#Testroad sull’Isola d’Elba prosegue nella Costa del Sole con #Volkswagen Nuova Tiguan

IMG_3373Tiguan Costa sole 1Costa sole motoCosta sole alberoTiguan Costa sole pietraCavoli spiaggiaIMG_3398IMG_3444IMG_3439IMG_3465IMG_3471IMG_3475Tiguan Sole paeseTiguan piantaIMG_3486IMG_3495Volterraio roccaDa Capoliveri alla spiaggetta esclusiva di Cavoli un viaggio tra le diverse identità dell’Isola

Una guida confortevole anche sulle strade irrequiete del mutevole paesaggio elbano

Dopo la serata nei localini di Cavo, nella parte orientale dell’Isola d’Elba, dove abbiamo assaggiato birre artigianali locali, diverse per ciascuno dei Comuni dell’isola, rinunciamo alla bellezza del primo mattino insulare per riposarci un po’ di più. Ma l’Isola d’Elba è densa di ricchezze da scoprire. E se c’è una cosa che qui non manca, è il sole. Ma … Proviamo a studiare una strategia per la giornata. Ci avviciniamo alla tarda mattinata. Quindi, un aperitivo, arricchito da qualche stuzzichino, a pochi km di distanza, a Capoliveri. In cima a uno degli innumerevoli rilievi della skyline insulare. Dalla piazza principale è possibile ammirare lo scenario del Tirreno. Dalla strada che scorre appena sotto al paese, lo sguardo può spaziare lontano. Mentre dalla strada del centro, costellata di piccole botteghe artigiane, scendono viottoli e scalinate che offrono uno spaccato della vige della comunità locale. Vabbè, direte voi. Ma fin qui come c’arriviamo?
Ansonica e bruschetta gustare i panorami insulari
Sempre con la Volkswagen Nuova Tiguan che c’accompagna in questo tour dell’isola. L’aperitivo con un bicchiere di Ansonica dell’Isola d’Elba, secco, profumato e armonico. Assieme a una bruschetta all’olio. Nuova Tiguan, dicevamo. E fin qui, la guida è stata tranquilla, e incanalati nel traffico della pausa pranzo, abbiamo apprezzato il confort di questo SUV. Che è anche un po’ crossover. Ma per il momento non abbiamo avuto la necessità di metterla alla prova. La posizione di guida comoda, alta rispetto alla strada, ci permette di apprezzare il paesaggio circostante. E si rivelerà ancor più azzeccata nel nostro prossimo tragitto. Non potendo ammirare l’alba, per problemi di …orario, il sole ce lo andremo a cercare. A coglierne tutto il potere radiante. Dove? Alla Costa del sole. È uno dei tratti del litorale elbano più intatti. E spettacolari. Perché la strada costiera scorre ritagliata nella roccia. L’esposizione è a nordovest, ovvero verso il sole di metà giornata e del tramonto.
#Testdrive verso la Costa del Sole
Per arrivarci, ecco un primo test: la strada Lacona-Monumento, una delle speciali storiche del Rally. Schiacciamo sul pedale, sempre senza rischiare o esagerare. E ancorchè in salita, i 120 CV della Nuova Tiguan 1600, si confermano sufficienti a spingere in velocità l’auto sulla salita. E ci permettono di controllarla e di tenere una guida veloce nel tratto misto in discesa. Quasi come si trattasse di un’auto di media cilindrata, peraltro sportiva, e non di un SUV con vocazione crossover. A dimostrazione della sua versatilità. Scolliniamo verso la costa, ed ecco la …Costa del sole. Annunciata da una pietra miliare dedicata, appena sbuchiamo sul crinale della riviera ecco la conferma. Il riverbero ci costringe a inforcare gli occhiali da sole, protettivi, anti UV e anti riflesso. Il fatto di trovarci a qualche centinaio di metri di altezza, dinnanzi a miglia e miglia di Mediterraneo, amplifica l’irraggiamento solare. E la strada? Ci sarebbe da sbizzarrirci. Ma l’alternarsi di tratti veloci a curve e controcurve, anche cieche, ci sconsiglia di prendere l’iniziativa. Così ci gustiamo un paesaggio che si rivela e rinnova man mano che andiamo avanti. Incrociamo le prime baie, insenature, i primi paesini ricavati nelle cale dell’isola.
Raggiungere comodamente insenature, cale, baie con acque incantate con Nuova Tiguan
Come Cavoli. Incuriositi dal nome, imbocchiamo la stradina ripida che scende verso la spiaggia. È a senso unico alternato tant’è stretta. Arrivati al livello della spiaggia, cerchiamo un parcheggio. Ma i posti sono contati. Un park coperto, dalle stuoie, ce lo guadagniamo dopo una lunga serie di manovre. Aiutati dalla telecamera posteriore di bordo e dalla maneggevolezza dell’auto. Un bagno ristoratore nelle limpidissime acque della baia, una sosta di ristoro. E ripartiamo verso il margine della Costa del sole, lungo un percorso che ci riporterà a Portoferraio. La strada, sempre più suggestiva, e spettacolare, scorre accanto a spiaggette esclusive, a lidi nei quali l’acqua del mare forma vasche nelle quali apprezzare differenti temperature dell’acqua marina. E Nuova Tiguan? Se in questo percorso non possiamo apprezzare le dotazioni per la sicurezza attiva, su una strada tutta da guidare emergono la risposta pronta alle sollecitazioni e il confort di un SUV adatto per viaggiare.
#charlieinauto

