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E tante altre vittime sfuggono anche alle rilevazioni, come i lavoratori "invisibili", soprattutto in nero o in grigio

Post n°8242 pubblicato il 02 Novembre 2013 da cile54

Se 10 morti sui luoghi di lavoro in duegiorni vi sembrano pochi 

 

Con i 5 morti sui LUOGHI DI LAVORO registrati oggi siamo all’incredibile numero di 10 lavoratori morti in due giorni. Le vittimedi oggi sono in Puglia, in Lombardia, in Abruzzo, in Campania e nel Molise. Le tragedie colpiscono diverse categorie: l’edilizia, il turismo, l’agricoltura e l’industria.

 

Dall’inizio dell’anno sonodocumentati 495 lavoratori morti per infortuni sui luoghi di lavoro e oltre 1000 (stima su percentuali rispetto ai morti sul lavoro che ogni anno si rilevano costanti con variabili del 50/55% sul totale delle morti) se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. Dal 1° gennaio2008 giorno d’apertura dell’Osservatorio sono stati registrati 3583 mortisui LUOGHI DI LAVORO comprese le vittime morte anche molto tempo dopoa causa dell’infortunio. Con le morti sulle strade e in itinere si arriva asuperare le 7200 vittime d’infortuni mortali. Un’autentica carneficina, mentre le statistiche “ufficiali” danno molto meno morti. La politica potrebbe fare moltissimo, e con poche risorse, per far diminuire drasticamente questo fenomeno che ci vede primi in Europa in questa triste classifica e dove i mortisono mediamente un terzo di quelli italiani. L’Osservatorio registra tutti i“morti sul lavoro” e non solo quelli che dispongono di un’assicurazione. Moltissime vittime lavoravano in “nero” e alcune categorie non sono considerate “morti sul lavoro” solo perchè hanno assicurazioni diverse.

 

Finoad oggi Il 39 % sono morti lavoratori dell’ agricoltura dei quali, tantissimi schiacciati dal trattore. Il 22,2% in edilizia, il 16,6% nei servizi, il 5,9%nell’industria (compresa la piccola industria e l’artigianato), il 5,4% nell’autotrasporto, molti altri morti sono in altre categorie che sono percentualmente più basse.

 

Nel2012 sono morti 1180 lavoratori (stima minima) di cui 625 SUI LUOGHI DILAVORO ( tutti documentati). Si arriva a superare il numero totale di oltre 1180 vittime se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere e sulle stradeche sono considerati giustamente, per le normative vigenti, morti per infortunisul lavoro a tutti gli effetti. L’Osservatorio considera “morti sul lavoro” tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un’attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età.

 

Non sono segnalati a carico delle province i lavoratori morti sul lavoro che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori deceduti in autostrada: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi cheaccomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa.Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come “morti perincidenti stradali”.

 

Le province con più di 5 morti sui luoghi di lavoro e numero totali delle morti sui luoghi d lavoro nelle regioni

 

Genova16 morti (Liguria 21). Roma 11 (Lazio 22). Brescia 14, Milano 12, Pavia 7,Bergamo e Como 6, Sondrio 5 (Lombardia 63). Torino 12, Cuneo 10 (Piemonte 31).Chieti 10, Pescara 5 (Abruzzo 21). Foggia 12, Bari 7, Taranto 5 (Puglia 29).Cosenza 11 (Calabria 23). Palermo 10, Messina 8, Trapani 8, Agrigento 7, Ragusa5 (Sicilia 44). Bologna 8, Modena e Parma 6, Reggio Emilia 5 (Emilia Romagna38). Verona 8, Padova e Treviso 6. Venezia e Rovigo 5 (Veneto 37). Salerno 12,Napoli 8, Avellino 6 (Campania 32). Cagliari 7 (Sardegna 13). Perugia 11(Umbria 12), Ancona 8 (Marche 19), Trento 6 (Trentino Alto Adige 9) Pistoia 6,Siena 5 (Toscana 26), Friuli Venezia Giulia 8, Basilicata 4, Molise 5, ValD’Aosta 0.

 

Carlo Soricelli

31 ottobre 2013 http://cadutisullavoro.blogspot.it/

 
 
 
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