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Omsa, la Coop potrebbe bloccare gli ordini. Se attuata, questa misura arrecherebbe un duro colpo alla Golden Lady
Post n°5848 pubblicato il 16 Gennaio 2012 da cile54
Aiutiamo la coop a boicottare La Coop non esclude l’adesione al boicottaggio verso i prodotti Omsa (Golden lady). A fare un passo in questa direzione è Giovanni Monti, vicepresidente di Coop Adriatica, che ha rilasciato una dichiarazione al quotidiano online “Ravenna&dintorni”: “A livello formale è possibile che Coop non accetti più come fornitore chi decide di delocalizzare a discapito del territorio. Per i prodotti non alimentari – specifica – gli accordi con i fornitori sono presi da Coop Italia. Certo è una decisione politica che richiede di essere ponderata con cautela e mediata dalle istituzioni locali, anche perché coinvolgerebbe non solo un supermercato, ma tutto il sistema Coop”. L’eventuale decisione di terminare i rapporti con i fornitori della Golden Lady non sarebbe comunque aliena alla politica di Coop Adriatica, visto che l’85% dei prodotti che vende sono italiani e il 53% proviene dalle regioni in cui si trova la cooperativa. Se attuata, questa misura arrecherebbe un duro colpo alla Golden Lady. Non rimane che convincere la Coop a portare fino in fondo la battaglia evitando di comprare prodotti della catena dei supermercati fino a quando terrà tra gli scaffali i prodotti Omsa-Golden lady.
Intanto, la Cgil di Ravenna e la Filctem Cgil provinciale chiedono il ritiro della mobilità, e giudicano “un atto gravissimo” la lettera dell’azienda che dichiara l'apertura del procedimento di licenziamento collettivo per lavoratori e lavoratrici. Formalmente ciò non può avvenire prima dei due mesi. E comunque fino al 18 febbraio è in ballo la ricerca di un eventuale compratore. I sindacati ricordano che Golden Lady si era impegnata a perseguire il percorso di riconversione dello stabilimento faentino. “Per noi gli impegni sono ancora quelli presi in passato con proprietà e istituzioni: la riconversione dello stabilimento Omsa che consenta la ricollocazione del maggior numero dei 239 lavoratorici, soluzioni che consentano il ricollocamento di eventuali unità restanti, in altre attività lavorative, nuovo pacchetto di ammortizzatori sociali, che consenta l'adeguata gestione del percorso ora citato, discussi in ambito ministeriale”. Cgil chiede poi l'ufficializzazione dell'annunciato incontro del 20 gennaio al MiSE. “Nel riconoscere il concreto impegno delle istituzioni per la soluzione di questa dolorosa vertenza, riteniamo, però, controproducente che i lavoratori apprendano dello stato della loro vertenza dalla stampa, come avvenuto in questi giorni, e non dai propri interlocutori naturali e nelle sedi appropriate”, è la conclusione della nota. Fabrizio Salvatori 15/01/2012 |
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