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Diritto alla salute e sanità: l’Umbria è oggi un modello di riferimento per qualità e costi dei servizi. Ecco perchè

Post n°8043 pubblicato il 01 Agosto 2013 da cile54

Umbria, quando la sanità pubblica supera perefficienza e qualità quella privata

  

La notizia che è l’Umbria a guidare il gruppo delle cinque Regioni tra le quali saranno scelte le tre Regioni di riferimento, per la definizione dei criteri di qualità dei servizi erogati, appropriatezza ed efficienza ai fini della determinazione dei costi e deifabbisogni standard nel settore sanitario, conferma l’importanza dell’impegno di Rifondazione Comunista nella difesa della sanità pubblica.

 A redigere la classifica è stato lo stesso Ministero della Salute sulla base di una procedura ed una metodologia che ha definito degli indicatori di efficienzache hanno riguardato: lo scostamento dallo standard previsto per l'incidenza della spesa per assistenza collettiva sul totale della spesa (5%); lo scostamento dallo standard previsto per l'incidenza della spesa per assistenza distrettuale sul totale della spesa (51%); lo scostamento dallo standard previsto per l'incidenza della spesa per assistenza ospedaliera sul totaledella spesa (44%); spesa procapite per assistenza sanitaria di base; spesa farmaceutica pro capite; costo medio per ricoverato acuto; spesa per prestazione per assistenza specialistica-attività clinica; spesa per prestazione per assistenza specialistica-laboratorio; spesa per prestazione per assistenza specialistica-diagnostica strumentale. Dopo aver individuato, sulla base di questi criteri, le Regioni "eligibili", si è proceduto a calcolare l'Indicatore di qualità e di efficienza (IQE) per ciascuna delleRegioni individuate e sancendo, quale modello di riferimento, il sistema sanitario regionale umbro.

 Questo traguardo è un vanto per le amministrazioni regionali che si sono susseguite negli anni e di cui Rifondazione Comunista è stata parte integrante, ma non solo: che il modello sanitario umbro possa rappresentare un modello di riferimento assesta, infatti, un colpo durissimo ai fautori delle privatizzazioni senza se e senza ma.

 La salute - e il modo in cui lo Stato organizza il sistema sanitario - è una questione politica di prima grandezza. Incidono sulla nostra salute l'ambiente fisico e quello sociale, ladistribuzione del reddito e l'organizzazione del lavoro, il sistema educativo come l'ambiente urbano e quello naturale. Per questo, il sistema sanitario, l'attenzione che si presta al complesso di attività di prevenzione, cura e riabilitazione è uno dei più sensibili misuratori del livello di civiltà di unpaese: un paese che assicura la salute solo a chi può pagare è un paese barbaro e senza futuro. Le politiche neoliberiste, in particolare l’apertura di un mercato delle prestazioni sanitarie e l’impulso alla sanità privata, che le destre euna parte del centro–sinistra a livello nazionale hanno perseguito in questi anni, rischiano di pregiudicare il diritto alla salute per tutti.

 Rifondazione Comunista ha fatto, da sempre, una decisa scelta di parte anche in tema di salute, in Italia come in Umbria:siamo per il miglioramento e il potenziamento del sistema sanitario pubblico e universalistico improntato sulla giustizia sociale e sulla qualità per realizzare un servizio accogliente ed efficace.

 In Umbria abbiamo condotto una battaglia contro l’introduzione dei ticket regionali perché convinti che avrebbero scaricato i costi sulle fasce più deboli della società. Oggi possiamo dire cheavevamo ragione. Il 96% del Servizio Sanitario Regionale umbro è pubblico nonostante i tagli che negli anni si sono susseguiti, dai tagli operati daTremonti nel 2010 fino a quelli previsti nel 2014 che ammontano a 180 milioni di euro. L’Umbria ha saputo reagire e resistere non mettendo in discussione l’universalità del sistema sanitario e non facendo pagare i costi delle scelte sconsiderate assunte a livello nazionale a coloro che avevano meno.

 Èovvio che questo non basta. I problemi esistono e vanno risolti, senza però cedere alle tentazioni di chi pensa che solo nello smantellamento della sanità pubblica a favore dei privati e del mercato possiamo trovare le soluzioni.

 Se l’Umbria è oggi un modello di riferimento per qualità e costi dei servizi lo si deve anche a chi, come Rifondazione Comunista, negli anni ha tenacemente combattuto quell’idea e altrettanto convintamene ha difeso la salute come un diritto universale e non come una merce.

Stefano Vinti

assessore Prc Regione Umbria

31/07/2013 www.rifondazione.it

 
 
 
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