben precisa. Mio cugino e mio zio mi hanno dato una dritta che si rivelerà azzeccata: Tremosine. Un paesino spettacolare nel bresciano, ricavato sopra al lago. Anche se mi trovo nella zona di Verona Sud-Sommacampagna, per accelerare i tempi conviene riprendere la A4 verso Brescia. Poi imboccare la Brennero e risalire fino ad Ala. Quanto basta per cominciare a prendere mano con i comandi, con le prestazioni dell’auto, 2000 da 150 cv, cambio automatico DSG.

Comoda nelle lunghe percorrenze

E recepire che viaggiare anche in autostrada con questa macchina, è una comodità. Manco a dirlo, Kodiaq è dotata di tutti gli accorgimenti e accessori VW. Anticipati sulla sorprendente Skoda Fabia bicolore, che per onorare la destinazione friulana mi era stata affidata di colore bianco con il tetto nero. E confermati sulla #VW #Tiguan. Con la quale abbiamo fatto un fantastico tour dell’Isola d’Elba. Cruise control intelligente, sistema di telecamera a 360 gradi, front assist e cruise control adattivo, assistenza alla guida adattiva rispetto al movimento dei mezzi che incontriamo sul percorso, lane assist per seguire la strada anche con scarsa visibilità, drive alert per scongiurare incidenti da stanchezza, traffic jam assist, che mantiene la velocità di crociera in condizioni di traffico. E perfino l’emergency assist che arresta l’auto in caso di malore e attiva l’allarme. Un buon impianto per la radio e la musica. Un’ottima interconnessione con cellulari e media. Ciò che appaga davvero è la comodità e la silenziosità di marcia. E il consumo? Primo test, sull’autostrada, dà la bandierina verde alla nostra guida. Anche Kodiaq è dotata del ‘giochino’ sul display che ci premia con un punteggio se riusciamo a guidarla in modo da ottimizzare prestazioni e consumi.

Consumi contenuti e in linea con le aspettative per un’auto di queste dimensioni

Risultato: in autostrada consuma meno di una berlina. Frattanto, accanto a noi scorrono i primi vigneti prevalentemente a Pinot nero, a Traminer. A vitigni eroici aggrappati a terreni dove c’è caldo di giorno, gelo la notte. Rientriamo verso il Garda. Ala, poi la splendida Riva del Garda. La sosta è d’obbligo. Nel porticciolo, sull’isola, nel centro della cittadina affollato di turisti. Il tempo però scorre. Quindi ripartiamo tenendo il lago a sinistra. Ovvero stiamo scendendo verso Gardone. Dopo avere visto sfilare accanto scorci di lago davvero suggestivi, ecco le indicazioni che ci fanno inerpicare sulla montagna che sovrasta il lago. Curve, rampe, tratti in falsopiano, salite più ripide, finchè arriviamo sul belvedere che ci avevano annunciato: il paesaggio è splendido.

Davvero maneggevole e sicura in montagna

E la Skoda Kodiaq? Sapete perché non ve ne stavo parlando? Perché mi ero dimenticato di guidarla. I tecnicismi di ausilio, sommati alla grande maneggevolezza dell’auto, la prontezza della risposta alle nostre sollecitazioni, ci hanno fatto sentire come alla guida di una utilitaria. Quindi? Promossa anche in montagna. Ops! È ora di cena. Nella piazzetta di Tremosine, accanto a una bella fontana tradizionale c’è il ristorante panoramico: a fondovalle si vede il lago. È proprio a cena, tra piatti al tartufo nero del posto e selvaggina, che ci suggeriscono di scendere per la Forra di Tremosine. Fatta!

La Forra di Tremosine

Ci infiliamo tra le rocce in una gola che anche di notte ha un fascino particolare. In alcuni tratti acuito da una illuminazione dedicata. La gola si stringe. Ma si stringe davvero. Tanto che c’è bisogno di un semaforo per consentire il transito sui due sensi. Che, di giorno, con la presenza di curiosi e turisti, è meglio evitare. Scopriamo che c’è addirittura un bar-ristorante in mezzo alla gola. Poi la montagna si apre, e riscorgiamo il lago dall’alto. Splendido. E la strada? Si stringe ancora, e addirittura è delimitata da muretti di pietra che la rendono ancor più angusta. Almeno così ci sembra dall’alto della Skoda Kodiaq. Ma l’impressione è determinata dalle dimensioni, perché la guida è sempre stata agevole, senza incertezze, come se stessimo portando un SUV ben più corto di questa Skoda che per dimensioni ci ricorda la VW Tuareg. Tanto che i passeggeri non si sono minimamente lamentati del percorso tortuoso. Viaggiamo sul lungolago, finchè arriviamo a #Gargnano. Ci si accende una lampadina: la #Centomiglia del Garda. Quindi scendiamo al porticciolo. La regata si correrà tra una decina di giorni, e sugli invasi sono già prone alcunte delle barche sfidanti. Da questa piazzetta si è sviluppata una parte della storia della vela italiana, e non solo, che ha influenzato anche lo sviluppo della marineria lignanese. Da qui arrivavano infatti Condor 50, Condor Nonsisamai, Uragan, le barche che hanno fatto la storia della vela adriatica, portando i velisti di #Lignano Sabbiadoro a vincere alla Barcolana, alla Rimini-Corfù-Rimini, alla 500 x 2, e altri ancora. E ora? Andiamo a nanna. Ne riparliamo nella prossima puntata.                                 #charlieinauto

