Lo Spirito Santo vi insegnerà

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21 OTTOBRE 2023

SABATO DELLA XXVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

Lo Spirito Santo è il nostro “maestro interiore” che ci fa riconoscere la grandezza di Dio, che ci fa parlare con le stesse parole di Dio. Quante volte abbiamo bisogno di parole buone, oppure come cristiani di dare una testimonianza che l’amore di Cristo è più grande di tutto.

Lo Spirito Santo elargisce doni che danno forma concreta alla nostra vita, Lui è il primo formatore. La sua azione rigenera la vita e la unifica orientandola sempre a Dio.

Lo Spirito ci da forza per affrontare le avversità della vita, ci invita a non perdere mai la fiducia e a ricominciare sempre, facendoci mettere in gioco e portandoci a incontrare speranza e gioia. Come è stato compagno inseparabile in tutta la vita di Cristo, così lo è costantemente all’opera nel cuore di ogni credente. Egli ci accompagna e ci soccorre nelle nostre insufficienze, ci risolleva dalle nostre cadute con amore fedele. Vero maestro interiore, ci guida all’ascolto e alla comprensione della parola di Dio.

Chiediamo il dono dello Spirito Santo come realtà quotidiana, che giorno dopo giorno, momento dopo momento, ci edifichi in tempio suo, capace di accogliere la vita nuova che il Signore ci offre, non per i nostri meriti, bensì per la sua misericordia.

 

“Spirito santo guida il mio cuore,

aprimi la mente,

guarisci la mia vita.

Guida e risana, scalda e conforta

ciò che di tiepido

attraversa la mia vita.

Capirò che sei Tu,

ad ogni luce che mi attraversa,

comprenderò ogni cosa

di Te del Tuo amore

e farò verità di me nel coraggio di quell’amore ricevuto

e che non voglio più lasciare.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Molti passeri

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Oggi la Parola di Dio ci incoraggia a non avere paura perché gli siamo preziosi. Tutto di noi gli è conosciuto, gli siamo piu presenti di quanto siamo presenti a noi stessi, per questo siamo invitati ad imparare l’arte del discernimento. Quanto siamo e facciamo deve impastarsi con il buon lievito dell’amore di Dio.

Il Signore ci invita a vivere la coerenza perché la nostra vita possa risplendere di luce.  Gli inganni prima o poi vengono scoperti.

Seguire le paure, invece dei desideri positivi, ci porta lontano da Dio. Egli ci desidera vicini, continua a ripeterci di non temere poiché valiamo molto più di due passeri. Tiene conto persino dei nostri capelli, ovvero di tutto di noi, fino ai particolari, ma soprattutto tiene conto del fatto che siamo suoi figli, ciascuno con il proprio nome e le sue caratteristiche.

Quando ci sentiamo profondamente amati, tutto di noi può risplendere e possiamo testimoniare nella verità, che l’amore fa vincere le paure, da fiducia e speranza.

Noi valiamo più di molti passeri, noi siamo suoi figli!

Libera il cuore

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19 OTTOBRE 2023

GIOVEDÌ DELLA XXVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI

Nel vangelo di oggi, Gesù rimprovera i dottori della legge perché non lo riconoscono e impediscono anche agli altri di farlo. L’errore sta nel fatto, che preferiscono la loro sapienza umana a quella di Dio, rivelata in Gesù. Egli è il profeta di Dio che riassume e supera la parola di tutti i profeti. Egli solo ha la chiave della conoscenza e non aspetta altro che la accogliamo. Questa chiave è la relazione con Lui, ed il suo messaggio è chiaro: amore, misericordia, affinché tutti ne siano partecipi.

La sapienza di Dio ci manda suo figlio, perche tutto il suo amore venga riversato ad ogni creatura. Sarà Lui a pagare il conto di tutti i mali e le ingiustizie della storia del mondo.

Accogliamo la salvezza che ci viene offerta gratuitamente, per darne una testimonza vera, dove la pienezza della legge di Dio sta nell’amore ricevuto e comunicato.

