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« Inchiesta. Siamo tornati...La riduzione dell’orario... »

Inchiesta. Siamo tornati ai tempi dell'antica Roma dove la classe privilegiata distraeva la plebe dalla realtà con i giochi?

Post n°7817 pubblicato il 31 Maggio 2013 da cile54

Panem et circenses. La ludopatia ai tempi della crisi

Inchiesta. "Panem et circens". Sembra davvero di essere tornati in tempi dell'antica Roma dove, per distrarre "la plebe" dalla realtà e dai privilegi goduti dagli esponenti della società patrizia, venivano incentivate dalle autorità imponenti manifestazioni - definite giochi ludici.

Stiamo assistendo ad una crescita esponenziale dell'industria del gioco sotto diverse forme. Esso sta invadendo ormai quasi tutte le attività, sportive e non, con scommesse che secondo alcune stime, ammontano globalmente a circa 500 miliardi (di euro o dollari non fa differenza).

Tutto ciò ci obbliga a un serio esame della vicenda, sulla quale Contropiano ha già da qualche tempo appuntato il suo interesse.

La nostra inchiesta sulla diffusione e la strategia perseguita dai governi, a prescindere dalla loro posizione o colore politico, per rendere legale e quindi statalizzare il sistema del gioco d'azzardo, è iniziata in epoca non sospetta (vedi i servizi di Sabato 16 Giugno 2012 - Lo Stato d'azzardo. Inchiesta ; Giovedì 05 Luglio 2012 Giochi pericolosi ma molto costosi ; Mercoledì 27 Marzo 2013 - Costi della politica? Falso bersaglio. Il malloppo è altrove). L'inchiesta continua oggi con un'ulteriore sviluppo sia nella documentazione che nelle prese di posizione che stanno emergendo da parte di numerosi e diversi soggetti: istituzionali (regioni, province e comuni); titolari di esercizi pubblici; dell'associazionismo di consumatori; comitati anti usura, ecc...

Stavolta vorremmo spostare l'attenzione dei nostri lettori su alcuni aspetti della vicenda, che riteniamo importanti.

Uno riguarda un aspetto che considero sovrastrutturale cioè: l'interpretazione psicologica, medica (ludopatia, dipendenza simil-tossicologica ecc...), oltre che mass-mediatica, del fenomeno del gioco d'azzardo; l'altro è rappresentato dall'enorme quantità di documentazione disponibile in rete su questa materia, comprensiva inoltre di varie e diverse complicità politico-governative presente in questa storia.

Quest'attenzione, incentrata forse troppo sugli aspetti medici e mass-mediatici, rischia di distrarre l'attenzione e le analisi invece bisognerebbe porre sulle componenti più strutturali; cioè sugli aspetti degli enormi profitti economico-speculativi e le dinamiche politico-istituzionali che hanno portato alla legalizzazione del "gioco d'azzardo"; a suo tempo considerato illegale. Illegalità che ancora permane in alcuni suoi aspetti.

Complicità che coinvolgono esponenti politici dei partiti, governativi e non, anche attraverso una crescita abnorme, stavolta in sede locale nelle nostre città, di un'industria del gioco che, attraverso la ristrutturazione d'intere aree industriali obsolete e dismesse, trasforma intere zone e quartieri metropolitani in zone di omnicomprensive sale gioco; come fossero novelle Las Vegas.

I dati che emergono, dovuti a una parziale analisi di questo settore e dei fenomeni socio-economici che l'accompagnano, ci confermano previsioni non certo positive se: "...Una recente pubblicazione del Dipartimento delle Politiche Antidroga stima i giocatori patologici tra lo 0.5 e il 2.2% della popolazione generale, ovvero tra i 300 mila e 1.3 milioni di giocatori patologici». Non ci sono dati più precisi perché «lo Stato si è rifiutato di misurare l'impatto dell'introduzione del gioco d'azzardo sulla popolazione nelle sue diverse articolazioni sociali e sanitarie. Tale mancanza, del tutto colpevole e volontaria, persiste a tutt'oggi» (ALEA, Associazione per lo studio del gioco d'azzardo e dei comportamenti a rischio).

COME REAGIRE.

A Roma, il 3-6-7 maggio, si è tenuta un'iniziativa su questo tema dal titolo: "Facciamo i conti con l'Azzardo" (chi vuole consultare il report sul seminario vada a questi link: http://www.dinamopress.it/news/facciamo-i-conti-con-lazzarde-parte-i ; http://www.dinamopress.it/news/facciamo-i-conti-con-lazzardo-parte-ii

All'interno di questo confronto si sono anche sviluppate analisi e iniziative per iniziare a contrastare e porre un freno a questa pervasiva tendenza, sempre più seria ed esplosiva per le conseguenze di natura socio-economica che sta provocando.