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#Autosport #Testdrive #Seat Leon sulle strade della storia dell’automobilismo da corsa

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Vi capita di usare una chicca che può passare inosservata. Ma che chi mastica un po’ di motori, nota per la strada. Perché è la nuova versione di un’auto di successo. Anche in pista. Compatta, piccolina da fuori, spaziosa dentro, presenta tutto quello che serve e anche di più. È un’auto giovane. E come tale ha dotazioni che piacciono in particolare ai giovani. Ma poi anche ai più ‘grandi’, i quali, quando le provano, ci si abituano volentieri. Per esempio l’illuminazione a Led che interrompe la monotonia della portiera. E che a comando si accende del colore che preferiamo. Mentre l’illuminazione delle pedane, sia nei posti anteriori che in quelli posteriori è regolabile. Un’opzione di matrice Volkswagen che ritroveremo su auto più grandi del Gruppo. È la nuova Seat Leon. Ci è già capitato di usare un’auto piccola, e di sentirci calare nell’abitacolo dell’auto che ha vinto il mondiale rally #WRC, con la #Skoda Fabia. Questa è più spaziosa, più grande, confortevole, scattante, comunque morbida da guidare. Scendiamo di un gradino solo perché è con il cambio manuale. Ma gli accorgimenti per la guida assistita di matrice #VW ci permetteranno di sopperire a questa ‘novità’, e ci riporteranno alla guida. Così, dopo un giro in autostrada, il solito trasferimento dal #Veneto centrale al #Friuli, per verificare che la Seat Leon è risparmiosa. Ovviamente bisogna fare attenzione con il piede, ma i consumi, nonostante il motore sia un 1400 a benzina, sono davvero contenuti.

Nonostante siamo costretti dalla calura ad accendere il clima, la macchina non registra cali di potenza

Anche nell’estate più prolungatamente calda degli ultimi anni. Che ci costringe, da subito, ad accendere il clima a manetta. Che risponde bene alle aspettative e ci consente di viaggiare in pieno relax. E non influisce su prestazioni e consumi. E’ bene spiegare però che pur essendo un 1400 cc, il motore di questa Seat Leon ci regala ben 150 CV. Dunque, riassumendo, 6 marce, e un motore sportivo ma all’occorrenza morbido e silenzioso. Le rifiniture di alto livello e soprattutto ergonomiche. Nell’abitacolo tutto ci mette a nostro agio. Fatta la sua conoscenza, ora, che si fa? Il caldo dell’estate è insistente. Quindi? Cerchiamo scampo al mare? Non basta, perché là, nella #RivieraFriulana l’escursione termica tra giorno e notte è limitata. Allora, non ci resta che andare in montagna. L’ispirazione arriva con l’occasione. L’inaugurazione di un bed and breakfast a Paularo. ‘Il Niu’, in lingua friulana Il nido, ricavato nelle antiche case Linussio del vecchio borgo della Carnia, da Mario Revelant. Paularo, nella val d’Incarojo. Ci offre diverse possibilità in serate lunghe e calde come quelle dell’estate 2017.

