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« Il "pareggio di bilancio...Tav e salute: un'attent... »

Repressione del dissenso pacifico. A Roma in stato di fermo Paolo Di Vetta e altri quattro compagni dell'Usb

Post n°6086 pubblicato il 10 Marzo 2012 da cile54

Malmenati dopo sit in per il diritto alla casa e contro lo spreco Tav

 

Paolo Di Vetta, dirigente dell’Unione Sindacale di Base, è stato di fermo insieme ad altri 4 attivisti dei movimenti sociali dopo essere stato malmenato e poi prelevato dalla Polizia dal pronto soccorso dell’Ospedale Santo Spirito di Roma, dove aveva ricevuto una prognosi di tre giorni per i colpi subìti. Di Vetta è attualmente trattenuto insieme agli altri attivisti presso il Commissariato Trevi, in attesa di processo per direttissima che potrebbe svolgersi domani.

 

L’aggressione è avvenuta nel corso di una pacifica manifestazione di protesta che si è svolta questa mattina a Roma in via della Mercede, davanti alla sede del CIPE, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, dove oggi dovevano essere stanziati 20 milioni di Euro per le “compensazioni” richieste dal Presidente della Regione Piemonte Cota per la TAV. I manifestanti sono stati prima caricati, poi accerchiati ed identificati dalle forze di polizia.

 

 Denuncia Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale USB: “È gravissimo che una manifestazione assolutamente pacifica, tesa a chiedere di spostare lo stanziamento di ingenti fondi pubblici da una mega opera inutile e dannosa come la TAV alle emergenze sociali, quali la casa, il diritto al lavoro e al reddito, venga aggredita violentemente dalle forze dell’ordine”.

 

 “È evidente – sottolinea Leonardi - che la totale chiusura del Governo Monti-Napolitano sulla TAV sta producendo l’aumento di atti repressivi nei confronti di chiunque, in Val Susa o nel Paese, osi mettere in discussione gli interessi che si celano dietro alle cosiddette ‘grandi opere’ come la TAV. Si tratta di una politica miope ed antidemocratica, che non tiene conto della profonda e crescente contrarietà nei confronti di questi progetti, obsoleti, devastanti ed appetibili per la criminalità organizzata”.

 

 “Chiediamo l’immediata liberazione di Paolo Di Vetta e di tutti gli attivisti in stato di fermo, la fine della repressione e l’avvio di un dialogo costruttivo che tenga conto degli interessi reali del Paese”, conclude il dirigente USB.

Fabrizio Salvatori

09/03/2012

Ferrero (PRC): "La repressione come intimidazione contro chi lotta per il diritto alla casa è una vergogna".

 

Roma, 09 MAR - «Il fermo di alcune persone che manifestavano oggi davanti al CIPE chiedendo che i soldi delle grandi opere e del Tav in particolare vengano usate per il diritto alla casa è inaccettabile - afferma in una nota Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista/Federazione della Sinistra - Gli attivisti saranno processati domani mattina per oltraggio e resistenza: è assolutamente pretestuoso. L'uso della repressione come intimidazione non si era mai visto prima; questa scelta del governo di trasformare ogni disagio sociale - che cresce proprio a causa dei provvedimenti adottati dai »tecnici« - in questione di ordine pubblico è vergognosa». 

 
 
 
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Roma, 12 maggio 1977

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