#Tiguan #Nuova #Volksvagen #testdrive compagna ideale per una vacanza con la famiglia

Un percorso alla riscoperta dell’Isola d’Elba ci permetterà di testarne le potenzialità #testroad

E di conoscere siti e paesaggi ancor più affascinanti affacciandoci sui mari italiani

 

L’inverno si allontana e i vagiti della bella stagione si ascoltano alle prime ore dell’alba. Ma noi, che abitiamo al Nord, anche se dell’Italia, comunque una Penisola dal clima, fino a qualche anno fa, temperato, sogniamo sempre che al Sud si stia meglio, faccia più caldo. Quindi, ci proviamo. L’occasione è quella di seguire una manifestazione sportiva, ciclistica. In un sito che avevo conosciuto da ragazzo, per andare a vedere come guidavano i rallysti. Allora le strade dei rally erano sterrate, specie quelle di una gara internazionale con valenza mondiale. Alfetta Gtv, Opel Ascona, Porsche, Saab, Fiat 124 Abarth: Pregliasco, Androuet, Cambiaghi, Taufer, Verini, Blomqvist, Tabaton, Zanussi… era il Rally dell’Isola d’Elba. Allora c’ero andato con due compagni di studi, e un ‘SUV’ dell’epoca: la Renalt R4… Stavolta, sulla banchina di Piombino, per prendere il traghetto per Portoferraio, c’arrivo con un SUV moderno. Un restyling, che ha subito migliorie nella sicurezza, negli spazi utili, nell’accessibilità, nella linea: la Nuova Tiguan della #Volksvagen.

Spazio e capacità di carico per la famiglia

Anche questa volta siamo in tre: però due adulti e un bambino. Bagagli? Qb per una settimana di vacanza-lavoro. A bordo c’è stato proprio tutto. Il portellone posteriore della Tiguan ora si estende fino al di sotto del porta targa. In questo modo è possibile caricare direttamente sul piano del bagagliaio. Questa volta, il test dei consumi ha risposto alle nostre aspettative: circa 500 Km a pieno carico e a velocità sostenuta, gran parte in autostrada, 18 km/l. La traversata del Tirreno, nel tratto tra la Maremma toscana e l’isola d’Elba, un po’ sottocoperta, un po’ all’esterno per godersi gli effetti sullo splendido scenario delle isole dell’arcipelago toscano della forte libecciata, dona sempre un valore aggiunto alla vacanza sull’isola. Con la Nuova Tiguan nella stiva, che stavolta intendiamo mettere decisamente alla prova. Appena messe le ruote sull’isola, si respirano subito i fantastici profumi della primavera mediterranea. Cominciamo con il piede giusto: da Portoferraio, per raggiungere la nostra meta, il villaggio resort xxx a Ortano, nel comune di Rio nell’Elba: il fulcro di diverse prove speciali del rally, ma anche nelle vicinanze di paesaggi incantati con skyline come la costa toscana e la Corsica.

