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Alemanno si appresta ad approvare un bilancio lacrime e sangue. il 30 maggio un corteo dal Colosseo al Campidoglio

Post n°4697 pubblicato il 15 Maggio 2011 da cile54
Foto di cile54

Servizi sociali un bene comune

 

Privatizzazioni, tagli, dismissioni, parentopoli. La Roma di Alemanno si appresta ad approvare un bilancio lacrime e sangue in cui però non mancano oltre 11 milioni di euro per l’acquisto di un immobile del demanio in via Napoleone III, la sede di Casa Pound. Il conto alla rovescia verso il 30 maggio, giorno in cui la Rete Roma Bene Comune e i sindacati di base hanno indetto uno sciopero metropolitano in concomitanza con la discussione in consiglio del bilancio, è già iniziato. Giovedì mattina (12 maggio) con lo slogan «i servizi sociali sono un bene comune. I diritti non sono in vendita» gli operatori sociali “in lotta” del Comune di Roma aderenti ai sindacati di base (Usb, Cobas, Usi e Cub) insieme alla Rete Roma Bene Comune hanno protestato fuori dall’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Roma in viale Manzoni. Al centro delle proteste la riforma dei servizi sociali «architettata dall’Assessorato dei Servizi Sociali e concertata solo dai sindacati confederali insieme alle centrali cooperative senza interpellare i diretti interessati: i lavoratori» hanno spiegato i sindacati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta all’esterno dell’assessorato. Aumento del carico di lavoro, licenziamenti, peggioramento delle condizioni lavorative saranno le conseguenze «delle privatizzazioni che da anni colpiscono il settore e dei tagli ai servizi avvallati da una logica puramente assistenzialistica senza contare che attualmente molti lavoratori sono precari o non raggiungono i mille euro mensili» ha spiegato Massimo, un operatore sociale. Tra le novità della “riforma” che l’amministrazione Alemanno da metà maggio si appresta a sperimentare su alcuni municipi della città l’introduzione del servizio a chiamata, la frammentazione delle prestazioni di lavoro a un’ora o a un’ora e mezza con la conseguente ulteriore precarizzazione degli operatori, l’istituzione di liste “badantato” comunali per utenti gravi. A tutto questo si aggiungono altri tagli ai servizi come la chiusura della casa di riposo Roma 2 e la ristrutturazione del servizio per la terza età, la diminuzione dei laboratori per persone con difficoltà di apprendimento e disagi psichici, la dequalificazione dei servizi di case famiglia e centri diurni. «Un bilancio dal segno antipopolare con cui Alemanno da un lato taglia gli investimenti e dall’altro aumenta le tasse che vanno a colpire le fasce più deboli di questa città» ha spiegato Fabio Alberti portavoce della Federazione della Sinistra romana aderente alla Rete Roma Bene Comune che ha spiegato, grafico alla mano, «come i soldi in questa città ci sono ma sono concentrati nelle mani di pochi». Insieme agli operatori sociali, sotto le finestre di casa Belviso, assessore comunale alle politiche sociali, anche gli studenti di Atenei In Rivolta «pronti a riprendersi pezzo per pezzo i territori e i diritti che ci spettano e che invece ci sono stati sottratti» e i movimenti per il diritto all’abitare pronti ad affermare in Campidoglio che «o il bilancio cambia o non passerà». Di certo la strada che aspetta chiunque vorrà fare opposizione sociale al destino di una città in cui ogni giorno «siamo sempre più precari» è stata segnata dalla prima risposta negativa del Comune di Roma verso il mondo del sociale, che dovrebbe essere anche quello più debole. Nessuno infatti dell’Assessorato alle politiche sociali ha incontrato l’assemblea di lavoratori che hanno aspettato qualche ora nella sala Rosi del palazzo di viale Manzoni. Nessuna risposta a chi rischia il licenziamento o condizioni di lavoro peggiorate, nessuna risposta agli anziani delle case di riposo, nessuna risposta e basta. La strada è stata segnata ma il cammino è ancora lungo. Così l’appuntamento per tutti è per il 30 maggio alle 15 per un corteo che dal Colosseo arriverà al Campidoglio e naturalmente il 12 e il 13 giugno per bloccare la privatizzazione dell’acqua e il programma nucleare.

 

Ylenia Sina

13-05-2011

a cura della cooperativa editoriale LIBERAROMA

 
 
 
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