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Un blog creato da alexisdg10 il 01/02/2005

Arrancame la vida!

la realtà, i sogni, la politica, l'amore, la rabbia e l'allegria: la mia vita

 
 

 

AREA PERSONALE

 

       Soft Colors | Colores SuavesCOLORES EN AGUA

 

"Sólo los besos son más placenteros que las palabras" 

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FERMIAMO LA GUERRA

per tutte le infanzie rubate

per i legami strappati

per i fiori recisi

per le andate senza ritorno

per tutti i “progetti-uomo” mai realizzati

per tutte le ferite dell’abbandono

per tutto il freddo

per tutta la paura

per tutto l’odio

per tutta la fame

per tutto il non amore…

 

SOLO LIBERTà...E GIUSTIZIA

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ALDA MERINI

E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento

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Post N° 737

Post n°737 pubblicato il 11 Gennaio 2009 da alexisdg10
Foto di alexisdg10

Oggi è una domenica di quelle strane, con questa luce che sa già di primavera e il sole tiepido nel cuore dell’inverno, una di quelle giornate dove, anziché sentirmi meglio per la nuova stagione che avanza, mi sento come smarrito e malinconico, con la testa piena di pensieri come ho in questo momento, l’anima in subbuglio e il presagio che questo tepore preluda soltanto ad una brutta ricaduta nel gelo e nel rigore spento di gennaio. Ho passeggiato un po’ lungo le mura, il luogo più vicino a casa che fosse illuminato e riscaldato dal sole. C’è la stessa identica scena tutte le sante domeniche ed ogni volta mi si stringe il cuore in un brivido d’inquietudine che nemmeno io riesco a capire da dove arrivi. Il crocchio della badanti straniere si dà appuntamento la domenica per fare una passeggiata e due chiacchiere là, proprio sulle mura della città. Ed è tutto un parlottare fitto, un ridere sommesso, un raccontare la propria vita in una lingua che non capisco. Mostrano le foto dei parenti lontani alle altre amiche, le mie donne delle mura, forse mostrano i propri figli al paese o i cugini o gli anziani del loro cuore, chi lo sa. Non mi sono mai avvicinato così tanto da scoprirlo. L’unica giornata libera la passano così: là sopra, al tepore del sole pallido, a raccontarsi la vita e le cose. Oggi, mentre le guardavo, pensavo che tutti sprechiamo tanti pezzi di vita. Per poco coraggio, per paura, per via delle poche possibilità che ci sono state offerte, per mala sorte o per viltà. Tanti pezzettini di vita che se ne vanno ogni momento. Un tempo che non torna più. Presi come siamo tutti dalle  nostre piccole vite, dalle angosce quotidiane, dalle bollette da pagare, dalla scadenze, dalla vita, insomma. Quando sono tornato a casa ho visto la mail di una conoscente, una di quelle persone a cui per sbaglio e non ricordo più perché, ho dato il mio indirizzo di posta, una di quelle persone  che ogni tanto, benché mai richiesto, si sentono in dovere di aggiornarti periodicamente sulle loro esistenze e sulle loro splendide vite. Elena, ricchissima nullafacente dalle mille attività, quella che crede agli oroscopi e ai sogni premonitori, quella che crede ai segni del destino e rincorre la vita, senza per altro afferrarla mai, per i quattro angoli del globo, ha trovato l’amore, finalmente. “Sono felice Alex! Ora ho davvero tutto!” E il mio pensiero corre alle mie badanti delle mura, alle loro e alle nostre bollette da pagare, alla vita che scorre come un fiume in piena, al tempo che non mi basta mai, a questo tempo che mi sfugge e che non torna indietro, alla mia gente di Gaza, alla storia di tutti. E mentre prego tutti i miei dei pagani che mi trattengano dal maledire Elena e la sua razza infame, clicco, con mio grande stupore, con infinita rassegnazione, con  tanta pena, più per me che per lei, ma soprattutto con un disgusto indicibile ( è incredibile la quantità di stupidaggini che si dicono così, tanto per dire ), sulla funzione “rispondi” e digito come malato le parole assurde, ridicole e idiote “ E io sono felice per te.”. e invio, entrando definitivamente e per sempre nel girone dei bugiardi. Domenica strana, dicevo, questa.

John Denver

 
 
 
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REGOLE DEL BLOG

Questo blog è nato come  luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e  di idee, come luogo di confronto,  un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante. 
E non necessariamente perchè lo scrivo io. 
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi  cessa  nel momento in cui lede quella di un altro.  La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog  sono  miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se  per disattenzione o perchè non disponibili,  accadesse  che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure  lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.

 

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PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI

 Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri. 
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere 
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle. 
 Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche. 
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro. 
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.

Federico Garcia Lorca

 sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)

 

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