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« Altri 54 migranti morti ...Il fallimento della legi... »

Hanno provato a bere l'acqua salata, ma non ce l'hanno fatta. Uno solo si è salvato. Il dramma si è protratto per 15 giorni

Post n°6647 pubblicato il 12 Luglio 2012 da cile54

Tragedia migranti: 54 muoiono in mare

Sono morti di sete, uno dopo l'altro: 54 in tutto, nel mare che dalla Libia doveva portare nella "terra promessa", l'Italia.

Il dramma si è protratto per 15 giorni. Si sono spenti senza una goccia d'acqua dolce dopo aver provato a bere quella salata, in mezzo al mare, sull'ennesimo barcone della speranza.

Dall'inizio dell'anno sono 170 i migranti che non ce l'hanno fatta a raggiungere le rive europee. 

Si è salvato uno solo

Una nuova tragedia dell'immigrazione nel cuore del Mediterrano, con un bilancio pesantissimo di vite umane: 54 persone, partite dalla coste tripolitane a bordo di un gommone e morte di sete (la foto è d'archivio).

Del gruppo - erano in tutto 55 - uno solo si è salvato. E, dall'ospedale dove è stato ricoverato, racconta la storia di un "calvario durato 15 giorni" agli operatori dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) che lo hanno incontrato.

Ed è proprio l'Unhcr, ieri sera, a rendere nota la vicenda, mettendo in guardia anche su altre situazioni a rischio.

Ci sono altri 50 eritrei e somali in mare

Come quella di 50 eritrei e somali, tuttora in mare aperto dopo aver rifiutati i soccorsi maltesi. Il sopravvissuto alla tragedia in cui sono morte le 54 persone dalla Libia, un eritreo come la metà delle vittime, è ricoverato per assideramento e disidratazione a Zarzis, in Tunisia.

A salvarlo sono stati alcuni pescatori tunisini che lo hanno avvistato la notte scorsa, mentre era aggrappato ai resti del gommone e ad una tanica.

La Guardia Costiera tunisina è stata immediatamente allertata e alla fine, l'uomo è stato salvato. Ma, stando alla sua testimonianza, con lui c'erano altre 54 persone che non ce l'hanno fatta.

Erano partiti su un gommone a fine giugno

Gli immigrati - ha raccontato - erano partiti da Tripoli a fine giugno, a bordo di un gommone, direzione Italia. Dopo un giorno di navigazione l'imbarcazione era già in prossimità delle coste, italiane ma forti venti l'avrebbero spinta indietro, trascinandola in mare aperto.

Il gommone si è sgonfiato

Di lì in poi, per i 55 immigrati alla ricerca di una nuova vita sulle sponde europee, è cominciato il calvario. Il gommone, in poco tempo, ha iniziato a sgonfiarsi e a bordo non c'era acqua. Molti, compreso il sopravvissuto, hanno cominciato a bere acqua marina. Ma alla fine non ce l'hanno fatta, morendo uno ad uno, per disidratazione. Compresi tre parenti del superstite.

170 vittime dall'inizio dell'anno

Dall'inizio dell'anno, infatti sono circa 170 gli immigrati morti o dispersi in mare nel tentativo di raggiungere l'Europa dalla Libia. E nel 2011, l'anno delle Primavere arabe, il triste computo aveva raggiunto le 1.500 unità. La strage - ha commentato il ministro per la Cooperazione, Andrea Riccardi - è un'altra "gravissima tragedia del mare", che deve indurre "tutti i paesi d'Europa e quelli che si affacciano sul Mediterraneo" a "rafforzare il dialogo e le politiche di cooperazione con i paesi della sponda Sud, specie con i nuovi governi nati o che stanno nascendo dopo la primavera araba".

Angelo Angeli

11/7/2012 www.ilsalvagente.it

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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