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Il colosso ha "sputato" dalla pagina delle news i piccoli. Ecco i numeri che lo provano.

Post n°5862 pubblicato il 19 Gennaio 2012 da cile54

C'era una volta Google News democratica, ma nel 2012...

Un tempo esisteva Google News, l’aggregatore di notizie democratico, dove i milioni di utenti del motore di ricerca trovavano le notizie più lette del momento, divise per settori e per titoli. Il sistema funzionava con un aggiornamento continuo: ogni tot il motore di ricerca passava in rassegna le centinaia di giornali, blog, o testate on line iscritte a Google News e su ogni argomento spostava in cima alla lista delle notizie quella più aggiornata.Risultato assicurato: i lettori trovavano in ogni momento le news più “fresche” su quel fatto, qualunque fosse la fonte. Il blog o il quotidiano locale avevano pari dignità e trattamento delle grandi testate. A tutto vantaggio del lettore, che spesso aveva la possibilità di trovare spunti, particolari, o semplicemente “angolazioni” diverse di una stessa notizia.

Un sistema democratico che non c'è più

Aveva, appunto. Con l’anno nuovo questa possibilità non esiste più. Il “democratico” Google News ha cambiato registro. Formalmente il motore di ricerca ha solo cambiato algoritmo, il sistema attraverso il quale seleziona le notizie e ne stabilisce l’ordine.

 

Il nuovo algoritmo

 

Dovrebbe trattarsi di una mera questione tecnica (il Salvagente.it ne ha parlato più volte, anche se Google News nega qualunque forma di cambiamento): negli altri paesi è già entrato in “servizio” il nuovo algoritmo, che servirebbe a "sputare" dall’indicizzazione i siti “fotocopia”, quelli che replicano notizie o titoli altrui e invece contengono solo spam e pubblicità.

 

Il cambio a fine dicembre

 

Alle testate registrate mister G ha inviato in dicembre un modulo in cui si chiede di verificare se si possiedono i requisiti tecnici per l'indicizzazione, e di chiedere a Google una verifica in caso contrario. In realtà, però, le cose hanno preso una piega ben diversa, e il Salvagente ha potuto documentarlo, dati alla mano.

 

L'edicola dei "soliti noti"

 

Tra dicembre e oggi Google News sembra avere modificato la scelta delle fonti, indipendentemente dalla freschezza delle notizie. La sua home page, veicolo d’accesso per molti siti  di news, e grande vetrina per i lettori, è finita per diventare un edicola dove compaiono solo le prime pagine dei “soliti noti”. L’aggiornamento di una news, lo spunto nuovo e la diversa angolazione sembrano contare molto poco, ormai. La pagina sembra un aggregatore delle prime pagine delle grandi testate e di alcune di esse in un modo molto “particolare”. Con buona pace del pluralismo.

 

La rilevazione tra il 10 e il 16 gennaio

 

Non è solo un’impressione. Il Salvagente, che aveva notato a sue spese il cambio di marcia, ha effettuato una rilevazione empirica sulle testate apparse sulla home page di Google News tra martedì 10 e lunedì 16 gennaio, dalle 8 alle 24 di ogni giorno, andando a verificare, con intervalli di qualche minuto, quali fossero le fonti scelte dal motore per alimentare la colonna centrale delle notizie, dove si alternano le news divise per categoria.

 

I punteggi per testata

 

La ricerca ha fotografato in vari momenti della giornata i titoli (con le rispettive fonti) presenti nella colonna centrale.  La somma del punteggio diviso il numero totale dei rilievi ci ha fornito il numero medio di articoli presenti nella pagina.

 

Corriere e Ansa in testa

 

I risultati possono essere riassunti da questo grafico, che ci dice alcune cose: il motore ha selezionato principalmente tre fonti (Il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore e l'Ansa). Ha dato a Repubblica.it lo stesso spazio (o quasi) che ha dato alla Gazzetta dello Sport (sempre del gruppo del Corriere) e all'agenzia AdnKronos e ha preferito la Stampa a tutti i precedenti.

 

In sei si prendono il 50% dello spazio

 

Il risultato è che oggi sei testate si dividono il 50% dello spazio della pagina: mentre, con cifre risibili una schiera non indifferente di giornali più o meno noti si distribuisce il restante 50%: ne abbiamo contati più di 250 diversi. È sufficiente guardare il grafico o l’elenco dei nomi stilato in fondo alla pagina per capire che a farla da padrone sono giornali come il Corriere della Sera - sempre presente con circa 4 articoli per pagina - e Il Sole 24Ore, mentre altri giornali sono quasi scomparsi.

 

Tutti gli iscritti esclusi

 

La cosa rilevante, infatti, è che iscritto all’aggregatore di notizie Google News è un numero di giornali molto più ampio, ma tutte queste testate, indipendentemente dal loro valore o dall’unicità delle news pubblicate, finiscono in una zona grigia dell’invisibilità, senza mai emergere (e senza mai venire scoperte dai lettori).

 

Un gioco che vale centinaia di accessi al secondo

 

Le conseguenze di questo “giochetto”, di cui GNews, da noi interpellato, continua a negare l’esistenza, sono facilmente immaginabili. Una posizione di rilievo sulla prima pagina del colosso di Internet significa centinaia di accessi al secondo, una vera e propria miniera d’oro per un sito web, e il fatto che la possibilità di accedere a questa posizione di privilegio sia stata tolta d’ufficio da Gnews a tutte le testate piccole (ma anche le grandi ci finiscono in maniera diversa), la dice lunga.

 

Un ricorso all'Antitrust

 

Certo se il web, ultima frontiera della libertà d’informazione, si sta piegando attraverso Google alle regole del mercato “tradizionale”, dove i grandi fagocitano tutti, significa che  davvero è finita un’era.

E, se la cosa dovesse continuare così, si potrebbe parlare di una vera e propria “distorsione del mercato”, che potrebbe interessare l’Antitrust.

 

L’elenco delle principali testate con le percentuali di presenza sulla Homedi Google News

 

Corriere della Sera   12,2% delle presenze (circa 4 articoli presenti ogni volta che si pare la pagina)

Il Sole 24 Ore  11,3%, (più di 3 articoli mediamente nella pagina)

Ansa.it   10,1%, (3 articoli)

La Stampa  5,7%, (2 articoli o poco più)

La Repubblica   4,3% (1 articolo)

AdnKronos   3,7%, (1 articolo)

La Gazzetta dello Sport   3,5% (1 articolo)

AGI   3,4%, (1 articolo)

Reuters   3,3% (1 articolo)

 

Il doc con l’elenco completo, in ordine di presenze.

 

Giorgia Nardelli

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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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