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«Prima cittą a rispettare i referendum» De Magistris e Sodano mantengono la parola data agli elettori napoletani

Post n°5254 pubblicato il 25 Settembre 2011 da cile54

Napoli si riprende l'acqua. La Giunta cancella la spa

 

«Questo è il primo comune a raccogliere il messaggio referendario e a restituire l'acqua alla città come bene comune», spiegano a Liberazione Riccardo Realfonzo e Alberto Lucarelli, l'uno economista dell'Università del Sannio prestato come assessore al Bilancio alla giunta De Magistris, l'altro ordinario di diritto pubblico alla Federico II e assessore ai Beni comuni.

Novantanove giorni. Tanto è servito alla Giunta De Magistris per trasformare l'Arin, la spa che gestisce fino ad ora il servizio idrico, in Abc, acronimo di Acqua bene comune, azienda speciale, soggetto di diritto pubblico, improntata a criteri di ecologia, economicità, trasparenza e partecipazione. Era il 16 giugno scorso, quattro giorni dopo la valanga di Sì ai referendum, quando Palazzo S.Giacomo ha varato la delibera di indirizzo per attivare un percorso partecipato dal Forum dei movimenti per l'acqua per la metamorfosi del servizio idrico integrato. Ieri, De Magistris, Realfonzo e Lucarelli hanno presentato la nuova società - e la presenza di Alex Zanotelli confermava la genesi della "rivoluzione napoletana" - «rompendo definitivamente con la linea del decreto Ronchi e delle privatizzazioni spinte - dice Realfonzo - perché Abc, per sua natura non ha fini privatistici, né di profitto perché persegue per statuto il pareggio di bilancio e si dota di una serie di strumenti che consentono di tenere conto dell'impatto sociale e di quello ambientale dell'attività di gestione». Dal punto di vista politico, si tratta della sconfessione di ogni narrazione legata alle magnifiche e progressive sorti delle privatizzazioni. La vicenda dell'acqua è paradigmatica di questa colossale mistificazione. Le tariffe vlano e gli investimenti precipitano ovunque e in misura direttamente proporzionale alla presenza dei privati. Realfonzo cita il caso dell'irruzione della multinazionale francese Veolia nella gestione del servizio idrico di Latina con le tariffe schizzate del 300%.

La scelta della Giunta De Magistris scaturisce «dalla consapevolezza che in tutto il mondo le più recenti trasformazioni del diritto hanno prodotto l'emersione a livello costituzionale, normativo, giurisprudenziale e di politica del diritto della categoria dei beni comuni - si legge nel preambolo dello Statuto - ossia delle cose che esprimono utilità funzionali all'esercizio dei diritti fondamentali, nonché al libero sviluppo della persona e che vanno preservate anche nell'interesse delle generazioni future». «La nuova società - dice ancora l'assessore al Bilancio - sarà pienamente controllata dal Comune ed è uno strumento efficace per tenere basse le tariffe, per consentire a tutti l'accesso all'acqua». Tutti gli utili dell'Abc, inoltre, saranno reinvestiti nella realizzazione di opere e infrastrutture. «Le bollette saranno modulate secondo un principio redistributivo tenendo conto di costi sociali e ambientali».

E non sarà un nuovo "carrozzone" clientelare ma, sulla scia di quanto elaborato dai movimenti per l'acqua, Abc sperimenterà una gestione partecipata: il Cda sarà composto da 3 tecnici e 2 rappresentanti «individuati all'interno delle associazioni ambientaliste». E nell'inedito comitato di sorveglianza saranno rappresentati i lavoratori dell'azienda, gli ambientalisti e i consumatori. «Ora la parola passa al consiglio comunale - dice Lucarelli - ma questo è un classico esempio di come una istanza sociale si traforma in scelte amministrative». Il riferimento di Lucarelli è sia alle battaglie del 2003/2004 contro il tentativo di privatizzazione della Giunta Iervolino, sia all'ampia consultazione che ha coinvolto a titolo gratuito l'Accademia napoletana, sia alla nuova stagione di assemblee del popolo varate dal nuovo corso napoletano. Lucarelli anticipa l'arrivo, entro un paio di settimane, del regolamento di queste assemblee e la novità di una consulta specifica sui diritti del lavoro. «A Napoli i cittadini si stanno riappropriando della città - conclude Realfonzo - cento giorni dopo l'insediamento, la Giunta sta suscitando ancora speranze dentro le emergenze cittadine, stiamo dando segnali importanti, "stiamo scassando veramente" come dice Luigi».

 

Francesco Ruggeri 

24/09/2011

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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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