Nel report si suggeriscono iniziative come la costituzione d'apposite strutture organizzate di intervento e si colgono suggerimenti da parte di forme organizzative costituitesi nelle zone (Pavia) dove è maggiore la diffusione del "gioco": "... Il collettivo Senza Slot apparentemente fa una cosa molto semplice: mappa i bar senza slot machine, dove il caffè è più buono. (...). E' indicativo che i gestori dei bar spesso tolgano le slot machine dai loro bar, nonostante il profitto che ne deriva, non per l'introduzione di una qualche norma restrittiva, ma per semplice sensibilità umana: di fronte al triste spettacolo dei propri clienti regolari che si giocano tutto, vince la relazione.

Non ultima nelle vicende che si stanno realizzando, sono da segnalare iniziative da parte di numerose persone (spesso vittime dell'usura dovuta al gioco), ed anche istituzioni pubbliche (enti locali, associazioni, comitati locali ecc...). E' inoltre da rilevare la natura di classe che caratterizza questo problema dell'"azzardo". Ciò è dimostrato dal fatto che esso investe maggiormente i settori popolari e più poveri della società i quali giustamente, in alcune città (es. Pavia), si stanno organizzando promuovendo iniziative per iniziare a combattere questo problema.

Contro di queste prime iniziative scattano subito le prime contromisure da parte dell'associazione che raccoglie queste aziende, L'AS.TRO (... è un'associazione che rappresenta gli operatori del gioco lecito attraverso il dialogo e il confronto con le istituzioni), inizia così una campagna rivolta alla criminalizzazione di questo nascente movimento spontaneo.

Questa operazione viene portata avanti con un suo comunicato http://www.jamma.it/associazioni/il-movimento-no-slot-di-pavia-getta-la-maschera-e-presenta-il-suo-manifesto-di-lotta-antagonista-anticapitalista-contro-il-gioco-as-tro-e-s-g-i-valutano-le-inizia-31121 , che ha l'obiettivo, non tanto nascosto, di portare ad una "criminalizzazione" di quanti si stanno opponendo e organizzando nella denuncia dei profitti che si realizzano col gioco d'azzardo legalizzato; ma ...tant'è.

Quest'associazione nel suo comunicato mette in risalto: " La campagna di odio lanciata contro un settore industriale che annovera migliaia di aziende virtuose, e operanti nella più assoluta legalità, ha "partorito" la sua cellula "antagonista", e il suo "manifesto" di azione contro il "blocco di potere capitalista", diretto nei confronti di Assotrattenimento e Confindustria ... "; è dunque chiaro l'intento di queste imprese le quali, non contente della "grazia" loro concessa dallo Stato che ne ha ridotto la penale di 98mld di euro, comminata con sentenza dalla Corte dei Conti, a soli 2,5 miliardi di euro - non ancora pagati (contro la quale si stanno ancora una volta opponendo), cercano ora di impedire qualsiasi manifestazione contraria che provi a mettere in discussione i loro profitti. **

Nonostante questa campagna discriminatoria e calunniatrice, continuano le proteste sopratutto nelle zone maggiormente interessate da queste strategie "(im)prenditoriali".

http://www.lastampa.it/2013/05/18/italia/cronache/in-marcia-col-popolo-no-slot-il-gioco-d-azzardo-e-un-epidemia-dZQLxxIas4uD1bRGgFz0LM/pagina.html?wtrk=cpc.social.Facebook

In marcia col popolo "No slot" "Il gioco d'azzardo è un'epidemia", titolava "la Stampa" il 18 maggio. Nell'articolo si legge: "... Con la media mostruosa di una slot machine ogni 110 abitanti- praticamente un piccolo casinò per condominio- Pavia è la capitale italiana dell'azzardo, e in questa città si è realizzato un inizio di presa di coscienza collettiva attraverso anche il sostegno di iniziative di singoli e di gruppi organizzati di tutela come: …I creatori del sito "Senzaslot", una sorta di mappa interattiva in cui utenti da tutta Italia segnalano i bar che hanno deciso di sbarazzarsi delle macchinette. (...) "Vogliamo abolire il gioco d'azzardo liberalizzato e la pubblicità statale e privata, invitando le amministrazioni locali a ostacolare il gioco facendo leva sulla pubblicità, sulle licenze, sugli orari di chiusura e sulla concessione di immobili di proprietà comunale".

Si iniziano a raccogliere i primi segni di inversione (?) di questa tendenza: …l'altro ieri la Regione Lombardia ha annunciato che entro tre mesi sarà operativa la prima normativa "No Slot".

… in Italia il gioco d'azzardo è la terza impresa per fatturato, a Pavia la spesa media pro-capite supera i 3000 euro all'anno… - si nota anche che:… la criminalità organizzata ci sguazza. Dicono da "Libera" che i clan coinvolti nel business sono 49: allestiscono bische clandestine, o si inseriscono nel gioco legalizzato, sempre dallo stesso articolo si descrive come: In provincia, fuori dai grandi centri, la situazione è esplosiva. "Vecchie fabbriche trasformate in piccole Las Vegas, la possibilità di fare soldi in fretta" (…) "E' un problema antropologico. L'azzardo riempie le giornate svuotate dalla disoccupazione, placa la fame di denaro (...)".

Niente di nuovo sotto il sole dunque?

