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Rete Ferroviaria Italiana paga i consulenti del GIP e licenzia i consulenti dei familiari e della Cgil

Post n°5489 pubblicato il 08 Novembre 2011 da cile54

LICENZIATO RICCARDO ANTONINI: NUOVO ATTO DI FASCISMO AZIENDALE

 

Oggi hanno licenziato Riccardo Antonini, il nostro compagno di lavoro, dipendente di RFI, nominato  come consulente tecnico di parte della Filt-Cgil e da alcuni familiari delle vittime della strage.

E’ paradossale ed inaccettabile  che in un paese civile, culla del diritto, possa essere tollerato che Rfi licenzi un lavoratore per il suo impegno civile nell’accertamento della giustizia e contemporaneamente ‘paghi’ il consulente tecnico d’ufficio nominato dal Gip del Tribunale di Lucca.

Il conflitto di interessi reale riguarda i vertici aziendali che usano il potere datoriale per intimidire ed indebolire le parti nel processo che li vede coinvolti cpme indagati. Invitiamo tutti i colleghi alla mobilitazione contro questo ulteriore atto di fascismo aziendale.

"E' un atto di intimidazione nei confronti dei lavoratori e un'offesa per le vittime della strage di Viareggio".  Queste le prime dichiarazioni del ferroviere Riccardo Antonini dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento da parte delle Fs.Riccardo Antonini, il ferroviere che svolge un ruolo di consulente di parte civile nell'incidente probatorio per l'inchiesta lucchese sulla strage alla stazione di Viareggio è stato licenziato dalle Ferrovie. La notizia la comunica lo stesso Antonini (nella foto il secondo da sinistra), ricordando di aver già ricevuto in passato una lettera di richiamo e un provvedimento di sospensione legate alla sua attività di consulenza. Il licenziamento è senza preavviso per giusta causa perché si è "definitivamente compromesso il rapporto fiduciario”.

Tra le prime reazioni quelle dei Cobas della Toscana. "Un sopruso da respingere e contro cui mobilitarsi Solidarietà a Riccardo Antonini. Riassumiamolo subito!!"

"il suo impegno a fianco delle famiglie viareggine colpite dalla strage di due anni fa - continua il comunicato - è stato sempre avversato dai vertici delle ferrovie  spa che poche ore fa hanno deciso di licenziarlo con effetto immediato".

Ferrovie spa e vertici delle stesse, per mesi, hanno cercato di ostacolare la campagna dei familiari di Viareggio, si sono avvalsi di tutti gli strumenti per isolare i comitati che reclamano sia fatta piena luce su questa strage che ha ucciso tanti innocenti. Le hanno provate di tutte, da campagne di stampa sui principali giornali fino ai richiami per impedire ad Antonini di svolgere quell'importante ruolo di consulenza a favore dei familiari delle vittime

Tra i motivi del licenziamento non c'è solo il suo ruolo di consulente ma anche la partecipazione (fuori dall'orario di lavoro) ad una manifestazione, il 9 settembre a Genova, nel corso della quale venne contestato da lavoratori e familiari  l'ad del Gruppo Fs Mauro Moretti.

"Il licenziamento di Antonini è un atto arbitrario, un abuso di potere da respingere - continuano i Cobas -. Esprimiamo solidarietà e appoggio a Riccardo, ai familiari delle vittime  di Viareggio. Chiunque abbia a cuore le sorti della libertà e della democrazia nel nostro paese non può che sostenere la immediata riassunzione di Riccardo.

7 novembre 2011

 Solidarietà dell'Ass. Legami d'Acciaio onlus (ex operai e familiari vittime ThyssenKrupp di Torino

Alleghiamo Comunicato di solidarietà dell'Ass. Legami d'Acciaio onlus (ex operai e familiari vittime ThyssenKrupp di Torino) per Riccardo Antonini, dipendente licenziato da FS per aver svolto opera di consulente in favore dei familiari coinvolti nella strage ferroviaria di Viareggio.

Torino, 7/11/2011

L’Associazione Legami d’Acciaio onlus, che raccoglie ex operai e familiari delle 7 vittime della ThyssenKrupp di Torino uccise in nome del profitto il 6 dicembre 2007, esprimono la loro solidarietà e vicinanza a Riccardo Antonini, dipendente delle Ferrovie licenziato per aver prestato attività di consulenza a favore dei familiari coinvolti nella strage ferroviaria di Viareggio.

Ennesimo caso di come la repressione colpisce chi si batte ogni giorno per la sicurezza nei luoghi di lavoro, per i diritti dei lavoratori e dei cittadini di questo Paese.

Imputato numero uno è il sistema capitalistico, basato sui profitti di pochi a discapito della vita e della salute di molti, ottenuti tramite migliaia di morti sul lavoro (ThyssenKrupp, Molino Cordero, Truck Center, Saras, Umbria Olii, ecc.), malattie professionali, infortuni, conseguenze mortali per i dipendenti ma anche per i cittadini delle vicinanze dei luoghi di produzione di materie nocive (Ilva di Taranto, Eternit di Casale Monferrato, Porto Marghera), devastazione ambientale in seguito ad eventi atmosferici dovuti all’incuria del territorio e alle speculazioni edilizie (i morti in Liguria e Toscana nelle alluvioni dei giorni scorsi: non sarebbe stato meglio creare posti di lavoro facendo pulire alle migliaia di cassintegrati gli alvei di fiumi e torrenti in estate, anziché elargire un’elemosina umiliante per chi vorrebbe invece sentirsi utile per se e per gli altri?) sono imputabili a questo sistema economico distruttivo, nocivo e che non tiene minimamente conto di aspirazioni, desideri e sogni di ognuno di noi ma crea solo frustrazioni, dolore, emarginazione, esuberi e discriminazioni promuovendo la guerra fra poveri.

Occorre promuovere il maggior coordinamento possibile tra chi già oggi si batte in tutti gli ambiti della lotta (sindacale, ambientale, per i diritti, ecc.) e unire tutte le lotte, promuoverle ed estenderle per abbattere questo sistema produttivo e sociale ingiusto e dare inizio ad un nuovo sistema economico e sociale che vada incontro alle aspirazioni di tutti: a tutte le persone come Riccardo, che non solo sognano un mondo migliore ma provano a realizzarlo, va tutto il nostro apprezzamento come uomini, come cittadini e come lavoratori.

Ass. Legami d’Acciaio onlus

Torino, 7 novembre 2011

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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