Lasciamo spazio a quell’amore che ci dà vita, ci strappa dai sepolcri di morte, per farci sperimentare la grandezza della sua misericordia e la forza del suo perdono. Egli si prende sempre cura di noi, non temiamo di testimoniarlo ogni giorno.

“Signore,

libera il mio cuore

da tutti quei sepolcri

che mi porto dietro,

come zavorre mi trascinano

quando io vorrei volare in alto.

Aiutami, sollevami,

il Tuo amore mi liberi

e mi dia la forza,

perché di tutto ciò che sono

Tu sei la parte migliore di me.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Pace in questa casa

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MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE 2023

SAN LUCA, EVANGELISTA – FESTA

Mai come in questi giorni tali parole risuonano piu accorate. Pace sia l’incipit che parte dal nostro cuore. La pace dono di Cristo e della sua salvezza, che noi siamo chiamati a trasmettere, a dare forma con gesti concreti, con parole buone, con perdoni chiesti e donati, con fiducia concessa di nuovo, con accoglienza e benevolenza, con pazienza e misericordia.

Pace in questa casa che é prima di tutto il nostro cuore, dove a volte facciamo fatica ad essere riconciliati con noi stessi, eppure è lì che Dio scende, nella profondità delle nostre debolezze, per riportarci alla consapevolezze di essere stati chiamati da sempre con il nome di figli suoi, figli della sua pace per tutti i nostri fratelli.

Il Signore invia i suoi discepoi a due a due perché la testimonianza sia credibile. Cosi come la pace dono e compito non si può vivere da soli, chiediamo e invochiamo pace per tutti i popoli, pace in tutti i cuori.

“Fammi entrare Signore nella Tua casa

per vivere in pace.

Insegnami a camminare accanto a Te,

per essere uno strumento di pace e non di guerra.

Donami un cuore generoso

che sappia dare spazioalla gente

e trovi in me, segni del Tuo passaggio.

Una cosa sola ti chiedo: insegnaci la pace,

insegnaci a parlare bene tra noi,

insegnaci gesti di bene

e perdonaci il dolore provocato al fratello

che abbiamo accanto,

poiché avremmo potuto fare diverso.

Sia il tuo perdono il primo segno di pace

per cui ricominciare tutti a camminare”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Dare in elemosina e… pregare per la pace!

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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2023

SANT’IGNAZIO DI ANTIOCHIA, VESCOVO E MARTIRE – MEMORIA

Prima lettura: Rm 1,16-25

Salmo: Dal Sal 18 (19)

Vangelo: Lc 11,37-41

“Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro”. Cosa vi era dentro? Gesù parla di avidità e cattiveria. L’invito è darlo in elemosina, offrire quella parte a Dio che in verità preferiamo tenere e nascondere. Offrirla perché venga bruciata e purificata, offrirla perché come ogni dono, non torni più indietro. E se anche sembra paradossale offrire un interno da curare, il nostro cuore deve pensare che Gesù è venuto proprio per questo: per perdonare e guarire non solo le malattie fisiche, ma quelle dell’anima che logorano dentro.

Affidiamo a Lui il nostro cuore ed in questo giorno di digiuno e offerta preghiamo per la pace, una pace che deve partire dal nostro cuore e diffondersi. Pace per tutti, pace dentro di noi. Pace perché non ne possiamo più della morte; abbiamo bisogno di credere nell’essere umano e non averne paura. Pace perché ogni cuore finalmente possa farne esperienza e non uccida più la vita e non sia più la morte un “lieto messaggio”.

Affidiamo a Dio tutto e seminiamo la pace attorno a noi. Seminiamo la pace e diffondiamo il bene, sia il nostro interno ora purificato a irradiarsi all’esterno.

“Signore guarisci il mio cuore.

Ti chiedo la pace,

a partire dal mio cuore e che si diffonda.

Come un tarlo la rabbia e il dolore vedo implodere nei cuori,

conservaci nel Tuo cuore,

portaci a casa,

all’interno protetti dai rumori d’intorno,

amati, perdonati nel nostro peccato.