Le bellezze della montagna friulana, la mitica ps. Ligosullo-Paularo

Andar per malghe, e rientrare dalla Val Aupa, o scendere verso il Gemonese. Oppure… Paularo-Ligosullo, lo scollinamento verso la Valle del But, l’altro ramo del suggestivo paesaggio montano della Carnia. Nel senso contrario, era una delle mitiche prove speciali del Rally delle #Alpi Orientali. E, credo di ricordare, anche del Rally di San Martino di Castrozza. Era completamente sterrata, e ricordo che negli ultimi tornanti vedevo scendere le Fiat 124 Abarth, l’Alfa Romeo Gtv, le Opel Ascona, la Opel Commodore, le Porsche Carrera, la Lancia Beta, le A112, con una delle ruote posteriori quasi nel vuoto… O nel vuoto. Bene. Trovato l’equipaggio da scaricare a terra per darmi il via libera, o no, e per riprendermi con foto e video, scaldo ruote e motore in salita. Splendido lo scenario, dalle ultime abitazioni di Paularo. Poi in mezzo al bosco. La versione che mi hanno affidato alla Volkswagen a Verona è la FR. Con l’assetto più sportivo. Cominciamo a tirare un po’ le marce. E la Seat Nuova Leon, 1400 cc, si arrampica bene, e dai tornanti al misto si svicola con agilità e la potenza che serve. Arriviamo a Ligosullo, e invece di proseguire verso Paluzza, dove abbiamo amici, non ultimi i fondisti olimpionici Di Centa, decidiamo di percorrere la speciale nel senso di marcia dei rallisti di allora. Pronti: via! All’inizio si sale un po’. Per affrontare sette tornanti. Quelli più spettacolari. La Leon si qualifica per grinta e agilità in questo tratto. C’è da dire che ognuno di questi #testdrive per me è una scoperta. Infatti, finora ho provato modelli e versioni sempre in anteprima. Il che non vuol dire che ero il primo a salire a bordo di uno di questi modelli. O meglio, non sempre. Ma le ho sempre provate prima che altri le potessero descrivere sui loro media, televisivi, cartacei, on line. Come ne sono certo? Semplicemente andando a sfruculiare su Google per vedere recensioni e test. Addirittura le Case, spesso, non riportano la versione che ho in uso. E così, addio dati.. Questo per evidenziare che anche la Nuova Seat Leon è stata una piacevole sorpresa, e scoperta. Perché anche dopo la salita movimentata dai tornanti dei primi km della Sp 24, da Ligosullo a Paularo, è arrivato un bel misto in falsopiano, poi in discesa con alcuni tornanti e il tratto veloce finale, che s’introduce nell’abitato di Paularo. Gran bella strada, anche da asfaltata. E gran bella macchina: si tratta sempre di una 5 porte, anche se con vocazione sportiva. Ma assetto e freni hanno retto alla prova, speciale, al clima caldo, alle nostre richieste. Ma allora? Una coupé giovane, sportiva, ma anche elegante nella sua sobrietà può andare anche in alta montagna? Certo, e la prossima volta vedremo come si comporta.

Charlieinauto

(Segue-1)

#Autoesport #Testdrive sui percorsi della storia dell’automobilismo da corsa

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IMG_8179 Giulietta Valle 2 giulietta valle cima IMG_0055 IMG_7709 IMG_7738 IMG_9823 GIULIETTA CASTELMONTE PIAZZALELa #Cividale-Castelmonte per provare la nuova #Giulietta #Alfaromeo 1400 Turbo da 170 CV

Sul tracciato di una delle cronoscalate più amate del motorismo italiano

Ne ho viste diverse in giro, anche a Nordest. Però, per ora, nessuna come questa. In questi giorni, di colore grigio lucido, forse perché l’occhio cade sempre sulle cose che ti interessano, e quindi ti sembra di incontrare per la prima volta auto che non avevi mai visto, ne ho incrociata qualcuna. Accade anche con le persone. Quante volte vi capita di incontrare un uomo, una donna, un amico, un’amica, che non vedevate da tanto tempo, e poi magari vi confida che passa nello stesso punto circa alla stessa ora da anni, proprio come voi. E prima non ve n’eravate mai accorti. In questi giorni, per esempio, la #Skoda Fabia ha vinto il mondiale #WRC, il campionato iridato dei #rally. Io ne ho provato la versione a tre cilindri. Divertentissima e risparmiosa. In giro, ed è promossa la versione bicolore, ne ho incrociate tantissime. Così di Giulietta.

#Giulietta color grigio opaco con freni maggiorati e finiture da corsa

Grigie, ma non grigio opaco. Anzi. Una sì, ma non aveva i sedili da corsa con il marchio Alfa Romeo sul supporto cromato dei poggiatesta. Non aveva il bordo di finitura rosso attorno alla presa d’aria anteriore. Che era ripreso sulla coda, sopra alla slitta del paracoppa. Ma… aveva due tubi di scarico. E dietro ai cerchi a raggera, le pinze dei freni Non erano rosso corsa né Maggiorate… Infatti, questa è una versione appena uscita. Quasi una prova d’artista. Motore 1400 cc MultiAir che eroga 170 CV. Una potenza che è capace di sfogare subito grazie al cambio automatico a sei marce. Non sono stato in grado di misurare le sue performance, perché non sono dotato delle strumentazioni di alta precisione necessarie in quanto parliamo di decimi di secondo.

Accelerazione bruciante ma occorre saper partire

Ma secondo me, dallo start ai fatidici 100 km/h che sono la misura standard dei #testdrive passa una manciata di secondi: un tempo significativamente inferiore a quanto dichiarato dalla Casa, che è di oltre 5”. Secondo me, sarò stato fortunato, e avrò avuto a favore la pressione atmosferica e l’umidità e la temperatura dell’aria, che per un motore a benzina, ancorché turbo-alimentato, un po’ influiscono. Sarà che per l’antico trascorso rallistico, quando alla partenza, magari sulla fanghiglia, era indispensabile, data la scarsa potenza, dosare la pressione sul pedale, ho sviluppato la sensibilità sulla pianta del piede destro. O sarà che, davvero, questa Giulietta è veloce. Dopo questa sorpresa appagante, in una notte afosa, lungo l’autostrada, l’altra sorpresa gradevole deriva dal consumo: i primi 400 km, per l’80 per cento percorsi in autostrada, con una guida non certo lenta vista la necessità di rientrare a casa, li abbiamo completati con un consumo di 16-17 km/l. con tre persone a bordo e un po’ di bagaglio. Ed è pur sempre una 1400 cc. Ora, però, vado a riposare, perché domani, già di buon mattino, sarò di nuovo in movimento. Per proseguire il #test.