#Rio nell’Elba e il mitico #Volterraio

Il percorso più breve è la mitica strada della rocca del Volterraio: un passo che i rallysti, ma anche i ciclisti conoscono e amano, e che si distingue per l’unico canyon oggi solo di qualche decina di metri, scavato per consentire alla strada di valicare la montagna, e raggiungere l’altro versante dell’isola. Affrontiamo la salita, che in talni tratti è piuttosto ripida. Mentre la carreggiata, stretta, tanto che in qualche tratto rende difficile l’incrocio con altre vetture, è quasi unica. Delimitata, da un lato, dal guardrail, dall’altro dalla montagna. Verde, a tratti desolata, in altri spazi ricoperta da un fitto bosco. Il terreno di origine vulcanica e il clima insulare regalano questo scenario unico. Ma e Tiguan? Promossa: il cambio a sei marce l’abbiamo usato poco, perché riesce a mantenere una velocità di salita costante e decisa. Nonostante il carico. È anche molto maneggevole e le ruote da 18’ le permettono di essere eseguire alla perfezione i comandi che le diamo. Mantenendo il confort necessario ai passeggeri. Così, all’arrivo, in serata, ci ritroviamo finalmente in vacanza con un’auto che non potrà che assecondare il nostro desiderio di scoperta, anzi, di riscoperta dell’isola.

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#Salonedell’Auto di Torino rinato dopo 114 anni con la versione en plein air

St vista Ferrari St tram Sv Porsche epoca St Ferrari fila St Golf St Volvo St Skoda FAbia St Seat Ateca St Jeep Kompass St Giulia St FCA Fiat St Citroen St 124L’evento, per il terzo anno al Parco del Valentino, ha catturato in cinque giorni 700 mila visitatori

Le Case presenti erano 56, per proporre ben 50 nuovi modelli di vetture

Ha 117 anni e non li dimostra. Anzi, ha manifestato freschezza e una rinnovata attrattività, grazie alla formula nuova e vincente adottata tre anni fa. Che ha fatto emergere come l’interesse per il mondo dell’automobile non sia scemato nel tempo. Anzi, stia vivendo una nuova età. Certo, il fatto che al #Salonedell’Auto di #Torino, al #ParcodelValentino, in cinque giorni si siano avvicendate quasi 700 mila persone, un dato certificato per gli organizzatori dagli innovativi sistemi di controllo e sicurezza, non significa che le vendite delle auto nuove vadano del tutto a gonfie vele. Infatti a nordest si registrano delle criticità. Ma evidenzia che l’auto non è soltanto un mezzo per spostarsi, ma non è più nemmeno un semplice status symbol. Vi siete accorti che quando ci giriamo a vedere a cosa corrisponde un rumore diverso dal solito motore, non diamo più peso a chi c’è a bordo. Né ci chiediamo di chi è, come accadeva in passato. Rivolgiamo lo sguardo all’auto perché il rumore ci evoca il risultato di una creazione dell’ingegno, non di un semplice oggetto da ammirare. Una creazione, dalla quale possiamo scoprire nuovi accorgimenti, tecniche, materiali, che sulle quattro ruote, nelle case e nei luoghi di lavoro, fanno e faranno parte della nostra vita. Da tre anni il #Salone dell’Auto si tiene, sempre a Torino, ma all’aperto, al parco del Valentino. Una scelta che ha favorito il rilancio della manifestazione.

Auto da toccare con mano come nel giardino di casa nostra

Perché consente a un pubblico vasto, distribuito in modo equilibrato per le diverse età, dai neopatentati agli ottuagenari, di ammirare, toccare con mano, salire a bordo delle vetture, collocate dove a ciascuno di noi piacerebbe vederle: nel giardino di casa. Nel contempo, l’evento di Torino ha evidenziato che nelle case automobilistiche c’è una gran voglia, o necessità, di innovazione. E di poter proporre auto sempre adeguate alle attese del grande pubblico. E forse, proprio saloni come quello italiano sono lo stimolo a progettare prodotti nuovi e sempre più avanzati. Perché anche se esternamente, ma anche negli interni, molte vetture si assomigliano tra loro, la differenza si misura ormai a suon di accessori, ritrovati, complementi, novità in grado di colpire i potenziali acquirenti.

