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Sanità e pubblico impiego sotto attacco. I sindacati sono in allarme? Dove sono stati in questi mesi? Ipocriti e complici!

Post n°6606 pubblicato il 04 Luglio 2012 da cile54

Spending rewiev, ecco perché le bugie hanno le gambe lunghe e da Berlusconi arrivano a Monti

"La spending review non è una manovra di finanza pubblica, piuttosto una 'operazione strutturale' che serve a recuperare gli oltre 4 miliardi necessari per evitare l'aumento dell'Iva a settembre". Così Mario Monti, al tavolo con enti locali e parti sociali a palazzo Chigi, ribadisce che il governo intende condurre un'operazione per evitare l'aumento dell'imposta e consegna agli interlocutori il piano del governo: taglio del 20% dei dirigenti della Pubblica amministrazione, del 10% dei dipendenti e di un altro 20% delle consulenze. Pronta la replica del segretario del Prc Paolo Ferrero. ''Se la spending review non è una manovra allora ha ragione Berlusconi e Ruby è la nipote di Mubarak. In realtà Monti per nascondere la stangata estiva dice più bugie di Berlusconi. Ci racconta che la spending review non è una manovra e forse pensa che basti usare termini inglesi per prendere in giro la gente: dopo le pensioni e i diritti dei lavoratori, ora i tecnici attaccano il welfare e i servizi pubblici. L'operazione strutturale, come la chiama il premier, consisterà nel taglio verticale di fondi e servizi nel settore pubblico, dalla sanità alla scuola. Una manovra di destra, in perfetto stile thatcheriano, che forse nasconde ulteriori sorprese visto che Monti dice che servono più di 4 miliardi per ‘evitare l'aumento dell'Iva’: vuoi vedere che il governo battera' cassa ancora chiedendo sacrifici ai già tartassati lavoratori? Il punto vero è che Monti e la sua maggioranza stanno demolendo welfare e diritti dei lavoratori e con le sue manovre aggrava la crisi'', conclude il segretario del Prc.

L'intenzione dell'esecutivo, è quello di “eliminare gli sprechi e non ridurre i servizi”, evitando “tagli lineari guardando alle più alte priorità, avrebbe detto Monti durante gli incontri con le parti sociali e con gli enti locali. "l'Italia è sorvegliata speciale nell'Eurozona", aggiunge il vice ministro del tesoro, Vittorio Grilli. L'operazione spending review, ha spiegato Monti, sarà divisa in tre fasi: la prima avviata la scorsa settimana con i tagli alla presidenza del Consiglio ed al Tesoro, la seconda con un decreto legge già probabilmente venerdì, la terza con un nuovo decreto per la riorganizzazione delle amministrazioni periferiche.

I sindacati sono in allarme: "E' evidente che se il governo pensa di procedere al taglio degli organici e alla riduzione dei servizi - ha detto il leader della Cgil Susanna Camusso - getta benzina su una situazione molto difficile". E se fossero confermati i tagli agli organici della P.a., la Cgil e' pronta allo sciopero. Gli fa eco Carla Cantone, segretario dello Spi-Cgil: Con ulteriori tagli al welfare e alla sanità ''si andrebbe incontro alla 'Caporetto' dello Stato sociale del nostro Paese e un numero spropositato di anziani si ritroverebbe senza alcuna forma di assistenza socio-sanitaria". "Di voci da tagliare sul sociale - ha continuato Cantone - non ce ne sono davvero più -, visti i drastici tagli operati negli anni dal governo Berlusconi. Sulla sanità, invece, da tagliare ci sono gli sprechi e le consulenze, perché‚ tutto quello che era riferito ai servizi e ai livelli delle prestazioni è stato già ridotto al lumicino".

Giudizio negativo anche dagli Enti locali: "Siamo disponibili a lavorare sui costi standard ma i tagli prospettati dal commissario Bondi sono estemporanei e parziali", ha detto il presidente dell'Anci Graziano Delrio al termine dell'incontro con il governo. "Il provvedimento - ha detto – è impostato bene ma mancano i dettagli delle cifre negli ultimi anni i Comuni hanno subito tagli per circa 8 mld tra tagli delle manovre e Patto di stabilità”. "Mi auguro che dalla spending review ci sia veramente la possibilità di avere fondi disponibili per pagare i fornitori e anche per destinare quota parte di queste risorse agli investimenti che sono necessari", dice il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.

La salute dei bambini resti fuori dalla Spending review: nessuno pensi di risparmiare sulla loro pelle.

