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Trasformano le farmacie in supermercati facendo venire meno la funzione sociale delle farmacie. Costi enormi per i cittadini
Post n°6174 pubblicato il 31 Marzo 2012 da cile54
Farmacie, se la liberalizzazione la pagano i lavoratori il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle farmacie comunali. La vertenza riguarda più di 3000 lavoratricitori ed arriva con ritardo visto che il contratto è scaduto da ben 15 mesi "In questi mesi,da Cgil Cisl Uil abbiamo saputo poco o niente della trattativa con Assofarm - scrivono i Cobas - in numerose città gli stessi sindacati si sono ben guardati dal discutere la piattaforma con ile dipendenti delle farmacie comunali che dovrebbero avere la prima e l'ultima parola su questioni rilevanti come quelle di un contratto nazionale Il copione non si discosta molto dalle vertenze contrattuali di altri settori, Assofarm vuole accordare aumenti irrisori prendendosi maggiore flessibilità oraria, intensificando il ricorso a forme di lavoro precarie (già oggi sono centinaia i precari )". Il testo della audizione di Assofarm alla X commissione del Senato, tenutasi a metà febbraio ripropone la logica del farmacista in rapporto ad un certo fatturato "svilendo nei fatti la funzione e la professionalità del farmacista per non parlare poi dell'apertura delle farmacie pubbliche a soci privati che viene a dir poco caldeggiata. In questo contesto non ci meraviglia che Assofarm voglia accrescere gli orari flessibili e diminuire la busta paga del personale con decremento dello straordinario" Secondo i Cobas "Assofarm si è subito adeguata alle liberalizzazioni del governo Monti trasformando le farmacie in supermercati facendo venire meno la funzione sociale delle farmacie con private anche sul fronte del controllo dei prezzi, sulla gratuità dei servizi erogati al cittadino, su convenzioni a basso costo con il servizio sanitario nazionale". E' chiaro che in questo quadro chi finisce per pagare i costi della liberalizzazione sono i lavoratori dipendenti. "E' evidente che la liberalizzazione del settore - proseguono i Cobas del lavoro privato - va di pari passo con la perdita del potere di acquisto e di contrattazione , con la perdita di molte funzioni sociali ricoperte dalle farmacie non private". Secondo il sindacato di base occorre ripartire dal servizio pubblico e dai farmacisti "per una vertenza contrattuale che rimetta al centro la questione contrattuale e professionale, per non cedere alle logiche speculative delle liberalizzazioni". Fabrizio Salvatori 30/3/2012 www.controlacrisi.org |
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Roma, 12 maggio 1977
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