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Cambiano le facce e i nomi all'assessorato alla sanitā, ma la loro arroganza privatizzatrice č senza soluzione di continuitā

Post n°7945 pubblicato il 04 Luglio 2013 da cile54

La giunta di destra in Piemonte comprime in una morsa i malati anziani non autosufficienti e le loro famiglie.

La Giunta regionale, invece di aumentare i fondi per il settore sociosanitario, ha deciso di abbattere le liste di attesa per entrare in Rsa semplicemente riducendo la platea degli aventi diritto. Un espediente vergognoso, che di fatto escluderà dalle cure migliaia di anziani non autosufficienti”. Questo il commento della consigliera di Rifondazione Comunista/Federazione della sinistra, Eleonora Artesio, alla nuova delibera con cui si modificano le modalità di presa in carico di questi pazienti. L’atto è stato assunto a seguito alla sentenza del Tar con cui nel marzo del 2013 si ingiungeva alla Regione di adottare adeguate misure organizzative per queste persone, il cui diritto alla salute è sancito dai livelli essenziali di assistenza del 2001, mentre in Piemonte esiste una lista di attesa di almeno 30.000 soggetti.

Nonostante questa prescrizione - continua Artesio - la Giunta ha lasciato invariato per il 2013 il budget dell’anno precedente (265 milioni di euro), da cui si deduce che non verranno creati nuovi posti letto. O meglio, verranno creati attraverso un nuovo piano tariffario a carico dei malati già ricoverati e di quelli futuri, a cui verranno imposti costi aggiuntivi con cui l’amministrazione conta di recuperare il 15 per cento di convenzioni in più. Ma siccome neppure questo basterebbe per rispondere al Tar, la manovra ha previsto anche di estendere ai tempi per entrare in una residenza i criteri esistenti per le liste di attesa per visite ed esami, introducendo una differenza tra casi urgenti, non urgenti e differibili. Non solo. Ma vengono cambiati, innalzandoli, i punteggi che gli anziani si devono vedere attribuiti dalla Unità di valutazione geriatrica per avere diritto a essere ricoverati. Mentre precedentemente si veniva definiti bisognosi di interventi ad alta intensità assistenziali con l’attribuzione di 12 punti, ora solo se si ha 19 punti (praticamente solo se si è gravemente malati) si può essere ricoverati. Se si hanno 24 punti si potrà sperare di accedere a una casa di riposo entro 90 giorni, per gli altri i tempi vanno da un anno a mai o meglio a successiva verifica da parte della commissione dell’Asl. E così magicamente le liste di attesa spariscono.

 Gli altri anziani che non abbiano questi punteggi dovranno invece rimanere a casa propria , non si sa in quali condizioni, visto che non vengono neppure aumentati gli stanziamenti per le cure domiciliari in lungoassistenza. Insomma, una mossa a tenaglia per aggirare le disposizioni del Tar e comprimere in una morsa i malati e le loro famiglie”.

 
 
 
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