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« Questa presunta crisi ne...Riflessione su una punta... »

La vicenda di Stefano Cucchi è stata ridimensionata a uno dei tanti casi di mala-sanità. Invece è soprattutto mala-giustizia!

Post n°7172 pubblicato il 15 Dicembre 2012 da cile54

La mia verità è la verità di Stefano, dopo la perizia

Eccoci qui. Ora capite perché sostengo che sia uno scandalo che l'Italia non abbia voluto dotarsi di una legge che punisca la tortura??

Se mio fratello fosse morto in qualsiasi altro paese europeo i responsabili verrebbero puniti con pene fino a 30 di reclusione. In questo paese i medici che hanno lasciato morire così Stefano risponderanno di omicidio colposo. Gli agenti che lo hanno pestato di pene anch'esse rientranti nella sospensione condizionale.

Rispetto profondamente la corte d'Assise di Roma e quindi non posso non rispettare i periti da essa nominati. Essi smentiscono la consulenza del Pm. Laddove riconoscono perfettamente compatibile con i plurimi traumi subiti da Stefano, il pestaggio. Le lesioni risalgono al 16 ottobre e si evidenziano per la prima volta nel pomeriggio. Se fosse caduto tutti lo avrebbero visto refertato e testimoniato, era sotto custodia.

Non entro nel merito della consulenza, ma fatico a comprendere come si possa dire che da quelle lesioni non si sarebbe reso necessario nemmeno il suo ricovero in ospedale, quando però si riconosce che la frattura del sacro ha provocato la paralisi della vescica con apposizione del catetere. Se quelle lesioni non hanno avuto alcuna influenza sul suo stato di salute, dobbiamo capire che sarebbe morto comunque?

E che quindi sarebbe morto per colpa sua? Sarebbe morto comunque anche a casa? O è rimasto per caso vittima della sua protesta? Se era così magro come si può pensare che la frattura del sacro, il dolore fortissimo, l'incapacità di urinare non abbiano avuto alcuna influenza sul suo stato? I miei consulenti hanno opinioni diverse. Tutti hanno opinioni diverse.

Fatto sta che mio fratello è stato barbaramente pestato, nonostante le sue condizioni particolarmente fragili, ed era arrabbiato, voleva un avvocato per denunciare il fatto come ha testimoniato più di un agente, e per questo è morto.

Poco importante. Preoccupiamoci di spread od altro, tanto era un tossico e poco importa se faceva una vita assolutamente normale fino al suo arresto.

Ilaria Cucchi

14/12/2012 www.huffingtonpost.it

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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