Aiutaci a risorgere, a rialzarci,

per prendere in mano non più armi,

ma mani e

chiedere pace assieme a Te.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Un segno

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16 OTTOBRE 2023

LUNEDÌ DELLA XXVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

Alla generazione che cerca un segno, Gesù risponde che non gli sarà dato alcun segno. Siamo sempre alla ricerca di segni, di conferme, ma il non darne ancora non è per privarcene, ma per renderci conto che li abbiamo dinanzi agli occhi.

Lui è il segno, Lui è la presenza di Dio. Lui è ciò che cerchiamo!

Oggi alziamo lo sguardo e anziché cercare un altro segno, cerchiamo Lui. Il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te, così diceva Sant’Agostino. Alla nostra inquietudine, alla nostra fatica ad attraversare le strade della vita, Egli è quel ponte sicuro su cui camminare, su cui contare, che spesso però perdiamo di vista.

“Signore,

alla mia inquietudine e sete di conferme,

fammi trovare il Tuo amore.

Il mio cuore è fragile,

bisognoso di un segno;

possa il mio cuore vederti, trovarti

ed essere felice.

Perdona la mia fede che vacilla

e sostieni la mia speranza,

che si rivolge a Te,

bisognosa ancora di un segno.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Invito

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15 OTTOBRE 2023

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

Dio vuole che tutti siano partecipi della sua festa, della sua vita e invita tutti; non vuole che nessuno rimanga escluso. Chiama i servi e li manda più volte a cercare proprio tutti, oltre ogni aspettativa, oltre ogni condizione. Alle nozze del figlio fa riscontro la gioia non le nostre imperfezioni.

Egli desidera una grande festa: l’unità di tutti i suoi figli perché gli stiamo veramente a cuore.

Dio chiama per le strade gente che cammina e accettando il suo invito, indossano l’abito nuziale che è credere in Lui. Tuttavia non si tratta di credere semplicemente al Figlio di Dio, ma di vedere il suo amore per ciascuno che diventa radice di vita per tutti.

L’invito alle nozze corrisponde al “venite” di Gesù e per noi si traduce nell’andarci in compagnia di tutti i nostri fratelli, senza distinzione.

Quando però disprezziamo il nostro fratello, quando portiamo rancore, quando creiamo distanza, è come se impedissimo agli altri di ricevere l’invito del re a venire alla stessa tavola della vita, ma nel medesimo tempo lo precludiamo anche a noi.

Possa davvero il nostro cuore aprirsi a quel dono di speranza e di gloria che il Signore ha preparato per noi. Accettiamo il suo invito a vivere nel suo amore senza sentirci mai indegni poiché è Lui a prender l’iniziativa di rivolgerci il suo amore, senza condizioni.

“Signore,

Tu mi inviti a far parte del Tuo regno di gioia,

mi inviti nonostante le mie mancanze,

i miei errori,

mi inviti affinché il mio cuore viva della Tua gioia.

Mi siedo a tavola con Te,

in un banchetto dal sapore eterno.

Aiutaci a renderci conto del dono immenso che

ci hai preparato

e che ci rende familiari con Te.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Beato

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14 OTTOBRE 2023

SABATO DELLA XXVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

Una donna, anonima, tra la folla alza la voce, vuole farsi sentire da Gesù e da chi ha intorno, non teme i giudizi degli altri ed esprime il suo sentire. “Beato il grembo”, sono le prime parole che questa donna pronuncia. Si loda la madre per un figlio cosi grande. Ma Gesù sposta sempre il nostro orizzonte e lo allarga.

La beatitudine è per tutti, non è legata ad una condizione particolare, deriva dall’ascolto e dal custodire la parola ascoltata; infatti questa non è una parola qualunque, ma Parola di Dio che genera vita nuova, che realizza quanto annuncia.

Gesù ci invita a custodire quanto ascoltiamo, perché se Maria è stata chiamata a generare il figlio di Dio nella fede e nella carne, per noi avviene che lo possiamo generare sempre nella fede.