A chiedere questo sono ben 34 soggetti che, seppur con diverso titolo si occupano di infanzia e adolescenza: società scientifiche pediatriche, sindacati, associazioni di famiglie. L'altolà a qualunque taglio sulla spesa sociosanitaria per l'infanzia l'hanno messo nero su bianco nel "Manifesto per il diritto alla salute e al benessere dei bambini e degli adolescenti in Italia" promosso dalla Societa' Italiana di Pediatria. L'adesione completa all'iniziativa è giunta anche dal Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza che ha assicurato un impegno "fermo e costante" affinché, nel nostro Paese, continui a essere garantito a tutti i bambini e gli adolescenti "il diritto fondamentale alla salute" e un'assistenza altamente qualificata e di tipo specialistico.

I provvedimenti della 'spending review' andranno a colpire anche il settore delle farmacie, "già in ginocchio, con addirittura una farmacia su cinque che non riesce a rispettare i tempi di pagamento ai fornitori". Quest'allarme è lanciato da Annarosa Racca, presidente di Federfarma. "Come sempre - spiega Racca all'AGI - si va a penalizzare un settore virtuoso, che ha i conti in ordine: la spesa farmaceutica diminuisce, ma ci si vogliono imporre nuovi tetti e nuovi sconti. Cosi' non reggiamo piu'". Invece di ridurre i margini di spesa, secondo Racca "bisognerebbe fare in modo che i prodotti distribuiti fuori ritornino in farmacia, con un nuovo meccanismo di remunerazione. Vediamo a quel punto quanti risparmi si avranno".

"Non sono state fornite cifre precise - ha dichiarato la Camusso - Ci sono stati solo annunci di tagli. E sugli non c'è stata nessuna risposta". Secondo il leader della Cgil "occorre iniziare un confronto vero, quello che fino a oggi non c'è stato - si è espressa - Occorre evitare modalità che ci sono state in occasione di altre riforme. Sarebbe bene per questo aprire un confronto". Camusso ha aggiunto che è "condivisibile" l'idea del Governo di evitare l'aumento di due punti dell'Iva, ma "la ricetta è per ora quella del taglio lineare e gli unici numeri sono quelli del taglio del 20% dei dirigenti e del 10% dei dipendenti pubblici".

Sciopero Generale? La Camusso parla chiaro: "Al momento manteniamo lo stato di mobilitazione delle categorie e continuiamo a dire che si continuano a fare interventi che sono tutt'altro rispetto a quello di cui ci sarebbe bisogno e cioe' produrre occupazione e non disoccupazione''.

Gli sprechi "vanno eliminati, ma niente tagli indiscriminati, specialmente nel sociale". Questa invece è la posizione della Confederazione italiana agricoltori sulla spending review, da cui si attendiamo risorse adeguate per la crescita. Il presidente della Cia, Giuseppe Politi non riesce a nascondere la sua amrezza. "Ancora una volta l'agricoltura è stata esclusa dal confronto tra governo e parti sociali. "È un'esclusione assurda - sostiene Politi - che non possiamo tollerare. Le organizzazioni del mondo agricolo rappresentano milioni di lavoratori e le loro famiglie, e non possono essere continuamente ignorate".

''No ai tagli indiscriminati di personale e di risorse, che provocherebbero danni gravi e irreparabili al funzionamento della giustizia, con ulteriore aumento dei tempi di definizione dei processi nonch‚ dei costi dei risarcimenti dovuti dallo Stato''. a dichiararlo è l'Associazione nazionale magistrati, in relazione alla spending review in materia di giustizia.

''Tagli agli enti locali, taglio del personale, disorganizzazione della lotta all'evasione fiscale, ecco la spending review. In realta' il governo sta tecnicamente distruggendo lo stato sociale e l'occupazione - dichiara Paolo Ferrero, Segretario Nazionale  del Prc -  continuando l'opera delle manovre precedenti e del famigerato decreto 87 che ha semplicemente disorganizzato il settore fiscale, ponendo le condizioni per ostacolare la lotta all'evasione. La logica di Monti - prosegue - resta quella di ritirare il ruolo dello stato per favorire il mercato, coprendo il tutto con la scusa della lotta agli sprechi. Nella spending review ci sono i tetti agli stipendi dei parlamentari, dei funzionari pubblici strapagati o un tetto alle pensioni d'oro? Nulla di tutto questo ma invece taglio degli organici e riduzione dei servizi. Complimenti al Pd che - in nome della difesa del lavoro - sostiene il governo piu' thatcheriano che l'Italia abbia mai visto''.

Fabrizio Salvatori

03/07/2012 www.controlacrisi.org

 
 
 
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