Essere semplici…essere sensibili

La semplicità ci rende grandi - La Mente è Meravigliosa

Si legge e si ascolta dappertutto, di quell’auto -definirsi semplici e sensibili. Una sorta di perfezione.

Vorrei discuterne con voi, di cosa sia la semplicità, e magari, da lì arrivare alla sensibilità. Credo che i due termini abbiano lo stesso DNA. Non solo, ma sembra pure che pensiamo che la semplicità sia solo un’espressione esteriore di “ritiro”; virgolettato di proposito: avere pochi beni vestire in modo estremamente sobrio quasi a rasentare la povertà, non avere una casa propria e in banca avere il tanto necessario per vivere; non di più. Ebbene, a mio avviso questa non vuole significare essere semplici, ma soltanto dei messinscena esteriore. A me pare che la semplicità non è soltanto l’adattamento a un modello, per quanto valido si presenti esteriormente, ma una realtà di grande intelligenza. Sfortunatamente la maggior parte di noi inizia ad essere semplice ad iniziare dalla parte esteriore. E’ relativamente facile avere poche cose ed essere soddisfatti di quelle poche cose; l’accontentarsi del poco, insomma, e magari condividere con altri. Ma questo è sufficiente perchè possiamo definirci persone semplici ? Credo, e dò per certo che ciò non implica che lo siamo pure interiormente. E questo perchè, per come il mondo è attualmente, le cose materiali ci incalzano sempre più dall’esterno, e di conseguenza la vita diventa più complicata Per sfuggirle tentiamo di disfarci di qualcosa di materiale che ci impedisce la libertà di vivere e che ci minacciano. Mi correggo. Più che disfarcene, pensiamo sia cosa giusta rinunciare a questi “pesi” che rallentano i nostri passi.. Quindi pensiamo di essere semplici attraverso la rinuncia. Un gran numero di santi, di maestri; o eremiti, ha rinunciato al mondo; e mi pare che una simile rinuncia da parte di chiunque di noi non risolva il problema, fino a quando la semplicità non sgorga dall’interiore, non proviene dall’interiore, il solo modo autentico di riflesso di semplicità esteriore. Quindi il problema di fondo è come essere semplici, perchè la semplicità di cui parlo rende sempre più sensibili. Una mente sensibile, un cuore sensibile, sono essenziali per una percezione e ricezione rapida.

Essere semplici…essere sensibiliultima modifica: 2021-11-16T19:05:30+01:00da un_uomonormale0

12 pensieri riguardo “Essere semplici…essere sensibili”

  1. Uhm…..non mi sembra che vi sia affinità tra semplicità e sensibilità, al massimo sono speculari. Professare semplicità esteriormente è facile perché si può barare e mostrare ciò che poi non sia realtà, ma solo far credere. La sensibilità è un sentimento che nasce dentro, nel cuore e nell’anima, e fare i sensibili bluffando non è facile nella misura in cui sei costretto a dimostrarla quella sensibilità! Ovvero: vestirsi umilmente, avere soldi quanto basta, fare una vita morigerata ecc.ecc. è sufficiente per dimostrare la semplicità, la sensibilità la si prova dentro e la si dimostra con i fatti concreti e solo in quel caso viene riconosciuta: ha da essere sistematica, manifestazione corrente e dimostrabile, infine, deve apparire nei volti, negli occhi e nella gestualità oltre che nelle parole.
    Ariciao Doc.

    1. Giusto quello che dici, ma una mente che non è sensibile, che non è presente, che non è consapevole, non può essere capace di qualsiasi ricettività e azione creativa. Buona giornata a te Carlo

  2. Buongiorno, grazie per il passaggio al mio Blog.

    “Quindi il problema di fondo è come essere semplici, perchè la semplicità di cui parlo rende sempre più sensibili. Una mente sensibile, un cuore sensibile, sono essenziali per una percezione e ricezione rapida.”—..—Credo che in questa frase sia racchiusa la risposta che tanto pone, domande, e risposte conciliate sul tema della “semplicità” .
    Ma, come giustamente dici , non esiste la semplicità senza sensibilità.
    Dovremmo anteporre la nostra giusta analisi che riguarda l’essere umano e la nostra sensibilità d’animo, questa è la guida alle cose di cui tu parli; la strada da percorrere per la vera e semplice vita.
    Come scelte percorribili di Santi, di Santoni e così via.
    Bellissimo post.

    1. Buon giorno a te, carissima ( ? ). Bel commento il tuo. Sei profonda, al contrario di me che sia pure autore del post, non mi sento di certo al tuo livello. Sai, penso che l’essere semplici deve nascere dal nostro interiore, e da qui emerge pure come essere semplici. Do per certo che è possibile essere dentro solo se si capiscano gli innumerevoli attaccamenti le paure che ci tengono legati come in un recinto. Tuttavia, è pur vero che una moltitudine di noi ama farsi tenere prigionieri dalle idee e dalle persone. Insomma godiamo nel sentirci prigionieri. In ultima analisi dentro di noi siamo prigionieri, sia pure esteriormente sembriamo persone semplici. Come fare a trovare la semplicità se non troviamo il nostro essere liberi ? Se io dentro di me sono avido ambizioso e nel mentre perseguo ideali, quella complessità interiore finisce con lo sconvolgere e rovesciare, l’esterno, la stessa società, per quanto possa essere stata pianificata meticolosamente. Grazie carissima. Felice giornata

