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Berlusconi, ideatore di una eccezionale, scientifica e sistematica evasione fiscale, cerca il voto di 2.300.000 evasori
Post n°7373 pubblicato il 06 Febbraio 2013 da cile54
Il nuovo condono "tombale" del Grande Corruttore Da ultimo, Berlusconi si è rivolto all'esercito degli evasori fiscali, da sempre i più vicini al suo intimo sentire, per promettere loro un condono tombale di nuovo conio in cambio, manco a dirlo, di un voto. Una promessa devastante, in un paese nel quale l'evasione ha raggiunto la spettacolare cifra di 270 miliardi, con un buco per l'erario pari a 120 miliardi l'anno, in presenza di una politica di tagli al bilancio dello stato e, primariamente, alla spesa sociale, che sta distruggendo previdenza, assistenza, sanità e istruzione pubblica. Nota Cecilia Guerra (specialista in materia tributaria) che "quando all'ultimo condono se ne aggiungono altri si generano nuove aspettative di condoni nel futuro". Per dirla con la Corte dei conti, "il condono recidivante produce fatalmente un effetto diseducativo verso il contribuente": se i disonesti sanno di potere farla franca continueranno a non pagare ed anzi, le loro file si ingrosseranno, per imitazione. D'altra parte, perché stupirsi. E' noto, ma non è inutile ricordarlo, che Berlusconi è stato condannato dal tribunale di Milano, nel primo grado di giudizio, a 4 anni di reclusione, più 5 di interdizione dai pubblici uffici e 3 dal dirigere società e contrattare con la pubblica amministrazione, per essere stato - in qualità di fondatore ed azionista di maggioranza di Mediaset - "l'ideatore di una scientifica e sistematica evasione fiscale di portata eccezionale" che gli ha assicurato "un'immensa disponibilità economica all'estero, ai danni non solo dello stato, ma anche di Mediaset e, in termini di concorrenza sleale, delle altre società del settore". Il tribunale di Milano metteva in luce "la particolare capacità di delinquere nell'architettare la frode fiscale" di Berlusconi: una specie di genio in materia, insomma. Dopotutto non è stato proprio lui, Berlusconi, ad assolvere se stesso e - per induzione - tutti gli evasori, quando, nelle vesti di Presidente del Consiglio, sostenne che di fronte all'esosità del fisco diventava legittimo difendersi? E non sono stati ancora i suoi governi, in un arco temporale che va dal 1994 al 2010, a varare ogni sorta di condono (fiscale, edilizio, tombale) sino al vergognoso "scudo" grazie al quale, in cambio di una risibile mancia, gli evasori poterono ripulire il malloppo esportato nei forzieri svizzeri e in altri paradisi per manigoldi, ottenendo per di più anonimato e protezione da ulteriori controlli e indagini? E non fu ancora lui, il Caimano, a spiegare che anche il lavoro "nero" è il benvenuto perché funziona da ammortizzatore sociale e concorre alla formazione del Pil nazionale? Ora, persino Maroni, disposto a trangugiare ogni porcheria di Berlusconi pur di metterne in cassaforte il sostegno nella corsa al governatorato lombardo, ha dovuto prendere le distanze dal suo sodale di sempre. "Non mi piacciono i colpi di spugna"- ha dovuto dire il nuovo caporione leghista, non ugualmente duro, però, con i suoi amici, i "furbi" delle quote latte, che stanno costando ai contribuenti 400 milioni di multe sanzionate all'Italia dall'Ue e fedelmente rendicontate dalla stessa Corte dei conti. Berlusconi, tuttavia, tira dritto. I banditi a cui si rivolge non rappresentano per lui un problema, né politico, né - ma questo è ovvio - morale. L'importante è che siano tanti: 3.200.000, se si tiene a riferimento il numero di quanti beneficiarono del condono tombale del 2003. E se si tramutassero in voti... Tutto molto grave ma, non di meno, tutto prevedibile. Il grande corruttore, il grande eversore non ha mai cambiato né il pelo nè il vizio. E non c'è patto col diavolo a cui egli non sia disponibile. Certo è che la cancrena di cui è espressione va amputata, questa volta alla radice. Evitando, magari, di ridursi a scegliere fra la padella e la brace. Perché l'alternativa, pulita e intelligente, c'è. Dino Greco 05/02/2013 www.liberazione.it |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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