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« Un'idea partorita nel m...Italia 2012: 50 disoccup... »

Un Paese alla deriva sociale, politica e umana: nella TV pattumiera la vittima preferita č la dignitą della donna

Post n°6201 pubblicato il 06 Aprile 2012 da cile54

“SII BELLA E STAI ZITTA”

Accendete la tv , fate zapping tra programmi di intrattenimento e focalizzate la vostra attenzione sul ruolo delle donne. Cosa notate?

Corpi stupendi levigati da ore di palestra e diete, sguardi ammiccanti, abiti succinti, sorrisi smaglianti. Poche, pochissime parole. Uomini di mezz’età conducono trasmissioni in cui il ruolo della donna è solitamente quello di tacere e di essere bella.

Siamo talmente abituati a questa formula che ormai ci sembra normale.

 Normale?  Un brivido freddo mi scorre lungo la schiena e dalla memoria riaffiorano le parole :

“hanno pianto un po’, poi si sono abituati. A tutto si abitua quel vigliacco che è l'uomo”. 

[Raskòl'nikov , Fëdor Michajlovič Dostoevskij]

La normalità è ben altra cosa. Questa è abitudine e l’abitudine ci fa accettare l’inaccettabile.

La normale realtà delle donne è spesso quella di una doppia vita divisa tra lavoro e gestione della casa, in netto contrasto con la realtà virtuale televisiva (e diciamo pure berlusconiana) in cui la donna è una figura eterea, inconsistente, la cui unica prerogativa è la bellezza.

“Che è successo,in Italia in questi ultimi anni? Dove sono finite le conquiste femministe? E’possibile che le donne accettino con rassegnazione il ritorno di atteggiamenti maschilisti?”

La filosofa Michela Marzano dalle pagine del libro “Sii bella e stai zitta” sferza con queste domande i suoi lettori e in particolar modo le lettrici ; per trovare una risposta si deve osservare il fenomeno all’interno di un contesto più ampio.

La regressione culturale sta prendendo piede ad ogni livello, quindi purtroppo le lancette si muovono al contrario anche per ciò che riguarda le battaglie per i diritti delle donne, nonostante sembrassero ormai assodati. Nessun diritto è infatti mai assodato, al contrario,  bisogna vigilare costantemente sulle conquiste delle generazioni precedenti .

Che cosa possiamo fare dunque per arginare i danni?

“Sebbene nessun essere umano possa essere trattato come uno schiavo senza soffrirne, accade spesso che ci si sottometta volontariamente a una forma di schiavitù quando non si è avuta la possibilità di conoscere altro”

[Etienne de la Boetie,discorso sulla servitù volontaria riportato da Michela Marzano]

Questa frase è di una chiarezza illuminante, tanto che mi ha permesso di osservare il problema sotto una nuova luce. Non è accanendosi contro il dilagare di un modello “negativo” che lo si può arginare.

Basti pensare a quanto è stato inutile negli anni accanirsi contro il  modello culturale del “berlusconismo “ invece di fornire alternative credibili. Bisogna invece lottare perché vengano introdotti modelli alternativi di donne, soprattutto in quello che è il più potente mezzo di “convinzione ” di massa, la televisione.

Bisogna che anche nel piccolo le donne con i mezzi e le capacità, con la possibilità di stare a contatto con le più giovani, facciano loro capire che esistono strade alternative al “velinismo” e alla mercificazione del corpo per realizzarsi nella vita. Quante adolescenti hanno infatti gli strumenti critici necessari per decodificare le immagini e i discorsi che arrivano loro attraverso la televisione e la pubblicità?

Mi chiedo come abbiano interpretato, ad esempio, l’intervento del presidente del consiglio Silvio Berlusconi a proposito degli stupri a Guidonia del gennaio 2009: ”dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze,non ce la faremo mai”. Un inquietante parallelismo tra “bellezza femminile” e “violenza maschile”, quasi come se la prima giustificasse in qualche modo la seconda.

Ma cosa pensano di tutto ciò le “donne di spettacolo”? Significativo tra i tanti l’intervento di  Lory Del Santo che in una trasmissione di intrattenimento pomeridiano dichiara: “io come donna d’onore, se uno mi regala qualcosa di valore, mi sento in dover di cooperare fisicamente, però ci sono donne, ed è questo il dramma, ed è questo che blocca la generosità degli uomini, che nonostante ricevano regali incredibili non collaborano”.  Alchè Vittorio Sgarbi replica :“queste troie che non collaborano!”.

[http://www.youtube.com/watch?v=l9lqUL8k_mE]

Avete capito qual è il “dramma”? Lory Del Santo, donna, personaggio di spettacolo, modello per le attuali generazioni di adolescenti.

Federica Rossotto

5 aprile 2012

 
 
 
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