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Le pressioni sul Movimento probabilmente sono solo all’inizio. Loro sanno che i No Tav non si scompongono

Post n°8194 pubblicato il 18 Ottobre 2013 da cile54

Torino-Lione:si sente puzza di cervelli all'ammasso

Dopo la pressione dei media, le provocazioni delle false Br, le pallottole spuntate spedite e gli hard disk preparati da esperti artificieri, la foto di gruppo con trivella di Alfano etutta una serie di processi ad hoc speravano forse di veder scemare la resistenza contro la Grande Opera. Invece… niente, i No-Tav continuano la loro opera informativa anche nei vari siti e riescono a guadagnare fette sempre piùimportanti di consenso. Qualcuno ai “piani alti” deve averlo capito e ormaiogni pretesto è utile per mettere all’indice chiunque si dica No-Tav. Ciò che ès uccesso perfino a Rodotà è emblematico.

A tale proposito annotiamole recenti attestazioni di amicizia di scrittori come Erri De Luca, intervenutoa Susa in una conferenza sullla custodia della terra nella scrittura sacra, le lucide parole di Giulietto Chiesa, l’esilarante intervento del famoso vignettistaVauro che sono venuti a trovarci, e la testimonianza di Augusto Crespi, che neicantieri Tav Roma-Napoli ci ha lavorato.

Ma lo spettacolo devecontinuare… (il loro più che altro è un’opera buffa)… avanti quindi con leperquisizioni, Alberto Perino, il primo della lista; avanti con le espulsioni dal Pd (troppo facile perfino fare dell’ironia sul “democratico”), ed ecco attivate tutte le procedure possibili per sbattere fuori dal Pd Sandro Plano, presidente della Comunità Montana. Non essendo riusciti a smacchiare ilgiaguaro, usano dosi massicce di trielina per cancellare il dissenso interno. (Non che abbiano pensato di “nominare” e sbattere fuori quelli che hanno fattoil “sacco del Montepaschi“…). I buchi piacciono davvero tanto ai dirigenti di questopartito.

 Non stupisce che nessun politicante si occupa seriamente dei dati reali sui trasporti e sulla relativa occupazione meno ancora si preoccupano di sostenibilità economico sociale dei trasporti.

 Le pressioni contro il Movimento probabilmente sono solo all’inizio. Loro sanno che la Valle di Susa non si scompone più ditanto, nemmeno se migliaia di soldati, carabinieri, finanzieri, poliziotti occupano la Val Clarea, nemmeno se gli elicotteri Mangusta si esercitano minacciosi sulla valle e neppure se decine di posti di blocco, giorno e notte, obbligano valsusini e turisti a continui controlli. Come in guerra.

I media continuano per lopiù con la cattiva informazione, definendo la prossima manifestazione di Roma del 19 ottobre “la manifestazione No-Tav”. L’ennesima fandonia perché la manifestazione è stata indetta dai movimenti anti precarietà e da quelli che lottano per il diritto all’abitare.

A Firenze arresti eccellenti di politici di area Pd rischiano di fermare i lavori del Tav, la Cmc, cooperativa di costruttori che lavora anche a Chiomonte (e che in molti indicano vicina alPd) rischia il blocco di tutte le attività dopo l’inchiesta sui lavori al cosiddetto ‘porto fantasma’ di Molfetta.

 Ci avevano raccontato che la Torino-Lyon avrebbe creato migliaia di posti di lavoro, invece si scopre che nel cantieredi Clarea lavorano 6 lavoratori assunti a tempo indeterminato, 16 in distacco,31 con contratto a termine.

