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Migranti: mentre le associazioni si battono contro la detenzione irregolare, la politica tace
Post n°5278 pubblicato il 30 Settembre 2011 da cile54
Dal Cie di Lampedusa alle "navi prigione", l'odissea dei tunisini
Su Lampedusa è calato il silenzio. Se si escludono le deliranti dichiarazioni leghiste, in pochi sembrano domandarsi che fine abbiano fatto i 1300 migranti, per lo più tunisini, in parte anche minori, presenti nei giorni della rivolta. Seguirne il percorso è difficile. Una parte consistente - il numero non è dato saperlo - è stata rimpatriata in Tunisia, una parte dei minori è in strutture stabili della penisola, soprattutto in Sicilia, molti altri sono stati divisi e sistemati nei Cie già sovraffollati e in perenne rivolta (in quelli di Roma e Torino ci sono state sommosse che hanno portato anche a fughe e pestaggi). Ma il dato più preoccupante è rappresentato dalle centinaia di persone - anche qui il numero non è quantificabile - prigioniere in veri e propri Cie galleggianti. In pratica, per sgomberare Lampedusa in un giorno, si è realizzato un ponte aereo per trasferire i rimasti su navi ancorate al porto di Palermo. Il porto, dal 21 settembre, è totalmente militarizzato. Soltanto in seguito a pressioni alcuni parlamentari nazionali e regionali hanno potuto visitare le navi. L'onorevole Siragusa ha raccontato di una situazione di tensione, tanto che la procura palermitana ha aperto una indagine per ravvisare se vi siano stati maltrattamenti. Di fatto i profughi, divisi in varie navi, si sono trovati totalmente alla mercé dei funzionari di polizia. In 220 sono stati trasferiti temporaneamente nel centro di prima accoglienza di Cagliari Elmas, altre due imbarcazioni sono rimaste a Palermo fino a ieri, quando la Moby Vincent, con a bordo circa 120 persone, si è diretta verso Porto Empedocle. Non è ancora chiaro se la nave stessa resterà lì per diventare punto di raccolta di coloro che non verranno fatti sbarcare a Lampedusa, se verrà utilizzata per sparare a raffica notifiche di espulsione e di rimpatrio coatto o se i profughi verranno spostati in strutture a terra. E' certo invece che la loro situazione, dopo il periodo trascorso a Lampedusa, si va aggravando giorno per giorno. Altri sono invece sulla nave Audacia, ancorata a Palermo. Probabilmente verrà svuotata nei prossimi giorni mediante espulsioni concordate con il consolato tunisino. Tutti i cittadini e le associazioni che si sono battuti contro la detenzione irregolare dei migranti a bordo delle navi prigione moltiplicheranno i loro sforzi per essere presenti nei porti nei quali queste navi saranno ormeggiate e per denunciare pubblicamente l'assenza di provvedimenti formali e delle più elementari garanzie di difesa. Timide finora le reazioni politiche, forti quelle del mondo associativo. L'avvocata Alessandra Ballerini di Terre des hommes, ha rinnovato la richiesta di poter salire a bordo delle navi per poter verificare l'ipotesi che in esse si trovino anche minorenni e per sincerarsi delle condizioni legali dei profughi. Una preoccupazione condivisa anche da Msf, con la loro rappresentante Francesca Zuccaro. A Msf è stato negato l'accesso, per ragioni di emergenza, nel centro di Pozzallo, dove sono tenuti 50 migranti. Anche Msf si è dichiarata preoccupata per l'assenza di trasparenza nei programmi di accoglienza e guarda con timore lo spostamento in luoghi sempre più inaccessibili dei profughi. Il coordinamento LasciateCIEntrare, sta raccogliendo le tante testimonianze di una situazione che sembra sempre più deteriorarsi e su cui il ministro Maroni non sembra voler fare chiarezza. Resta infatti ancora in vigore la circolare ministeriale che vieta l'accesso nei centri ai giornalisti e a chi fa parte di organizzazioni con cui il ministero non abbia stipulato accordi. Secondo una informativa alla Camera, dall'inizio dell'anno a ieri sono sbarcati sulle isole Pelagie 51.596 profughi, quasi tutti a Lampedusa, su un totale di 60.656 sbarchi sulle coste italiane. Nessun cenno agli oltre 1500 che in quel tratto di mare sono stati inghiottiti.
Stefano Galieni 29/09/2011
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Roma, 12 maggio 1977
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