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Lavoro e salute: le lavoratrici e i lavoratori dell'ospedale milanese fronteggiano la polizia e occupano l'accettazione

Post n°7654 pubblicato il 20 Aprile 2013 da cile54

San Raffaele: la polizia picchia ancora i lavoratori

Una persona ferita, botte della polizia, sale operatorie bloccate, l'accettazione paralizzata: è altissima la tensione all'ospedale San Raffaele, a Milano, dove circa 300 lavoratori stanno lottando per tentare di bloccare i 244 licenziamenti annunciati dall'azienda. L'accordo, invocato da tanti ma ancora lontano, dovrà essere trovato dalle due parti, azienda e lavoratori, visto che il prefetto di Milano, Camilla Andreana, abbandona il campo: "Non ci sarà un nuovo tavolo in Prefettura. La trattativa tra azienda e sindacati può ripartire, ma in altri sedi, sulla base della proposta che ho già avanzato". La proposta prevedeva di bloccare per due anni i licenziamenti: "Non potrei mai ottenere - precisa Andreana - un accordo migliore di quello da me già proposto".

Come era accaduto nei giorni scorsi i dipendenti, dopo essersi riuniti in assemblea, hanno occupato gli uffici dove si pagano visite e prestazioni e, come l'altro giorno, si registrano feriti: si tratta di un'infermiera, finita a terra nel parapiglia, portata via in barella dopo aver forzato, insieme ai colleghi, il cordone della polizia davanti all'accettazione. "Durante il confronto - è la ricostruzione dell'Unione sindacale di base - la lavoratrice è stata scagliata a terra e ha sbattuto la testa sul selciato. La donna è attualmente ricoverata". La polizia tenta di ridimensionare gli episodi riferiti da lavoratori e sindacalisti e ipocritamente parla non di scontri, ma di "contatto fisico". L'ospedale è presidiato da una trentina di agenti in tenuta antisommossa e da numerosi poliziotti in borghese della Digos.

All'inizio della mattinata, dopo un'ora di assemblea infuocata che si è tenuta nell'aula San Luca, i lavoratori si sono spostati nell'area dell'accettazione: tutti gli sportelli sono bloccati. "La polizia con gli scudi ha cercato di impedire l'accesso e c'è stato qualche scontro", riferisce Angelo Mulè (Usi sanità), ex coordinatore della Rsu. "Siamo in 300-400 - dice ancora - Un primo gruppo è riuscito a entrare in accettazione, quindi la polizia ha provato a trattenere il secondo gruppo, che poi è comunque riuscito a entrare. Poi gli agenti hanno lasciato libero l'ingresso". Le intenzioni dei lavoratori sembrano molto serie: "Continueranno a occupare l'accettazione - è il programma dell'Rsu Usi Sanità, Grazia Monicelli - fino a quando l'azienda non farà sapere se è disponibile a riaprire le trattative sui licenziamenti".

"Il nostro intento non è assolutamente quello di impedire o ostacolare le prestazioni ai pazienti", aggiunge Mulè. L'obiettivo dei sindacati è ottenere il ritiro dei licenziamenti decisi dalla nuova proprietà, dopo che nei giorni scorsi sono partite le prime 40 lettere di licenziamento e, a fronte delle proteste, era stata raggiunta un'intesa di massima per la ripertura del tavolo delle trattative.

L'8 maggio è stato proclamato lo sciopero generale regionale della sanità pubblica e privata, indetto da tutti i sindacati di base, per il ritiro dei licenziamenti al San Raffaele e contro le politiche sanitarie regionali e nazionali, la decurtazione di salari e diritti, per lo sblocco dei contratti, contro la spending review e la chiusura delle strutture sanitarie".

19/04/2013 www.liberazione.it

 
 
 
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