 Naturalmente i costi dei lavori per il tunnel geognostico sono già “leggermente cresciuti” raggiungendo così i 250 milioni diEuro. Nella delibera Cipe del 18/11/2010 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 6/4/2011 però si cita: “L’importo di 143 milioni di euro al netto di Iva costituisce il «limite di spesa» del progetto definitivo del Cunicoloesplorativo de La Maddalena del nuovo collegamento internazionale Torino-Lione (inclusivo dell’importo forfettario di 5,5 milioni di euro per l’ammontare complessivo delle prescrizioni). 77 milioni in più… il 74% in più!!! Stranamente dalla Procura di Torino e dalla Corte dei Conti nessun segno divita. Si bruciano risorse ma nessuno indaga su questo aumento di costi… e pensare che la Guardia di Finanza in Clarea è “di casa”.

Sindacati? Politica? Tanto clamore per la precarietà, non una parola sull’aumento repentino dei costi! Nel contempo qualcuno nel Pd dell’alta valle scopre l’arcano: se realizzassero il tunnel (il condizionale è ben poco razionale) la linea attuale diventerebbe un ramo secco, mentre le stazioni sciistiche francesi sarebbero avvantaggiate rispetto a quelle dell’alta valle di Susa. Bene… a qualcuno non piace l’ammasso dei cervelli. Era ora! Cosa succederà adesso?

La Ue non ci mette neanche una lira… per adesso, il governo non paga i danni subiti dalle ditte…forse ci penseranno Regione e provincia… ma tra il dire ed il fare… mancano i piccioli!

 Il 19 ottobre a Roma ci sarà una grande manifestazione e molti valsusini hanno deciso di non andarci ma si sa, per tv egiornalisti “embedded” basta una bandiera No-Tav per “fare un No- Tav”, scarponi, eskimo e bandiera a tracolla… troppo facile perfino per iprovocatori. Troppo difficile individuarli, specie se si dovesse guardare dalla parte opposta. Appunto… fin troppo facile fare i No-Tav a Roma, ecco allora la proposta di alcuni valsusini che invece ci andranno: indumenti chiari (magariun piccolo foulard trenocrociato), videocamera, macchina fotografica. Stiamo avedere e speriamo bene!

 A proposito di videocamere e macchine fotografiche: è degno di nota il provvedimento che compare in un emendamento nel decreto sul femminicidio dove “fotografie e filmati relativi ai cantieriTav in valle di Susa saranno equiparati allo spionaggio di aree militari” .

Quando entrerà in vigore il decreto sul femminicidio, approvato con i voti di tutti i partiti tranne CinqueStelle, Lega e Sel (che non hanno partecipato al voto), sarà vietatofotografare o filmare il cantiere di Clarea. Strano ma su undici articoli che compongono il provvedimento, solo cinque si riferiscono alla violenza sulle donne, uno degli emendamenti “fuori tema” equipara ad attività di spionaggio la documentazione di quanto avviene nel “sito di interesse strategico nazionale”.Il rischio? 5 anni di reclusione e si potrà venir fermati per verificare quali immagini contengano le videocamere o le macchine fotografiche.

La Questura torinese e Ltf evidentemente hanno reagito alla permanente sorveglianza del cantiere da parte dei valsusini, che sicuramente inventeranno qualche nuova modalità per documentare in tempo reale i lavori e la mancata osservanza delle “prescrizioni”. Chissà se l’ennesimo esposto sulla sicurezza relativo alle reti paramassi fuori norma preannunciato da ProNatura a questo punto sarà documentato addirittura con le foto “ufficiali” della Digos. Una storia davvero particolare… impedire di riprendere il cantiere, salvo che se uscisse roccia oacqua radioattiva da quel tunnel, basterebbe un contatore geiger… Certo, sarà difficile documentare ma allo stesso modo per Ltf e soci sarà altrettanto difficile aprire altri cantieri “militari”.

Di certo sarà impossibile rendere invisibile la Grande Opera ai contribuenti, alla magistratura, alla democrazia alla verità ed alla trasparenza. I No-Tav hanno tanta fantasia, e tanta voglia di sotterrare questa buffonata con una grandiosa risata. Presto faremo una granfesta con balli e ciucche colossali!

Ambientevalsusa

17/10/2013 www.ambientesusa.it

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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