Assolutamente no, il problema attuale è dato dall'intervento dello stato che, al posto di garantire l'incolumità (sia fisica sia morale della sua popolazione), sceglie di tutelare e garantire gli interessi e i guadagni delle società concessionarie dei sistemi e delle apparecchiature (le slot-machine) in rapido sviluppo nel nostro paese e che sta ulteriormente modificando (peggiorandolo) il panorama delle nostre periferie.

Anche lo stato con questo sistema ha un suo specifico guadagno attraverso il Preu (Prelievo Erariale Unico) *, così come lo ha anche la parte illegale (malavita organizzata).

Bisogna poi ricordarsi che il settore delle slot machine è molto insidioso nel nostro paese, su cui attraverso la gestione di questo sistema lo Stato fa praticamente il biscazziere, questo sistema nel quale giocano quasi esclusivamente giovani poveracci, pensionati che non arrivano alla fine del mese che sperano, infilando quella monetina nella slot, di vincere qualche soldo per sanare le loro traballanti finanze. E invece perdono spesso somme molto elevate portandoli, di fatto, alla rovina.

A questo link: (http://www.casadellalegalita.info/archivio-storico/2013/11018-riciclare-con-le-videolottery-pagando-una-piccola-imposta-allo-stato.html ), si può consultare una piccola spiegazione sul come si "ripulisce" il denaro sporco attraverso questo sistema.

Anticipiamo alcune righe della lettera inviata da quest'associazione http://www.casadellalegalita.org/

(...) Giovedì 28 Febbraio 2013 23:06 Ufficio di Presidenza

Ora la raccontiamo tutta, la storia del perché nascono come funghi grandi e piccole sale da gioco, che vivono nonostante un praticamente costante "deserto" e raccontiamo, quindi, come le videolottery sono di fatto vere e proprie lavatrici di denaro sporco.

Per meglio conoscere i retroscena e la situazione presente nell'intera vicenda, conviene fare un breve riassunto comprensivo anche dell'elenco delle imprese oggetto dell'indagine effettuata, nel maggio 2007, da parte del Ministero delle Finanze:

... la Procura regionale del Lazio della Corte dei conti ha inoltrato ai concessionari del settore Newslot (Snai spa, Hbg Srl Rti, Cirsa Italia Srl, Sisal slot Spa, Cogetech Spa, Codere Network Spa, Lottomatica Videolot Rete Spa, Gmatica Srl, Atlantis World Giocolegale, Gamenet Spa) una richiesta di risarcimento per «presunto danno erariale» per circa 98 miliardi di euro. Assieme a loro è chiamata a rispondere anche l'amministrazione dei Monopoli di Stato (Aams), per la «mancata applicazione di penali» ai 10 concessionari

La contestazione

La contestazione, su cui è stata anche costituita una commissione parlamentare d'inchiesta, riguarda il mancato collegamento degli apparecchi alla rete telematica di proprietà dello Stato, gestita da Sogei.

L'azione della Procura della Corte dei Conti si è concretizzata nel gennaio 2008, con la notifica ai concessionari della richiesta di risarcimento, ridotta però a circa 90 miliardi. La convenzione di concessione prevedeva una penale di 50 euro per ogni ora di mancato collegamento delle slot alla rete... -

** (http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2010-10-07/maxi-sconto-concessionari-slot-080632.shtml?uuid=AYKNfWXC#continue ),

Ruolo della politica e dei governi.

Si stanno dunque svelando ora le complicità che hanno permesso prima e legalizzato poi l'intero sistema e settore del gioco comunque denominato: on-line, scommesse sportive, poker on-line, gratta e vinci, lotto ecc... Da parte dei neo-parlamentari del M5s si denunciano le numerose complicità che riguardano alcuni esponenti della politica e dei governi succedutisi alla guida del paese:

Intervento di Daniele Del Grosso dopo le rivelazioni di un assistente parlamentare rilasciate al programma "Le Iene" sulle presunte tangenti pagate dalle lobby ad alcuni senatori.

http://www.primadanoi.it/video/540360/Endrizzi--M5S---.html .

Altre denunce vengono dall'associazione (CoNaGGA, http://www.conagga.it /coordinamento nazionale gruppi per giocatori d'azzardo), la quale attraverso il suo presidente denuncia intrecci che vedono coinvolti: … ben 7 Ministri, compreso il primo ministro Enrico Letta, fanno parte di una fondazione che si chiama VeDrò, finanziata anche da due multinazionali del gioco d' azzardo, Lottomatica e Sisal (…) - la nota prosegue dichiarando inoltre come sulle nuove nomine a sottosegretario del neo governo Letta, risulta che - «Il nuovo ministro Bray è anche direttore della rivista ‘Italianieuropei' già sostenuta da importanti contratti pubblicitari con le industrie del gioco d'azzardo».

Sempre nell'intervento dell'esponente del M5s si porta a conoscenza che per quanto riguarda la nomina per la concessione nuove deleghe: «in pole position c'è Alberto Giorgetti che già svolse questo incarico come sottosegretario all'Economia e finanze con il Governo Berlusconi (cioè lo stesso governo che ha ulteriormente legalizzato il gioco d'azzardo!).

Antonio Depilano

28/05/2013 www.contropiano.org

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