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L'idea che Emergency possa sostituire la sanità pubblica rischia di dar ragione a chi ne vuole 1 per ricchi e 1 per poveri

Post n°7649 pubblicato il 19 Aprile 2013 da cile54

Scusaci Strada, niente di personale…

 Il recente articolo di Ivan Cavicchi a proposito del “Programma Italia” di Gino Strada, che si propone di far atterrare Emergency anche in Italia, ci trova perfettamente d’accordo. Nel sottoscrivere l’invito di Cavicchi a battersi per difendere quel che resta della Sanità pubblica, piuttosto che  sostenere gli ambulatori mobili di Emergency a favore degli italiani poveri non c’è ovviamente nessuna intenzione di sottovalutare l’importanza della solidarietà, come strumento di intervento sulla diseguaglianza e l’ingiustizia sociale. C’è semmai un punto di principio che è il seguente: destinare il 5 per mille a Gino Strada con la speranza di risolvere il problema della crisi della sanità pubblica, non solo è una pia illusione ma è fuorviante rispetto all’urgenza di scatenare un conflitto per difenderla.

Non scherziamo. E’ vero che nove milioni e mezzo di cittadini, come ha ricordato Strada a “Che tempo che fa”, hanno smesso di curarsi perché non hanno più i soldi per sostenere il costo delle cure. Ma pensare, anche solo per un attimo, di rispondere a questo problema ricorrendo alla beneficenza, nel paese che fino a pochi anni fa era considerato dall’OMS al secondo posto nel mondo per efficienza del suo sistema sanitario, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Non abbiamo bisogna di beneficenza, abbiamo bisogno di giustizia sociale e per ottenerla, semmai, quello che serve è un sano ritorno alla lotta di classe per difendere i diritti che sono sanciti dalla nostra Costituzione.

Se così non fosse, dovremmo pensare che l’unico modo per sconfiggere la povertà e la disperazione sociale sia il potenziamento della Caritas. Ora noi non abbiamo nulla contro la Caritas. Anzi. Semplicemente non pensiamo che possa salvare il mondo. Allo stesso modo stimiamo Gino Strada,  ma non pensiamo che possa salvare il nostro sistema sanitario nazionale (altra cosa è evidentemente il meritorio impegno di Emergency nei paesi sottosviluppati  in guerra).  Questo compito spetta, invece, a quella sinistra rigenerata che è ormai una necessità assoluta, anche a partire dai quei nove milioni  di persone che hanno smesso di curarsi. Scusaci Strada, niente di personale.

Roberto Gramiccia

Resp. nazionale sanità Rifondazione Comunista

18/4/2013

 
 
 
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