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Con la scomparsa del welfare le interruzioni di gravidanza clandestine aumentano a ritmi impressionanti
Post n°5867 pubblicato il 20 Gennaio 2012 da cile54
Aborti in aumento dove ci sono leggi restrittive La fotografia, che certifica anche l'inefficacia delle leggi restrittive che ancora vigono in molti paesi, e' stata pubblicata dalla rivista Lancet, ed e' frutto di uno studio dell'Oms e dell'istituto statunitense Guttmacher. Dai numeri elaborati dai ricercatori emerge che il tasso di aborti ogni mille donne tra i 15 e i 44 anni e' stato di 29 nel 2003 e 28 nel 2008, mentre nel 1995 era di 35. Questo 'plateau' non riguarda pero' le interruzioni 'unsafe', cioe' illegali o pericolose per la salute, che sono ormai meta' del totale mentre sedici anni fa erano il 44%: "Lo stop nel calo del tasso di aborti coincide con la scoperta da parte dell'Onu di un analogo plateau nell'uso di contraccettivi nel mondo – spiegano gli esperti – abbiamo anche trovato che i tassi di aborto sono piu' bassi nelle regioni caratterizzate da una legislazione piu' liberale. Le morti e le disabilita' che risultano dagli aborti clandestini sono interamente prevenibili, ma nonostante cio' il 13% di tutte le morti delle mamme continua ad essere il risultato di aborti non sicuri". Nell'ultimo anno considerato si sono avuti 43,8 milioni di aborti. A livello regionale il numero di interruzioni diminuisce lievemente in Europa e Nord America, e' stabile in Oceania mentre aumenta moderatamente in Africa, Asia e America del Sud. In Africa, sottolinea il rapporto, il 97% degli aborti non e' sicuro per le mamme: "Le gravidanze indesiderate avvengono ovunque – scrivono Gilda Sedgh e Iqbal Shah, i principali autori dello studio – Se si vogliono raggiungere gli obiettivi dell'Onu sul benessere delle donne e' necessario introdurre misure per migliorare i servizi di pianificazione familiare e l'efficacia dell'uso dei contraccettivi, oltre ad assicurare l'accesso a un'interruzione di gravidanza sicura per la salute". Per quanto riguarda l'Italia le cifre dell'ultimo rapporto del ministero della Salute sulla legge 194 sono inferiori alla media mondiale, con 7,2 aborti ogni mille donne nel 2008: "Un dato che colpisce riguardo al vostro paese – spiega Sedgh all'Ansa – e' che anche se solo il 6% della popolazione e' straniera, piu' del 30% delle interruzioni e' stata chiesta da immigrate". D'accordo con la considerazione anche Giorgio Vittori, past president della Societa' italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo): "La nostra legge e' ampiamente riconosciuta come una delle migliori al mondo – conferma Vittori – i settori dove si dovrebbe ancora intervenire sono le adolescenti, i cui aborti sono invece costanti, e proprio le immigrate recenti. sarebbe necessario potenziare i servizi di assistenza dati dai consultori, soprattutto nei confronti delle giovani, che possono trasmettere le informazioni al resto della famiglia che magari e' meno integrata". 18 gennaio 2012 |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
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