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Arrestato Paolo Iannelli, primario di ortopedia al Caldarelli dii Napoli. Convinceva i malati ad andare nella sua clinica

Post n°6071 pubblicato il 07 Marzo 2012 da cile54

Medici in manette nella Villa del Sole

 

Paolo Iannelli lo ricordano in molti, per anni aveva sostenuto Antonio Bassolino, poi annusata l'aria di cambiamento dopo la vittoria di Stefano Caldoro in regione, l'anno scorso durante la campagna elettorale a Napoli aveva sottoscritto una lettera a sostegno del candidato del Pdl Gianni Lettieri. Un volta faccia che aveva suscitato scalpore visto che il luminare dell'ortopedia cittadina, nonché primario del Cardarelli era sempre stato considerato vicino al centro sinistra. 

Iannelli è finito in carcere questa mattina per una truffa sanitaria. Dirottava i ricoverati del Cardarelli, il più grande ospedale pubblico del Mezzogiorno verso un clinica privata di via Manzoni, e spesso con il meccanismo dell'Intramoenia la struttura riusciva a guadagnare addirittura due volte. Con lui sono finiti ai domiciliari suo fratello Gabriele, e l'amministratore della casa di cura Villa del Sole, Marco Von Arx., Sanzioni limitative della libertà sono state decise anche per altri 10 imputati tra medici, anestesisti e dirigenti. 

L'accusa dei pm Francesco Curcio ed Henry John Woodcock è tra l'altro “di falso in atto pubblico, peculato e truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale”, sottolineando che “il sodalizio si strutturava attraverso la suddivisione di compiti e ruoli fra associati, la meticolosa predisposizione di strutture materiali”. Un sistema perfezionato negli anni che faceva ottenere alla clinica ricchi introiti, basti pensare che l'anno scorso la struttura aveva dichiarato un fatturato di 2milioni e mezzo di euro contro la media di 1 degli altri ospedali privati. 

Tutto ruotava intorno a Iannelli che convinceva i pazienti sfruttando la loro condizione di debolezza di passare in Intramoenia prospettando tempi lunghissimi per le operazioni. I malati non opponevano resistenza e sborsavano migliaia di euro pur di ritornare in salute. Per questo gli inquirenti scrivono nella richiesta d'arresto che il primario avrebbe svolto “il ruolo di capo e promotore del sodalizio, Von Arx Marco e Iannelli Gabriele la qualità di organizzatori”, pur essendo tutti e tre “amministratori e soci di fatto e diritto della clinica Casa del Sole”. 

Questa mattina sono stati eseguiti anche sequestri preventivi a carico dell'istituto convenzionato per oltre 716mila euro, ma come sempre non sono le cifre a sconvolgere di più, ma la spregiudicatezza degli attori dell'ennesima truffa sanitaria. C'è per esempio il caso di un paziente operato per obesità che muore durante l'intervento. Il chirurgo Luigi Angrisani e l'anestesista Michele Chiariello lo fanno trasferire in ambulanza al policlinico fingendo che abbia una crisi respiratoria. In realtà il paziente era già clinicamente morto, ma viene portato in ospedale per salvare il buon nome della Clinica. “Pur essendo consapevoli del rischio che comportava l'intervento – scrive l'accusa nella richiesta di arresto - aggravavano tale rischio decidendo di effettuare l'intervento presso la casa di cura privata Villa del Sole dove l'equipe medica non poteva godere del supporto delle strutture dei mezzi e dell'apporto di altri specialisti sicuramente necessari in caso di probabili complicanze che invece sarebbero state disponibili presso una qualificata struttura pubblica”.

Ed ecco la conversazione di Iannelli e Von Arx sull'accaduto: «Ma si è ripigliato o no questo?» chiede il primario del Cardarelli. Von Arx risponde lapidariamente: «No..no.». La conversazione va avanti e poi Iannelli dice: «Secondo me non era stato intubato bene e capit..ah.. stanno varie componenti….poi l’hanno tracheotomizzato»; e prosegue: «Si....ma quando tu fai la tracheotomia in realtà implicitamente è una cosa di colpa cioè che tu non l’hai intubato..non sei riuscito ad intubarlo e sei dovuto ricorrere alla tracheotomia…e allora..eh..»; e conclude con un invito a Von Arx: «truovam e cart verimm bbuon….e cazz nuost perché io non voglio scrivere insomma eh.. Vabbè».

 

Dure le reazioni. Il direttore del Cardarelli Rocco Granata ha annunciato di aver sospeso dal lavoro tutte le persone coinvolte nell'indagine. Il ministro Balduzzi ha parlato di “colpo al malaffare”, ma Ignazio Marino presidente della commissione d'inchiesta sul servizio sanitario punta il dito contro l'Intramoenia. “Si sta permettendo da troppo tempo a pochissimi medici meno virtuosi – ha detto Marino - di fare dieci prestazioni negli ospedali pubblici e cento nel proprio studio o nella propria clinica privata, a scapito dell'universalità di accesso alle cure garantita dal nostro Servizio Sanitario Nazionale. Il tutto favorito dalla mancanza di controlli sistematici, pressoché impossibili in strutture private”. 

D'accordo Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato che aggiunge: “La vicenda di Napoli è esemplare di quanto la corruzione incida sulla nostra sanita', sottraendo risorse al servizio pubblico e ai cittadini. Per questo chiediamo di rafforzare i controlli, a cominciare dalla questione delle liste di attesa e dell'intramoenia, in cui spesso si annidano fenomeni di scarsa trasparenza per non dire di vera e propria corruzione”.

Francesca Pilla

6 marzo 2012

 
 
 
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