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« Le scelte economiche, po...Invito ai cittadini di T... »

Prima con “Salva-Italia” ora con “Cresci-Italia”, Monti mette tutto allo scoperto, cioè alla portata dei truffatori capitalisti

Post n°5873 pubblicato il 22 Gennaio 2012 da cile54

L’Italia sotto la «lenzuolata»

 

È arrivata una nuova «lenzuolata» di liberalizzazioni. Ma queste contribuiranno a rilanciare lo sviluppo economico? E soprattutto, ci renderanno più liberi? No: queste deregolamentazioni porteranno qualche euro di risparmio alle famiglie, ma peggioreranno la vita di centinaia di migliaia (forse milioni) di persone distruggendo i rapporti sociali e rafforzando la precarizzazione dei lavoratori. In Italia le corporazioni sono una (brutta) realtà che trova la propria forza in parlamento dove a non essere rappresentati sono solo i lavoratori dipendenti, mentre a cominciare dagli avvocati e dai giornalisti le altre corporazioni resistono a ogni tentativo di riduzione del potere. Monti – è un suo merito – ci sta provando, ma non è detto che ci riesca: Berlusconi ieri ha minacciato emendamenti a raffica in parlamento. Democrazia di ritorno? No, conflitto di interesse sull’assegnazione delle frequenze digitali e paura di perdere la sua base elettorale. Non è l’unica minaccia del cavaliere in crisi d’astinenza di potere: ha annunciato anche di voler tornare al governo (affermando che Monti non ha fatto nulla per risolvere la crisi economica) facendo mancare la fiducia. Può farlo e può puntare a elezioni in primavera, forte dell’attuale sistema elettorale nel quale sono i partiti a indirizzare i voti, anche comprandoli.

Insomma, il futuro è decisamente cupo: non è con queste liberalizzazioni che l’economia potrà svoltare evitando quella recessione pronosticata dall’Fmi, che ha previsto una caduta del 2,2% del Pil nel 2012.

Tra le decine di provvedimenti decisi ieri dal governo non tutto è da buttare. Ma i cittadini avrebbero desiderato più decisione con i poteri forti rappresentati dal sistema finanziario (banche e assicurazioni) e contro i giganti che controllano settori un tempo pubblici e scelleratamente privatizzati come le autostrade e l’energia. Ci sarebbe piaciuto che ci fosse stato un ripensamento sui monopoli naturali che preferiamo pubblici, anziché privati.

Invece la linea è stata un altra. Come in moltissimi paesi arretrati, la «lenzuolata» di Monti ha mirato non a una razionalizzazione del paese varando un codice normativo – che di fatto avrebbe scardinato le corporazioni – ma a favorire la creazione di qualche migliaio di posti di lavoro nel settore terziario. Insomma, più commessi di supermercato (con orario ad libitum), più farmacisti e più notai, più tassisti (senza alcuna attenzione per chi i soldi per prendere il taxi non ce l’ha), più benzinai che faranno concorrenza ai giornalai e ai negozi di cd. E più avvocati, con grande gioia delle assicurazioni che senza tariffe minime di riferimento potranno pagare pochi euro i consulenti legali dei quali si avvalgono.

Unica nota positiva – almeno per ora – è che l’attacco all’acqua – come bene comune – sembra non riuscito. Questo significa che neppure un potente governo tecnico (che su questo argomento avrebbe avuto le spalle coperte da quasi tutti i partiti, molto critici sui risultati della consultazione popolare) è riuscito a violare la volontà di quasi 28 milioni di italiani che hanno detto di no alla privatizzazione dell’acqua. L’ennesima prova che la vera democrazia non ha scranni sui quali sedere.

Galapagos

21/01/2012

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Giorgiana Masi

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