Record di novità: 56 Case presenti con 50 modelli in anteprima 

Lo dimostra il fatto che su 56 case automobilistiche presenti, i modelli che hanno esordito a Torino sono stati ben 50. Stavolta ce l’abbiamo fatta. Anche se si è trattato di una ‘toccata e fuga’. Ma ci siamo andati anche noi. Volete che vi raccontiamo alcune delle nostre scoperte? Cominciamo da una delle ultime lettere dell’alfabeto: la V. Come Volkswagen.

#Volkswagen asseconda lo sviluppo della mobilità elettrica

La Casa tedesca punta sulla mobilità elettrica, nella consapevolezza che ci sono già Paesi anche lontani che hanno inserito nei loro protocolli di sviluppo la progressiva sostituzione dei mezzi a motore a scoppio con quelli elettrici. Mentre cresce anche in Europa cresce il numero di città dove sono installate le colonnine di ricarica per le auto. Così, la Volkswagen propone la Golf totalmente elettrica, la Golf GTE con tecnologia ibrida plug-in, e l’innovativa fuoriserie XL1 con motore ibrido che è in grado di consumare 1 lt di gasolio x 100 km. #Volkswagen mira a diventare entro il 2025 il produttore principale di auto elettriche dotate di nuove tecnologie e un’ampia gamma di modelli. Qui si poteva provare la e-Golf da 136 Cv e 300 km di autonomia. E #Ferrari?

#Ferrari ha festeggiato settant’anni di attività con due modelli esclusivi

#Ferrari ha festeggiato i 70 anni con la 488 spider con tettuccio elettrico, motore V8 4 mila cc e 670 cavalli. E con la GTC4 Lusso, anche con il V8 turbo, il portellone, due posti veri anche dietro e un ampio bagagliaio quasi da SW di alto livello.

Molte Case puntano sulle tecnologie

La #DS, marchio di pregio della #Citroen, presenta nuove tecnologie per un sistema di sospensioni particolare, che ha sempre distinto il marchio francese (ricordate la DS #Pallas), nonché un sistema adattivo per lo start & stop e per il cruise control. Mentre un sistema di telecamere che guidano l’auto al centro della corsia, arriverà per la fine dell’anno. Un accorgimento, quest’ultimo, che è già operativo su #Subaru e #Volkswagen. Vedremo che cos’avrà di diverso. La #Peugeot lancia la nuova 5008, un SUV da sette posti, dalle dimensioni contenute, con sedili reclinabili, ribaltabili, occultabili. In anteprima nazionale abbiamo visto la Renault Capture, restylizzata. La spaziosa Koleos, che è comunque una berlina.

Il ritorno dell’Alpine

Un tuffo al cuore ci ha preso quando abbiamo raggiunto lo spazio della Alpine: è ritornata la mitica vetturetta francese a trazione posteriore, che spopolava nei rallies prima dell’arrivo della Lancia Stratos. Quella moderna riprende nella sagoma e nella fanaleria le linee degli anni ’70, a metà strada tra la A110 e la A310, è dotata di una elevata tecnologia e replicando una qualità della sua ‘nonna’ è ultraleggera: come la nuova #Fiat124Spider pesa poco più di una tonnellata. Dispone di un motore turbo 1800 cc da 250 HP. La Ford Fiesta festeggia i suoi ‘primi’ quarant’anni con una proposta giovane: l’elevata connettività.

