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In Libreria un fumetto. La storia delle donne tra maternità e lavoro, in una società maschile che costringe a scegliere
Post n°7886 pubblicato il 18 Giugno 2013 da cile54
“Donne a Matita” Dal 17 giugno 2013 arriva il primo episodio di “Donne a Matita”, la nuova graphic fiction della casa editrice Shockdom, una serie rivolta principalmente alle donne e che affronta con ironia il delicato tema del rientro a lavoro dopo il congedo per maternità. Il secondo episodio verrà pubblicato il 10 luglio. Nelle tavole, troviamo Sara, impiegata di un’azienda con ruolo di responsabilità, alle prese con il “primo giorno di scuola” dopo sei mesi di assenza dall’ufficio. Al suo rientro avrà delle sorprese tutt’altro che piacevoli e un ambiente lavorativo completamente diverso. A Sara non resterà che cercare il conforto delle storiche amiche, sempre pronte a dispensare consigli e pareri. Il primo episodio di “Donne a matita” si rivolge a tutte quelle donne che si sono viste costrette a scegliere tra carriera e famiglia e, soprattutto, a coloro che, con grande fatica, lottano per il loro diritto a non dover fare questa scelta. Con una visione ironica, ma realista, questo primo numero di Donne a Matita affronta il cruccio di ogni mamma: il rientro in ufficio dopo la maternità. Solleva, inoltre, un tema della difficoltà a rientrare nel sistema-lavoro, non tanto per la riluttanza della donna a staccarsi dal proprio figlio, quanto più per la volontà aziendale di relegarla in un angolo perché "ha altre priorità". In realtà la donna ha voglia di tornare a far parte di un progetto lavorativo, perchè la fa sentire più completa e realizzata nella vita, ma quando ti viene attaccato addosso un bollino è difficile liberarsene, un’etichetta che viene affibbiata da capo e colleghi già nei primi mesi di gravidanza.” “Il ruolo della donna nella società è da sempre stato fondato sulla dicotomia donna-riproduzione, opposta a quella maschile uomo-produzione. – Ha commentato l’antropologa Linda Armano. - Con l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro, questa contrapposizione è stata sconvolta, gettando la donna in una sorta di limbo, in bilico tra i diversi ruoli, costretta alla scelta tra carriera e famiglia. Al rientro dalla maternità la donna vive spesso un declassamento del suo incarico lavorativo. Nelle tavole di Dam Sara rappresenta la donna di oggi, inserita in un ambiente socio-culturale che concepisce le donne/madri come non adatte ad accedere a ruoli di potere. Le possibili posizioni suggerite a Sara sono la rassegnazione davanti a questa realtà o la ribellione assumendo tipici comportamenti maschili, atteggiamenti entrambi che negano la femminilità.” Schockdom 17/06/2013 www.liberazione.it |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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