Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cile54cielostellepianetiindustriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2nomadi50m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« La Fnsi teme per la sort...Storia di una ragazza ni... »

Tutti attori di un terribile reality che va in onda ogni giorno su tutti i media del nostro amato Paese.

Post n°7002 pubblicato il 26 Ottobre 2012 da cile54

Mostri, eroi, carnefici, vittime

Il 22 ottobre, da Fazio, è andata in onda la terribile tragedia di Francesco Mastrogiovanni, morto tra atroci sofferenze dopo 72 ore di trattamento sanitario obbligatorio degno dei migliori e più efficienti lager nazisti. Lo shock inferto agli increduli spettatori da quelle terribili immagini di disperazione e terrore mortali, richiama alla memoria la terribile immagine dei pantaloni di Giuseppe Uva, morto a Varese per cause analoghe, dopo una notte trascorsa all'interno della caserma dei Carabinieri, per un arresto abusivo ed un altro trattamento sanitario obbligatorio discusso, sui quali un Giudice ha invano ordinato di indagare.

Sono 78 le macchie di sangue che imbrattano i pantaloni di Giuseppe, 78! La più grande, di ben 16cm x 10, ne imbratta tutto il cavallo. Essa è un formidabile atto di denuncia, tremenda denuncia, di ciò che ha dovuto subire il povero fratello di Lucia. Dimenticavo! Le sue scarpe da tennis nuove, appena comprate, sono consumate in modo evidente sulle punte. Schizzi di sangue pure lì. Ma pensate che tutto questo possa servire a scuotere le coscienze della cosiddetta società civile sulla necessità di un'immediata adozione della legge sulla tortura? La situazione è diventata veramente imbarazzante: tante volte si è tentato di portarla in Parlamento per la sua approvazione, tante volte è rimbalzata indietro vanificando ogni sforzo di quei parlamentari (per la verità pochi) che se ne sono fatti promotori. Perché?

Di quante altre vittime abbiamo bisogno per renderci conto che il nostro Paese, oggi, non è degno di qualificarsi come civile e democratico secondo i dettami dell'Onu? Ma purtroppo in questa inqualificabile omissione vedo una coerenza di fondo, nella quale il sistema Giustizia non garantisce che la legge sia uguale per tutti, non garantisce la certezza della pena, non garantisce verità e giustizia alle vittime dei reati, soprattutto quando a commetterli sono appartenenti ad istituzioni dello Stato.

Anche i Giudici si sono ormai resi conto di ciò. Si veda il caso Aldrovandi, nel quale 4 poliziotti sono stati condannati a tre anni e sei mesi di reclusione con sentenza definitiva, per l'uccisione di Federico. Orbene i Giudici che si sono occupati del processo hanno a chiare lettere dato merito al legale di Patrizia, che è poi pure il mio e di Lucia, di aver coraggiosamente fatto in modo che il caso divenisse oggetto dell'attenzione di tutti i media locali prima, nazionali, poi.

Senza quel legale, senza le sue investigazioni compiute con ostinato puntiglio e vigore, "la vicenda della morte di Federico Aldrovandi sarebbe stata un caso di negata giustizia". Così è scritto testualmente nelle sentenze. Così in effetti è stato. Diamogli pure tutti i meriti che gli competono di diritto. Ma, dico, è giusto tutto questo? E' condivisibile e corretta una Giustizia che viva e si alimenti di eroi per caso e vittime mediatiche in un reality che si ciba delle drammatiche umane vicende in una sequenza orripilante nella quale vengono masticate e digerite senza che la società civile mai si soffermi a rifletterci come indiscutibilmente meriterebbero?

Sono persone, vere come vere sono le inumane sofferenze cui sono costrette e ristrette. Eppure, se qualcuno dovesse entrare, che so, in una banca o in un supermercato o in altro abituale luogo di lavoro e chiedesse agli astanti che ne pensano della tortura molti risponderebbero che non è un problema che ci riguardi. Ma se parlassimo loro di Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi eccecc allora le stesse persone, si soffermerebbero a pensarci un attimo in più. Abbiamo ancora bisogno di vittime eroi e quant'altro. Quando non sarà più così, ne sono certa, vivremo in un mondo migliore.

Ilaria Cucchi

www.rifondazione.it

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963