#FCA presenta la Jeep Kompass tra Renegade e Cherokee 

Per la #FCA, con la #Jeep arriva la Kompass, che si colloca tra la ‘piccola’ #Renegade e la #Cherokee. Sarà un fuoristrada vero, ma molto versatile, con una capacità di guida su strada pari a una brillante berlina. La #Cooper S E ibrida: 1000 tre cilindri a benzina turbo che eroga 224 HP. Ma consumerò 2,3 lt/100 km. E un’autonomia elettrica superiore a 40 km. Ovvero, la potrete usare in città a basso costo, fuori scatenando la potenza del motore. Utilizzando la trazione integrale che è assicurata dalla trazione elettrica sull’asse posteriore. La Suzuki Swifter è proposta con una maggiore abitabilità interna e un bagagliaio più capiente. Dispone anche di un motore turbo tre cilindri da 112 HP. C’è la trazione integrale ma anche il motore ibrido. La Volvo compie novant’anni e punta da anni sulla sicurezza. La super compatta XC 70, dotata dei più sofisticati sistemi di sicurezza attiva e passiva. Avrà anche una versione ibrida da 408 HP con consumi bassissimi. Tra le novità per la Range Rover ecco la Discovery sette posti, tutti adatti anche per gli adulti,  per le famiglie, e un nuovo modello tra la #Evoque e la Sport.

#Seat Ibiza con tecnologia #Volkswagen

La #Seat #Ibiza ò la prima ad adottare la piattaforma della strumentazione #Volkswagen e mette a disposizione uno spazio maggiore per gli occupanti. Anche la Mercedes, la casa tedesca che festeggia i cinquant’anni, propone la nuova Classe E. Con essa punta alla sicurezza attiva e passiva. E si riconosce per l’assenza del montante centrale tra la fiancata e il tettuccio. La #BMW ripropone la 2002 riprende l’auto da corsa degli anni ’70, ma dispone di un motore da 460 HP. La Kia propone la prima trazione posteriore in alternativa alle quattro ruote motrici.

#charlieinauto

#Volkswagen #Tiguan un’auto importante e spaziosa che si guida come una utilitaria

Dotata di tutti i più attuali sistemi di sicurezza attiva e passiva e adattività della guida

Questo modello con ruote da 18’ 1600 cc 120 CV anche 18 km/l

A un semaforo ho visto passare un’affascinante bionda che guidava una Skoda Fabia bianconera esattamente come quella che ho provato qualche settimana fa. L’abbinamento non guastava affatto: assieme facevano bella figura. Ora mi è stata affidata un’altra Volkswagen, non del gruppo, ma una #VW vera. Di quelle con la V maiuscola: una Tiguan. Anche in questo caso un modello elegante. Si trattava proprio della Nuova Tiguan che viene pubblicizzata in questi giorni. Tra l’altro a un buon rapporto prezzo qualità per la categoria di appartenenza e per il fatto che l’auto ha di serie il pacchetto sicurezza attiva e passiva, gli accessori che rendono la guida più facile e assistita, il tablet-display che si sincronizza con i cellulari o tablet Apple e consente di gestire la propria attività mentre si guida senza impugnare il telefonino. Ma andiamo per ordine. Si trattava di compiere un vero e proprio salto in una dimensione diversa, di salire a bordo di un’auto pensata per una destinazione d’uso un po’, anche se non del tutto diversa dalla #Skoda Fabia. “Ti credo” – criticherete: “è grande il doppio”! beh, non è proprio così. #Tiguan è un SUV un gradino più sotto della #Tuareg. Che non dimentichiamolo è nata anche per affrontare la #Parigi-Dakar. Questo, lo terremo presente più avanti.

Un SUV ‘risparmioso’

Cominciamo dall’ABC del #testdrive. Motore? #Diesel. Potenza? 120 CV. Soltanto? Abbiamo voluto noi provare un’auto importate e ‘risparmiosa’ del gruppo #VW. Al suo passaggio molti si girano a guardarla. Perché il restyling della #Tiguan fa il suo effetto. Fanaleria e finiture del cofano e dei parafanghi anteriori più squadrate in linea con lo stile delle più recenti auto, o meglio restyling della Casa tedesca d Wolfsburg. Un volume dell’abitacolo che come si nota anche dall’esterno è palesemente maggiore. La coda, che anziché mostrare le sue rotondità si presenta, per dirla in gergo calcistico come commentava #GianniBrera su #IlGuerinSportivo, più maschia. Con una modifica funzionale importante: il portellone finisce ora sotto alla targa posteriore. E non sopra.

