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Quattro paroline sulla tassa pił incostituzionale e ingiusta che questo governo di sodomiti tecnici abbia potuto pensare

Post n°6492 pubblicato il 10 Giugno 2012 da cile54

all’IMUrtacci loro!

Con una mossa sicuramente populista, il governo Berlusconi, appena insediatosi nel 2008, ha abolito l'ICI sulla prima casa, mettendo in atto un provvedimento che è anche apparso di grande equità sociale, posto che in Italia circa il 70 % dei residenti abita in case di proprietà.

I Comuni, qualcuno anche a causa di una gestione un po' megalomane, si sono ben presto trovati senza fondi ed è apparso inevitabile reintrodurre una qualche forma di tributo locale che colpisse quei beni “al sole” , sui quali è  molto molto facile far cadere la falce fiscale. Ritenendo di non perdere la faccia, del compito sgradevole di ri-tassare un bene essenziale come l'abitazione principale non si è parlato apertamente fino all'insediamento del “governo dei tecnici”, che ha immediatamente ricontemplato la tassazione degli immobili (evitando accuratamente di colpire, tuttavia, le proprietà delle fondazioni bancarie, così come altre attività esclusivamente finanziarie di grande rilievo e non certo alla portata del cittadino normale). Eccoci qui, dunque, a tarantolarci con i calcoli dell'IMU, che è una tassa incerta poiché si deve pagare un bell'anticipo entro il 18 giugno, ma il salasso sarà maggiore quando, entro il 30 settembre,  i Comuni avranno deciso cosa chiedere ai proprietari, ai quali, per magia, è stata applicata anche una rivalutazione del 60% degli estimi catastali, indipendentemente dal reale stato dell'immobile e dalla zona in cui è collocato!

Già il fatto che non si sappia esattamente quanto si dovrà pagare dà un senso di scarsa chiarezza e dubbi di correttezza verso questo detestabile tributo, poi il fatto che prescinda dalla capacità contributiva del singolo fa meditare sul rispetto dell'art. 53 della Costituzione secondo cui  “tutti sono tenuti a partecipare alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” e precisando che  “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. E' vero che da più parti si avverte una sorta di degnata noia nel ricordare i principi che hanno consentito all'Italia, piaccia o no, di uscire da una devastante dittatura, da un conflitto mondiale e da una lotta fratricida e vero è, inoltre, che la Costituzione abbia compiuto ormai 64 anni, tuttavia non pare interamente “cestinabile”, tenuto conto che altre Carte costituzionali, a partire da quella degli Stati Uniti (1789), datano da maggior tempo ed hanno efficacia e rispetto nei singoli Stati in cui vigono!

Il nostro Governo di Tecnici ha stabilito le amare ricette per la cura del malato-Italia; i tecnici, si sa, non hanno per loro natura molta fantasia o, se ce l'hanno, preferiscono usarla altrimenti; nel caso dell'applicazione dell'IMU, poi, la realtà stessa sta superando la fantasia e le casistiche che si presentano sono tragicamente kafkiane!

Tutti pagano in base al fatto che risieda lì il proprietario oppure no: ci sono proprietari non residenti perché hanno acquistato la casa ai figli o ai genitori anziani;  difficile che, in questo caso, sia corrisposto un affitto a loro vantaggio, eppure l'immobile è considerato 'seconda casa' come fosse in un'amena località di villeggiatura e fosse capricciosamente lasciato a prendere polvere o – peggio ancora – affittato in nero! Pare che siano stati 'graziati' gli anziani in strutture residenziali e che per questo motivo non risultano residenti nella casa, spesso piccola e ormai ampiamente da ristrutturare,  in cui hanno passato gran parte della loro vita e che non hanno modo di vendere anche perché talvolta sperano di poterci tornare a finire i loro giorni.

Nessun conto viene tenuto poi delle abitazioni in cui risiedono disabili: le detrazioni per i figli cessano al 26° anno di età, ma un disabile non è un bamboccione che vuole restare accanto a mammà (ammesso e non concesso che vivere con i genitori a 26 anni e un giorno sia comportamento socialmente sanzionabile)) e tanti genitori si trovano beffati dal fatto di avere un peso che farebbero a meno di portare,  se potessero avere figli autonomi ed autosufficienti! Sia detto tra parentesi, trovare casa in affitto con un disabile grave in famiglia non è così semplice, visto che spesso occorre apportare modifiche strutturali alla casa e i proprietari possono non gradire, oppure, dato il disagio che ogni trasloco comporta per un disabile, la famiglia fa il meglio per offrire stabilità al componente più disagiato.

Nei CAF si accalcano i contribuenti, spesso anziani, che si fanno 'calcolare l'IMU' ed è frequente scorgere una sbigottita sorpresa nell'apprendere l'importo da versare;  molti dichiarano di non avere la disponibilità dell'importo e sperano di riuscire a pagare, almeno, la prima rata. I meno sprovveduti temono il diventare negligenti, poiché sanno che i sistemi di riscossione dei tributi sono affidati a serissime e asettiche società che agiscono nell'assoluto rispetto della legge e che non hanno quindi torti o timori nell'imporre ganasce fiscali alle vecchie utilitarie di famiglia o ipoteche sulle case per cui... non si riesce a pagare le tasse!

Certamente i “Tecnici” con la T maiuscola sanno bene come curare il malato-Italia: staremo a vedere se il malato sopravviverà alla cura!

Redazione Lavoro e Salute

9 giugno 2012

 
 
 
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