Confortevole per viaggiare

Il viaggio della sera precedente era stato confortevole. I sedili sportivi, avvolgenti ma regolabili, il volante sportivo, con l’impugnatura rinforzata laddove si usano mantenere appoggiate le mani dopo un tratto di guida veloce, gli accessori per la guida assistita, mi avevano permesso di viaggiare in autostrada in pieno confort. Certo, assecondato da ‘San …Waze’, che all’altezza di Verona mi ha ‘consigliato’ di abbandonare l’A4 per imboccare la complanare, e rientrare a Verona Est, evitando così una lunga coda per incidente, alle 2:10 del mattino… Oggi, la giornata è splendida. Si preannuncia calda fin dalle prime ore, e afosa. Ma la Giulietta è dotata di un potente impianto di climatizzazione. Che, per l’estate, rende gradevole il viaggio, anche con una temperatura esterna di 37-38°. Adesso però dirigiamo verso la collina e la zona pedemontana del cividalese. Obiettivo? La salita da Cividale a Castelmonte.

La gara in salita Cividale-Castelmonte

Gli appassionati di motori ricordano che qui si corre la mitica cronoscalata. Uno degli appuntamenti clou dello sport del volante. Ricordo di averci visto salire perfino l’Alfa 33 di Arturo Merzario. Io, personalmente, non sono mai riuscito a parteciparvi. Ma a salvarla sì. Nel 1977: la commissione sicurezza non aveva dato il nulla osta alla gara. Allora, ero consigliere della Scuderia Friuli. A una riunione convocata dal presidente dell’AC Udine, Gianni Asquini, dopo una trattativa con le autorità, fu avanzata la proposta di piazzare chicane nei punti considerati troppo veloci, in modo da ricondurre la velocità media dei concorrenti ai parametri richiesti. Allora ero anche corrispondente di Autosprint per il Friuli Venezia Giulia e l’Austria e Slovenia, cioè per l’area di quella comunità d’intenti che era l’Alpe Adria, precorritrice dell’Europa unita. E non mi sentivo di poter scrivere che una delle gare di casa mia era stata annullata.

I Vigili del fuoco volontari ausiliari di protezione civile salvarono la cronoscalata e il rally delle Alpi Orientali

Così mi venne un’idea: coinvolgere i Vigili del fuoco volontari ausiliari di protezione civile (Vvapc), e all’epoca lo ero anch’io, per trasformarli in commissari di percorso addetti al controllo di quelle chicane, segnate da fusti d’olio riempiti d’acqua. Allora anch’io ero Vigile del fuoco: da un anno si era verificato il tragico terremoto del Friuli del 1976. E per agevolare il ripristino delle aree colpite e l’avvio della ricostruzione, che poi ebbe esito esemplare, fu data la possibilità ai giovani in età di leva di svolgere il servizio militare come servizio civile presso i VVF. I miei giovani colleghi accettarono con entusiasmo la sfida. E la gara ebbe luogo regolarmente anche quell’anno. Al costo supplementare del rancio per i VVF.

#Testdrive sulla Cividale-Castelmonte

Ma torniamo alla Giulietta. Debbo dire che un po’ di emozione nell’affrontare quella salita con quest’auto quasi pronta per correre mi stava pervadendo il palmo delle mani, e la pianta dei piedi. In particolare, quello destro, il più importante specialmente per guidare un’auto automatica. Perché una salita così, in piena, sono sempre stato abituato ad affrontarla con la mano destra sulla leva del cambio. Il piede sinistro pronto a cambiare. Partenza da bivio Carraria, e su per la salita. Un bel misto, per scaldare le braccia e i riflessi. Qualche rettilineo per vedere quanto i CV contano, la staccata per testare i freni: c’è un po’ di tutto su questa salita. Così ricordo perché era tanto attesa e partecipata anche da piloti e auto importanti. È stata vinta per diverse edizioni, per esempio, da Carlo Nesti. Arrivo al rettilineo delle chicane. Non senza sentire un brivido lungo la schiena. Di correre, qui, non se ne parla, perché il tratto è preceduto da una discesa. E anche se sento che la Giulietta è ben presente, so che non ci sono strade di immissione né case o rischi di sorta, preferisco sollevare il piede. Ancora alcune rampe ed ecco i tornanti.

Morbida ma pronta per correre nella programmazione Sport – l’assetto si regola come la potenza

Improvvisamente mi ricordo che c’è un comando sul tunnel centrale, che regola le modalità d’uso dell’auto. Prima, non gli avevo dato peso, anche se questa ‘dimenticanza’ (avevo lasciato la leva sulla posizione Sport) inconsapevolmente mi aveva fatto consumare un po’ più di benzina nel primo tragitto da Milano a casa. Così riporto il cursore sulla posizione sport, ma ci gioco un po’. E mi accorgo che, anche senza fare test di accelerazione, l’auto cambia status. Nella posizione per condizioni di scarsa aderenza, riesce ad affrontare senza grandi sobbalzi anche l’asfalto più sconnesso. Nella funzione Sport è più nervosa ma… cambia anche l’altezza da terra e la regolazione delle ruote. Ossia, assume un assetto corsaiolo. Ed è difficile scomporla anche con manovre in alta velocità o nella guida sportiva. Rispetto alla quale è perfetta, se non sovradimensionata.