Interni spaziosi e bene accessoriati

Ovvero, com’è intuibile, offre una capacità di carico quasi da van. Se poi si abbassano i sedili posteriori, che sono molto comodi, ci si può caricare di tutto. Una famigliola può tranquillamente decidere di partire per una vacanza senza lasciare a casa le cose necessarie. O, all’occorrenza, per una scampagnata, anche un paio di biciclette. Sempre per i passeggeri posteriori, sullo schienale dei sedili anteriori si apre un tavolinetto, con alloggio per un bicchiere o tazzina, sul quale appoggiare il tablet durante il viaggio, che serva per lavoro, o più semplicemente per tenere a bada un figlio/a che si annoia in un tragitto prolungato. mentre non mancano i cassettini e i portaoggetti. Dicevamo che siamo agli elementi base del #testdrive: facciamo il solito controllo su un percorso autostradale di media lunghezza. Poi ne faremo uno più impegnativo. Poco più di 150 km a 128/130 all’ora, parola di Waze, ma quasi combaciava con l’orologio tachimetro analogico, e pure digitale, di bordo, e il consumo è stato attorno ai 18 km/l. che per un auto di dimensioni e peso importanti, con le ruote da 18’, con tre persone a bordo, è davvero notevole. Risaliamo a bordo. Certo, una postura più alta di quella che avevamo adottato per la Fabia. I sedili sono dotati anche della regolazione lombare. Mentre i comandi sono per gran parte concentrati tra le leve al volante e le razze del volante. La sensazione di guida è di un mezzo sicuro, ma nel contempo maneggevole. Capace di districarsi nel traffico ma anche di rispondere alle sollecitazioni nel misto. Beh, non sveliamo tutto ora. Ci aspetta un viaggio a sorpresa.

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#Skoda #Fabia ha il ‘vestito’ adatto per viaggiare nella Mitteleuropa tra FVG e Slovenia

Escursione a Gorizia e a Nova Gorica per riscoprire paesaggi intatti e strade …da guidare

#Skoda #Fabia nel frattempo continua a vincere nel mondiale: al Rally Italia Sardegna 7.successo consecutivo nel #WRC2 R5 di Jan Kopecký e Pavel Dresler ma la nostra è ‘risparmiosa’

Ne ho viste diverse, in questi giorni. Con svariati abbinamenti di colori diversi: tetto nero scocca bianca, tetto nero scocca rossa, tetto nero scocca argento metallizzato, tetto nero e scocca giallo lime metallizzato. Anche straniere, per esempio austriache, visto che si stava festeggiando la Pentecoste, una ricorrenza tradizionale in Austria e in Germania. Tra quelle non italiane, alcune avevano rifiniture diverse, anche volumi di carrozzeria, seppur leggermente diversi. In ogni caso, la #Skoda #Fabia esprime grinta e uno stile particolare, giovane, aggressivo. Oggi, vogliamo vedere come si comporta nel misto. Così, stavolta, ci spingiamo verso il Collio. Un tratto di autostrada, fino a Villesse, poi la superstrada verso Gorizia. Teniamo una velocità medio-alta, senza superare il limite consentito in autostrada A4, lungo la quale tra breve saranno avviati i cantieri per la realizzazione della terza corsia. E ciò potrà causare rallentamenti, ma abbasserà comunque la velocità media di percorrenza. Oggi, giochiamo con il computerino green di bordo.

Il Green score nel display ci consegna istantaneamente la pagella di guida: ho guidato come avessi un uovo sotto il pedale dell’acceleratore o ho sbagliato tutto?

Infatti, il computer ci assegna un punteggio grafico fin troppo evidente rispetto al nostro stile di guida. E al termine del tragitto scopriremo se ci siamo meritati un tratto di viaggio in più, avendo risparmiato il carburante a disposizione nel piccolo serbatoio, che è comunque commisurato all’autonomia media dell’auto. Anche il tablet di bordo ci segnala che sta andando tutto bene. A noi è andata bene davvero, con un 18 lt per cento km. Raggiungiamo Gorizia. La suggestiva piazza della Transalpina, che trasuda di Mitteleuropa da tutti i pori. Infatti, non possiamo non scattare qualche foto con il suggestivo palazzo in stile austroungarico. Saliamo le rampe del Castello. Il panorama è splendido. La vista spazia dal Friuli al Collio sloveno. #Skoda @Fabia sale sincera, e decisa, sale le rampe del castello.

