Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2nomadi50cile54m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0mvgallinemexirupigottobre5amorino11
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Un suicidio approvato da...SOMMARIO SETTIMANALE 1/8... »

Non c'è giorno in cui non c'è una diagnosi di tumore. La soluzione indicata da Rifondazione: i soldi di Riva per la bonifica

Post n°7605 pubblicato il 08 Aprile 2013 da cile54

Ilva, migliaia in corteo a Taranto contro i veleni.

Medici e pediatri in testa al corteo per simboleggiare il “No” di Taranto ai veleni dell’Ilva. Diverse migliaia di persone hanno preso parte nella mattinata di oggi all’iniziativa di protesta che i tarantini hanno voluto mettere in piedi nel centro della città alla vigilia del pronunciamento della Consulta sulla legittimità costituzionale del decreto “Salva-Ilva” e ad una settimana dal referendum consultivo del Comune di Taranto.

Medici, pediatri, farmacisti e infermieri. Tutti con camice bianco per sottolineare quanto l'inquinamento, come hanno accertato anche le perizie disposte dalla magistratura di Taranto nell'inchiesta giudiziaria sull'Ilva, sia causa di gravi malattie tumorali e anche di numerosi decessi.

Il corteo che ha attraversato la cittadina è stato molto eterogeneo ma compatto nel sottolineare che la situazione ormai è al limite. La notizia di pochi giorni fa, che parlava della “chiusura” del cimitero dei Tamburi, dove sono state bloccate le sepolture a causa dell’inquinamento eccessivo del terreno, testimonia il grado di contaminazione dell’habitat.

"La situazione è drammatica. Non c'è giorno in cui non faccio una diagnosi di tumore”, dice Gennaro Viesti, primario pneumologo della casa di cura Villa Verde di Taranto. "Voglio lanciare - ha aggiunto il medico - un grido di allarme per tutte le malattie respiratorie che a Taranto sono le uniche in aumento. Sono un costo non solo per le famiglie ma anche per la società".

La situazione drammatica è stata confermata anche da una radiologa del presidio onco-ematologico dell'ospedale San Giuseppe Moscati di Taranto. "Non riusciamo a fare argine - diceva la dottoressa - c'è un oceano di persone che ha bisogno di cure, con patologie sempre più gravi e di età sempre più giovane".

Cittadini di tutte le eta', intere famiglie con bambini al seguito, tantissimi giovani, hanno preso parte all’iniziativa. Assenti i rappresentanti delle istituzioni locali, delle forze politiche (esclusa Rifondazione comunista che invece era presente con il segretario nazionale Paolo Ferrero) e delle organizzazioni sindacali. E’ per questo che rispetto alla manifestazione del 15 dicembre, il corteo di oggi, completamente aut organizzato, ha registrato una partecipazione sensibilmente inferiore. Ma, secondo i movimenti ambientalisti, si e' comunque trattato di "una mobilitazione imponente e di un successo importante". Non ha partecipato al corteo nemmeno il movimento "Cittadini liberi e pensanti" protagonista in queste mesi di diverse proteste sul caso Ilva. "Taranto libera" e' stato fra gli slogan piu' scanditi dai manifestanti.

"Todisco, Todisco, Todisco" con riferimento appunto al giudice delle indagini preliminari, Patrizia Todisco, che con l'inchiesta sull'Ilva ha disposto il sequestro degli impianti dell'area a caldo nonche' l'arresto di diversi esponenti della proprieta' e della dirigenza dell'azienda siderurgica.

Tanti i cartelli e gli striscioni esposti: "Taranto e' una minera di diamanti ricoperta di mondezza", "Dall'Ilva non farti ingannare la salute devi tutelare" (questo, in particolare, era portato dagli operatori sanitari), "Taranto senza Ilva". In corteo anche una croce nera in ricordo delle vittime del lavoro e la scritta: "Per non morire". Un altro cartello, poi, richiamava Papa Francesco con una doppia dicitura: da un lato "Taranto era bella, ora e' povera perche' martire e santa" e all'altro "Vieni Francesco". Un altro cartello faceva poi riferimento all'Autorizzazione integrata ambientale (in sigla Aia) rilasciata all'Ilva dal ministero dell'Ambiente lo scorso 26 ottobre con la scritta: "Voi con il boia con la mannA.I.A". A giudizio dei promotori della manifestazione di oggi, l'Aia concessa all'Ilva non tutela infatti adeguatamente la salute dei cittadini e l'ambiente. Ma nel corteo c'erano anche molti richiami alla Corte Costituzionale che nell'udienza pubblica del 9 aprile dovrà decidere se la legge sull'Ilva, la 231 del 24 dicembre scorso, è costituzionale o meno. Si tratta della legge che consente all'Ilva di Taranto di continuare a produrre e di commercializzare i prodotti messi sotto sequestro dalla Magistratura. Diverse eccezioni di costituzionalità hanno presentato alla Consulta sia il gip Patrizia Todisco sia il Tribunale dell'appello di Taranto. La manifestazione si e' conclusa in piazza della Vittoria dove ai lati erano state sistemate le famose sagome di cartone già presenti in altre iniziative a simboleggiare tutti coloro che sono morti o si sono ammalati a causa dell'inquinamento.

''Purtroppo, di fronte alle sacrosante ordinanze della magistratura il governo, con molti partiti, ha messo il bastone tra le ruote ai magistrati e dato una mano alla famiglia Riva, forse anche perche' hanno preso dei soldi negli anni scorsi'', sottolinea il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero. ''Noi - ha aggiunto - come Prc abbiamo una posizione molto chiara. Per tenere insieme il lavoro e l'ambiente, che sono le due questioni da salvaguardare, bisogna obbligare i Riva a tirare fuori i soldi che hanno guadagnato in questi anni e a fare tutte le bonifiche e tutti gli interventi necessari''. Non basta - ha concluso Ferrero - perche' bisogna rendere pubblica l'azienda e salvaguardare il lavoro. Non e' possibile continuare a inquinare cosi' e non e' possibile dall'altra parte buttare a mare 20 mila persone''.

Intanto, il comitato ambientalista Legamjonici ha annunciato di aver depositato presso la Procura di Taranto un esposto-denuncia per il presunto mancato rispetto della normativa Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) e la ''omessa applicazione dell'articolo 29-decies del D.lgs. 128/2010, che costituisce il recepimento della direttiva comunitaria sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento''. Nell'esposto si fa riferimento all'Ilva, al Ministero dell'Ambiente e della Salute, al Ministro dell'Ambiente attualmente in carica Corrado Clini, al Sindaco e al Prefetto di Taranto. I sottoscrittori, e' detto in una nota, ''chiedono che l'autorita' giudiziaria proceda nei confronti dei soggetti sopra menzionati, nonché di tutti gli altri che eventualmente dovessero risultare responsabili con particolare riferimento a fatti, azioni e omissioni in danno della salute pubblica''.

Fabio Sebastiani

7/4/2013 www.liberazione.it

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963