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Monti ha perso una buona occasione per tacere. Governati da deliranti tecnici e padrini politici di una pochezza scioccante
Post n°5949 pubblicato il 08 Febbraio 2012 da cile54
Il tormentone del posto fisso I giovani devono rendersi conto che il posto fisso non esiste più. Già lo disse il tecnico della politica D'Alema e ora lo ha ripetuto il tecnico puro, professore Mario Monti, che ha aggiunto qualche rinforzino: "Si abituino (i giovani) all'idea di non avere più il posto fisso a vita. E poi diciamolo, che monotonia. E' bello cambiare e accettare delle sfide". In base alla mia lunga esperienza di vita e di lavoro - ne ho cambiati nove, un paio di volte perché licenziato, le altre per migliorare - posso affermare che i due personaggi sono in malafede o non hanno capito niente. Mi sembra banale doverlo dire, ma i giovani, quando cercano lavoro, non vogliono sedersi a una scrivania o davanti a una macchina e non muoversi più fino alla pensione. I giovani non sono così imbecilli come li dipingono il tecnico puro e il tecnico politico. Chi cerca un lavoro - non soltanto se è giovane - vuole avere la certezza di trovarlo se è il primo, o di ritrovarlo se lo ha perso oppure lo vuole cambiare. Il lavoro fisso, un tempo, era considerato l'impiego in una pubblica amministrazione e questo perché? Perché nella pubblica amministrazione per esempio nelle ferrovie dello Stato o nella scuola, si guadagnava meno, il merito non contava quasi niente in confronto all'anzianità ma, in cambio, si aveva la certezza di non perdere il posto in conseguenza degli errori o dei capricci dell'imprenditore. I nostri giovani sono sicuramente disponibili ad accettare le sfide, basta che siano sfide per obiettivi concreti e non lezioncine sciocche di chi, qualche volta, farebbe meglio a tacere. Renzo Butazzi 06 febbraio 2012 |
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