A #Gorizia splendido scenario mentre Fabia vince per la 7.volta nel mondiale

Nel frattempo, ci raggiunge via mail la notizia che #Skoda Fabia ha rivinto nel mondiale rally, stavolta in Sardegna. Ed è tuttora imbattuta. Se ce l’avessero detto prima, l’avremmo testata in modo differente. Invece abbiamo rispettato ogni protocollo di comodato d’uso. E alla fine del test drive l’abbiamo restituita pulita e perfetta. Ma l’obiettivo dei nostri #Testroad è diverso. Ritorniamo all’escursione nel capoluogo isontino. Dal castello di Gorizia ci si affaccia a nordest, verso la Slovenia. Il paesaggio è altrettanto affascinante. Quindi, perché non provare la #Fabia anche all’estero. Estero, si fa per dire: non c’è più alcuna barriera al confine. Attraversiamo il cuore della splendida Gorizia, e valichiamo il confine alla Casa rossa. Arriviamo così subito a Nova Gorica.

I sapori della Slovenia

Il tempo di assaggiare i cevapcici, le salsicce grigliate, e di bere una birra che anche qui è buona. I vini del Collio sloveno li lasciamo per un’altra avventura. Ci ricordiamo però che in cima alla montagna retrostante, da ‘Kekec’, prima dell’euro si mangiava una splendida carne alla tartara a un prezzo da osteria. Anche da lassù il panorama è splendido. Rivolto a Gorizia e al mare, al Golfo di Trieste. Che dite? Proviamo la discesa? #Skoda Fabia tiene al confronto con auto di cilindrata superiore. Ci asteniamo dall’esagerare, perché non conosciamo la lingua slovena, e piegare che stiamo facendo la prova di un’auto avrebbe potuto essere complicato. E decidiamo di fare un’altra prova. Con la guida veloce, il consumo si è mantenuto su parametri molto buoni pur trattandosi di un motore a benzina, così piccolo, al quale abbiamo chiesto un po’ di più rispetto alle altre prove. E ora?

Previamo il carburante che usano qui

Facciamo un’altra prova: facciamo rifornimento all’estero. Perché? Per una volta ‘tradiamo’ la filiera italiana del petrolio, perché qui si trova ancora la benzina verde con più ottani. Primo risultato positivo: il conto: 50 lt x circa 60 euro. Decidiamo però che prove di spunto e accelerazione le avremmo fatte in Italia: almeno saremmo stati in grado di spiegarci rispetto a eventuali contestazioni. Così utilizziamo l’autostrada, nei tratti liberi, per rallentare e poi ripartire. E #Skoda Fabia ci regala un rendimento migliore, risponde meglio alle sollecitazioni. E a distanza di qualche giorno avremmo costatato anche un consumo minore. Cosa ne deduciamo? Che potremmo provare a importare quella benzina nel nostro Paese. A presto. Forse, con un’altra auto del gruppo #Volkswagen.

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La #Skoda Fabia passaporto della Cechia eredita dal gruppo #VW affidabilità e completezza

Mette insieme tanti confort con i consumi e un prezzo accessibile

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Buone le prestazioni del tre cilindri a benzina di 1000 cc, 60 Cv, quasi una tonnellata di peso e un rumore da Gt

Voltiamo pagina. Dal Gruppo automobilistico leader nell’Europa latina, a quello dell’area germanofona. Non ne avevamo mai vista una così. Finora, di #Skoda Fabia avevamo visto soltanto i modelli tradizionali. Ben consapevoli che questo nome è legato a successi nel mondiale rally, e al recente successo in Argentina. E del fatto che le esperienze maturate nella WRC sono state messe a frutto anche in modelli di marchi diversi del gruppo VW. Così, dopo i motori boxer proseguiamo nelle nostre sperimentazioni, e vedremo fra poco il perché. In questo caso, è stato realizzato un modello capace di concentrare in dimensioni medio piccole tutto quello che un automobilista, fino a poco tempo fa, si sarebbe potuto concedere solamente acquistando una vettura di grossa cilindrata. E invece… Quando ce l’hanno consegnata, nel piazzale stampa del grande complesso VW di Sommacampagna, a Verona, ci hanno colpito due elementi.