Allora, accogliere questa parola, significa far entrare in noi il germe di vita nuova che è la vita stessa di Dio. Nella misura in cui ascoltiamo e custodiamo, sperimenteremo la beatitudine: il segreto della vera gioia.

“Signore,

beato sono io quando ascolto

e quell’ascolto diventa un atto.

Beato sono io quando alle fatiche

risponde la mia fede in Te,

la fiducia nel Tuo amore.

Beato sono io quando nonostante

non riesca a realizzare ciò che voglio e sento,

Tu mi sei accanto, instancabile, forte

e la Tua forza quando incontra la mia debolezza, mi ama,

mi sostiene e riempie il mio cuore di gioia.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Accanto

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13 OTTOBRE 2023

VENERDÌ DELLA XXVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

Il Vangelo di oggi parla di accusa, di mettere alla prova Gesù. Gli domandano un segno dal cielo, non pensando che è proprio Lui il segno che il cielo ci ha donato.

Cosa dice a noi questo Vangelo, che in fondo ci sembra lontano? Se siamo qui a leggere è perché crediamo in Lui e non gli siamo contro. La domanda che dobbiamo farci è: quanto ci sentiamo divisi? Quanto di ciò che viviamo o facciamo ci fa sentire partecipi con Dio? Riusciamo a vedere quel pezzo di cielo nelle nostre giornate, oppure il Signore è recluso in quel momento a messa o nella preghiera? Egli non è solo lì é sempre presente.

Ecco dove sbagliamo e dove sbagliano i suoi accusatori, pensando che Dio sia solo in una parte della vita. Invece Dio guarisce, ama, risana, perdona e possiamo trovarlo ovunque, perché è dentro di noi a fare unità a tutto cio che vi è di diviso e spezzato, addirittura morto, spento e bisognoso di perdono. Chiediamogli di stare sempre con noi e di sentirlo accanto, così da non sentirci divisi ma più forti, così da vivere una vita unita con Lui e non temere più nulla.

“Signore ad ogni passo fa che ti senta accanto,

anche quando il mio sentire

è offuscato dalla paura o dal peccato.

Sii Tu quel raggio di sole

in grado di illuminare

la stanza del mio cuore ancora in ombra.

Fammi vedere un pezzo di cielo,

aiutami ad alzare lo sguardo,

rendimi forte nonostante tutto.

Fa che ti senta accanto e non tema più.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Darà lo Spirito Santo

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12 OTTOBRE 2023

GIOVEDÌ DELLA XXVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

Il Vangelo di oggi ci consegna un grande dono: lo Spirito Santo. Lo Spirito per poter vivere ciò che troviamo scritto nel versetto dell’alleluia:

“Apri, Signore, il nostro cuore

e accoglieremo le parole del Figlio tuo”.

Un dono per poter aprire il cuore e scoprire un Dio vivo dentro che ci fortifica, che ci ama sin dal primo giorno della nostra esistenza.

A Lui affidiamo il nostro cuore, a Lui chiediamogli con insistenza la guarigione del cuore, così che ogni ferita provocata o subita non vi maceri dentro, ma venga lenita da quello Spirito consolatore in grado di sanare nelle profondità di ciascuno di noi.

Non siamo soli, non siamo inutili né solo erranti, siamo figli amati perché creati per amore, voluti da un Dio Padre che già conosceva il nostro peccato, e nonostante tutto ha voluto che quello stesso Spirito che proviene da Lui, fosse la possibilità per risorgere, per vivere una vita da sanato, per vivere una vita da figli in grado di potergli dire: abbà Padre.

“Spirito di amore,

guarisci il mio cuore,

liberalo da tutto ciò che non sei Tu,

affinché pieno di Te, sia al sicuro e viva.

Illumina la mia mente,

così da riconoscere ogni mio errore,

per metterlo nelle tue mani e non sbagliare più.

Consola il mio cuore, donagli pace,

pace nel Tuo amore, pace tra noi.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)