Vediamo se è vero…

La Giulietta risponde come un giocattolo nelle mani di un esperto. Staccata, traiettoria centrale alla metà del raggio di curvatura, scatto in avanti deciso e sicuro ma con progressione costante, per riprendere velocità all’uscita. E così nel tornante successivo. Fino all’ultimo rettilineo e l’arrivo nel piazzale del Santuario. Prova superata. Mi mancavano soltanto il casco, la tuta, i guanti, le scarpe ignifughe. E sarei stato pronto per ripercorrerla, in gara… Infatti il margine che mi ero lasciato nella salita era ampiamente all’interno dei limiti e della sicurezza. In conclusione, questa nuova Giulietta sportiva è accessibile anche ad automobilisti che amano possedere un mezzo dotato di performance importanti. Ma che lo possano guidare anche in tutta tranquillità.

Veloce per le strade più belle, ma all’occorrenza comoda e docile per una guida tranquilla.

Nel contempo, il livello di sicurezza di quest’auto è davvero elevato, soprattutto se si considera che nell’uso normale le sue potenzialità vengono sfruttate sì e no al 30 per cento. Tuttavia, la Giulietta R sembra quasi pronta per …correre. Pochi accorgimenti, gli allestimenti di sicurezza, e …via allo start. Chissà che non la vediamo presto in gara, su strada, in salita, nei rallies. Ciò dipenderà semplicemente dalle scelte di politica aziendale della FCA. Ovvero dal fatto che il gruppo FCA ritorni alle cose, e dal marchio prescelto. Ma tra quelli di competenza, al momento, l’unico a disporre di modelli pronti per correre, su strada, è Alfa Romeo. Per quanto riguarda i rally, #FCA è già presente con la #Fiat124 Abarth. Che ha debuttato al rally di Montecarlo nello scorso mese di gennaio. Alla luce di tutto ciò, sarà bene che mettiamo ancora alla prova la ‘nostra’ Giulietta. Com’è andata? Ve lo racconto nella prossima puntata.

#charlieinauto

 

#Volkswagen #Tiguan un’auto importante e spaziosa che si guida come una utilitaria

Dotata di tutti i più attuali sistemi di sicurezza attiva e passiva e adattività della guida

Questo modello con ruote da 18’ 1600 cc 120 CV anche 18 km/l

A un semaforo ho visto passare un’affascinante bionda che guidava una Skoda Fabia bianconera esattamente come quella che ho provato qualche settimana fa. L’abbinamento non guastava affatto: assieme facevano bella figura. Ora mi è stata affidata un’altra Volkswagen, non del gruppo, ma una #VW vera. Di quelle con la V maiuscola: una Tiguan. Anche in questo caso un modello elegante. Si trattava proprio della Nuova Tiguan che viene pubblicizzata in questi giorni. Tra l’altro a un buon rapporto prezzo qualità per la categoria di appartenenza e per il fatto che l’auto ha di serie il pacchetto sicurezza attiva e passiva, gli accessori che rendono la guida più facile e assistita, il tablet-display che si sincronizza con i cellulari o tablet Apple e consente di gestire la propria attività mentre si guida senza impugnare il telefonino. Ma andiamo per ordine. Si trattava di compiere un vero e proprio salto in una dimensione diversa, di salire a bordo di un’auto pensata per una destinazione d’uso un po’, anche se non del tutto diversa dalla #Skoda Fabia. “Ti credo” – criticherete: “è grande il doppio”! beh, non è proprio così. #Tiguan è un SUV un gradino più sotto della #Tuareg. Che non dimentichiamolo è nata anche per affrontare la #Parigi-Dakar. Questo, lo terremo presente più avanti.

Un SUV ‘risparmioso’

Cominciamo dall’ABC del #testdrive. Motore? #Diesel. Potenza? 120 CV. Soltanto? Abbiamo voluto noi provare un’auto importate e ‘risparmiosa’ del gruppo #VW. Al suo passaggio molti si girano a guardarla. Perché il restyling della #Tiguan fa il suo effetto. Fanaleria e finiture del cofano e dei parafanghi anteriori più squadrate in linea con lo stile delle più recenti auto, o meglio restyling della Casa tedesca d Wolfsburg. Un volume dell’abitacolo che come si nota anche dall’esterno è palesemente maggiore. La coda, che anziché mostrare le sue rotondità si presenta, per dirla in gergo calcistico come commentava #GianniBrera su #IlGuerinSportivo, più maschia. Con una modifica funzionale importante: il portellone finisce ora sotto alla targa posteriore. E non sopra.