Styling accattivante e prestazioni inaspettate

Il primo: lo styling accattivante. Di primo acchito apparentemente un po’ forzato, che invece la colloca tra l’elegante e il grintoso: è una mini, non proprio piccola, vestita a festa. Con una linea che nel retrotreno richiama la grinta della delta integrale. Mentre davanti è molto aerodinamica, e mantiene il look della Skoda con una fanaleria, anche in coda, di assoluta avanguardia. I cerchi in lega, nero opaco, riprendono il colore nero del tettuccio. Il bianco sul resto della carrozzeria le dà volume.

Il secondo elemento a colpirci, è stata la sensazione che il collega della Skoda-VW che ce l’ha affidata sapesse benissimo quello che stava facendo. Ed era sicuro che questa macchina ci avrebbe convinto. Partiamo dall’inizio. Il desiderio di provare una Skoda ci aveva pervaso da tempo. Dai modelli del millennio scorso a quelli più recenti che abbiamo visto e apprezzato in gara. Però ci era venuto un dubbio, leggendo la scheda della Fabia 1.0 Mpi, 1000 cc. 60 Cv tre cilindri, a benzina. Pensavamo si trattasse di un modello sperimentale. E invece, dopo i primi km abbiamo capito che era già stata sperimentata per bene.

 

Un rumore da sportiva di razza

 

Semplicemente partendo ai semafori, ci colpisce il suo rumore, da tre cilindri, morbido, profondo, quasi da auto potente e di grossa cilindrata. Che, ci assicurano, si sente bene anche al di fuori dell’abitatolo. Agile nel traffico, facile da ‘leggere’ dal posto di guida nonostante abbia sul cruscotto, al volante, sui sedili, i comandi per tutte le dotazioni e accessori: dall’anticollisione a 360°, all’econometro, allo spegnimento automatico in coda, alle frecce ripetute sugli specchietti retro esterni, allo specchietto retrovisore interno antiabbagliamento, al cruise control, ai fari e ai tergi automatici ecc… Insomma, i primi km attraverso Verona ci hanno permesso di capire che si tratta di una piccola-grande auto.

 

Una piccola grande auto agile in città e sicura sulle strade extraurbane

 

Poi rientriamo. E in autostrada cominciamo a prendere dimestichezza con il display centrale. Ancora non comprendiamo bene come interpretare la schermata-giochino green-eco che ci insegnerà a risparmiare ancora, ma piazziamo il cruise control sui 120 km/h. Lasciamo passare i km e dopo 170 km controlliamo quello che ci scrive: 5,1 lt per 100 km. Quasi 20 km con un litro. Ci fidiamo del computer di bordo? La riprova l’abbiamo dopo alcuni giorni. Decidiamo di fare un giro all’estero. Nel Friuli Venezia Giulia si può, non c’è più nemmeno il confine, e andiamo un salto in Slovenia. Su strade di collina, montagna, vallata. Paesaggi splendidi. Strade, per le quali, visto il clima primaverile, le ottime Dunlop invernali che abbiamo sui cerchi sono sprecate. E con qualsiasi altra auto avremmo pensato che favoriscono il consumo del carburante. Bene, rientriamo in Italia e arriviamo vicino a casa al distributore di benzina con l’autonomia dichiarata sul display e la lancetta dell’indicatore tradizionale che sono ben dentro la riserva. Abbiamo percorso 750 km. E il serbatoio contiene 45 litri. E non abbiamo risparmiato prestazioni né velocità, dove si poteva ovviamente… Apriamo lo sportello del bocchettone del serbatoio e, all’interno, una delle tante sorprese di utilità che ci riserverà la #Skoda Fabia: il raschietto per il ghiaccio, facilmente distinguibile, di un colore verde brillante.                                                   #Charlieinauto

(A segue)