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La storiella italica si ripete? Appena un nuovo messia annuncia miracoli è pronta a battersi il petto, in ginocchio.

Post n°7477 pubblicato il 05 Marzo 2013 da cile54

La mia gente non ha memoria

La mia gente non ha memoria.

Si lascia sbattere come conchiglie vuote su queste spiagge desolate e se ne frega se sorge o meno il Sole.

Non si ricorda che un tempo avevamo luce, così si è fatta lasciare al buio e dorme da decenni.

La mia gente tradisce padri e nonni, fratelli e sorelle, lo stesso proprio cuore.

Appena vede un’immagine di Pertini è pronta a gridare che quello era il Presidente e Viva la Resistenza, ma lo fa solo per immagini, non ci crede oltre lo slogan romantico mortuario.

Perché la mia gente ama la dittatura in tutte le sue forme, fino alle più schifose.

Adora il manganello.

Da quasi un secolo ci convive e vuole sempre nuovi Mussolini e Adolfini alla guida di questo Paese bananaro.

Quando si tratta di cambiare qualcosa, ecco che si spaventa, come il bambino che non vuole camminare perché ha paura di cadere senza tutore.

Non fa mai cambiare alcunché, anzi, abituata come a godere per l’orrore, ne aggiunge di nuovo a quello che già esiste straripante.

La mia gente non ama l’Arte, non gliene mai fottuto niente, per questo se l’è fatta scippare, pezzo dopo pezzo, museo dopo teatro, Pompei, Fori Romani, Valle dei Templi, taglio dopo taglio ha permesso e partecipato all’assassinio della Bellezza.

La mia gente non legge, non si informa, non studia, ci sono i derby, Sanremo, Amici, Grandi Fratelli, Lasciami una Canzone, Balotelli, il papa che si dimette, la sigaretta puff puff... e non ha tempo per altro, non ne ha mai voluto avere; così la Scuola Pubblica se l’è fatta ridurre a macerie, la libertà di stampa buttata nel cesso, i libri prima o poi se li farà bruciare, tanto non servono in queste ere di puttanità sociale e pompette erettili a salvaguardia della Nazione.

La mia gente adora il pettegolezzo pruriginoso, le misure dei genitali, i nani che fottono, si fa fottere e continua a volerlo, fantasticando su storie di bambini nati morti, lettoni, tettone, leccaculo, clisteri, travestiti e guai a toccargli la commedia: la vogliono e la rivogliono.

Perché è davvero sola, la mia gente e appena un nuovo messia le si propone, annunciando miracoli, si concentra, oceanica, nelle piazze, pronta a battersi il petto, in ginocchio, tutta una fratellanza di lingue allungate per l’ostia maledetta; delega in bianco, come sempre, da sempre; gli sciancati vogliono camminare, i ciechi vedere, gli amputati riarticolarsi, i malati di cancro guarire, i disperati fare soldi con il superenalotto... e vota, vota, un continuo votare, ritirare il biglietto alla cassa del Circo Globale e pagliacciare insieme all’IT di turno, che non è mai solo.

La mia gente ama alla follia il Carnevale, perché ogni scherzo mortale vale e chi si offende è un maiale e allora manda maiali per farsi governare al peggio la porcilaia, e quanto è buona e santa la merda, più ne ha meglio gongola, più ci affoga e maggiormente si sente partecipe, convinta che i maiali che ha mandato al potere per suo volere, porcellum docet, siano la gente stessa.

Perché è così che vanno le cose in questo Paese di buffoni: il popolo che non è più popolo, ridotto al silenzio, desautorato per decreto presidenziale della propria sovranità, è felice d’esser servo fedele di servi dipendenti dai Poteri Forti e i Poteri Forti, quelli non si fanno mai vedere, stanno nelle Logge segrete, incappuccioni neri, se ne guardano bene dal mostrarsi perché sanno perfettamente che alla mia gente è sempre piaciuta l’Ombra Scura.

La mia gente è necrofila e lo fa in nome della Croce, rivendica radici Cristiane e fratellanza evangelica, ma tira dritta senza guardare o tendere una mano se il sangue del proprio sangue scorre nelle patrie galere e figli dei propri fratelli sono ammazzati a torture, botte, fame e sete; si chiude in casa e alza il volume del televisore per non sentire, sotto, nella via, il rumore delle teste spaccate di studenti dai manganelli dei gorilla in divisa.

Questa mia gente devota alle lapidi cimiteriali ama alla follia i morti, ci convive almeno da tre secoli, e ad andar coi morti si muore come loro, li si assimila, morti che dicono a morti d’esser vivi e si spolpano l’un l’altro, coi cadaveri semoventi in platea che applaudono a comando.

La mia gente è fedele alla mafia, alle camicie brune, affezionata ai funerali, esplodono autodrade e vie, piazze e treni, ma nessuno vede, sa, sente, tanto è giusto così perché c’è sempre il Segreto di Stato a benedire l’omertà che è cosa santa e giusta.

La mia gente merita tutto quello che ha oggi, se l’è cercato, senza sudore, ha ottenuto quello che voleva: chiamasi lammerda.

Merita solo guerra e carestia, deve soffrire finamente la vita vera, restare sola nella disperazione, abbandonata in mezzo e in compagnia solo dei suoi mostri, nella peste, affamata, dimenticata... così come ha fatto per tutti gli ultimi che ha costretto alla morte in qauesti ultimi anni.

La mia gente merita solo la Paura, quella che diventa terrore, altrimenti non crescerà mai.

Lucio Galluzzi

2/3/2013 www.bellaciao.org

 
 
 
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