Interni spaziosi e bene accessoriati

Ovvero, com’è intuibile, offre una capacità di carico quasi da van. Se poi si abbassano i sedili posteriori, che sono molto comodi, ci si può caricare di tutto. Una famigliola può tranquillamente decidere di partire per una vacanza senza lasciare a casa le cose necessarie. O, all’occorrenza, per una scampagnata, anche un paio di biciclette. Sempre per i passeggeri posteriori, sullo schienale dei sedili anteriori si apre un tavolinetto, con alloggio per un bicchiere o tazzina, sul quale appoggiare il tablet durante il viaggio, che serva per lavoro, o più semplicemente per tenere a bada un figlio/a che si annoia in un tragitto prolungato. mentre non mancano i cassettini e i portaoggetti. Dicevamo che siamo agli elementi base del #testdrive: facciamo il solito controllo su un percorso autostradale di media lunghezza. Poi ne faremo uno più impegnativo. Poco più di 150 km a 128/130 all’ora, parola di Waze, ma quasi combaciava con l’orologio tachimetro analogico, e pure digitale, di bordo, e il consumo è stato attorno ai 18 km/l. che per un auto di dimensioni e peso importanti, con le ruote da 18’, con tre persone a bordo, è davvero notevole. Risaliamo a bordo. Certo, una postura più alta di quella che avevamo adottato per la Fabia. I sedili sono dotati anche della regolazione lombare. Mentre i comandi sono per gran parte concentrati tra le leve al volante e le razze del volante. La sensazione di guida è di un mezzo sicuro, ma nel contempo maneggevole. Capace di districarsi nel traffico ma anche di rispondere alle sollecitazioni nel misto. Beh, non sveliamo tutto ora. Ci aspetta un viaggio a sorpresa.

#charlieinautoIMG_9950 VW Tiguan Verona cruscotto 2017 IMG_9908 VW TIGUAN Vr VW TIGUAN portatablet VW TIGUAN posto guida VW TIGUAN Consolle post VW TIGUAN Central Park VW Nuova Tiguan e vecchia VW NUOVA TIGUAN MUSO VW Tiguan Belvedere

#Skoda #Fabia ha il ‘vestito’ adatto per viaggiare nella Mitteleuropa tra FVG e Slovenia

Escursione a Gorizia e a Nova Gorica per riscoprire paesaggi intatti e strade …da guidare

#Skoda #Fabia nel frattempo continua a vincere nel mondiale: al Rally Italia Sardegna 7.successo consecutivo nel #WRC2 R5 di Jan Kopecký e Pavel Dresler ma la nostra è ‘risparmiosa’

Ne ho viste diverse, in questi giorni. Con svariati abbinamenti di colori diversi: tetto nero scocca bianca, tetto nero scocca rossa, tetto nero scocca argento metallizzato, tetto nero e scocca giallo lime metallizzato. Anche straniere, per esempio austriache, visto che si stava festeggiando la Pentecoste, una ricorrenza tradizionale in Austria e in Germania. Tra quelle non italiane, alcune avevano rifiniture diverse, anche volumi di carrozzeria, seppur leggermente diversi. In ogni caso, la #Skoda #Fabia esprime grinta e uno stile particolare, giovane, aggressivo. Oggi, vogliamo vedere come si comporta nel misto. Così, stavolta, ci spingiamo verso il Collio. Un tratto di autostrada, fino a Villesse, poi la superstrada verso Gorizia. Teniamo una velocità medio-alta, senza superare il limite consentito in autostrada A4, lungo la quale tra breve saranno avviati i cantieri per la realizzazione della terza corsia. E ciò potrà causare rallentamenti, ma abbasserà comunque la velocità media di percorrenza. Oggi, giochiamo con il computerino green di bordo.

Il Green score nel display ci consegna istantaneamente la pagella di guida: ho guidato come avessi un uovo sotto il pedale dell’acceleratore o ho sbagliato tutto?

Infatti, il computer ci assegna un punteggio grafico fin troppo evidente rispetto al nostro stile di guida. E al termine del tragitto scopriremo se ci siamo meritati un tratto di viaggio in più, avendo risparmiato il carburante a disposizione nel piccolo serbatoio, che è comunque commisurato all’autonomia media dell’auto. Anche il tablet di bordo ci segnala che sta andando tutto bene. A noi è andata bene davvero, con un 18 lt per cento km. Raggiungiamo Gorizia. La suggestiva piazza della Transalpina, che trasuda di Mitteleuropa da tutti i pori. Infatti, non possiamo non scattare qualche foto con il suggestivo palazzo in stile austroungarico. Saliamo le rampe del Castello. Il panorama è splendido. La vista spazia dal Friuli al Collio sloveno. #Skoda @Fabia sale sincera, e decisa, sale le rampe del castello.

