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Nel giorno del funerale delle vittime di Barletta, lo sterminatore dei diritti, annunciava l'ennesimo horror politico
Post n°5326 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da cile54
Una generazione rimossa, cui viene negato il futuro
Roma 14 gennaio 1951 ore 11 Una donna muore e settanta restano ferite per un crollo di una scala in un villino in via Savoia. La ragazza, come le altre aspiranti, aveva risposto a un annuncio di lavoro per dattilografa, apparso su Il Messaggero. Anno1951. Al Parlamento siede Alcide De Gasperi; è l'Italia affamata del dopoguerra. Una storia di povertà come le tante che da sempre raccontano questo Paese e il suo popolo, una popolazione molto dignitosa e spesso poco indignata. Tuttavia qualcosa è cambiato. Barletta, 3 ottobre 2011. Matilde, Giovanna, Antonella, Tina e la piccola Maria, figlia del proprietario dell'opificio crollato, sono morte sotto le macerie di una palazzina del centro di Barletta; le quattro giovani operaie lavoravano in nero per neanche quattro euro l'ora. La città, l'Italia sono sgomente. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l'Italia tutta si stringono al dolore delle famiglie e della cittadinanza. La tragedia mette in evidenza il grave stato d'indigenza e di miseria etica e morale in cui versa l'Italia. A pochi sembra interessare che, per la prima volta nella storia, un'intera generazione di giovani non abbia prospettive di lavoro. E' una generazione di fatto "rimossa" a cui, oggi, viene negato il presente e il futuro. Le manovre economiche si susseguono l'una all'altra, sprofondando così il Paese in una drammatica recessione. La scuola, la sanità subiscono tagli mai visti, tali da minarne l'essenzialità dei servizi. Il Paese è ormai stretto in una morsa di povertà crescente: aumenta la disoccupazione e con essa proliferano il lavoro nero, il malaffare e le ingiustizie. Si teme un declino della democrazia. Barletta, 6 ottobre 2011. E' il giorno dei funerali delle vittime. La chiesa è affollata, fuori la piazza chiede verità e giustizia. I volti sono "cancelli" dietro i quali occhi pieni di pietà e di rabbia esprimono tutta l'impotenza della povertà. A tratti, alcuni visi si distendono nel pianto. Nel frattempo a Roma, il Presidente del Consiglio, il settantacinquenne Silvio Berlusconi, in vena di scherzi, annuncia la formazione di un nuovo partito: "Forza Gnocca". Le bare di Matilde, Giovanna, Antonella, Tina e Maria sono distese sul sagrato, l'urlo della piazza si distende e le avvolge con un silenzio bianco.
Antonella Cristofaro via-e-mail 08/10/2011 |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
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