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« Dopo gli studi resi noti...I manganelli si scusano,... »

Coinvolgente testimonianza della figlia di uno delle migliaia di veri eroi, i lavoratori di un'Italia da pulire da cima a fondo

Post n°6641 pubblicato il 10 Luglio 2012 da cile54

SONO FIGLIA DI MINATORE

Si, sono figlia di minatore...

Oggi mio padre avrebbe compiuto 87 anni. Non c'è più da 10 anni ormai. Per la vita che ha fatto, è vissuto più a lungo di tanti suoi colleghi e più a lungo di quanto mai avrei immaginato.

In Sardegna faceva il pastore, mio padre. E sapete perché ? Perché era intelligentissimo e bravissimo a scuola, ma mio nonno l'ha mandato a sorvegliar le pecore quando aveva meno di 10 anni, non gliene importava niente che suo figlio fosse bravo e intelligente, non gliene importava niente che il maestro si fosse offerto di  pagare lui gli studi, perché era un peccato non sfruttare le sue capacità. Anche se aveva fatto solo la 5a elementare, aveva una bellissima calligrafia e non faceva errori di ortografia. Un giorno che una pecora scappò, mio nonno gli puntò il fucile alla tempia, intimandogli di ritrovarla a tutti i costi.... Uomo duro, mio nonno... non mi manca per niente....

Era un bel ragazzo, mio padre. Era un conquistatore.... con la sua bella voce cantava le serenate a tutte quelle che volevano ascoltarlo. Finché conobbe mia madre... si sposarono... ed io fui la prima a nascere.

Si, sono la maggiore di 4 fratelli. Due maschi e due femmine. I tempi allora erano duri, molto duri, e fare il pastore non aiutava a mandare avanti la famiglia. Fu cosi che decise di andare a lavorare nella miniera di carbone di Carbonia. Ci è rimasto un anno e mezzo. Poi ha sentito che nelle miniere francesi della Lorena cercavano operai, offrivano una buona paga, alloggio gratuito, assistenza sanitaria e assegni familiari per ogni figlio, e fu cosi che si "arruolò" e decise di prendere la prima nave che l'avrebbe portato in Continente per proseguire in treno per la Francia. In tutto tre giorni di viaggio. Destino ha voluto che la sua nave partisse il 14 aprile, giorno in cui nacque mio fratello Roberto, secondo figlio. Voleva rinunciare ma tutti lo convinsero a partire lo stesso e ancora oggi, dopo 56 anni, tutti quelli del paese, quando incontrano mio fratello, si ricordano : "Ah... tu sei il figlio di Giovanni... quello che è nato il giorno della sua partenza per la Francia !".

Mamma, Roberto ed io l'abbiamo raggiunto 7 mesi dopo... Io avevo 3 anni e mezzo. Il primo ricordo che ho della mia vita è il viaggio in nave. Una cosa traumatizzante per una bambina della mia età...

Per farla breve : Mio padre ha lavorato in quella miniera per quindici anni, a 1000 metri sotto terra. Per i primi dieci anni gli hanno sempre fatto fare il turno di notte. Lui era troppo orgoglioso e fiero per abbassarsi a chiedere un cambio di turno e cosi, per dieci lunghi anni ha lavorato di notte, tornava a casa al mattino che era ancora buio, andava a dormire e si alzava alla sera per cenare e tornare al lavoro. Per dieci anni si può dire che vedeva la luce del sole (quando c'era... in Lorena non è molto presente) solo la domenica. Intanto erano nati altri due figli e per mia mamma non era facile tenere a bada 4 marmocchi mentre il papà dormiva.

E' stata una vita molto cupa per mio padre, come per tutti i minatori. Ricordo le notti in cui cominciava a suonare la sirena. Significava che c'era stato un incidente grave... e noi tutti giù dal letto, mogli e bambini, in pigiama o camicia da notte, a correre col freddo verso la miniera pregando che non fosse successo nulla a tuo marito o tuo padre.... Notti allucinanti. Purtroppo tanti, anche ragazzi giovani, ci hanno rimesso chi la vita, chi una gamba, chi un braccio... insomma.... una tristezza infinita... Grazie nonno !!!!!

Dopo 10 anni, finalmente è arrivato il tanto sospirato cambio di turno ed ha iniziato a lavorare di giorno. Le cose hanno cominciato ad andare un po' meglio. Passati 15 anni, è arrivata dalla miniera una proposta di prepensionamento, accettata dopo essersi consultato con tutta la famiglia. Io ero la più entusiasta, però dovevo prima diplomarmi poiché era il mio ultimo anno di scuola. Finiti gli esami a luglio, a ottobre abbiamo detto addio ai nostri amici e siamo tornati in Sardegna...

Mio padre si è portato dietro un bel ricordo custodito nei polmoni : silicosi. Quando ha fatto l'ultimo controllo all'INPS per la sua pensione, vedendo le sue radiografie i medici sono rimasti tutti quanti allibiti: al posto della polvere, nei polmoni aveva dei sassolini. Una cosa mai vista prima. La silicosi se l'è portato via dopo infinite sofferenze...

Oggi avrebbe avuto 87 anni.... Auguri Babbo

Marinella Secci

9 luglio 2012 dal Facebook

 
 
 
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