A #Gorizia splendido scenario mentre Fabia vince per la 7.volta nel mondiale

Nel frattempo, ci raggiunge via mail la notizia che #Skoda Fabia ha rivinto nel mondiale rally, stavolta in Sardegna. Ed è tuttora imbattuta. Se ce l’avessero detto prima, l’avremmo testata in modo differente. Invece abbiamo rispettato ogni protocollo di comodato d’uso. E alla fine del test drive l’abbiamo restituita pulita e perfetta. Ma l’obiettivo dei nostri #Testroad è diverso. Ritorniamo all’escursione nel capoluogo isontino. Dal castello di Gorizia ci si affaccia a nordest, verso la Slovenia. Il paesaggio è altrettanto affascinante. Quindi, perché non provare la #Fabia anche all’estero. Estero, si fa per dire: non c’è più alcuna barriera al confine. Attraversiamo il cuore della splendida Gorizia, e valichiamo il confine alla Casa rossa. Arriviamo così subito a Nova Gorica.

I sapori della Slovenia

Il tempo di assaggiare i cevapcici, le salsicce grigliate, e di bere una birra che anche qui è buona. I vini del Collio sloveno li lasciamo per un’altra avventura. Ci ricordiamo però che in cima alla montagna retrostante, da ‘Kekec’, prima dell’euro si mangiava una splendida carne alla tartara a un prezzo da osteria. Anche da lassù il panorama è splendido. Rivolto a Gorizia e al mare, al Golfo di Trieste. Che dite? Proviamo la discesa? #Skoda Fabia tiene al confronto con auto di cilindrata superiore. Ci asteniamo dall’esagerare, perché non conosciamo la lingua slovena, e piegare che stiamo facendo la prova di un’auto avrebbe potuto essere complicato. E decidiamo di fare un’altra prova. Con la guida veloce, il consumo si è mantenuto su parametri molto buoni pur trattandosi di un motore a benzina, così piccolo, al quale abbiamo chiesto un po’ di più rispetto alle altre prove. E ora?

Previamo il carburante che usano qui

Facciamo un’altra prova: facciamo rifornimento all’estero. Perché? Per una volta ‘tradiamo’ la filiera italiana del petrolio, perché qui si trova ancora la benzina verde con più ottani. Primo risultato positivo: il conto: 50 lt x circa 60 euro. Decidiamo però che prove di spunto e accelerazione le avremmo fatte in Italia: almeno saremmo stati in grado di spiegarci rispetto a eventuali contestazioni. Così utilizziamo l’autostrada, nei tratti liberi, per rallentare e poi ripartire. E #Skoda Fabia ci regala un rendimento migliore, risponde meglio alle sollecitazioni. E a distanza di qualche giorno avremmo costatato anche un consumo minore. Cosa ne deduciamo? Che potremmo provare a importare quella benzina nel nostro Paese. A presto. Forse, con un’altra auto del gruppo #Volkswagen.

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#Skoda #Fabia è affidabile e sicura ma anche sufficientemente spaziosa

IMG_8410 IMG_8881 Skoda Fabia pioggia poian Skoda Fabia consumi IMG_9449 Skoda Kodiaq 2017 Skoda Fabia Aquileia Skoda Fabia Aquileia resti romani Skoda Fabia sagrato Aquileia basilica Skoda Fabia strade rivierascheIn questi giorni #Skoda Kodiaq ha ricevuto le 5 stelle per la protezione degli adulti (92%) e laterale con punteggio pieno

Adatta per una gita con la famiglia ci asseconda nella guida veloce su asfalto asciutto e bagnato e su terra

Se ci avessero chiesto che cosa ne pensavamo, prima di salire a bordo, non avremmo immaginato di assegnare a questa mini un giudizio decisamente positivo. #Skoda #Fabia è stata pensata all’insegna della praticità. Certo, devo ammettere che prima della #Fabia non avevo provato altre auto della casa boema, per il tempo sufficiente a valutarne i pregi egli eventuali difetti. Ed è evidente che su certi accorgimenti, su certe coccole di bordo, pensate in particolare per il pubblico femminile, l’appartenenza della #Skoda al gruppo tedesco #Volkswagen può avere avuto il suo peso. Alcune rifiniture le troviamo riflesse in auto anche di categoria superiore del gruppo tedesco. E questo, certamente, è un pregio. Oggi ci prendiamo una giornata di libertà. Un po’ di relax per gustare e capire meglio la nostra compagnia ‘occasionale’, parlo dell’auto ovviamente, e facciamo una gita con la famiglia in collina.

