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La maggioranza dei morti sul lavoro senza giustizia, altri ne muoiono ogni giorno. E il governo? Elimina la legge!
Post n°7929 pubblicato il 30 Giugno 2013 da cile54
Sicurezza sul lavoro, protesta dei famigliari di una vittima: "Il processo tarda a decollare" A cinque mesi dalla morte di un operaio di 37 anni, Christian Sinopoli, rimasto schiacciato sotto un magazzino automatico a scorrimento verticale della ditta Fral di Cavazzale di Monticello Conte Otto, nel vicentino, i familiari sono costretti alle rappresentanze sindacali e ai giornali per avere giustizia. L'uomo rimase impigliato con la testa sotto il macchinario che stava collaudando dopo averlo montato per conto della sua ditta, la System Logistic di Fiorano Modenese. Un incidente che, secondo i parenti, ricorda da vicino unaltro tragico episodio che costò la vita nel 2005 ad un giovane di 33 anni. In una lettera il fratello e la sorella dell'operaio, Teresa e Pasquale, chiedono come mai "il processo non sia ancora iniziato", ricordando che Christian ha lasciato una compagna e due bambine piccole. I familiari contestano inoltrela scelta della System Logistics "di risparmiare poche centinaia di euro,non dotando il macchinario dei dispositivi di sicurezza previsti dalla legge"e l'impossibilità, sino ad oggi, "di estrarre il software dal macchinario stesso per confermare ciò che è accaduto il giorno dell'incidente, malgrado ilverbale Spisal e le testimonianze dei presenti parlino chiaro sul fatto che sistesse eseguendo un test completo in modalità automatica senza sicurezza migliorata". Infine i fratelli di Sinopoli si domandano come mai "i macchinari che hanno ucciso Christian presenti in molte aziende italiane ed estere non siano ancora stati bloccati affinché la System Logistics non li adegui alle normative di sicurezza vigenti". E' morto in fabbrica e nell'ultimo giorno di lavoro. Dopo poche ore avrebbe finito il turno e sarebbe scaduto anche il suo contratto di assunzione di tre mesi. Il protagonista di questa brutta vicenda è Denis Silvestrin, di 34 anni di Conegliano (Treviso), che si trovava nel capannone quando è rimasto schiacciato da una pressa intorno alla quale operava. La forza della macchina non gli ha lasciato scampo e all'arrivo del personale del118 ogni tentativo di soccorso è stato vano. Il 34enne coneglianese lavorava nell'azienda Sarom di via del Lavoro a Orsago, un’impresa di forni in cemento, barbecue e caminetti. I colleghi hanno lanciato l'allarme telefonando al 118 e ai vigili del fuoco. In pochi minuti in via del Lavoro è arrivato l'elicottero del Suem. e' stato vano ogni tentativo del personale medico di prestargli soccorso. RedAzione 29/06/2013www.controlacrisi.org |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
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