      1. Carissimo amico Peppe, cosa è successo ? Mi aspettavo uno dei tuoi soliti articoli, e invece ?…… Bene, vuol dire che hai pensato bene di non impegnare molto il lettore o lettrice.
        Sai, la mia o nostra mente è sempre affollata di pensieri, idee di fatti che ci accadono nel quotidiano, che ci sentiamo ( almeno io ) incapaci di essere semplici, e così, a pagarne le spese sono alcuni problemi che richiederebbero la nostra quiete interiore per essere affrontati. Buon pomeriggio. Gina

        1. La maggior parte di noi vive in questo modo: in modo superficiale, ingombro, con la testa che ronza dalla mattina alla sera. E così, viene a complicarsi quel desiderio che cova dentro di noi, ma che diventa arduo; poichè non ci deve essere nessuna riserva mentale, ma deve esserci quella sana ansia di trovare, di investigare nei processi del nostro interiore. Buon pomeriggio a te.

      2. “Tuttavia, è pur vero che una moltitudine di noi ama farsi tenere prigionieri dalle idee e dalle persone. Insomma godiamo nel sentirci prigionieri. “….—-
        Anche questa frase, questo pensiero è origine di verità nascoste.
        Nascoste, perchè rendiamo legittimo, una sorte di apatia e, soddisfiamo la parte di noi -la sottomissione, amare chi ci lega in modo del tutto egoistico-Forse, è la natura umana o solo il piacere di non prendere mai iniziative!?

        1. Ogni persona aspira ad amare e a essere amata. E’, questo, un desiderio intenso che dimora ancorato nella profondità del nostro cuore umano e che non possiamo strappare via. Quando siamo innamorati ci sentiamo come stregati. L’amore non ha portato solo ad amicizie profondamente umane e a matrimoni riusciti, ma ha prodotto anche meravigliose opere d’arte nel campo della poesia, come pure nella musica e nella pittura. L’ultima tua considerazione mi trova leggermente non in sintonia- forse perchè non mi è riuscito penetrarvi-. Perchè ? L’essere innamorati si deve trasformare in un amore che accoglie l’altro; giammai essere lo “scendiletto”. Molto spesso rovesciamo sull’altro le nostre immagini e desideri e amiamo piuttosto l’immagine che ci siamo fatti dell’altro rispetto a quello che è in realtà. In buona sostanza, non è cosa facile amare l’altro/a così com’è, perchè significa prendere congedo da tutte le illusioni che ci siamo fatti di lui/lei.

  3. Ciao Pippo, oggi sono rimasta a casa dopo il finimondo di stanotte e stamattina.
    Bell’argomento questo. Tu mi conosci molto bene e sai che sono di una semplicità disarmante. Vorrei essere meno ingenua. Un sorriso. P.S. Mio genero mi ha cambiata la foto.

    1. Ciao Rosì, vedo, vedo. Ho fatto quasi fatica a riconoscerti. hai fatto bene a rimanere in casa. Ancora siamo in allerta.
      Certo, ti conosco molto bene e la tua semplicità disarma…..ingenua ? Moltissimo. Riguardati

  4. Caro Dott. oggi hai superato te stesso ,immergendoti in
    argomenti per te insoliti e non certo di facile impatto. Dirò la mia e cercherò di essere breve.Dunque: apparire semplici esteriormente, spesso, può anche dare l’impressione di essere persone poco accurate e tali da essere giudicate più che semplici , dei semplicioni. Scartando,quindi, l’aspetto esteriore per definirla, penso
    secondo me, che la semplicità sia un modo di essere essenzialmente chiari, diretti, mai farraginosi nel comportamento come nel ragionamento o pefino nella scrittura. Quanto alla sensibilità , ben sappiamo che essa è questione legata ad una particolare emotività che coinvolge mente e cuore umano e si riscontra in alcuni soggetti fin dalla più giovane età, determinando, poi, una
    aumentata sensibilità interiore per i vari aspetti del vivere e ,quasi sempre, emozionando e coinvolgendo la persona più del normale. Ciao.

    1. Dici che mi sono superato ? Beh, credo invece di essermi incastrato con le mie stesse mani. Non basta proporre delle questioni, magari dai tratti saggi se poi si rimane dentro le maglie della rete da me stesso intessute. Vivere con semplicità. Non è difficile a primo acchito. Ma prima devo essere nelle condizioni di capire cosa vuol dire “vivere” e di conseguenza, vivere con semplicità se fuori, il mondo che mi circonda è in mezzo al caos e pieno di complicazioni. E allora ? Allora, e parlo per me,
      se voglio vivere in semplicità devo mettermi in testa di liberarmi di me stesso e quindi, di vivere in armonia col mio nuovo essere che mi apre la via verso la conoscenza di quell’istante. La sensibilità, poi, sarà la logica e fisiologica conseguenza. Sarò aperto verso tutto e tutti e l’empatia non sarà più un optional, ma un essere. Tu, mia cara hai fornito saggezza. Ciao

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