Per la gita con la famiglia #Fabia dispone di spazio adeguato anche per chi occupa i sedili posteriori

Sì. Proprio famiglia. Le cinque porte della Fabia consentono di trasportare comodamente altri passeggeri. E per come è realizzata, i posti sui sedili posteriori sono comodi, da auto di categoria superiore. Così, il bimbo ha tutto lo spazio che vuole, e al ritorno, la sera, potrà anche cominciare a riposare disteso sul divanetto prima di noi. O si può allungare per finire di ripassare i computi. Nel bagagliaio ci stanno diverse cose, ma in particolare la cartella della scuola. Il carico dei bagagli è infatti facile. Saliamo in collina verso Colloredo di Monte Albano (Ud). Località della quale, già da lontano, scorgiamo lo splendido castello dei Colloredo Mels, che la Regione sta ultimando di ristrutturare dopo il crollo causato dal terremoto del 1976. È l’ultima fase della ricostruzione dell’area terremotata. Ai piedi del castello c’è un ristorante che quasi dalla fondazione, poco meno di quarant’anni fa, riceve i più alti punteggi dalle guide, Michelin compresa. La Taverna, di Piero e Matilde Zanini, è realizzato dove anticamente c’erano le serre del castello. Un parcheggio in alto, davanti all’antico maniero, poi si scende di pochi gradini per degustare i sapori autentici del territorio, della stagionalità, preparati con eccellenza, con l’accuratezza dell’alta cucina per le tecniche genuine, naturali, della tradizione. Ottimizzate dalla innovazione. Prodotti enologici del vigneto internazionale arricchiscono la degustazione. Un locale di alto livello, nel quale l’eleganza e l’aplomb si respirano nell’aria. E sapete che vi dico? La #Skoda #Fabia parcheggiata proprio davanti alla porta non sfigurava. Anzi. Dava un tocco di ‘radical chic’ che piace, e offriva un simpatico contrasto con il verde intenso dell’edera sulle pareti. In sintonia con altre auto, con targa straniera, parcheggiate lì accanto, di altre categorie…

Dopo una serata di degustazione, sempre nei limiti del consentito, è bene disporre di un’auto sicura

Come facile è salire a bordo della Fabia, nonostante monti ruote che sono adeguate alla livrea dell’auto e alla categoria di appartenenza, ma che le conferiscono un assetto ribassato. Che troviamo adeguato alle attese. Perché assicura alla Fabia una tenuta di strada affidabile. E che difficilmente potrà tradire il conducente. La #Skoda presta infatti molta attenzione alla sicurezza del conducente e dei passeggeri. Lo dimostra il fatto che nei giorni scorsi la #Kodiaq ha ricevuto le cinque stelle nella valutazione Euro NCAP, ottenendo il voto del 92 per cento per la protezione per gli adulti, e il voto pieno per la protezione laterale. Ed è il settimo modello #Skoda a ottebere questo riconoscimento. Aggiudicato in precedenza anche dalla Fabia. Alla guida la prima sensazione è di sicurezza al volante. Nonostante il propulsore ‘mignon’, la sua risposta è sempre pronta anche in viaggio e in velocità. Certo, a pieno carico non ci si può aspettare di fare un sorpasso bruciante di un Tir lungo una statale trafficata, ma Fabia non è nata per questo. Un altro punto a suo favore è la sicurezza della frenata: l’arresto della vettura è in piena sicurezza, anche nelle situazioni di emergenza, o con condizioni di scarsa tenuta del fondo stradale.

Buona tenuta che corrisponde alle attese

Siamo in pianura, nella #RivieraFriulana, e qui le difficoltà della guida, mancano. L’unico modo per provare sensazioni da pista, dov’è possibile, è quello di incontrare le rotonde: quelle nuove, realizzate di recente hanno un raggio di curvatura che invita ad affrontarle con un piglio deciso. Per cercare di uscirne perdendo la minima inerzia possibile. Così ci troviamo a fare i conti con la forza centrifuga, che ci spinge verso la portiera. Ma il sedile ci trattiene al nostro posto. Proviamo un paio di frenate su una strada deserta e di campagna, su asfalto, e veniamo rassicurati dalla stabilità e sicurezza dell’assetto e della tenuta anche in queste condizioni. Avremmo rifatto lo stesso percorso in una giornata di pioggia, per vedere la differenza.

A caccia di sterrati tra le vigne della #Rivierafriulana

Ma Fabia non ci ha traditi. Per sicurezza abbiamo spostato il test su un bello sterrato, tra Terzo di Aquileia e Aquileia, dove si trovano alcune delle aziende vinicole di pregio della #Rivierafriulana. Da Cà Bolani, a Strassoldo di Cervignano, a Cà Vescovo, a Salmastro di Terzo d’Aquileia. O Tenuta Brojli, di Franco Clementin, a Terzo d’Aquileia e ad Aquileia. Il responso è lo stesso: questa vetturetta del gruppo #Volkswagen fa esattamente quello che ci aspettiamo da lei ed esegue fedelmente i comandi. D’altro canto, la sua sorella maggiore, soltanto perché il suo motore riempie il cofano, anche di HP, e la parte ciclistica è dotata di un passo più largo, di un assetto da corsa, vince i rallies. Ok. Ora riprendiamo un po’ fiato. E ritorniamo con #Skoda Fabia ad Aquileia, l’antica città romana, una delle più importanti dell’impero romano quasi duemila anni fa, della quale ancor oggi ammiriamo la basilica e il grande mosaico. E numerosi reperti nel museo della cittadina, ma anche i resti del foro, del porto sul fiume Natissa, dell’abitato. Qui, Fabia si sente a suo agio. D’altro canto, anche il suo nome è di origini romane…

#Charlieinauto